DOC omosessuale: diagnosi, terapia, farmaci e consigli

MEDICINA ONLINE Lei muore di tumore e lui si uccide in ospedale Ti amo, ti sto per raggiungere POLICLINICO GEMELLI ROMA AMORE AIUTO COPPIA FIDANZATI MATRIMONIO MORTE TRISTE mano nella manoIl disturbo ossessivo compulsivo omosessuale (anche chiamato “DOC omosessuale” o “DOC omosex“ è un raro tipo di disturbo ossessivo-compulsivo che si manifesta con pensieri ossessivi inerenti la propria sessualità. Le persone con DOC omosessuale hanno pensieri ricorrenti e intrusivi (ossessioni) sulla possibilità di essere o di diventare omosessuali, nonostante riferiscano di Continua a leggere

Sospetto, delirio e suicidio: la depressione nell’anziano

MEDICINA ONLINE ANZIANO ANZIANI COPPIA AMORE PANCHINA TRISTE VECCHIO NONNILa depressione dell’anziano (o “depressione senile“) assume spesso, forse nella quasi totalità dei casi, la tonalità della melanconia, con ritiro pressoché completo dalla vita sociale e Continua a leggere

Differenza tra delirio ed allucinazione con esempi

MEDICINA ONLINE CERVELLO TELENCEFALO MEMORIA EMOZIONI CARATTERE ORMONI EPILESSIA STRESS RABBIA IRA PAURA FOBIA SONNAMBULO ATTACCHI PANICO ANSIA VERTIGINE LIPOTIMIA IPOCONDRIA PSICOLOGIA PSICOSOMATICA PSICHIATRIA OSSESSIVODelirio

Con “delirio” in psichiatria ci si riferisce ad un disturbo del contenuto del pensiero, che deriva da un giudizio errato della realtà che non viene corretto né dalla critica né dell’esperienza, in quanto le decisioni ed i comportamenti che vengono adottati dal personale sanitario, servono – secondo la percezione distorta del paziente – solo a confermare maggiormente tale modello di pensiero. L’idea persistente del paziente può essere basata su fatti reali ma ingigantiti o essere del tutto inventata.
Le forme croniche di delirio, basate sull’elaborazione razionale e lucida di un sistema di credenze errate, possono essere l’unico sintomo di una patologia psichica, in questo caso si parla appunto in particolare di disturbo delirante cronico o paranoia. Il delirio può tuttavia anche presentarsi assieme ad altri sintomi psichiatrici e caratterizzare molte patologie, tra cui la schizofrenia e la sindrome maniaco depressiva. Esempi tipici di deliri, sono:

  • delirio di nocumento: convinzione delirante di essere osteggiato o danneggiato da tutti, conoscenti e/o sconosciuti, per motivi noti (solitamente assurdi) o senza alcun motivo. Ad esempio il paziente può riferire che per strada tutti cercano di rubargli il portafogli o di farlo inciampare;
  • delirio erotomane: l’idea delirante che un’altra persona, di solito di rango sociale elevato (una persona ricca e famosa, ad esempio), sia innamorata segretamente del soggetto. Ad esempio una paziente può essere sicura che l’attore Tom Cruise sia segretamente innamorata di lei;
  • delirio grandioso, di grandezza o megalomania: delirio di aumento del proprio valore, potere, sapere, identità, o di speciale relazione con qualche divinità o persona famosa. Il paziente ha la convinzione di essere estremamente importante, per esempio di essere stato prescelto da Dio per compiere una missione di fondamentale importanza, o di essere l’unico detentore di conoscenze o poteri straordinari;
  • delirio di colpa: il paziente si sente responsabile e colpevole di danni e di sciagure di ogni tipo motivando tali convinzioni sulla base di avvenimenti e fatti di importanza irrilevante o addirittura inesistenti. Ad esempio può sentirsi responsabile di un terremoto;
  • delirio di inserzione del pensiero: delirio che alcuni dei propri pensieri non siano i propri, ma piuttosto vengano inseriti nella propria mente;
  • delirio del furto del pensiero il paziente percepisce il suo pensiero come estratto, asportato o rubato abusivamente e con finalità ostili e tale delirio è associato spesso a situazioni di blocco del pensiero;
  • delirio di trasmissione del pensiero: delirio che i propri pensieri vengono trasmessi fuori ad alta voce, cosicché possono essere percepiti dagli altri (questo delirio, insieme a quello dell’inserzione del pensiero e del furto del pensiero, appartiene alla categoria dei “deliri da influenzamento“).

Allucinazione

L’allucinazione è una falsa percezione in assenza di uno stimolo esterno reale e proprio per questo spesso definita “percezione senza oggetto“. In psicopatologia le allucinazioni vengono classificate fra i disturbi della percezione e sono distinte dalle allucinosi e dalle illusioni. Le allucinazioni si possono verificare in ognuna delle modalità sensitive, in particolare riconosciamo allucinazioni visive, uditive, gustative, olfattive e tattili e fenomeni allucinatori cenestesici, enterocettivi e protopatici. Una allucinazione può anche essere “negativa“: ha luogo quando un oggetto reale non viene percepito dal soggetto allucinato. Le allucinazioni possono verificarsi in soggetti sani in modo transitorio (in caso di forti stress, emozioni, febbre alta, uso di droghe…) o cronicamente in soggetti psichiatrici, ad esempio schizofrenici, in associazione ad altri sintomi, come i deliri.
Esempi di allucinazioni sono quelle ipnagogiche e ipnopompiche, che si verificano quando il soggetto è sul punto di addormentarsi o di risvegliarsi, o le allucinazioni lilipuziane (in cui tutto appare di dimensioni ridotte) che si verifica nella Sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie o sotto l’effetto di droghe allucinogene.

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Delirio persecutorio, erotomane, di gelosia… Tutti i deliri della psichiatria

MEDICINA ONLINE RICONOSCERE VOLTI CARI UMANI PROSOPAGNOSIA TEST CURE FACCIA DANNO CERVELLO CRANIO EMORRAGIA CEREBRALE ISCHEMIA EMORRAGICA ICTUS SANGUE EMATOMA EMIPARESI EMIPLEGIA TETRAPI deliri sono convinzioni o idee errate che vengono spesso sperimentate dal soggetto schizofrenico. Tali idee sono non condivisibili e persistenti nonostante le evidenze contrarie. Ovviamente tali idee devono messe in corelazione con l’ambiente socio-culturale di appartenenza, dal momento che quello che può apparire “delirio” per un popolo, può apparire normale in un altro popolo o in un altro contesto, ad esempio di tipo religioso. Il delirio può essere primario, cioè non secondario ad altri processi morbosi, oppure secondario ad allucinazioni o a disturbi dell’umore. Inoltre il delirio può essere cronico, acuto, confuso, ricorrente. Le persone che sperimentano i deliri possono credere di essere perseguitate (paranoia), di avere poteri particolari o di possedere talenti speciali, oppure possono credere che i loro pensieri e loro azioni siano controllati da forze esterne. Alcuni dei tipi più comuni di delirio vengono elencati qui di seguito:

  • delirio di nocumento: convinzione delirante di essere osteggiato o danneggiato da tutti, conoscenti e/o sconosciuti, per motivi noti (solitamente assurdi) o senza alcun motivo. Ad esempio il paziente può riferire che per strada tutti cercano di rubargli il portafogli o di farlo inciampare;
  • delirio di controllo: delirio in cui sembra che i propri sentimenti, impulsi, pensieri o azioni siano sotto il controllo di qualche forza esterna (ad esempio altra persona o identità estratta) piuttosto che assoggettati alla propria volontà;
  • delirio erotomane: l’idea delirante che un’altra persona, di solito di rango sociale elevato (una persona ricca e famosa, ad esempio), sia innamorata segretamente del soggetto. Ad esempio una paziente può essere sicura che l’attore Tom Cruise sia segretamente innamorata di lei;
  • delirio di gelosia delirante: il delirio che il proprio partner sessuale sia infedele anche in totale assenza di una infedeltà;
  • delirio grandioso, di grandezza o megalomania: delirio di aumento del proprio valore, potere, sapere, identità, o di speciale relazione con qualche divinità o persona famosa. Il paziente ha la convinzione di essere estremamente importante, per esempio di essere stato prescelto da Dio per compiere una missione di fondamentale importanza, o di essere l’unico detentore di conoscenze o poteri straordinari;
  • delirio bizzarro: delirio centrato su fenomeni che la cultura del soggetto considera totalmente non plausibili, ad esempio l’idea di essere capace a teletrasportarsi;
  • delirio persecutorio: delirio in cui il paziente crede che sé stesso (o qualcuno a lui prossimo) stia venendo aggredito, molestato, ingannato, perseguitato, o fatto oggetto di improbabili cospirazioni, ad esempio il paziente può credere che l’FBI l’abbia “incastrato” per farlo ritenere il capo di un traffico internazionale di stupefacenti;
  • delirio da collasso: condizione transitoria che si verifica frequentemente nelle malattie acute, in concomitanza con la cessazione di stati febbrili (normale in pazienti non psicotici);
  • delirio di colpa: il paziente si sente responsabile e colpevole di danni e di sciagure di ogni tipo motivando tali convinzioni sulla base di avvenimenti e fatti di importanza irrilevante o addirittura inesistenti. Ad esempio può sentirsi responsabile di un terremoto;
  • deliri di indegnità e di rovina: il paziente si sente rovinato, finito, distrutto, indegno di essere considerato una persona umana. E’ convinto di aver condotto sé stesso ed i propri familiari alla rovina economica ed al disprezzo sociale e di meritare quindi il suicidio. Per lui continuare a vivere significa perpetuare in eterno questa condizione dove lui è il responsabile e il colpevole della rovina sua, dei suoi familiari, dei suoi amici o addirittura dell’universo stesso;
  • delirio di riferimento: delirio il cui tema è che gli eventi, gli oggetti, o le persone del proprio immediato circondario abbiano un significato particolare e inusuale. Questi deliri hanno di solito una valenza negativa o peggiorativa, ma possono presentare anche contenuti grandiosi. Ciò differisce dalle “idee di riferimento”, in cui la falsa convinzione non viene sostenuta altrettanto fermamente, né risulta altrettanto strutturata in un solido sistema di credenze;
  • delirio mistico: il paziente riferisce di comunicare telepaticamente con Dio in modo diretto e privilegiato (“solo io posso”) o di essere egli stesso parte della divinità, oppure può sentirsi un messaggero o un incaricato di Dio e comportarsi come tale. In altri casi può sostenere di essere la nuova incarnazione di Cristo, oppure di avere avuto le stimmate, anche se oggettivamente non siano presenti, e così via;
  • delirio da toccamento: consiste nella mania eccessiva di toccare alcuni oggetti;
  • delirio nichilista: si riscontra nelle depressioni melanconiche, ed è costituito da un ammasso incoerente di idee iperbolicamente negative, ad esempio credere che domani arrivi un meteorite che distrugga la Terra;
  • delirio di negazione: il paziente ritiene di aver fatto scoperte od invenzioni di eccezionale importanza per l’umanità o di aver risolto problemi che assillano l’uomo da millenni, ma che non gli siano riconosciuti i suoi meriti. Ad esempio “Ho trovato la cura per l’AIDS, ma nessuno lo dice“;
  • delirio onirico: consiste in un perturbamento della coscienza che conduce a emozioni simili a quelli presenti nella fase onirica; la coscienza del perturbato entra in una fase tale da non riuscire a distinguere la realtà dal profilo onirico di essa stessa.
  • delirio professionale o di occupazione: consiste nel ricreare, da parte del paziente, le condizioni e i luoghi abituali di lavoro;
  • delirio residuale: rappresentato dal perdurare di rappresentazioni deliranti a livello del pensiero, anche dopo la cessazione del perturbamento;
  • delirio interpretativo: il soggetto interpreta fatti casuali come fatti a lui legati, sentendosi l’attore principale o sentendosi indicato come parte in causa;
  • delirio di inserzione del pensiero: delirio che alcuni dei propri pensieri non siano i propri, ma piuttosto vengano inseriti nella propria mente;
  • delirio del furto del pensiero il paziente percepisce il suo pensiero come estratto, asportato o rubato abusivamente e con finalità ostili e tale delirio è associato spesso a situazioni di blocco del pensiero;
  • delirio di trasmissione del pensiero: delirio che i propri pensieri vengono trasmessi fuori ad alta voce, cosicché possono essere percepiti dagli altri (questo delirio, insieme a quello dell’inserzione del pensiero e del furto del pensiero, appartiene alla categoria dei “deliri da influenzamento“);
  • delirio religioso: il paziente è convinto che forze religiose (quasi sempre appartenenti alla propria religione) lo proteggano da disgrazie, oppure da una malattia (reale ed esistente);
  • delirio di identità: colui che ne è affetto crede di essere un’altra persona, spesso persone importanti come Principi, Presidenti;
  • delirio ipocondriaco somatico: delirio il cui contenuto principale riguarda l’aspetto o il funzionamento del proprio corpo, che il paziente può considerare totalmente diverso dall’ordinario (ad esempio l’idea di avere il cervello al posto del cuore e viceversa) o malato di patologie improbabili (parassiti di grandezze esagerate) o totalmente inventate.

I deliri, insieme alle allucinazioni, sono sintomi principali di un disturbo psicotico. La cura del del delirio richiede quasi sempre specifici psicofarmaci antipsicotici, ma che quasi sempre il paziente si rifiuta di assumere, perché solitamente è del tutto inconsapevole del fatto di essere malato e che le sue idee sono del tutto errate, inventate e/o distorte.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Gelosia patologica e delirio di infedeltà: la possessività esclusiva

MEDICINA ONLINE CHEATING TRADIMENTO AUMENTARE QUANTITA SPERMA EIACULAZIONE FORZA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA AMORE ANSIA PRESTAZIONE IMPOTEIl sentimento di gelosia, associato alla sensazione che la persona amata “ci appartenga”, fa parte dell’esperienza di ognuno di noi: ha un valore sociale nei rapporti affettivi profondi ed in parte è necessaria per preservare il nucleo familiare e l’unità della coppia in coerenza con il valore diffuso nella nostra cultura della fedeltà e della monogamia; tuttavia la gelosia può assumere dei contorni patologici e manifestarsi in varie forme, per esempio, delirio, idea dominante, umore depressivo, stato d’ansia.

Gelosia patologica

Sono stati usati vari termini per descrivere una gelosia abnorme, morbosa, maligna. Krapelin usò il termine di gelosia sessuale e la letteratura scientifica sottolinea come sia importante distinguere la gelosia psicotica dagli altri tipi; e questo dipende dalla presenza di un delirio di infedeltà. A volte è estremamente difficile distinguere una gelosia comprensibile da quella che è chiaramente patologica. Ad ogni modo la letteratura scientifica descrive il delirio irremovibile di essere la vittima dell’infedeltà del coniuge, senza la presenza di nessun altro elemento psicotico. La possibilità di identificare la componente delirante posa sulla capacità di dimostrare la base delirante della convinzione del partner. Questi deliri sono resistenti al trattamento e difficilmente cambiano nel tempo. I deliri di gelosia sono comuni nell’alcoolismo e si verificano anche in alcuni stati organici (come la sindrome del pugile suonato). Del resto, è piuttosto frequente che un partner continuamente e ingiustamente accusato di infedeltà finisca per creare un altro legame affettivo e sessuale, il che potrà risultare in una esacerbazione acuta dello stato mentale del paziente ed in un ulteriore conflitto familiare.

Leggi anche: Differenza tra gelosia normale e patologica

Dipendenza emotiva ed attaccamento

La persona che delira è molto attaccata e sovente emotivamente assai dipendente dal partner; può infatti avere la sensazione che questo le appartenga totalmente. La vittima può essere assai più attraente dal punto di vista sessuale rispetto al partner delirante, ad esempio si può trattare di un compagno o di una compagna più giovane o solamente più socievole e ricercato. La persona delirante può aver avuto in passato un comportamento sessualmente promiscuo e pertanto attendersi quasi in modo rassegnato che anche il partner possa mostrare un comportamento simile. Il partner maschile può patire di una disfunzione erettile e quindi proiettare sulla compagna il proprio vissuto di colpa per una presunta ed auto-attribuita colpa o inadeguatezza. La stessa cosa può accadere al contrario se la partner teme o patisce una qualche forma di inadeguatezza sessuale, personale o estetica. Infine, possono essere nutrite fantasie omosessuali, implicite o esplicite, consapevoli o meno, proprio nei confronti di quelle persone che il partner viene accusato di frequentare. La gelosia morbosa nasce dalla convinzione che vi sia una minaccia al possesso esclusivo del proprio compagno o della propria compagna, ma ciò può verificarsi altrettanto probabilmente per conflitti interiori del partner, la sua incapacità d’amare o il suo desiderio sessuale diretto verso altri e da circostanze esterne che introducono un cambiamento nella vita, o nel comportamento del compagno o della compagna affettiva. Sia uomini che donne possono manifestare una gelosia sessuale, sia all’interno di un rapporto di coppia eterosessuale che omosessuale.

Per approfondire, leggi: Gelosia: dieci consigli per controllarla e superarla

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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