DOC omosessuale: diagnosi, terapia, farmaci e consigli

MEDICINA ONLINE Lei muore di tumore e lui si uccide in ospedale Ti amo, ti sto per raggiungere POLICLINICO GEMELLI ROMA AMORE AIUTO COPPIA FIDANZATI MATRIMONIO MORTE TRISTE mano nella manoIl disturbo ossessivo compulsivo omosessuale (anche chiamato “DOC omosessuale” o “DOC omosex“ è un raro tipo di disturbo ossessivo-compulsivo che si manifesta con pensieri ossessivi inerenti la propria sessualità. Le persone con DOC omosessuale hanno pensieri ricorrenti e intrusivi (ossessioni) sulla possibilità di essere o di diventare omosessuali, nonostante riferiscano di non provare attrazione per persone dello stesso sesso. Per interrompere i pensieri ossessivi, i pazienti sono costretti a ricorrere a determinate compulsioni, cioè comportamenti fisici o mentali specifici attuati un numero specifico di volte: se tali compulsioni non vengono attuate, si genera una forte ansia nel paziente ed i pensieri intrusivi non si arrestano. Il DOC omosessuale si può verificare sia in individui etero che omosessuali o bisessuali, sia in individui cis che trans.

Diagnosi

Per ottenere una diagnosi di DOC omosessuale, è necessario rivolgersi ad un medico particolarmente esperto in questo tipo di patologia: professionisti inesperti possono confondere i sintomi del DOC omosessuale con ansia e depressione legate a conflitti nell’orientamento sessuale o nell’identità di genere (disforia di genere o “incongruenza di genere”) o legati ad omo-transfobia. Attualmente pochi professionisti della salute conoscono approfonditamente il problema, quindi non sempre chi si reca da un medico, da uno psicologo o uno psicoterapeuta, viene correttamente inquadrato nella corretta diagnosi. Il DOC omosessuale può essere difficile da diagnosticare rispetto al “semplice” disturbo ossessivo-compulsivo, perché i sintomi includono più frequentemente compulsioni mentali (ad esempio, dire una “parola magica” nella propria testa, comportamenti di controllo mentale, eccetera) e ricerca di rassicurazioni piuttosto che i rituali fisici evidenti tipici del DOC (ad esempio, accendere e spegnere un interruttore della luce un certo numero di volte, ripetere a voce la stessa parola un certo numero di volte, toccare tutti gli oggetti in una stanza, eccetera). Per la diagnosi, il medico dovrà necessariamente porre domande non solo riguardanti i tuoi pensieri e le tue azioni, ma anche inerenti alla sfera privata, all’identità di genere ad all’orientamento sessuale.

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Disturbo ossessivo-compulsivo nel DSM-5

Precedentemente inserito nel capitolo dei disturbi d’ansia nel DSM-IV-TR e dall’ICD-10, nel DSM-5 (l’ultima versione del Manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali), il DOC, di cui il DOC omosessuale rappresenta un sottotipo, è stato inserito in una nuova categoria specifica, denominata Disturbi ossessivo-compulsivi e disturbi correlati che comprende (oltre al disturbo ossessivo-compulsivo) anche il disturbo da accumulo, il disturbo di dismorfismo corporeo, la tricotillomania, la dermatillomania (disturbo da escoriazione), la sindrome da acquisto compulsivo e tutti i disturbi da controllo degli impulsi. Secondo il DSM-5, per poter fare diagnosi di disturbo ossessivo compulsivo è necessario che siano soddisfatti i seguenti criteri:

  • La presenza di ossessioni o compulsioni o entrambe.
  • Le ossessioni e le compulsioni sono causa di grave perdita di tempo durante la giornata e minano il normale funzionamento sociale, relazionale e psicologico dell’individuo.
  • I sintomi ossessivo-compulsivi non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza o di altra condizione medica.
  • Il disturbo non è meglio giustificato da sintomi di altri disturbi mentali.

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Trattamento

Il DOC omosessuale può essere trattato con una combinazione di psicoterapia e/o farmaci. Il il DOC omosessuale, esattamente come il disturbo ossessivo-compulsivo “classico”, deve essere sempre trattato con l’aiuto di un medico, il più precocemente possibile e – se il paziente è molto giovane – preferibilmente coinvolgendo l’intero nucleo familiare. In qualunque momento si riesca a intervenire, il primo passo è chiarire al paziente (e ai suoi genitori, se minorenne) la natura della malattia, per favorire la comprensione dei meccanismi che la sostengono e l’origine dei comportamenti del tutto irrazionali che ne conseguono, offrendo così una prima chiave per disinnescarli. Il concetto fondamentale da interiorizzare è che, analogamente a quanto avviene per tutte le patologie psichiatriche, i comportamenti associati al disturbo ossessivo-compulsivo non sono guidati dalla volontà e non possono essere evitati senza cure specifiche di tipo psico-comportamentale e/o farmacologico. In parole semplici, non si può semplicemente dire ad un paziente con DOC omosessuale: “Smetti di avere dubbi sul tuo orientamento sessuale”, perché tale frase non porterà il paziente a smettere di farlo, anzi lo farà sentire frustrato e non compreso nel suo profondo disagio.

Psicoterapia

Il primo intervento proposto al paziente affetto da DOC omosessuale è quasi sempre un intervento di terapia cognitivo-comportamentale, teso al graduale decondizionamento dalle abitudini ossessivo-compulsive acquisite. Nonostante sia un disturbo complesso da trattare, la terapia cognitivo-comportamentale può nella maggioranza dei casi aiutare le persone con DOC omosessuale ad identificare e modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali associati al disturbo. Come con altri disturbi ossessivi compulsivi, la terapia cognitivo comportamentale porta il paziente di affrontare le situazioni che scatenano le sue ossessioni, per imparare a gestire la situazione o ad affrontare l’eventuale sua omofobia interiorizzata e ridurre le sue fissazioni.
Anche la psicodinamica può avere un ruolo importante nella terapia del DOC omosessuale. Ottenuti i primi miglioramenti, si passa ad analizzare e rimuovere i comportamenti più invasivi e disturbanti, seguendo una logica graduale, fino alla completa risoluzione del disturbo. Nella maggior parte dei casi, il trattamento è effettuato con sedute di counseling settimanali o bisettimanali, individuali o di gruppo.
Efficaci strategie che possono essere usate nel DOC omosessuale, a seconda del caso, sono la terapia espositiva, quella dell’esposizione narrativa e quella mutuata dalla medicina narrativa. Alla psicoterapia, per aumentare le possibilità di successo nei casi più gravi, si possono associare farmaci. Per approfondire:

Terapia espositiva

Come suggerisce il nome, questa forma di terapia cognitivo-comportamentale si basa sull’idea che le situazioni e i pensieri scatenanti sono alla base del disturbo ossessivo compulsivo. L’esposizione continua a questi fattori scatenanti senza impegno nei rituali può ridurne l’incidenza e la gravità. Questo può assumere le seguenti forme:

  • Leggere o ascoltare materiale stressante per ridurne gli effetti sconvolgenti
  • Ripetere frasi o idee che inducono ansia finché non perdono il loro significato e smettono di causare angoscia
  • Entrare in contatto con elementi che scatenano il disturbo ossessivo compulsivo, come immagini di membri dello stesso sesso/di sesso opposto (a seconda del proprio orientamento sessuale)
  • Ridurre l’evitamento di persone, luoghi o cose con cui normalmente si interagisce ma che si evita a causa delle paure del disturbo ossessivo compulsivo

Per ottenere risultati positivi, è importante notare che le esposizioni dovrebbero essere effettuate con la prevenzione rituale. I rituali (compulsioni mentali o esterne) in cui qualcuno normalmente si impegna dovrebbero essere prevenuti dopo le esposizioni. Il successo del trattamento con terapia espositiva prevede la rimozione dei rituali e dell’evitamento, nonché l’aggiunta di esposizioni. Le persone che si impegnano attivamente in questo tipo di terapia, dovrebbero vedere aumentare la loro comprensione e diminuire i sintomi del disturbo ossessivo compulsivo. In questo modo, possono vivere una vita piena e liberi dal disturbo ossessivo compulsivo. Per approfondire: Terapia espositiva: essere esposti alla propria fobia per superarla

Terapia farmacologica

I farmaci, come gli SSRI (antidepressivi inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) possono aiutare a ridurre l’ansia e la depressione associate al DOC omosessuale, migliorando le possibilità di successo della psicoterapia. In alcuni casi possono anche essere usati farmaci neurolettici (antipsicotici). Per approfondire:

Consigli

Ecco alcuni consigli che possono essere utili per le persone con DOC omosessuale:

  • cerca di non evitare le situazioni che ti provocano ansia. Evitare le situazioni può peggiorare il disturbo. Fatti invece aiutare dal tuo terapeuta ad affrontare, gestire e superare tali situazioni;
  • non cercare di controllare i tuoi pensieri. Più cerchi di controllare i tuoi pensieri, più questi diventano intensi e intrusivi;
  • parla con un amico o un familiare di fiducia dei tuoi pensieri e sentimenti. Parlare con qualcuno può aiutarti a sentirti meno solo e meno ansioso;
  • spiega ai tuoi famigliari ed amici che non puoi semplicmente “smettere di aver paura di essere omosessuale”.

Se pensi di soffrire di DOC omosessuale, è importante rivolgerti a un medico o a uno psicologo, perché il disturbo non regredisce da solo, anzi in genere peggiora del tempo se non trattato. Il trattamento precoce può aiutare a migliorare la qualità della tua vita ed a ridurre il rischio che il DOC omosessuale degeneri in situazioni e comportamenti distruttivi e letali.

Se senti che questo articolo abbia descritto la tua situazione e credi di soffrire di DOC omosessuiale, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a risolvere il tuo problema.

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