Disforia di genere (incongruenza di genere): cause e sintomi in bambini, adolescenti e adulti

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO BAMBINO TRISTE BIMBO BIANCO E NEROCon l’espressione “disforia di genere” o “incongruenza di genere” in medicina e psicologia si intende una condizione – fino a pochi anni fa considerata patologia – caratterizzata dal malessere percepito da un individuo che non si riconosce nel sesso che gli è stato assegnato alla nascita. Nel soggetto con disforia di genere, il soggetto avverte quindi che esiste una discrepanza tra il genere a cui egli sente di appartenere e quello che gli è stato assegnato. Ad esempio un individuo può essere stato assegnato al genere maschile alla nascita e ciononostante può sentire di avere una identità femminile, oppure un individuo assegnato al genere femminile può sentire di essere in realtà uomo o non binario. La non corrispondenza tra il genere che “appare sui propri documenti” e quello a cui si sente di appartenere, può generare un profondo disagio che, se associato a compromissione del funzionamento in aree di vita significative come ad esempio i rapporti sociali, le relazioni ed il lavoro, sfocia nella disforia di genere. L’identificazione nel sesso opposto ed il relativo disagio provocato da questa condizione possono essere avvertiti già in fase preadolescenziale, quando il sogetto è ancora un bambino.

Cause

La disforia di genere è causata dalla differenza tra il genere a cui si è stati assegnati alla nascita e quello a cui in realtà si sente di appartenere. Non si conoscono con precisione le cause del fatto che alcune persone si sentano a proprio agio col sesso assegnatogli e altre invece si sentano a disagio. Probabilmente nella costruzione dell’identità di genere intervengono in sinergia una moltitudine di fattori genetici, organici, psicologici e sociali.

Sintomi

Oltre al fastidio e l’angoscia derivante dall’incongruenza tra sesso assegnato e sesso vissuto, il soggetto può soffrire di:

La disforia di genere si manifesta in modo in parte differente nelle diverse fasce di età.

Sintomi dopo la pubertà

Negli adulti (o cumunque dopo la pubertà) si verifica un senso di forte e persistente angoscia avvertendo una incongruenza tra il genere vissuto ed il sesso assegnato. Il soggetto ercepisce un forte desiderio di “transizione” verso il sesso a cui sente di appartenere e può arrivare a chiedere ai medici trattamenti ormonali, interventi chirurgici o altri sistemi che possono il più possibile allineare il proprio corpo con il genere a cui si sente di appartenere. Il soggetto prova disagio se deve comportarsi secondo il ruolo di genere. Può adottare a vari livelli il comportamento, l’abbigliamento ed i manierismi del genere a cui sente di appartenere. Il sogetto può avere una “transfobia interiorizzata“, cioè un insieme di sentimenti negativi che il paziente può provare nei confronti della propria condizione, che includono: scarsa accettazione di sé stessi, bassa autostima, senso di inferiorità, vergogna per il proprio stato, il sentirsi “anormali”, il provare senso di colpa per “aver deluso i propri genitori e famigliari e l’identificazione con gli stereotipi denigratori. Il soggetto può provare vergogna per la propria condizione, spesso autoisolandosi e autoescludendosi dalla vita di relazione o lavorativa. Il soggetto può alienarsi, assumere droghe, assumere comportamenti autolesionistici e – nei casi più gravi – tentare il suicidio. In assenza di un transizione il più possibile permanente e vicina al sesso desiderato, il soggetto si sente perennemente imprigionato in un corpo distante da quello dei suoi desideri e ciò gli procura disagi talmente elevati da andare ad interferire con diversi aspetti della sua vita, come quelli sociali, relazionali e professionali. Può ad esempio avere difficoltà ad avere amici o relazioni amorose, soffrire nel mostrarsi in pubblico o avere un calo di rendimento a scuola, all’università o sul lavoro a causa dello stress procuratogli dalla disforia di genere.

Sintomi prima della pubertà

L’incongruenza di genere nell’infanzia (prima della pubertà) è caratterizzata – come negli adulti – da una marcata incongruenza tra il genere vissuto ed il sesso assegnato: il bambino risponde a questa incongruenza manifestando una forte antipatia per la sua anatomia sessuale o le caratteristiche che il ruolo di genere può imporre. Ad esempio il bambino nato maschio potrebbe aver fastidio nel notare di possedere pene e testicoli o di giocare necessariamente con soli giocattoli considerati “da maschio”, oppure quello nato femmina potrebbe aver fastidio a portare capelli lunghi e vestiti considerati “femminili” per foggia e colori. Il bambino con incongruenza di genere potrebbe manifestare sentimenti fortemente emotivi nei confronti di altri bambini dello stesso sesso. Il bambino può provare vergogna per la propria condizione e può isolarsi dagli altri bambini e compiere atti autolesionistici. Il giovane può avere un disagio così elevato da interferire profondamente con vari aspetti della sua vita, come quelli sociali, relazionali e professionali. Può ad esempio avere difficoltà ad avere amici o relazioni amorose, soffrire nel mostrarsi in pubblico o avere un calo di rendimento a scuola a causa dello stress procuratogli dalla disforia di genere. A causa del modo in cui vengono trattate dalla società, e a volte anche dalle proprie famiglie, si ritiene inoltre che per le giovani persone transgenere sia frequente l’abbandono della scuola o della casa familiare, l’abuso di sostanze, e che i tassi di suicidio siano particolarmente elevati.

Cos’è il ruolo di genere?

Precedentemente ho citato l’espressione “ruolo di genere”: di cosa si tratta? Il ruolo di genere corrisponde alle norme sociali sul comportamento di uomini e donne relative ad una determinata cultura ed epoca. Il ruolo di genere è quindi definibile come ciò che in una data società ed in un particolare momento storico, ci si aspetta da una persona appartenente ad un determinato sesso biologico, in termini ad esempio di professione, di hobby, di modo di vestire e di comportamento. Il ruolo di genere non solo cambia tra una regione del mondo e l’altra, ma cambia anche all’interno della stessa regione, mettendo a paragone epoche diverse.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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