Per prima cosa è importante chiarire il concetto di “identità di genere”. L’identità di genere è il genere a cui un individuo sente di appartenere, ovvero se la persona identifica sé stessa come maschio, come femmina o altro a prescindere dal sesso biologico o – più correttamente – al sesso che gli è stato assegnato alla nascita. L’identità di genere può essere “cis” (o “cisgenere” o “cisessuale” o “cisgender“), se l’individuo si sente a proprio agio con il sesso che gli è stato assegnato alla nascita, o “trans” (o “transgenere” o “transessuale” o “transgender“), se si identifica con un sesso diverso da quello che gli è stato assegnato alla nascita. Ricordo inoltre che l’identità di genere non solo prescinde dal sesso biologico e dal sesso assegnato alla nascita (maschile, femminile o intersessuale) ma anche dall’orientamento sessuale. L’orientamento sessuale di un individuo indica l’attrazione emozionale, romantica e/o sessuale di quella persona verso altri individui, che possono essere dello stesso sesso (omosessualità), di sesso opposto (eterosessualità), entrambi (bisessualità) o altro. Un individuo può anche essere “asessuale“. L’asessualità consiste nella mancanza totale o parziale di attrazione sessuale verso ogni genere. Essendo identità di genere ed orientamento sessuale due concetti distinti, un uomo cis può essere ad esempio eterosessuale, omosessuale, bisessuale o asessuale ed allo stesso modo un uomo trans può essere eterosessuale, omosessuale, bisessuale o asessuale; la stessa cosa vale per donne cis e donne trans.
Identità non binarie (genderqueer)
Nel grande gruppo delle persone transgenere possono essere inserite anche quelle con “identità non binarie” (in inglese: genderqueer oppure nonbinary, non-binary, o enby dall’acronimo “NB“), cioè le persone che sentono di avere una identità di genere al di fuori del cosiddetto binarismo di genere, ovvero non strettamente – o comunque completamente – maschili o femminili. Il motivo per cui un “non binario” rientra nel gruppo “trans” è perché per definizione un non binario si identifica con un genere diverso da quello specifico assegnato alla nascita: una persona non binaria – che sia stata assegnata al genere maschile o quello femminile o che sia intersessuale – può infatti identificarsi come:
- bigenere (in inglese “genderfree” o “bigender”): individuo non binario che sente di appartenere ad entrambi i generi;
- agenere (in inglese “genderfree” o “agender” o “genderless”): individuo non binario che sente di appartenere a nessun genere;
- di genere fluido (o “di genere liquido”, in inglese “genderfluid”): individuo non binario che si identifica come appartenenti al genere maschile, femminile o neutro.
Il concetto di “fluidità di genere” indica l’identificarsi come maschio in un dato momento, come femmina in un altro, come neutro in un altro ancora. Un genderfluid rifiuta quindi di riconoscersi in un’identità sessuale definitiva; la sua identità di genere non è costante nel tempo ma varia in modo “fluido”.
Alcune persone non binarie utilizzano il genere maschile o femminile, o entrambi, per parlare di sé, mentre altre invece utilizzano dei generi neutri. A livello mondiale è attualmente presente un movimento per trovare, o inventare, soluzioni di genere che non implicano l’appartenenza al genere maschile, o a quello femminile. Ciò è dovuto al fatto che – secondo alcune persone non binarie – l’utilizzo delle forme maschili e femminili può accentuare le discriminazioni verso di loro ed aumentare il rischio di soffrire di disforia di genere.
Gli individui non binari possono identificarsi come parte di una specifica categoria denominata “terzo genere“o “terzo sesso“, composta da chi non si riconosce nel binarismo di genere maschio/femmina.
Trans e non binari sono la stessa cosa?
Non esattamente. Mentre “trans” (o “transgenere” o “transessuale” o “transgender”), si riferisce genericamente ad una persona che si identifica con un sesso diverso da quello che gli è stato assegnato alla nascita, un “non binario” ha si una identità di genere diversa dal sesso che gli è stato assegnato alla nascita, ma tale identità è al di fuori del binarismo di genere. Un individuo assegnato alla nascita al genere maschile e non binario potrebbe sentirsi neutro, senza genere o di entrambi i generi. Si può quindi dire che, in teoria, un non binario sia un tipo specifico di transgenere. Nonostante la definizione inserisca tutti gli individui non binari nel gruppo dei transgenere, non tutte le persone non binarie utilizzano il termine transgenere o trans per descrivere sé stesse, preferendo semplicemente descriversi come “non binare”.
Orientamento sessuale
Dal momento che identità sessuale ed orientamento sessuale sono due concetti distinti, un non binario può avere differenti orientamenti sessuali o, meglio, “preferenze sessuali”. Un non binario può avere attrazione verso altri individui, che possono essere dello stesso sesso (omosessualità), di sesso opposto (eterosessualità) o entrambi (bisessualità) o altro. Un non binario può anche essere “asessuale“. Un non binario – tuttavia – tende a rifiutare queste distinzioni, perché per definizione rifiuta il binarismo di genere e può identificarsi anche in nessun genere (agenere), quindi ad esempio è impossibile definire un agenere come attratto da persone dello stesso genere, visto che lui stesso sente di non appartenerne a nessuno.
Non binario o intersessuale?
Intersessualità e non binarietà sono concetti ben distinti: mentre si parla di intersessualità per descrivere condizioni anatomiche e genetiche che non rientrano nella definizione tipica di corpi maschili o femminili, le identità non binarie riguardano esclusivamente la dimensione mentale, sociale e psicologica (l’indentità a cui il soggetto “sente” di appartenere, a prescindere dalle caratteristiche fisiche e/o genetiche). In parole semplici, mentre l’intersessualità riguarda il sesso biologico ed il sesso assegnato alla nascita, l’essere non binario dipende dall’identità di genere.
Disforia di genere
In questo articolo abbiamo quindi capito che una persona “transessuale” o una che si dichiara “di genere non binario”, si identifica con un genere diverso da quello che gli è stato assegnato e quindi percepisce come negativo il fatto che il proprio sesso biologico sia diverso dalla propria identità di genere: tale percezione puo portare ad un malessere denominato “disforia di genere” o “incongruenza di genere“. Il trattamento per la disforia di genere può includere il sostegno all’espressione ed al ruolo di genere dell’individuo, la psicoterapia, alcuni farmaci (come gli antidepressivi), la terapia ormonale o l’intervento chirurgico per il cambio di sesso.
Importante: alcune delle definizioni contenute in questo articolo sono soggette a cambiamenti nel tempo e non tutti i ricercatori, medici e psicologi le intendono nello stesso identico modo.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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