Per intossicazione si intende uno stato patologico dell’organismo causato dall’azione di una sostanza:
- esogena: la sostanza che procura la patologia è esterna all’organismo e viene introdotta nel corpo attraverso varie vie. Ad esempio un’intossicazione esogena tipica è quella da monossido di carbonio (introdotto tramite le vie aeree) o da tossine batteriche (introdotte tramite il cibo);
- endogena: l’origine è interna all’organismo. Un esempio tipico è il caso dell’iperazotemia.
La sostanza che procura l’intossicazione può essere tossica per natura (la sostanza è tossica a prescindere dalla sua quantità) o tossica per dosaggio (la sostanza non è tossica finchè non raggiunge concentrazioni che sono tossiche per il nostro organismo).
Diffusi esempi di intossicazione sono:
1) Da un veleno o qualunque altra sostanza tossica (es. metalli pesanti);
2) Da ebbrezza per una quantità esagerata di alcool ingerita;
3) Da cibo contenente batteri o virus. Questo particolare caso di intossicazione prende il nome appunto di INTOSSICAZIONE ALIMENTARE.
Un’intossicazione alimentare può verificarsi dopo aver mangiato cibi contaminati con virus o batteri. I casi moderati durano solo poche ore, alla peggio un giorno o due, ma alcuni tipi come il botulismo o certe forme di intossicazione chimica sono gravi e possono anche mettere a rischio la vita se non si ricorre prontamente a un trattamento medico. Un tipico esempio è costituito dalle tossinfezioni alimentari, che consistono in una sindrome tossica conseguente all’ingestione di alimenti, di per sé innocui, ma contaminati da germi o tossine microbiche: botulismo, salmonellosi, tossinfezione da germi vari (proteus, colibacillo, stafilococco, etc.). Gli alimenti più spesso in causa sono la carne, le uova, il latte e derivati, i pesci e altri alimenti non cotti o mal cotti. La tossinfezione ha in genere l’aspetto di una gastroenterite emorragica, accompagnata da ipotensione, prostrazione generale, febbre, vomito, diarrea e soprattutto disturbi nervosi. La cura elettiva consiste nel riposo, nella somministrazione di antibiotici, eventualmente fleboclisi per reidratare il paziente e analettici cardiocircolatori; la dieta deve essere leggera e prevalentemente liquida.
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Tossinfezioni alimentari
Infezione digestiva contratta attraverso l’ingestione di alimenti contaminati da diversi microrganismi, in particolare batteri o loro tossine. Le tossinfezioni alimentari si verificano quasi sempre in soggetti che si nutrono in contesti collettivi (mense, ristoranti ecc.). L’alimento in causa è principalmente l’uovo, o una preparazione contenente uova (pasticceria, creme, gelati), ma anche i latticini, crudi o poco cotti, i salumi e i molluschi possono essere responsabili dell’infezione.
I germi responsabili sono quelli del genere Salmonella di tipo minore (Salmonella enteritidis), più raramente Shigella, Campylobacter, Clostridium perfringens e Yersinia. Talvolta l’infezione è dovuta ad alimenti contaminati dall’enterotossina (tossina che agisce sull’intestino) di uno stafilococco, quasi se mpre a partire da una lesione cutanea della mano (giradito) di chi cucina.
Alcuni tipi di alghe provocano l’accumulo di tossine nel fegato dei frutti di mare, rendendoli tossici e inadatti, per un certo periodo, alla consumazione (è il caso della mitilosina nelle cozze). I sintomi di un’infezione da germi del genere Salmonella o Shigella, che insorgono circa 18 ore dopo l’ingestione, consistono in febbre, vomito, dolori addominali, diarrea e affaticamento. L’evoluzione è quasi sempre rapida e benigna e il malessere scompare spontaneam ente.
In caso di intossicazione stafilococcica, i disturbi digestivi compaiono 1-2 ore dopo l’ingestione e non sono accompagnati da febbre. Una tossinfezione alimentare viene trattata soltanto con la reidratazione e, in alcuni casi, con farmaci antispastici e che rallentano il transito intestinale. In caso di febbre si possono prescrivere antibiotici a soggetti immunodepressi, bambini e anziani. Si basa sul controllo della filiera di produzione delle uova, sul rispetto delle norme igieniche, delle condizioni di preparazione, conservazione e distribuzione degli alimenti e sul loro controllo. Alle persone che soffrono di giradito è sconsigliato cucinare. Si parla di tossinfezioni alimentari collettive dopo che si sono verificati almeno due casi di infezione dovuti a uno stesso alimento.
Indigestione
Indisposizione caratterizzata da dolori addominali, nau sea e vomito. Il termine, tipico del linguaggio corrente, può designare un’intossicazione alimentare o le conseguenze di un pasto troppo calorico e abbondante. Poiché gli stessi sintomi possono e ssere la manifestazione di malattie addominali o toraciche (infarto del miocardio), devono indurre a consultare il medico. La guarigione da un’indigestione dovuta a eccessi alimentari avviene spontaneamente, favorita dalla dieta e dal riposo.
Sintomi dell’intossicazione alimentare
In genere l’intossicazione alimentare determina la combinazione di nausea, vomito e diarrea che può essere ematica e talvolta con altri sintomi. Crampi addominali, diarrea e vomito che cominciano da 1 ora a pochi giorni dopo aver mangiato cibi avariati e che durano anche sino a 4 giorni, di solito indicano un’intossicazione alimentare di tipo batterico. Vomito, diarrea, crampi addominali, mal di testa, febbre e brividi che iniziano da 12 48 ore dopo aver mangiato cibi contaminati, in particolare prodotti ittici, di solito indicano intossicazione alimentare di tipo virale. Vomito, diarrea, sudorazione, vertigini, lacrimazione, eccessiva salivazione, stato di confusione mentale e dolori di stomaco, che iniziano circa 30 minuti dopo aver mangiato cibi contaminati, indicano un’intossicazione alimentare di tipo chimico. La perdita parziale della parola o della vista, la paralisi muscolare dalla testa in giù lungo tutto il corpo e il vomito possono indicare un botulismo, una gravissima e molto rara intossicazione alimentare di tipo batterico.
Rivolgetevi al medico se…
Riconoscete i sintomi del botulismo. Necessitate di assistenza medica per una malattia che mette a rischio la vita. Se riconoscete i sintomi di intossicazione alimentare di tipo chimico, necessitate immediatamente di assistenza medica. (Vedi alla voce Avvelenamento). Il vomito o la diarrea durano da più di 2 giorni, potreste essere disidratati.
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Cause dell’intossicazione alimentare
Molti batteri possono causare intossicazione alimentare. Le persone che sono ammalate o infette possono trasmettere lo stafilococco ai cibi che stanno preparando. Le persone che mangiano cibi o bevono liquidi contaminati, possono avere la cosiddetta diarrea del viaggiatore, di solito causata da batteri del tipo Escherichia coli. I batteri possono contaminare il pollame, le uova e la carne causando un’infezione da Salmonella; anche se potenzialmente fatale, nella maggior parte dei casi, però, questa è causa solo di una modesta sintomatologia. Batteri pericolosi possono crescere nella carne e nel pesce, nei latticini e nei cibi preparati, cucinati e non, lasciati troppo a lungo a temperatura ambiente. I cibi conservati, specialmente quelli di produzione domestica, possono contenere un batterio che non ha bisogno di ossigeno per moltiplicarsi e che non è distrutto dalla cottura. Questo batterio causa il botulismo, un’intossicazione alimentare rara, ma potenzialmente fatale. Il pesce crudo e soprattutto i molluschi contaminati possono determinare un’intossicazione alimentare di tipo virale. Alcuni funghi, frutti di bosco e altre piante sono di per sé naturalmente velenosi e non dovrebbero essere mai mangiati; anche i germogli e gli “occhi delle patate” contengono tossine naturali. Delle muffe tossiche possono formarsi sulla frutta, verdure, cereali e noccioline non adeguatamente conservate. Un’intossicazione alimentare chimica può essere causata dai pesticidi o dalla conservazione del cibo in contenitori impropri.
Diagnosi dell’intossicazione alimentare
Se i sintomi sono modesti, probabilmente non avete bisogno di un medico. Se i sintomi durano da più di due giorni, potrebbe esserci necessità di testare le feci, il sangue o il materiale vomitato per identificare la causa della vostra malattia. Il botulismo si diagnostica sia dalla descrizione dei sintomi che da test specifici per il batterio su campioni di sangue, di feci gnostica sia dalla descrizione dei sintomi che da test specifici per il batterio su campioni di sangue, di feci.
Terapia e cura dell’intossicazione alimentare
Se riuscite a tenere dei liquidi nello stomaco, bevete dei liquidi semplici per circa 12 ore.
Poi iniziate a mangiare dei cibi leggeri come il riso, cereali cucinati e zuppe semplici per un giorno intero. Dato che il vomito ripetuto e la diarrea possono rimuovere grandi quantità di acqua dal corpo, la disidratazione che ne consegue è una complicazione potenzialmente pericolosa soprattutto nei bambini e negli adulti più anziani. Dovete verificare che i liquidi persi siano appropriatamente e completamente rimpiazzati. Se non è possibile assumere liquidi per bocca, può essere necessaria una reidratazione con liquidi endovena.
Medicina convenzionale
Se i sintomi sono gravi o persistenti il medico può prescrivere farmaci antidiarroici o antiemetici fino a che la situazione non è sotto controllo. I bambini molto piccoli e le persone anziane, e chiunque abbia un diabete o un’altra malattia cronica, dovranno essere controllati per valutare la comparsa della disidratazione o di altre potenziali complicazioni. In caso di botulismo occorre essere ospedalizzati immediatamente. Se i sintomi indicano un’intossicazione chimica occorre effettuare una lavanda gastrica quanto prima possibile, poiché l’attesa per un trattamento specifico potrebbe far sì che la tossina arrivi a colpire altri organi (vedi alla voce Avvelenamento).
Scelte alternative
Digitopressione
Per migliorare in generale la nausea, premete il punto Pericardio 6 sulla superficie estensoria interna del braccio, a due dita di distanza dal polso, per una durata di circa un minuto.
Fitoterapia
Un rimedio efficace per la nausea può essere lo zenzero (Zingiber officinale). Prendete 2 capsule o una tazza di infuso di zenzero ogni 2 ore secondo il bisogno. Un infuso di olmaria (Filipendula ulmaria), gattaia (Nepeta cataria) o olmo “scivoloso” (Ulmus fulva) può dar sollievo allo stomaco e all’intestino: lasciate macerare 2 cucchiai da tavola di una di queste erbe in una tazza di acqua bollente per 15 minuti; da bersi 3 volte al giorno.
Nutrizione e dieta
Dopo la risoluzione dei sintomi, recuperate le forze assumendo cibi come riso, verdure leggere e banane. Per recuperare la normale flora batterica dell’intestino, mangiate yogurt intero, ricco di lattobacilli attivi o assumete capsule di Lactobacillus acidophilus. Evitate i derivati del latte non fermentati che possono essere difficili da digerire.
Prevenzione dell’intossicazione alimentare
Lavatevi sempre le mani prima di preparare qualunque cibo; lavate gli strumenti da cucina con acqua calda e detersivo dopo averli usati per preparare qualunque tipo di carne o pesce. Non scongelate la carne a temperatura ambiente. Lasciate che la carne si scongeli lentamente in frigorifero o scongelatela rapidamente in un forno a microonde e cucinatela subito. Evitate i cibi crudi marinati, la carne, il pesce o le uova crude; cucinate sempre questi cibi. Non mangiate alcun cibo che abbia un odore o un aspetto avariato o cibi da contenitori rotti o da barattoli con coperchio estroflesso. Regolate il vostro frigorifero a + 4°C; non mangiate mai carne già cucinata o latticini che sono stati mantenuti al di fuori del frigorifero per più di due ore.
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Lo staff di Medicina OnLine
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