L’orzaiolo è un’infiammazione acuta delle ghiandole sebacee della palpebra, poste alla base delle ciglia, generalmente causata da infezione batterica. L’infiammazione si rende evidente con una tumefazione arrossata e dolorosa sul bordo della palpebra superiore o inferiore, di solito associata a lacrimazione e difficoltà visive causate dal fatto che la tumefazione si spinge a coprire l’occhio. L’infiammazione può interessare l’esterno o l’interno della palpebra: quando viene colpita una ghiandola di Zeis o di Moll l’orzaiolo si forma verso il bordo esterno della palpebra, mentre se ad essere colpita è una ghiandola di Meibomio (raro) l’infiammazione è verso l’interno della palpebra. L’infezione da stafilococco è molto dolorosa e potrebbe accompagnarsi ad una lieve febbre.
La causa dell’orzaiolo è una infezione batterica determinata dal batterio Staphylococcus aureus: tale infezione è contagiosa e, tramite la cattiva igiene, si può diffondere per contatto all’altro occhio o ad altri individui. La diagnosi è clinica e si basa su anamnesi ed esame obiettivo. L’orzaiolo regredisce spontaneamente nell’arco di circa 5 giorni. Possono essere utili impacchi di acqua tiepida e una approfondita pulizia dell’occhio; se l’infezione dovesse recidivare, potrebbe essere utile una terapia antibiotica.
Le complicanze di un orzaiolo si verificano raramente. La complicazione più frequente è rappresentata dalla diffusione alle ghiandole lacrimali ed ai tessuti periorbitari, il che crea irritazione alla cornea e causa a volte deformità che potrebbero richiede la rimozione chirurgica. Se il disturbo non si risolve e diventa cronico, il dotto escretore della ghiandola di Meibomio si ostruisce completamente e la condizione può evolvere in calazio.
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Orzaiolo o calazio
Il calazio è una cisti, precisamente un lipogranuloma, localizzata nella palpebra e dovuta all’infiammazione cronica della ghiandola di Meibomio a causa dell’ostruzione del dotto escretore della stessa, generalmente dovuta al recidivare cronico di un orzaiolo.
Il termine “calazio” è spesso usato come sinonimo di “orzaiolo”, ma ciò non è corretto, poiché tecnicamente il calazio deve essere considerato una entità a parte ed è una complicanza dell’orzaiolo. Il calazio:
- si forma nel mezzo della palpebra (nel suo contesto);
- si viene a formare con gradualità nel giro di poche settimane;
- è causato dall’ostruzione del dotto escretore della ghiandola di Meibomio;
- è generalmente monolaterale;
- è spesso non doloroso.
Un orzaiolo invece generalmente:
- si forma sul bordo della palpebra (al suo limite);
- compare in modo più improvviso (anche un paio di giorni);
- è causato dall’infezione acuta delle ghiandole sebacee della palpebra ad opera del batterio Staphylococcus aureus;
- è estremamente doloroso;
- può accompagnarsi a lieve febbre;
- si può diffondere facilmente all’altro occhio.
NOTA: Calazio ed orzaiolo possono anche presentarsi contemporaneamente.
Per approfondire, leggi anche: Differenza tra orzaiolo e calazio: cause, sintomi, cure, contagio
Cause e fattori di rischio di orzaiolo
Gli orzaioli di solito sono causati dall’occlusione dei dotti delle ghiandole sebacee delle palpebre. Molto spesso, vengono infettati da batteri e più comunemente dal batterio Staphylococcus aureus (un tipo di stafilococco). La seborrea (eccessiva secrezione delle ghiandole sebacee) può aumentare le probabilità di sviluppare una di queste infezioni. Alcuni fattori di rischio possono contribuire e favorire l’occlusione delle ghiandole, tra cui:
- rimozione impropria o incompleta del trucco presente sugli occhi;
- uso di cosmetici scaduti o infetti;
- scarsa igiene delle palpebre;
- malattie infiammatorie a carico della palpebra, come blefarite, meibomite e rosacea;
- stress;
- cambiamenti ormonali.
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Sintomi e segni di orzaiolo
I sintomi e segni di orzaiolo, includono:
- formazione di una protuberanza sulla palpebra superiore o inferiore;
- gonfiore localizzato della palpebra;
- dolore;
- rossore;
- dolore e dolorabilità;
- formazione crostose sull’orlo palpebrale;
- bruciore all’occhio;
- abbassamento della palpebra;
- sensazione pruriginosa al bulbo oculare;
- visione offuscata;
- secrezione mucosa dall’occhio.
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Quanto dura l’orzaiolo?
Mediamente un orzaiolo scompare spontaneamente nell’arco di massimo una settimana.
Quando rivolgersi al medico
L’orzaiolo è quasi sempre un problema non grave, talvolta però è possibile l’insorgenza di complicazioni che possono nascondere problemi più gravi, specie in presenza di alcuni sintomi; a tal proposito leggi: Orzaiolo: i sintomi pericolosi da far controllare al medico
L’orzaiolo è contagioso?
Essendo causato da una infezione batterica, si: l’orzaiolo è un disturbo che può essere anche molto contagioso, per questo motivo l’igiene riveste un ruolo molto importante in questa patologia. A questo riguardo è necessario fare molta attenzione a non toccare con mani nude la zona colpita perché c’è un alto rischio di contagiare anche l’occhio sano, oppure trasmettere l’agente infettivo ad altre persone, anche potenzialmente tramite oggetti contaminati (come ad esempio gli asciugamani).
Diffusione all’altro occhio
L’orzaiolo è generalmente monolaterale, non è tuttavia raro che l’infezione si trasmetta anche all’occhio sano, come detto precedentemente.
Diagnosi
La diagnosi viene generalmente effettuata dal medico di medicina generale o dall’oftalmologo (oculista).
- il medico chiederà al paziente informazioni circa casi precedenti di lesioni, problemi o interventi chirurgici agli occhi. Spesso, casi precedenti di sintomi similari possono rappresentare informazioni utili al medico, quindi è bene assicurarsi di riferire all’oftalmologo il maggior numero di dati possibile. Anche le informazioni concernenti le abitudine igieniche di palpebre e viso così come l’impiego di cosmetici, rappresentano informazioni utili per l’oftalmologo;
- gli occhi e le palpebre verranno esaminati, compresa la parte inferiore della palpebra. L’oftalmologo potrà esaminare gli occhi mediante l’impiego di una lampada a fessura (un dispositivo simile ad un microscopio dotato di una luce potente);
- le radiografie x e gli esami del sangue di solito non sono utili, a meno che l’oftalmologo non sospetti una diffusione dell’infezione dalla palpebra alla cavità oculare. In questo caso, potrebbe essere necessario effettuare una TAC della cavità oculare.
Per approfondire: Visita oculistica: in cosa consiste, come si svolge, dove farla, costo
Terapia dell’orzaiolo
Come già prima accennato, la maggior parte degli orzaioli scompare spontaneamente nel giro di 5-7 giorni, tuttavia vi sono cure e rimedi che possono potenzialmente velocizzare la guarigione; a tal proposito leggi: Orzaiolo: rimedi e cure farmacologiche per velocizzare la guarigione
Prevenzione
Una adeguata detersione di mani e viso può contribuire a prevenire l’insorgenza o la ricomparsa di orzaioli. Al risveglio, l’applicazione di un panno caldo sulle palpebre per 1-2 minuti può essere utile nel ridurre l’insorgenza di orzaioli mediante la liquefazione del contenuto delle ghiandole sebacee della palpebra, prevenendone in tal modo l’occlusione. Tutti i cosmetici e gli strumenti utilizzati per il makeup dovrebbero essere ben conservati e puliti. Non condividere tali oggetti, come ad esempio il piegaciglia, con altre persone. I cosmetici dovrebbero essere gettati se scaduti o contaminati. Alcuni studi suggeriscono che la supplementazione orale a base di semi di lino può contribuire a prevenire l’insorgenza di orzaioli.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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