Nervi cranici: anatomia, funzioni, schema, tabella, patologie

MEDICINA ONLINE NERVI CRANICI ENCEFALICI ANATOMIA FUNZIONI SCHEMA TABELLA PATOLOGIE NUMERAZIONE DANNI OLFATTIVO OTTICO OCULOMOTORE TRIGEMINO ABDUCENTE FACCIALE VESTIBOLOCOCLEARE VAGO GLOSSOFARINGEO ACCESSORIO IPOGLOSSO.jpgCon “nervi cranici“, anche chiamati “nervi encefalici” si indica un gruppo di nervi che originano direttamente dall’encefalo, più precisamente dal tronco encefalico, e che fanno parte del sistema nervoso periferico. Nel corpo umano esistono 12 paia di nervi cranici (24 in totale, esistendo un nervo destro e sinistro), numerati con la numerazione romana. Considerando la loro origine, essi sono numerati in senso cranio-caudale, ovvero dall’alto verso il basso, e sono:

È stato individuato anche un nervo cranico “0”, anche chiamato “nervo terminale” o “nervo N”.

I nervi cranici sono numerati in base alla loro posizione rostrale-caudale (anteriore-posteriore), nell’osservazione del cervello. Se il cervello viene accuratamente rimosso dal cranio, i nervi sono tipicamente visibili nel loro ordine numerico, con l’eccezione dell’ultimo, il XII, che sembra emergere rostralmente (sopra) al XI.

I nervi cranici decorrono sia all’interno, sia all’esterno del cranio. I percorsi all’interno del cranio sono chiamati “intracranici” mentre quelli al di fuori “extracranici”. Nel cranio sono presenti molti fori chiamati “foramina” attraverso i quali i nervi possono uscire da esso. Tutti i nervi cranici sono accoppiati, il che significa che si trovano su entrambi i lati, destro e sinistro, del corpo. Se un nervo innerva un muscolo, la cute o realizza una funzione sullo stesso lato del corpo da cui esso origina, la sua funzione è detta “ipsilaterale”, se invece è sul lato opposto questa è nota come funzione “controlaterale”.

Nervi cranici e spinali

I nervi cranici si distinguono dai nervi spinali che invece originano dal midollo spinale. Analogamente ai nervi spinali essi sono rivestiti da meningi (pia madre, aracnoide, dura madre) ed emergono da fori delimitati da ossa e strutture connettivali (fori intervertebrali nei nervi spinali; fori dalla terminologia eterogenea nel caso del cranio).

Anatomia

Decorso intracranico

Il decorso intracranico dei nervi cranici è importante per la diagnosi di diverse lesioni intracraniche come i tumori cerebrali e gli aneurismi cerebrali. La disfunzione di uno o più nervi cranici indica una compressione o stimolazione da parte di alcune lesioni. Ad esempio, uno schwannoma dell’acustico può inizialmente causare disturbi all’udito, ma con un’ulteriore crescita del tumore può coinvolgere altri nervi cranici e il paziente può così presentare anche dolore, simile alla nevralgia del trigemino quando il tumore coinvolge il nervo trigemino. o diplopia a causa di un coinvolgimento del nervo abducente. Un paziente che presenta ptosi può avere un aneurisma dell’arteria comunicante posteriore che comprime il nervo oculomotore durante il suo decorso intracranico. Il dolore facciale nella distribuzione di una o tutte le derivazioni del nervo trigemino suggerisce la stimolazione delle radici del nervo trigemino da parte di un vaso locale.MEDICINA ONLINE NERVI CRANICI ENCEFALICI ANATOMIA FUNZIONI SCHEMA TABELLA PATOLOGIE NUMERAZIONE DANNI OLFATTIVO OTTICO OCULOMOTORE TRIGEMINO ABDUCENTE FACCIALE VESTIBOLOCOCLEARE VAGO GLOSSOFARINGEO ACCESSORIO IPOGLOSSO.jpg

Nuclei

I corpi cellulari di molti dei neuroni della maggior parte dei nervi cranici sono contenuti in uno o più nuclei nel tronco cerebrale. Questi nuclei sono importanti in relazione alla disfunzione del nervo cranico perché il danno ad essi, come nel caso di un ictus o di un trauma, può simulare il danno a uno o più rami di un nervo cranico. In termini di specifici nuclei del nervo cranico, la porzione mesencefalica del tronco cerebrale possiede i nuclei del nervo oculomotorio (III) e del nervo trocleare (IV); il ponte ha i nuclei del nervo trigemino (V), del nervo abducente (VI), del nervo facciale (VII) e del nervo vestibolococleare (VIII); e il midollo ha i nuclei del nervo glossofaringeo (IX), del nervo vago (X), del nervo accessorio (XI) e del nervo ipoglosso (XII). Le fibre di questi nervi cranici escono dal tronco cerebrale da questi nuclei.

Gangli

Alcuni nervi cranici possiedono hanno gangli (raccolte di corpi cellulari) sensoriali o parasimpatici di neuroni, che si trovano all’esterno del cervello (ma che possono trovarsi anche all’interno o all’esterno del cranio). I gangli sensoriali sono direttamente corrispondenti ai gangli dorsali dei nervi spinali e sono noti come gangli sensoriali cranici. I gangli sensoriali esistono per i nervi che hanno una funzione sensoriale, ovvero: V, VII, VIII, IX, X. Esistono anche gangli parasimpatici, che fanno parte del sistema nervoso autonomo dei nervi cranici III, VII, IX e X.

  • I gangli trigeminali del nervo trigemino (V) occupano uno spazio nella dura madre chiamato cavo del trigemino. Questo ganglio contiene i corpi cellulari delle fibre sensoriali dei tre rami del nervo trigemino.
  • Il ganglio genicolato del nervo faciale (VII) si trova immediatamente dopo che il nervo entra nel canale facciale; contiene i corpi cellulari delle fibre sensoriali del nervo faciale.
  • I gangli superiori e inferiori del nervo glossofaringeo (IX), si trovano subito dopo che il nervo passa attraverso il forame giugulare e contiene i corpi cellulari delle fibre sensoriali di questo nervo.
  • Il ganglio inferiore del nervo vago (ganglio nodoso) si trova sotto il forame giugulare e contiene i corpi cellulari delle fibre sensoriali del nervo vago (X).

Emergenza dal cranio e decorso extracranico

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Locazione Nervo
Lamina cribrosa Nervo olfattivo (I)
Forame ottico Nervo ottico (II)
Fessura orbitaria superiore Oculomotore (III)
Trocleare (IV)
Abducente (VI)
Trigemino V1
(oftalmico)
Forame rotondo Trigemino V2
(mascellare)
Forame ovale Trigemino V3
(mandibolare)
Forame stilomastoideo Nervo faciale (VII)
Canale uditivo interno Vestibulococleare (VIII)
Fossa giugulare Glossofaringeo (IX)
Vago (X)
Accessorio (XI)
Canale ipoglosso Ipoglosso (XII)

Dopo essere emersi dal cervello, i nervi cranici decorrono all’interno del cranio e alcuni di essi devono emergere da questa struttura ossea per raggiungere le loro destinazioni. Spesso i nervi passano attraverso fori presenti nel cranio, chiamati “forami”. Altri nervi passano attraverso i canali ossei, percorsi più lunghi racchiusi da ossa. Questi forami e canali possono contenere più di un nervo cranico e possono contenere anche vasi sanguigni.

  • Il nervo olfattivo (I), in realtà composto da molte piccole fibre nervose separate, passa attraverso perforazioni nella parte della lamina cribrosa dell’osso etmoide. Queste fibre terminano nella parte superiore della cavità nasale e servono per trasmettere al cervello impulsi contenenti informazioni sugli odori.
  • Il nervo ottico (II) passa attraverso il forame ottico nell’osso sfenoide mentre decorre verso l’occhio. Trasmette informazioni visive al cervello.
  • Il nervo oculomotorio (III), il nervo trocleare (IV), il nervo abducente (VI) e il ramo oftalmico del nervo trigemino (V1) viaggiano attraverso il seno cavernoso nella fessura orbitale superiore, passando dal cranio all’orbita. Questi nervi controllano i piccoli muscoli che muovono l’occhio e forniscono anche innervazione sensoriale all’occhio e l’orbita.
  • La divisione mascellare del nervo trigemino (V2) passa attraverso il forame rotondo nell’osso sfenoide al fine di innervare la cute del centro della faccia.
  • La divisione mandibolare del nervo trigemino (V3) passa attraverso il forame ovale dell’osso sfenoide per fornire alla faccia inferiore l’innervazione sensoriale. Questo nervo invia anche rami a quasi tutti i muscoli che controllano la masticazione.
  • Il nervo facciale (VII) e il nervo vestibolococleare (VIII) entrano entrambi nel canale uditivo interno nell’osso temporale. Il nervo facciale raggiunge poi il lato del viso usando il forame stilomastoideo, anch’esso nell’osso temporale. Le sue fibre si espandono per raggiungere e controllare tutti i muscoli dell’espressione facciale. Il nervo vestibolococleare raggiunge gli organi che controllano l’equilibrio e l’udito nell’osso temporale, e quindi non raggiunge la superficie esterna del cranio.
  • Il nervo glossofaringe (IX), il nervo vago (X) e il nervo accessorio (XI) escono dal cranio attraverso la fossa giugulare per entrare nel collo. Il nervo glossofaringeo fornisce innervazione alla porzione superiore della gola e alla parte posteriore della lingua, il nervo vago fornisce innervazione ai muscoli nella voce e continua verso il basso per fornire innervazione parasimpatica al torace e all’addome. Il nervo accessorio controlla i muscoli trapezio e sternocleidomastoideo nel collo e nella spalla.
  • Il nervo ipoglosso (XII) esce dal cranio attraverso il canale ipoglosso nell’osso occipitale e raggiunge la lingua per controllare quasi tutti i muscoli coinvolti nei movimenti di questo organo.

Funzionamento e malfunzionamento dei singoli nervi

I nervi cranici forniscono innervazione motoria e sensoriale principalmente alle strutture all’interno del cranio e del collo. L’innervazione sensoriale include sia la sensazione “generale”, come la temperatura e il tatto, sia l’innervazione “speciale” come gusto, vista, odore, equilibrio e udito. Il nervo vago (X) fornisce l’innervazione sensoriale e autonomica (parasimpatica) dei movimenti alle strutture del collo e alla maggior parte degli organi toracici e addominali.

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Olfatto (I)

Il nervo olfattivo (I) trasmette l’olfatto (cioè permette la percezione degli odori).

Una lesione al nervo olfattivo può causare varie patologie dell’olfatto, che possono essere di due tipologie: quantitative e qualitative.
Le patologie da alterazione quantitativa dell’olfatto sono rappresentate da iposmia, ovvero parziale riduzione del senso dell’odorato, e anosmia, ovvero totale riduzione del senso dell’odorato.
Le patologie da alterazione qualitativa dell’olfatto sono rappresentate dalla di parosmia, un disturbo caratterizzato dall’alterazione del senso dell’olfatto, e la cacosmia, cioè la percezione di odore sgradevole.
Le cause alla base di questi disturbi possono essere diverse: riniti, sinusiti, neoplasie, lesioni della mucosa di varia origine (virale, traumatica o infiammatoria). Un nervo olfattivo danneggiato può inoltre compromettere, alterare o determinare alterazione o assenza del senso del gusto (disgeusia e ageusia). Se c’è il sospetto di un cambiamento nel senso dell’olfatto, ogni narice viene testata con sostanze di odori noti, come caffè o sapone. Sostanze che odorano intensamente, ad esempio l’ammoniaca, possono portare all’attivazione dei recettori del dolore (nocicettori) del nervo trigemino che si trovano nella cavità nasale e questo può confondere i test olfattivi.

Per approfondire:

Vista (II)

Il nervo ottico (II) trasmette le informazioni visive dalla retina al cervello.

Un danno al nervo ottico (II) compromette aspetti specifici della vista che dipendono dalla posizione della lesione. Una persona potrebbe non essere in grado di vedere oggetti sul lato sinistro o destro (omianopsia omonima), o potrebbe avere difficoltà a vedere oggetti nei loro campi visivi esterni (emianopsia omonima) se è coinvolto anche il chiasma ottico. La visione può essere testata esaminando il campo visivo o la retina per mezzo di con un oftalmoscopio. L’esame del campo visivo può essere usato per localizzare le lesioni strutturali nel nervo ottico o, più in avanti, lungo i decorsi visivi.

Per approfondire:

Movimento oculare (III, IV, VI)

Il nervo oculomotore (III), il nervo trocleare (IV) e il nervo abducente (VI) coordinano i movimenti degli occhi.

Danni ai nervi III, IV o VI possono influenzare il movimento del bulbo oculare (globo). Uno solo o entrambi gli occhi possono essere compromessi; in entrambi i casi una visione doppia (diplopia) potrebbe verificarsi poiché i movimenti degli occhi non sono più sincronizzati. Questi nervi possono essere esaminati osservando come l’occhio segue un oggetto in direzioni diverse. Questo oggetto può essere un dito o uno spillo e può essere mosso in diverse direzioni per valutare la velocità di inseguimento. Se gli occhi non lavorano insieme, la causa più probabile è il danneggiamento di uno specifico nervo cranico o dei suoi nuclei.

Un danno al nervo oculomotore (III) può causare una visione doppia e l’incapacità di coordinare i movimenti di entrambi gli occhi (strabismo), oltre che anche una caduta palpebrale (ptosi) e la dilatazione della pupilla (midriasi). Le lesioni possono anche portare all’impossibilità di aprire l’occhio a causa della paralisi del muscolo elevatore della palpebra superiore. Gli individui che soffrono di una lesione al nervo oculomotore possono compensare tale condizione inclinando la testa per alleviare i sintomi dovuti alla paralisi.

Un danno al nervo trocleare (IV) può causare diplopia. Il risultato sarà un occhio che non può muoversi correttamente verso il basso. Ciò è dovuto al deficit di funzionamento del muscolo obliquo superiore che è innervato dal nervo trocleare.

Anche il danno al nervo degli abducenti (VI) può comportare diplopia. Ciò è dovuto alla compromissione del muscolo retto laterale che è innervato dal nervo degli abducenti.

Per approfondire:

Nervo trigemino (V)

Il nervo trigemino (V) comprende tre parti distinte: il nervo oftalmico (V1), il nervo mascellare (V2) e il nervo mandibolare (V3). Insieme, questi nervi forniscono sensazioni alla cute del viso e controllano i muscoli che permettono la masticazione del cibo.

Le condizioni e patologie che influenzano il nervo trigemino (V) includono la nevralgia del trigemino, cefalea a grappolo e trigemino zoster. La nevralgia del trigemino si verifica più tardi nella vita rispetto alle altre condizioni, dalla mezza età in poi, più spesso dopo i 60 anni, ed è una patologia tipicamente correlata a dolore molto forte distribuito sull’area innervata dalle dai rami mascellare o mandibolare del nervo trigemino (V2 e V3).

Per approfondire:

Espressione facciale (VII)

Il nervo facciale o “faciale” (VII) comprende due distinti nervi: il nervo facciale propriamente detto, che contiene fibre motrici somatiche per l’innervazione dei muscoli mimici e degli altri muscoli derivati del secondo arco branchiale; il nervo intermedio (del Wrisberg), che comprende fibre sensitive somatiche e viscerali che hanno una origine comune nel ganglio genicolato e si portano ai 2/3 anteriori della lingua e a una ristretta area del padiglione auricolare, e fibre parasimpatiche pregangliari per le ghiandole lacrimali, per le ghiandole salivari sottomandibolare e sottolinguale e per le ghiandole della mucosa del naso e del palato.

Le lesioni del nervo facciale possono manifestarsi come paralisi facciale, una situazione in cui una persona non è in grado di muovere i muscoli su uno o entrambi i lati del proprio viso. Nel trauma contusivo, il nervo facciale è il nervo cranico che risulta più frequentemente danneggiato. Una paralisi facciale molto comune e generalmente temporanea è nota come paralisi di Bell che è il risultato di una lesione idiopatica (causa sconosciuta), unilaterale del motoneurone inferiore del nervo facciale ed è caratterizzata dall’incapacità di spostare i muscoli omolaterali dell’espressione facciale, incluso l’innalzamento del sopracciglio e il solco della fronte. I pazienti con paralisi di Bell hanno spesso una bocca cadente sul lato affetto e spesso hanno difficoltà a masticare poiché il muscolo buccinatore è interessato. La paralisi di Bell si verifica molto raramente e colpisce circa 40.000 statunitensi ogni anno. Ci sono studi su topi e umani che suggeriscono che gli appartenenti alla famiglia degli Herpesviridae sono in grado di produrre la paralisi di Bell. La paralisi facciale può essere causata da altre condizioni incluso l’ictus, e condizioni simili sono occasionalmente erroneamente diagnosticate come paralisi di Bell. È una condizione temporanea che di solito dura da 2 a 6 mesi, ma può avere lasciare postumi che modificano la vita, mentre i sintomi possono anche ripresentarsi.

Per approfondire:

Udito ed equilibrio (VIII)

Il nervo vestibolococleare (VIII) si divide in nervo vestibolare e cocleare. La parte vestibolare è responsabile per l’innervamento dei vestiboli e del canale semicircolare dell’orecchio interno; questa struttura trasmette informazioni sull’equilibrio ed è una componente importante del riflesso vestibolooculare, il quale mantiene stabile la testa e consente agli occhi di seguire gli oggetti in movimento. Il nervo cocleare trasmette informazioni dalla coclea, permettendo al suono di essere percepito.

Se danneggiato, il nervo vestibolare può dare origine a sensazioni di rotazione e vertigini. Un danno può anche presentarsi come movimenti oculari ripetitivi e involontari (nistagmo) o sordità parziale o totale nell’orecchio interessato. In nervo vestibolococleare può essere interessato da un tumore benigno chiamato “neurinoma dell’acustico”.

Per approfondire:

Sensazione orale, gusto e salivazione (IX)

Il nervo glossofaringeo (IX) innerva il muscolo stilofaringeo e fornisce innervazione sensoriale all’orofaringe e alla parte posteriore della lingua. Il nervo glossofaringeo fornisce anche innervazione parasimpatica alla ghiandola parotide.

L’assenza unilaterale di un riflesso del vomito suggerisce una lesione del nervo glossofaringeo (IX) e probabilmente del nervo vago (X).

Per approfondire:

Nervo vago (X)

Il nervo vago (X) parte dal midollo allungato e si porta, attraverso il foro giugulare, verso il basso nel torace e nell’addome. I 2 nervi vaghi destro e sinistro sono tra i più importanti del corpo nonché i più lunghi ed i più ramificati tra i nervi cranici. Uno dei suoi scopi principali è quello di stimolare la produzione dell’acido gastrico e regolare i movimenti compiuti dallo stomaco e dall’intestino durante la fase della digestione, inoltre provvede all’innervazione da parte del sistema nervoso autonomo parasimpatico del cuore; il vago di destra innerva il nodo senoatriale e la sua stimolazione induce bradicardia (rallentamento della frequenza cardiaca).

La perdita della funzione del nervo vago comporterà una perdita di innervazione parasimpatica per un numero molto grande di strutture. I principali effetti del danno al nervo vago possono includere un aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca. Una iperstimolazione vagale può indurre una bradicardia severa e perfino la morte del paziente. La disfunzione isolata del solo nervo vago è rara ma, se il conflitto o la lesione si trova sopra il punto in cui il vago si dirama per la prima volta, può essere diagnosticata da una voce rauca, a causa della disfunzione di uno dei suoi rami, il nervo laringeo ricorrente. Il danno a questo nervo può causare difficoltà a deglutire.

Per approfondire:

Elevazione della spalla e movimento della testa (XI)

Il nervo accessorio (XI) è un nervo motore che ha la particolarità di essere dotato sia di radice spinale (che origina dal midollo spinale) sia di una radice cranica (che origina dal midollo allungato). Le lesioni di tale nervo comportano l’instaurarsi di una debolezza ipsilaterale nel muscolo trapezio, difficoltà nella rotazione della testa e nell’elevazione della scapola.

Per approfondire:

Movimento della lingua (XII)

Il nervo ipoglosso (XII) è il nervo motore della lingua e permette i suoi movimenti.

Danni al nervo a livello del motoneurone inferiore possono portare ad atrofia dei muscoli della lingua o a fascicolazioni della lingua (“borsa di vermi”). Un danno del motoneurone superiore non porterà a atrofia o fascicolazioni, ma solo debolezza dei muscoli innervati. Quando il nervo è danneggiato si verificherà debolezza del movimento della lingua su un lato. Se il danno è particolarmente esteso, la lingua si muoverà verso il lato più debole. Danni al nervo ipoglosso possono, in definitiva, determinare difficoltà a parlare, a masticare e a deglutire.

Per approfondire:

Caratteristiche e funzioni dei nervi cranici

Numero Nome Componente Origine apparente Origine reale motrice o nucleo sensitivo Funzione
I Nervo olfattivo Sensibilità specifica Telencefalo e Diencefalo Nucleo olfattivo anteriore Trasmette l’informazione olfattiva all’encefalo. Passa nella lamina cribrosa dell’osso etmoide.
II Nervo ottico Sensibilità specifica Diencefalo Cellule gangliari della retina Trasmette l’informazione visiva all’encefalo. Passa nel foro ottico.
III Nervo oculomotore Motorio Mesencefalo anteriore Nucleo dell’oculomotore (MS), nucleo di Edinger-Westphal (MV) Innerva i muscoli elevatore superiore delle palpebre, retto superiore, retto mediale, retto inferiore e obliquo inferiore, che insieme determinano la maggior parte dei movimenti dell’occhio (muscolatura estrinseca). Innerva lo sfintere dell’iride e i muscoli ciliari (muscolatura intrinseca). Passa nella fessura orbitaria superiore.
IV Nervo trocleare Motorio puro Mesencefalo dorsale Nucleo del trocleare (MS) Innerva il muscolo obliquo superiore, che ruota in basso e lateralmente il bulbo oculare. Passa nella fessura orbitaria superiore, fuori dall’anello dello Zinn.
V Nervo trigemino Misto somatico Ponte di Varolio Nucleo motore o masticatorio del trigemino (MSB), nucleo mesencefalico del trigemino (SS), nucleo sensitivo principale o pontino del trigemino (SS), nucleo del tratto spinale o della radice discendente del trigemino (SS) Innerva i muscoli della masticazione. Riceve le sensazioni propriocettive, tattili, termiche, dolorifiche dal viso. Si divide quasi in tre nervi distinti: il nervo oftalmico (V1) che passa nella fessura orbitaria superiore, il nervo mascellare (V2) che passa nel foro rotondo e il nervo mandibolare (V3) che passa nel foro ovale.
VI Nervo abducente Motorio puro Solco bulbopontino Nucleo dell’abducente (MS) Innerva il muscolo retto laterale, che determina l’abduzione laterale dell’occhio. Passa nella fessura orbitaria superiore.
VII Nervo faciale Misto Laterale al VI, presso fossetta sopraolivare Nucleo motore del facciale (MS), nucleo salivatorio superiore con nucleo muconasolacrimale (MV), nucleo solitario (SV) Innerva i muscoli pellicciai del viso che controllano l’espressione facciale, il ventre posteriore del muscolo digastrico e il muscolo stapedio. Innerva le ghiandole salivari miste e le ghiandole lacrimali. Riceve l’informazione del gusto dai due terzi anteriori della lingua. Attraversa il meato acustico interno e il canale del facciale, passa neil foro stilomastoideo.
VIII Nervo vestibolococleare Sensitivo specifico Laterale al VII, presso fossette retrolivare 4 nuclei vestibolari (SSS), 2 nuclei cocleari (SSS) Trasmette con la branca vestibolare le sensazioni dell’equilibrio e della gravità (essenziali per il movimento e la stazione eretta), trasmette con la branca cocleare l’informazione sonora e uditiva. Attraversa il meato acustico interno.
IX Nervo glossofaringeo Misto Solco posterolaterale del bulbo (dei nervi misti) Nucleo ambiguo (MSB), nucleo salivare inferiore (MV), nucleo solitario (SV) Innerva la faringe. Innerva la ghiandola parotide. Riceve l’informazione del gusto dal terzo posteriore della lingua, riceve sensazioni dalle tonsille. Passa nel foro giugulare.
X Nervo vago Misto Solco posterolaterale del bulbo (dei nervi misti) Nucleo ambiguo (MSB), nucleo dorsale del vago (MV), nucleo solitario (SV) Innerva i muscoli laringei e faringei (tranne il muscolo stilofaringeo, innervato dal nervo glossofaringeo); controlla i muscoli della voce e dell’intonazione. Innerva con fibre parasimpatiche tutti i visceri addominali fino alla flessura splenica. Riceve l’informazione del gusto dall’epiglottide. Passa nel foro giugulare.
XI Nervo accessorio Motorio puro Midollo spinale, risale ed esce nel solco dei nervi misti Nucleo accessorio spinale (MS), nucleo ambiguo (MS) Innerva i muscoli trapezio e sternocleidomastoideo. Passa nel foro giugulare.
XII Nervo ipoglosso Motorio puro Solco anterolaterale del bulbo Nucleo dell’ipoglosso (MS) Innerva i muscoli della lingua (tranne il muscolo palatoglosso, innervato dal nervo vago) e altri muscoli glottali; è importante per la deglutizione e l’articolazione delle parole. Passa nel canale ipoglosso.

Componenti

  • MS = motoria somatica (B = di muscoli di origine branchiale)
  • MV = motoria viscerale
  • SS = sensitiva somatica (S = di organi di senso specifica)
  • SV = sensitiva viscerale

Clinica

Esame medico

Medici, neurologi e altri professionisti medici possono condurre un esame dei nervi cranici come parte di un esame neurologico generale. Un esame del nervo cranico inizia con l’osservazione del paziente poiché alcune lesioni possono influenzare la simmetria degli occhi o del viso. I campi visivi vengono analizzati per eventuali lesioni nervose o presenza di nistagmo, attraverso l’analisi di specifici movimenti oculari. Viene testata la sensibilità del volto e ai pazienti viene chiesto di eseguire diversi movimenti facciali. Viene controllato anche l’udito tramite la voce e un diapason. La posizione dell’ugola del paziente viene esaminata perché l’asimmetria nella posizione potrebbe indicare una lesione del nervo glossofaringeo. Si può osservare la capacità del paziente di usare la spalla per valutare il nervo accessorio (XI), e la funzionalità della lingua.

Danni

Compressione

I nervi cranici possono risultare compressi a causa dell’aumento della pressione intracranica, di un effetto di massa dovuto ad un’emorragia intracerebrale o per via di un tumore che preme contro i nervi e interferisce con la trasmissione di impulsi lungo di esso. Una perdita di funzionalità di un singolo nervo cranico può talvolta essere il primo sintomo di un cancro intracranico o della base cranica.

Un aumento della pressione intracranica può portare alla compromissione dei nervi ottici (II) a causa della compressione delle vene e dei capillari circostanti, causando gonfiore del bulbo oculare (papilledema). Un tumore, come un glioma ottico, può anche avere un impatto sul nervo ottico (II). Un adenoma pituitario può comprimere i tratti ottici o il chiasma ottico del nervo ottico (II), portando alla perdita del campo visivo. Un tumore pituitario può anche estendersi nel seno cavernoso, comprimendo il nervo oculomotorio (III), il nervo trocleare (IV) e il nervo abducente (VI), portando a visione doppia e strabismo. Questi nervi possono anche essere influenzati dall’erniazione dei lobi temporali del cervello attraverso la falce cerebrale.

Si ritiene che la causa della nevralgia del trigemino, in cui un lato del viso appare doloroso, sia la compressione del nervo da parte di un’arteria nel punto in cui il nervo emerge dal tronco cerebrale. Un neuroma acustico, in particolare alla giunzione tra il ponte di Varolio e il midollo, può comprimere il nervo facciale (VII) e il nervo vestibolococleare (VIII), portando alla perdita dell’udito e della capacità sensoriale sul lato interessato.

Ictus

L’ictus può essere conseguente all’occlusione dei vasi sanguigni che perfondono i nervi o il loro nucleo. Esso causa specifici segni e sintomi che possono indicare il punto in cui si è verificata l’occlusione. Un coagulo in un vaso sanguigno che drena il seno cavernoso (trombosi del seno cavernoso) colpisce l’oculomotore (III), il trocleare (IV), il ramo oftalmico del nervo trigemino (V1) e il nervo abducente (VI).

Infiammazione

Un’infiammazione risultante da un’infezione può compromettere la funzionalità di qualsiasi nervo cranico. L’infiammazione del nervo facciale (VII) può causare paralisi di Bell. La sclerosi multipla, un processo infiammatorio che può produrre una perdita delle guaine mieliniche che circondano i nervi cranici, può causare una varietà di sintomi mutanti che interessano i nervi cranici multipli.

Altro

Traumi cranici, malattie ossee come la malattia di Paget e lesioni ai nervi occorse durante un intervento neurochirurgico (come la rimozione di un tumore) sono altre possibili cause di danno ai nervi cranici.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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