Con “rinomanometria” in medicina si intende un test diagnostico, eseguito generalmente durante una visita otorinolaringoiatrica, che consente la misura oggettiva del flusso aereo nell’unità di tempo, e delle resistenze al passaggio dell’aria attraverso le fosse nasali. La rinomanometria essendo un esame oggettivo oggi è molto utilizzata anche in ambito medico-legale.
Perché si effettua?
La rinomanometria, con l’elaborazione e l’analisi delle curve rinomanometriche e dei relativi parametri, di esplorare la funzione respiratoria nasale obiettivandone ogni alterazione. La tecnica consente di indagare eventuali patologie delle prime vie aeree che provano ostruzioni con relativa difficoltà nella respirazione nasale (malformazioni, neoformazioni, rinite ostruttiva, accumulo di fluidi…) ma è anche utile nella diagnosi differenziale di alcune alterazioni del senso dell’olfatto, come nel caso di iposmia, ovvero parziale riduzione del senso dell’odorato, anosmia, ovvero totale riduzione del senso dell’odorato, parosmia, un disturbo caratterizzato dall’alterazione del senso dell’olfatto, e cacosmia, cioè la percezione di odore sgradevole.
Test funzionali
Con la rinomanometria è possibile eseguire i test funzionali misurando obiettivamente le modificazioni di flusso nasale dopo somministrazione di vasocostrittori e nel passaggio dalla posizione seduta a quella supina, in particolare, si possono eseguire:
- Il test di decongestione nasale è eseguito mediante somministrazione, una prima volta e una seconda dopo cinque minuti, di decongestionante nasale, come la nafazolina, in entrambe le fosse nasali, si attendono altri cinque minuti e si ripete l’esame rinomanometrico, procedendo in fine alla comparazione dei valori delle resistenze e dei flussi respiratori dell’esame di base e dopo decongestione nasale. Questo test è indicato per differenziare un’ostruzione nasale da alterazioni anatomiche delle cavità nasali, deviazione del setto nasale, sinechie, creste ossee, da quelle funzionali dovuti a iperreattività della mucosa nasale, allergica o vasomotoria, consentendo all’otorinolaringoiatra di prescrivere una terapia mirata e di indicare il corretto trattamento chirurgico.
- Il test di provocazione nasale specifico , si esegue dopo aver sottoposto il paziente al prick test per allergeni inalanti o a test sierologici di conferma per allergeni specifici. Questo test è utile per la determinazione dell’allergene responsabile della sintomatologia del paziente. Si esegue facendo inalare sospensioni di sostanze verso le quali si sospetta l’esistenza dello stato allergico e in seguito valutando direttamente e con l’aiuto della rinomanometria la comparsa di sintomi e reazioni allergiche.
- Il test di provocazione nasale aspecifico prevede invece la somministrazione nella cavità nasale più pervia di nebbia ultrasonica di acqua distillata come stimolo aspecifico. Anche in questo caso la misurazione può essere clinica o oggettiva valutando la modificazione dei flussi mediante rinomanometria.
Curva di resistenza rinomanometrica
La curva di resistenza rinomanometrica è ottenuta grazie alla contemporanea registrazione della differenza di pressione tra il rinofaringe e il vestibolo nasale e dal volume d’aria ventilato. Ricordiamo che le cavità nasali sono formate da aree che si susseguono in serie costituendo ognuna vari fattori di resistenza, tra cui:
- area di resistenza vestibolare;
- area di resistenza valvolare;
- area di resistenza dei turbinati;
- area di resistenza coanale.
Altri fattori di resistenza sono presenti in alcune patologie in cui si verificano secrezioni patologiche e/o neoformazioni, di tipo reattivo o neoplastico. La resistenza nasale di ciascuna cavità nasale è determinata dalla somma dei singoli fattori di resistenza fisiologici e patologici: conoscere tale valore aiuta il medico nella diagnosi di alcune patologie che riguardano le prime vie aeree.
Come ci si prepara all’esame?
Salvo diversa indicazione medica, non esistono norme di preparazione specifiche.
Come si svolge l’esame?
- Il paziente è seduto;
- si introduce una piccola sonda in una narice del paziente invitandolo a respirare con l’altra, a bocca chiusa all’interno di una maschera morbida applicata sul volto;
- si esegue la stessa tecnica con l’altra narice;
- si ottiene la registrazione grafica del flusso di aria inspirata ed espirata e si valuta il rapporto tra pressione (espresso in Pascal) e flusso (espresso in ml/s), ovvero tra sforzo inspiratorio ed espiratorio e volume di aria che passa effettivamente attraverso la cavità nasale.
L’esame è doloroso o fastidioso?
L’esame non è doloroso. Alcuni pazienti potrebbero trovarlo solo lievemente fastidioso. Non necessita di anestesia.
Quanto dura l’esame?
Dura circa 10-15 minuti.
Risultati e valori normali
Resistenze nasali normali a 150 Pa (basali)
Resistenze nasali normali a raggio 2 (basali)
Altri esami
La rinomanometria spesso si associa ad altre indagini e test diagnostici, tra cui:
- anamnesi;
- esame obiettivo;
- rinoscopia anteriore e posteriore;
- endoscopia nasale;
- TAC;
- esami di laboratorio (del sangue, tamponi, antibiogrammi…);
- risonanza magnetica;
- elettro-olfattogramma (esame della funzionalità olfattiva);
- potenziali evocati olfattivi;
- olfattometria.
Costo
Il costo di una rinomanometria varia in funzione del centro dove viene effettuata, ma generalmente oscilla tra i 50 ed i 100 euro.
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