L’olfatto è uno dei cinque sensi ed è quello che consente di percepire gli odori, cioè di avvertire la concentrazione/qualità/identità delle molecole volatili e di gas presenti nell’aria respirata. Ciò è possibile grazie ai chemorecettori che sono particolari cellule deputate alla ricezione degli odori: sono in grado di reagire alle caratteristiche chimiche delle sostanze odorose e si trovano in una particolare area della mucosa nasale, la mucosa olfattiva, caratterizzata da pigmentazione giallastra. Questi neuroni altamente specializzati sono dotati di un ciuffo di ciglia e le loro basi si prolungano in fibre nervose che, attraversando l’osso etmoide – l’osso che forma il tetto delle fosse nasali – arrivano fino ai bulbi olfattivi; da qui partono altri neuroni che raggiungono il cervello innescando la percezione dell’odore.
Funzionamento dell’olfatto
Il funzionamento dell’olfatto è, in sintesi, il seguente:
- gli odoranti entrano nella cavità nasale attraverso le narici;
- gli odoranti raggiungono l’epitelio olfattivo, collocato in un’area della cavità nasale compresa tra la parte superiore del cornetto nasale medio, l’intero cornetto nasale superiore (e supremo se presente) e la volta nella parete laterale;
- gli odoranti si legano ai 20 milioni di recettori posti sulla superficie delle ciglia delle cellule olfattive, neuroni modificati e specializzati;
- le cellule olfattive proiettano direttamente le informazioni tramite i loro assoni al bulbo olfattivo, una struttura nervosa posta appena superiormente alla lamina cribrosa dell’etmoide;
- gli assoni entrano nel bulbo olfattivo aggregandosi in piccoli fasci ricoperti da cellule olfattive di sostegno, che penetrano attraverso i fori della lamina cribrosa e formano nel loro complesso il nervo olfattivo (I), il primo nervo cranico;
- il nervo olfattivo trasmette le informazioni olfattive alla corteccia del cervello, che le decodifica e le interpreta.
Tra tutti i sistemi sensoriali, l’olfatto è l’unico a non prevedere vie provenienti direttamente dai recettori primari che proiettino al talamo prima di raggiungere la corteccia.
L’olfatto degli animali, il naso sessuale e i feromoni
Nonostante l’olfatto umano sia capace di discriminare circa 10.000 odoranti differenti (e sia estremamente utile e salvavita in alcune situazioni, come quando si verificano fughe di gas infiammabili) questo senso è considerato il meno sviluppato nella nostra specie se lo mettiamo a paragone con quello molto più sviluppato di vari animali, come ad esempio quelli dei cani, non a caso usati per la ricerca di materiali stupefacenti, banconote o persone sotto le macerie. Mentre nell’uomo il ruolo dell’olfatto come strumento di conoscenza dell’ambiente circostante ha un carattere secondario rispetto ad altri sensi come la vista, negli animali è uno strumento indispensabile per le attività fondamentali quali la caccia, la localizzazione dei partner, dei compagni e dei predatori. Il ruolo dell’olfatto in campo sessuale è importantissimo tra qui animali, mentre nell’essere umano ha un ruolo secondario, ma non completamente senza importanza: l’uomo possiede infatti un secondo organo nasale, distinto dall’epitelio olfattivo principale, che viene chiamato “naso sessuale” o “organo vomeronasale“, il cui compito è quello di rilevare alcune sostanze chimiche come i feromoni, che sono in grado di influenzare le reazioni sessuali, riproduttive e sociali di un individuo.
Patologie
Una lesione al nervo olfattivo può causare varie patologie dell’olfatto, che possono essere di due tipologie: quantitative e qualitative.
Le patologie da alterazione quantitativa dell’olfatto sono rappresentate da iposmia, ovvero parziale riduzione del senso dell’odorato, e anosmia, ovvero totale riduzione del senso dell’odorato.
Le patologie da alterazione qualitativa dell’olfatto sono rappresentate dalla parosmia, un disturbo caratterizzato dall’alterazione del senso dell’olfatto, e dalla cacosmia, cioè la percezione di odore sgradevole.
Le cause alla base di questi disturbi possono essere diverse: riniti, sinusiti, neoplasie, lesioni della mucosa di varia origine (virale, traumatica o infiammatoria). Un nervo olfattivo danneggiato può inoltre compromettere, alterare o determinare assenza del senso del gusto (disgeusia).
Diagnosi
La diagnosi di una patologia che riguarda l’olfatto, si effettua con una visita otorinolaringoiatrica attraverso un’indagine basata su vari esami e test, tra cui:
- anamnesi;
- esame obiettivo;
- rinoscopia anteriore e posteriore;
- endoscopia nasale;
- TAC;
- esami di laboratorio (del sangue, tamponi, antibiogrammi…);
- risonanza magnetica;
- rinomanometria;
- elettro-olfattogramma (esame della funzionalità olfattiva);
- potenziali evocati olfattivi;
- olfattometria.
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