Nevralgia del trigemino: sintomi iniziali, terapia, cure naturali, dieta

MEDICINA ONLINE NEVRALGIA DEL NERVO TRIGEMINO 5 V NERVO INTRACRANICO ENCEFALICO DOLORE LANCINANTE FREDDO IMPACCO DIETA COSA MANGIARE FACCIA TEMPIA OCCHI MANDIBOLA VISO TESTA CURE NATURALI CHIRURGIA.jpgIl nervo trigemino è il quinto nervo del gruppo dei nervi cranici (V nervo) e comprende tre componenti distinte:

  • il nervo oftalmico (V1)
  • il nervo mascellare (V2)
  • il nervo mandibolare (V3).

Insieme, questi nervi forniscono sensazioni alla cute del viso e controllano anche i muscoli della masticazione. Il nervo trigemino è uno dei nervi più grandi della testa ed attraversa il volto nella parte inferiore sia a destra che a sinistra.
Con “nevralgia del nervo trigemino” o più semplicemente “nevralgia del trigemino” o “nevralgia trigeminale” si intende una patologia caratterizzata dall’infiammazione del nervo trigemino e si contraddistingue per il fatto di provocare episodi dolorosi intensi, sporadici e improvvisi. È stata definita la “malattia del suicidio” poiché in alcuni casi è capace di rendere la vita impossibile al paziente a causa del dolore acutissimo che può durare un giorno, settimane e, nei casi più estremi, mesi, andando e venendo a intermittenza.

Diffusione

La nevralgia trigeminale colpisce 1 persona su 25 mila, quasi sempre pazienti oltre 50 anni. Le donne sono più colpite degli uomini.

Tipologie

La nevralgia del trigemino può essere suddivisa in diverse categorie, a seconda del tipo di dolore:

  • La nevralgia del trigemino di tipo 1 (TN1) rappresenta la manifestazione tipica, caratterizzata da un dolore lancinante ed intermittente (insorge solo in determinati orari e non è costante). La TN1 quando non può essere identificata alcuna causa di origine, viene definita idiopatica;
  • La nevralgia del trigemino di tipo 2 (TN2) è nota come nevralgia trigeminale atipica. Il dolore è acuto e costante e può presentare caratteristiche di bruciore;
  • La nevralgia trigeminale sintomatica (STN) è invece conseguenza di una condizione patologica di fondo, come la sclerosi multipla.

Cause

La nevralgia del trigemino nel 70% dei casi è causata dalla pressione di un’arteria vicina che spinge sul nervo facciale e lo irrita, danneggiando la guaina di mielina che lo riveste. Spesso basta una piccola stimolazione per scatenare un dolore lancinante, anche semplici gesti come toccarsi il volto, masticare, parlare o lavarsi i denti. Fra le cause della sindrome vengono fatti rientrare anche  l’invecchiamento, la sclerosi multipla o altre malattie che portano alla perdita della guaina che avvolge i nervi del viso.

Fattori scatenanti e zone trigger

Gli attacchi spontanei di nevralgia trigeminale possono essere provocati da un’ampia varietà di movimenti o attività quotidiane. Alcuni pazienti sono sensibili in alcune regioni del viso, chiamate zone trigger, le quali, se stimolate, possono innescare una crisi dolorosa; queste aree sono solitamente localizzate in prossimità di naso, labbra, occhi, orecchi o cavità orale. Pertanto, si può scongiurare la comparsa degli attacchi dolorosi evitando, per quanto possibile, la stimolazione di questi trigger; si tratta in realtà di una reazione difensiva piuttosto spontanea, per la quale alcuni pazienti cercano di evitare di parlare, mangiare, baciare o bere. Anche altre attività, come radersi la barba, truccarsi o lavarsi i denti, possono scatenare la nevralgia trigeminale. Ad esempio, il dolore può essere provocato dall’esposizione al vento. Se questo è il caso, il paziente può evitare di sedersi vicino a finestre aperte o a fonti di aria condizionata e indossare una sciarpa avvolta intorno al viso in giornate particolarmente ventose. Anche una bevanda molto calda o fredda può scatenare il dolore: usare una cannuccia per bere bevande calde o fredde può aiutare a prevenire il contatto del liquido con le zone dolorose della bocca.

Sintomi iniziali

Non esistono veri e propri sintomi iniziali, dal momento che essi tendono subito ad essere intensi e specifici: raramente la malattia è asintomatica. Il sintomo principale è un dolore improvviso e lancinante, localizzato in zone specifiche aree del volto, generalmente da un solo lato della faccia, frequentemente a livello di:

  • mandibola;
  • mascella;
  • guancia;
  • occhio;
  • fronte.

Il dolore può essere preceduto o meno da una sensazione di “formicolio” o “intorpidimento” sul viso, che si trasforma in un dolore o in una specie di scossa elettrica. Una crisi può durare da pochi secondi a due minuti, ma può ripetersi in rapida successione per tutta la giornata. Le crisi possono essere costanti durante il giorno o “prendersi delle pause” per mesi o anni per poi ripresentarsi all’improvviso.

Sintomi e segni

Per effetto delle pulsazioni provocate dall’arteria, si innescano delle vere e proprie scariche elettriche anomale. Il paziente manifesta sintomi ben precisi che possono essere variabili e includono fitte, dolore acuto, e bruciore. Il dolore può durare da pochi a diversi secondi e ripetersi per giorni, settimane, mesi o essere addirittura cronico. Inoltre può estendersi a guance, mascella, denti, gengive, labbra e, meno spesso, agli occhi e alla fronte. La nevralgia trigeminale tipica (TN1), presenta le seguenti caratteristiche:

  • il dolore è improvviso, intermittente, acuto e lancinante o simile ad una scossa elettrica;
  • si avvertono regolari spasmi di dolore per giorni, settimane o mesi per ciascun episodio;
  • il dolore può interessare una limitata zona del viso o può diffondersi nelle aree limitrofe;
  • la frequenza delle crisi tende ad aumentare nel tempo: nei casi gravi il dolore si manifesta centinaia di volte al giorno;
  • il dolore si accerte spesso di giorno e raramente durante la notte, quando il paziente dorme.

Una forma meno comune del disturbo, la nevralgia del trigemino atipica (TN2) è caratterizzata, invece, da un dolore meno intenso ma pulsante e continuo, o da una sorda sensazione di bruciore. Questa manifestazione a volte si verifica sporadicamente, può durare un giorno o più e si associa ad un lieve, ma persistente, dolore tra gli attacchi. Questa forma di nevralgia del trigemino risponde meno positivamente al trattamento rispetto alla forma di tipo 1.

Nevralgia del trigemino o del glossofaringeo?

I sintomi della nevralgia del trigemino sono molto simili a quelli della nevralgia del glossofaringeo, tuttavia interessa zone diverse. Nella nevralgia glossofaringea, il dolore interessa un lato della testa a livello di gola, lingua e, a volte, l’orecchio. Per approfondire, leggi: Nevralgia del nervo glossofaringeo: cause, sintomi, terapia

Diagnosi

Per raggiungere la diagnosi, oltre ad anamnesi ed esame obiettivo, il paziente viene spesso sottoposto ad una risonanza magnetica per escludere patologie che forniscono sintomatologia simile. La risonanza magnetica mostra generalmente in modo chiaro se il trigemino è compresso da un vaso sanguigno, da cisti o da formazioni neoplastiche. Anche un’angiografia eseguita tramite risonanza magnetica (MRA) può contribuire a definire più chiaramente l’eziologia della nevralgia trigeminale: compressione del nervo, aneurisma e qualsiasi altra anomalia o malformazione lungo il decorso della terminazione nervosa.

Diagnosi differenziale

La diagnosi differenziale si pone nei confronti di patologie che forniscono sintomi e segni simili, come:

  • tumori;
  • sclerosi multipla;
  • infezione o rottura di un dente;
  • emicrania;
  • patologie di mandibola o mascella;
  • arterite temporale;
  • nevralgia glossofaringea;
  • lesione traumatica di un nervo cranico (nevralgia post-traumatica);
  • dolore facciale idiopatico (senza causa nota).

Terapia

Solitamente il primo passo verso la cura della nevralgia del trigemino prevede l’assunzione di alcuni farmaci. Gli antidolorifici servono solo ad alleviare momentaneamente il dolore, ma spesso sono consigliati dei farmaci anticonvulsivanti o antidepressivi, che agiscono velocemente sui nervi. Con il tempo gli attacchi possono diventare più frequenti e più intensi. Per questo è importante intervenire con una trattamento tempestivo. Oggi esistono molte terapie farmacologiche ti che aiutano i pazienti affetti da tale disturbo a ridurre il dolore ma i farmaci possono risolvere circa il 30% dei casi; in tutti gli altri, invece, gli effetti collaterali superano i benefici  e dopo alcuni anni si rende necessario l’intervento.

Decompressione microchirurgica del nervo

La terapia che, a livello internazionale, viene considerata più efficace è la decompressione microchirurgica del nervo. Attraverso un accesso realizzato dietro l’orecchio, si separano il nervo trigemino e l’arteria con una metodica mininvasiva che non lascia segni estetici. Il recupero è abbastanza veloce e le complicanze molto rare. Il dolore scompare completamente e la sensibilità del viso non viene compromessa.

Terapie complementari

Alcuni pazienti alle terapie convenzionali associano tecniche complementari, che però non sono di efficacia del tutto provata, tra cui: l’agopuntura, la stimolazione elettrica dei nervi, la meditazione ed altre tecniche di rilassamento.

Rimedi naturali

Non esistono dei “rimedi della nonna” capaci da soli di eliminare le crisi, tuttavia un aiuto naturale può provenire dalla fitoterapia. Le piante utilizzate per lenire i dolori causati da nevralgie hanno infatti una naturale azione antinfiammatoria ed analgesica che agisce direttamente sui nervi e sulle terminazioni nervose.

  • Spirea: (Spirea ulmaria), i fiori e le sommità fiorite svolgono azione antinfiammatoria, analgesica e antipiretica, perché inibiscono la sintesi delle prostaglandine (PGE2), responsabili del dolore e del processo infiammatorio dei tessuti. Viene perciò per alleviare gli stati dolorosi causati da nevralgie, artrite reumatoide, dolori articolari.
  • Salice: (Salix alba), la corteccia è utilizzata per le sue proprietà antinevralgico, analgesiche, antipiretiche ed antireumatiche, utile in caso di reumatismi; dolori articolari e muscolari, mal di schiena; nevralgie.
  • Sambuco: (Sambucus Nigra), il succo estratto dai suoi frutti ha effetto antinfiammatorio diuretico, antinevralgico, antireumatico, sudorifero. Nella tradizione popolare la pianta è impiegata per disintossicare l’organismo dalle tossine e per combattere le nevralgie, soprattutto al trigemino.
  • Boswellia: (Boswellia serrata), la resina prodotta da questa pianta possiede un’azione antinfiammatoria e analgesica su diverse patologie. Il suo utilizzo è consigliato nel trattamento di infiammazioni locali, disturbi degenerativi delle articolazioni, ridotte capacità motorie mattutine, dolori muscolari, reumatismi, artrosi, infiammazione dei tessuti molli come tendiniti, miositi e fibromialgia e nevralgie.

Il gemmoderivato dell’Acero (Acer campestre) agisce sul drenaggio dei processi degenerativi organici, rimuovendo le sostanze umorali tossiche. Per questo motivo è impiegato per il trattamento delle nevralgie facciali e intercostali, nella nevralgia sciatica e nelle infiammazioni causate ai nervi dall’Herpes zoster. La componente psicosomatica rende la nevralgia un disturbo trattabile con i Fiori di Bach. Questi rimedi, intervenendo sulla causa emotiva o caratteriale, che provoca il dolore di forte intensità e durata limitata, favorisce il processo di guarigione in modo dolce e naturale.

Nevralgia del trigemino: cosa mangiare?

Non esiste una dieta capace di prevenire efficacemente le crisi dolorose, tuttavia per diminuirne il rischio potrebbe essere indicato assumere una buona dose di vitamine e sali minerali, in particolare la vitamina B1 che aiuta a proteggere i nervi e a mantenerli in salute, a tal proposito leggi anche: Classifica dei cibi con maggior quantità di tiamina (vitamina B1) esistenti

Durante gli attacchi la masticazione acuisce il dolore: sono consigliati tutti i cibi liquidi, per evitare di dover far lavorare la mandibola e l’articolazione temporo-mandibolare più del necessario. Nei casi più gravi parte dei nutrienti possono essere assunti con integratori multivitaminici multiminerali come questo: https://amzn.to/2xfR00d

Molto importanti sono soprattutto gli omega 3, i cosiddetti “acidi grassi essenziali”, precursori di importanti sostanze che combattono l’infiammazione. A tal proposito leggi anche: La classifica dei dieci alimenti che contengono più omega 3

Gli integratori di omega 3 possono essere anche tramite un integratore come questo: https://amzn.to/2QvWFZ4

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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