L’iride è una struttura anatomica dell’occhio e ad esso conferisce il suo colore. E’ una membrana del bulbo oculare di colore variabile, con forma e funzione di diaframma, pigmentata, situata posteriormente alla cornea e davanti al cristallino; l’iride forma la tonaca vascolare dell’occhio insieme al corpo ciliare e alla coroide, inoltre ha la forma di un disco circolare ed è attraversato dalla pupilla, un’apertura circolare il cui diametro può cambiare proprio grazie ai movimenti dell’iride. Con iridotomia si intende una terapia parachirurgica utilizzabile per il trattamento o la prevenzione di alcune forme di glaucoma che rappresenta in alcuni casi una valida alternativa alla più invasiva iridectomia.
Quando si pratica?
L’iridotomia è una tecnica molto utile principalmente in caso di glaucoma ad angolo chiuso per permettere la normale circolazione dell’umore acqueo nell’occhio ed evitare così l’aumento della pressione intraoculare per accumulo di liquido dietro l’iride. In alcuni casi specifici può essere eseguita anche a scopo profilattico nei pazienti con angolo irido-corneale definito come occludibile o in emergenza negli attacchi acuti di glaucoma o ancora nelle recidive.
Come si esegue?
L’iridotomia consiste nell’asportazione mediante laser YAG di un frammento dell’iride nella sua periferia superiore, nel punto in cui è coperto dalla palpebra e serve, attraverso la realizzazione di un’apertura, a evitare il sopraggiungere di un glaucoma acuto, a evitare una recidiva o a risolvere un ipertono in essere. L’iridotomia ha una durata di circa 15-20 minuti.
Successo
La laser terapia è risolutiva nella grande maggioranza dei casi: solo raramente si rende necessario un intervento chirurgico di iridectomia.
Rischi
L’iridotomia è considerata una procedura a rischio relativamente basso, tuttavia porta con sé alcuni possibili rischi e complicazioni, tra cui:
- sanguinamento nell’occhio da traumi;
- infezioni;
- alterazioni nel flusso dell’umor acqueo;
- lesioni oculari;
- fotosensibilità;
- mal di testa;
- scotomi;
- visione doppia;
- alterata visione;
- opacità del cristallino (cataratta);
- inefficacia del trattamento;
- reazioni allergiche a materiali e sostanze usate durante l’intervento.
I rischi di una iridotomia sono mediamente più bassi rispetto ad una iridectomia. Non esiste però un intervento necessariamente migliore dell’altro: ogni caso viene valutato singolarmente ed è il medico a scegliere l’intervento più indicato per il caso specifico.
Dopo l’intervento
L’iridotomia causa un’infiammazione intraoculare lieve e transitoria che è normale e diminuisce gradatamente in alcuni giorni. Nelle prime 2-3 settimane dopo l’intervento è importante far riposare gli occhi ed evitare sport (specie in acqua) e sforzi intensi, seguendo tutte le indicazioni fornite dall’oculista, come evitare di strofinarsi gli occhi ed evitare un eccessivo lavoro con videoterminali. In caso di ulteriore aumento della pressione intraoculare dopo iridotomia, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico di iridectomia.
Per approfondire: Differenza tra iridotomia e iridectomia: tecniche e rischi
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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