Con “emianopsia” (in lingua inglese hemianopsia) in medicina si intende la perdita (cecità) di metà del campo visivo di uno o entrambi gli occhi. Il disturbo può essere temporaneo o irreversibile e può colpire la metà destra/sinistra o la metà alta/bassa del campo visivo. Esistono varie tipologie di emianopsie, con perdite di parti del campo visivo diverse: a seconda del tipo di emianopsia riferita dal paziente, si può già prevedere con buona approssimazione, la sede della lesione (vedi immagine in alto).
Etimologia
Il termine emianopsia è l’unione di tre componenti della lingua greca:
- ἑμι- “metà”
- ἀν “senza”
- ὄψις “vista”
ad indicare appunto la mancanza di “metà della vista” tipica dell’emianopsia.
Emianopsia, scotoma e emiopia
Un disturbo del campo visivo simile all’emianopsia è lo scotoma, cioè un’area di cecità, parziale o completa all’interno del campo visivo, attorno alla quale la percezione visiva è generalmente normale o buona. In contrapposto a emianopsia, il termine emiopsia (dal greco ἑμι- “metà” e ὄψις- “vista”) indica la metà del campo visivo dove invece la visione è conservata.
Tipi e sintomi avvertiti
Si distinguono vari tipi di emianopsie:
- emianopsia eteronima bitemporale: perdita del campo visivo temporale per lesione mediana del chiasma ottico;
- emianopsia eteronima binasale: perdita del campo visivo nasale per lesione bilaterale ad entrambi i margini del chiasma ottico, estremamente rara;
- emianopsia omonima destra: perdita del campo visivo destro per lesione del tratto ottico controlaterale, cioè di sinistra;
- emianopsia omonima sinistra: perdita del campo visivo sinistro per lesione del tratto ottico controlaterale, cioè di destra);
- emianopsie altitudinali o orizzontali: perdita della metà superiore o inferiore del campo visivo per lesione bilaterale delle radiazioni ottiche o della corteccia visiva.
- emianopsia laterale o verticale: perdita della metà del campo visivo di destra o sinistra.
Quando le lesioni sono monolaterali si parla di quadrantopsia, cioè si verifica la perdita di un solo quadrante del campo visivo.
L’emianopsia unilaterale è rara e si verifica generalmente nell’emicrania; quando è bilaterale può interessare le due metà destre o sinistre del campo visivo di entrambi gli occhi (emianopsia omonima destra, o sinistra), oppure le due metà superiori o inferiori (emianopsia omonima superiore, o inferiore), oppure la metà sinistra del campo visivo dell’occhio destro e la metà destra del campo visivo dell’occhio sinistro (emianopsia eteronima binasale), oppure la metà destra del campo visivo dell’occhio destro e la metà sinistra del campo visivo dell’occhio sinistro (emianopsia eteronima bitemporale). Quando sono ciechi due quadranti delle retine, si parla di emianopsia a quadrante.
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Cause e fattori di rischio
Le cause e fattori di rischio di emianopsia temporanea o cronica sono molto varie, tra queste ricordiamo:
- ictus cerebrale;
- trombosi;
- traumi cerebrali di varia natura;
- compressione delle vie ottiche;
- tumori cerebrali;
- emicrania;
- aneurismi cerebrali e loro rottura;
- ischemie cerebrali;
- emorragie cerebrali;
- aumento della pressione intracranica;
- problemi circolatori dell’occhio.
Nella maggioranza parte dei casi una emianopsia è causata da un danno o da una compressione a livello delle vie ottiche, cioè tutte quelle strutture che collegano la retina alla corteccia cerebrale: una lesione a qualsiasi livello di tali vie ottiche, compromette la normale trasmissione dei segnali elettrici dal nervo ottico alla corteccia cerebrale visiva e possono provocare emianopsia. Le lesioni possono essere di tre tipi principali:
- prechiasmatiche: interessano i segmenti che precedono il chiasma ottico e l’interruzione della conduzione a questo livello provoca il deficit nel campo visivo del lato corrispondente (omolaterale, destro o sinistro);
- chiasmatiche: interessano il chiasma ottico;
- retrochiasmatiche: interessano la parte posteriore del chiasma ottico (tratti ottici o vie poste all’interno del diencefalo).
A seconda del tipo di emianopsia, si può rapidamente esprimere una ipotesi diagnostica su dove vi sia la lesione:
- emianopsia omonima: può essere causata da una lesione che interessi la via ottica, dal tratto ottico alla corteccia visiva (scissura calcarina);
- emianopsia bitemporale: è dovuta a lesione degli angoli anteriore o posteriore del chiasma ottico, sia per tumori dell’ipofisi (di cui è patognomonica), sia per postumi di frattura del corpo dello sfenoide;
- emianopsia binasale: è dovuta a una lesione che colpisca contemporaneamente i fasci di fibre che corrispondono agli angoli laterali del chiasma.
Diagnosi
La diagnosi si effettua principalmente con un esame del campo visivo eseguito generalmente durante una visita oculistica. Come già anticipato, il tipo di emianopsia aiuta il medico ad individuare la possibile sede della lesione (vedi immagine in basso).
Alcuni indizi aiutano il medico nella diagnosi. Nei casi di emianopsia laterale omonima per lesione del tratto ottico la reazione pupillare non avviene quando il fascio luminoso colpisce esclusivamente la metà in cui la reazione è conservata (reazione emianopica di Wernicke). Nei casi, invece, di emianopsia laterale omonima per lesione della sfera corticale visiva e dello strato sottocorticale, la reazione pupillare emianopsica di Wernicke non si osserva (questo criterio non è assoluto).
Altre indagini diagnostiche che potrebbero essere eseguite in campo oculistico, sono:
- esame dell’acuità visiva (esame della vista);
- esame del fondo oculare;
- tomografia ottica computerizzata (OCT);
- fluorangiografia retinica;
- potenziali evocati visivi;
- elettrooculografia (EOG);
- elettroretinografia (ERG);
- ecografia oculare;
- esame alla lampada a fessura (o biomicroscopia);
- tavole di Ishihara;
- retinografia tradizionale e a fluorescenza;
- autorefrattometria;
- tonometria.
In base alla diagnosi sospettata, il medico oculista potrebbe richiedere altri esami, come TAC o risonanza magnetica o chiedere il consulto di un neurologo e/o di un neurochirurgo.
Terapia
La cura di una emianopsia varia in funzione della malattia o condizione a monte che l’ha determinata: non esiste una cura unica in grado di risolvere tutti i tipi di emianopsia. Questo dovrebbe quindi far comprendere al paziente quanto sia importante una diagnosi precisa, per poter impostare un trattamento il più possibile efficace e rapido.
In alcuni casi, è sufficiente rimuovere la causa che ha determinato tale deficit per recuperare la capacità visiva. Quando è presente un tumore ipofisario, ad esempio, si può procedere a un’asportazione chirurgica della massa neoplastica, mentre nel caso ci sia un aneurisma si può ricorrere ad un intervento di embolizzazione per chiudere il vaso sanguigno danneggiato.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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