Avere una buona igiene personale significa proteggere se stessi e la propria pelle da batteri e possibili infezioni. La pelle, infatti, è ricoperta di batteri, virus, funghi e quant’altro: un vero e proprio microbioma di microorganismi innocui.
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Pelle irritata dal sudore: bagno, doccia, gel o crema idratante?
In questo precedente articolo: Pelle arrossata ed irritata a causa del sudore: come curare l’irritazione cutanea? avevamo introdotto l’argomento, vediamo oggi altri consigli per prevenire e curare la pelle irritata a causa dal sudore.
Bagno o doccia?
Bagno o doccia che sia, il dato più importante è che l’esposizione prolungata all’acqua molto calda può rimuovere gli oli essenziali della pelle e l’umidità, lasciandoti la pelle rossa, secca e a scaglie. Quindi evita l’acqua troppo calda e, se proprio non riesci a farne a meno, almeno limitati a non più di 10 minuti di lavaggio. Altro piccolo consiglio: fai un bagno nella pappa d’avena. L’avena aiuta a calmare la pelle irritata, ed è un rimedio provato per l’irritazione cutanea. Usa della avena commestibile o dei bagni di pappa d’avena.
Crema idratante: quale e come?
Applica una crema quando hai fatto la doccia e dopo esserti lavato le mani. Le persone che hanno la pelle molto secca, possono applicare l’idratante a intervalli selezionati. Cerca gli ingredienti seguenti quando acquisti una crema idratante:
- Ceramide. Aiuta nel sollievo della ritenzione idrica e dell’arrossamento.
- Dimeticone e glicerina. Entrambe avvicinano l’acqua alla pelle.
- Acido ialuronico. Come la ceramide, l’acido ialuronico aiuta a combattere la ritenzione idrica.
- Lanolina, oli minerali e petrolato. Questi ingredienti aiutano la pelle a mantenere l’umidità assorbita durante l’abluzione.
Usa gel e creme con proprietà lenitive
Esistono molte creme e gel che possono migliorare l’irritazione da sudore, specialmente:
- Crema con idrocortisone, applicata una-quattro volte al giorno.
- Gel con aloe vera. I gel con aloe vera vengono spesso usati come medicazioni topiche per alleviare l’arrossamento grazie alle loro proprietà antinfiammatorie. L’aloe vera riduce le irritazioni della pelle.
Se l’irritazione persiste a lungo, o se vi accorgete che la sudorazione o il prurito sono francamente eccessivi o sono improvvisamente aumentati senza motivo, consultate il vostro medico di fiducia.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Pelle che prude dopo la doccia: ecco da cosa dipende e rimedi
Il prurito è per definizione una sensazione che provoca il desiderio o il riflesso di grattarsi. Quando il prurito si verifica in caso di contatto con l’acqua, si parla di “prurito acquagenico” (in inglese “aquagenic pruritus“) il quale è un disturbo che consiste nel manifestarsi di crisi di prurito appena la pelle viene a contatto con l’acqua ed è probabilmente dovuto ad un rilascio eccessivo di acetilcolina in seguito a tale evento.
Caratteristiche
La sensazione di prurito associata a tale disturbo assomiglia ad una continua puntura di spilli ed interessa frequentemente gambe e braccia, specialmente i polpacci, ma può colpire tutto il corpo. Le crisi hanno una durata di qualche decina di minuti e, tipicamente, iniziano ad attenuarsi appena la pelle non è più esposta all’aria.
Diagnosi_differenziale_rispetto_al_prurito_da_cause_allergiche
Poiché spesso il disturbo si manifesta dopo una doccia o un bagno con prodotti detergenti, erroneamente si è portati a confondere le crisi di prurito acquagenico con episodi di allergia a questi prodotti. Tuttavia, ci sono alcune caratteristiche particolari che permettono di distinguere il prurito acquagenico:
- il prurito non dipende dalle particolari sostanze disciolte nell’acqua, per cui l’utilizzo di prodotti detergenti delicatissimi, per esempio bagnoschiuma per neonati, non impedisce l’insorgenza del disturbo che continua a manifestarsi ugualmente, perfino utilizzando solo acqua distillata;
- nei casi più importanti, le crisi possono essere innescate anche soltanto dal proprio sudore, specialmente durante i mesi più caldi;
- molti pazienti lamentano una certa stagionalità del disturbo, osservando una maggiore incidenza nei periodi in cui l’abbronzatura sta andando via.
Dunque, di per sé, il prurito acquagenico non è una manifestazione di tipo allergico, anche se si osserva che la sua insorgenza può essere ulteriormente favorita dalla concomitante presenza di particolari fattori come, per esempio, il contatto della pelle con fibre sintetiche. Il consumo di ortaggi della famiglia delle solanacee possono favorire l’insorgenza di questo disturbo per il contenuto di nicotina che aumenta l’attività dei neuro-recettori dell’acetilcolina.
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Diagnosi differenziale rispetto all’orticaria acquagenica
Anche l’orticaria fisica di natura acquagenica, o semplicemente orticaria acquagenica, è causata dal contatto della pelle con l’acqua ed è accompagnata da prurito. Per escluderla o confermarla, occorre valutare se sono presenti le tipiche manifestazioni cutanee dell’orticaria (ovviamente non presenti in caso di semplice prurito acquagenico) ma, per una risposta definitiva, occorre effettuare un T.O.F. (test orticaria fisica) in un ambulatorio dermatologico.
Rimedi
Si osserva che alcune soluzioni saline, per esempio soluzioni di bicarbonato di sodio, possono ridurre l’intensità delle crisi di prurito acquagenico (infatti le crisi risultano meno frequenti a contatto con l’acqua di mare). Per alleviare il prurito sono indicate anche l’esposizione a raggi UVB e l’applicazione di creme a base di sostanze in grado di disattivare le terminazioni nervose responsabili del disturbo, per esempio la capsicina contenuta nel peperoncino, utilizzate anche nel trattamento delle nevralgie talvolta ancora presenti dopo la guarigione dall’herpes zoster. Secondo alcuni, qualche effetto positivo si può avere anche con l’applicazione di creme idratanti, per ridurre la secchezza della pelle, oppure di glicerolato d’amido, ma non tutti i dermatologi sono concordi sull’efficacia di questi prodotti. Infine, si può tentare un cambiamento della temperatura dell’acqua, poiché per alcuni pazienti il disturbo si manifesta solo con acqua a determinate temperature. Altri segnalano una riduzione o addirittura scomparsa del prurito, se la parte finale della doccia viene effettuata con acqua fredda e se poi ci si asciuga con un phon o tamponando con un telo (evitando di sfregare la pelle). Da registrare gli sviluppi nella terapia del prurito acquagenico successivi al 2010. Attualmente sono disponibili trattamenti potenzialmente più efficaci di quelli indicati sopra. La ricerca e la pratica medica hanno individuato per esempio l’efficacia su alcuni pazienti del trattamento con propranololo, un betabloccante usato principalmente nel trattamento dell’ipertensione e di alcune forme di angina.
Prodotti per la cura della pelle irritata
Ecco una lista di prodotti, selezionati e testati dal nostro Staff di esperti, per detergere, idratare e calmare la pelle irritata. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile:
- Gel detergente a base di aloe vera: http://amzn.to/2CTFoWq
- Lozione idratante: http://amzn.to/2CXdAQf
- Lozione calmante a base di aloa vera: http://amzn.to/2CHxPOr
- Lozione di calamina per il prurito: http://amzn.to/2CKQjxu
- Olio di tee tree di alta qualità: http://amzn.to/2CVmPkJ
- Impacco di ghiaccio da applicare sulla pelle: http://amzn.to/2CWQpXf
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I 9 errori banali sotto la doccia che fanno male alla tua salute
La doccia è una cosa che fai diverse volte ogni settimana, se non ogni giorno; ma tutto quell’insaponarsi, coprirsi di schiuma, sciacquarsi e crogiolarsi sotto il getto di acqua calda potrebbe essere molto dannoso per la tua pelle. Il problema più grave che riscontriamo nei pazienti più anziani è relativo alla pelle secca e al prurito, che spesso porta all’eczema. Invecchiando le ghiandole che lubrificano la pelle fanno brutti scherzi e quindi si diventa più inclini a soffrire di secchezza della pelle. Per questo motivo bisogna regolare le nostre abitudini sotto la doccia in base a questi dati. Di seguito potete leggere 9 degli errori più comuni commessi facendo la doccia di cui potresti non essere a conoscenza:
1. Esporsi a getti d’acqua molto calda.
Potresti pensare che un forte getto d’acqua calda abbia effetti terapeutici rilassando i tuoi muscoli, ma un dermatologo ti direbbe di fare uso dei regolatori del calore dell’acqua e di relegare l’acqua bollente alla tisana pomeridiana. “L’acqua calda fa male per due ragioni” spiega Cynthia Bailey, medico e dermatologo nella California del nord e fondatrice di DrBaileySkinCare.com. “Innanzitutto rimuove gli oli naturali (proprio come funziona meglio nel rimuovere i grassi dalle padelle rispetto all’acqua fredda). Inoltre l’acqua calda porta il sangue più vicino alle pelle, ed è per questo motivo che assumiamo il classico color aragosta. Col sangue arrivano infiammazioni che possono condurre al prurito ed anche ad un rash cutaneo”. Il Dr. Bailey consiglia di tenere la temperatura dell’acqua tiepida, ossia alla stessa temperatura della pelle o leggermente più calda, specialmente se avete una cute delicata naturalmente predisposta alla secchezza.
2. Restare sotto la doccia troppo a lungo.
Tra il vapore, l’acqua ed il tepore spesso siamo tentati dal restare sotto la doccia 15, 20 o anche 30 minuti, ma secondo diversi esperti superare i 10 minuti è sempre un male. “Non si dovrebbe restare sotto la doccia più di 5 o 10 minuti al massimo” spiega il Dr. Farris. “Meno tempo ci restate, meglio è”. Anche le docce molto lunghe tendono a disidratare la pelle.
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3. Fare uso di sapone aromatizzato.
Può essere difficile separarsi dai prodotti ai quali siamo abituati, ma nel caso tu faccia utilizzo di sapone aromatizzato o antibatterico dovresti sapere che le forti fragranze e gli ingredienti aggressivi strappano via l’idratazione dall’epidermide. “I tradizionali saponi aromatizzati o antibatterici possono causare estrema secchezza, prurito e desquamazione” spiega Rhonda Klein, medico e detrmatologo a Milford, assistente professore di Analisi clinica in Dermatologia presso la Yale University. “I detergenti privi di sapone sono molto meglio soprattutto per le pelli che stanno invecchiando. Con l’età la pelle diventa più sottile, perde grassi, sudore e ghiandole lubrificanti. tra i prodotti più consigliati per le pelli in fase di invecchiamento ci sono quelli della Cetaphil, di CeraVé, di Vanicream/free&clear e della Dove.
4. Insaponare tutto il corpo.
Il sapone è creato per dissolvere sporco e grasso, permettendo all’acqua di lavarlo via. La pelle degli arti di solito non ha molti oli da offrire, quindi lavarle col sapone è come cercare di ottenere acqua da una roccia – resteranno secchi e asciutti. “Riducete l’insaponamento alle parti più grasse e odorose del corpo, come faccia, ascelle, pube e piedi” consiglia il Dr. Bailey.
5. Aspettare troppo a lungo prima di applicare l’idratante
I dermatologi sono d’accordo: tre è il numero magico. Aspettare più di tre minuti dopo aver lasciato la doccia per idratarla causa la perdita di liquidi molto preziosi per l’epidermide. Ecco come idratarti correttamente: Dopo essere uscito dalla doccia rimuovi l’acqua in eccesso dalla pelle, lasciandola leggermente bagnata. Subito dopo applica un idratante contenente ceramide (un olio naturale già presente nella cute) e spalmalo su tutto il corpo massaggiandoti delicatamente. “L’aspetto cruciale è l’intrappolare l’acqua attraverso l’applicazione di una crema idratante entro tre minuti dall’aver asciugato i liquidi in eccesso” commenta il Dr. Bailey. Il Dr. Farris è d’accordo: “Nell’attimo in cui lasci la doccia, applica l’idratante prima che il liquido evapori e tu perda anche l’idratazione propria della tua pelle. Quando la pelle è secca e ci sono spaccature, per i batteri è più facile infiltrarsi nell’organismo”.
6. Non cambiare spazzole, luffe o guanti esoflianti.
Anche se gli attrezzi esfolianti non sono intrinsecamente dannosi per la pelle, usarli troppo a lungo è una cosa da evitare. “Su spazzole esfolianti e guanti crescono e si riproducono batteri e muffe: dovrebbero essere buttati in ogni caso dopo 4 settimane dal primo utilizzo” spiega Debra Jaliman, medico, dermatologo e autrice del libro “Skin Rules: Trade Secrets from a Top New York Dermatologist”. “Dopo averli usati portali fuori dalla doccia e lasciali asciugare. I liquidi incoraggiano i batteri e i funghi a riprodursi”. Utilizzare attrezzi esfolianti troppo vecchi può causare un fastidioso disturbo detto follicolite, un’infezione dei bulbi follicolari, spiega il Dr. Farris. “Non è pericolosa e andrà via da sé, ma può essere molto pruriginosa e fastidiosa”.
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7. Sprecare denaro per acquistare prodotti “naturali”.
Nomi altisonanti che sembrano naturali possono significare grandi somme spese per prendersi cura della pelle. Ma questi prodotti “naturali” valgono la spesa? Se quello che t’importa è l’efficacia e l’effetto che la tua doccia avrà sul pianeta terra, dovresti comprare in ogni caso prodotti organici. Ma se ciò che ti interessa è la bellezza della tua cute, allora potresti doverci pensare due volte. “Anche i prodotti organici o “naturali” possono privare la pelle del suo stato naturale di oli e grassi, distruggendone la naturale barriera protettiva” spiega il Dr. Farris. “La parola “naturale” di per sé non significa molto, e fin quando utilizzi prodotti privi di coloranti artificiali, fragranze e altri ingredienti aggressivi starai trattando la tua cute in maniera responsabile”.
8. Lavare i capelli quotidianamente.
Quante volte al giorno pensi di doverti lavare i capelli? Ogni giorno? A giorni alterni? Secondo i tricologi (nome tecnico con cui sono indicati gli specialisti del cuoio capelluto) è davvero troppo. “Le persone che hanno capelli sottili o delicati dovrebbero evitare di lavarli troppo spesso – non più di due volte a settimana dovrebbe essere sufficiente a tenerli puliti e preservarne gli oli naturali mantenendoli abbastanza idratati” spiega Andrea L. Hayden, direttore della International Association of Trichologists statunitense. “I capelli mossi o ricci hanno bisogno di tempi più lunghi per ristabilire i grassi e gli oli naturali, quindi in questi casi si può ricorrere allo shampoo anche solo una volta ogni sette giorni. Nel caso ci si voglia rinfrescare lo scalpo si può passare il balsamo sui capelli e risciacquarli dolcemente durante la settimana, basterà”.
9. Usare il solito vecchio shampoo.
Come spiega Hayden, proprio come la tua pelle invecchia e diventa più delicata anche i tuoi capelli hanno lo stesso destino. “Le persone oltre i 50 anni – commenta – hanno capigliature con meno proteine, che sono meno dense ed elastiche. Salvaguardate i vostri capelli usando shampoo che siano privi di solfati, molto più gentili sulla pelle delle loro controparti. Se poi vi sembra che i vostri capelli si spezzino troppo spesso dovreste sottoporvi ad un trattamento a base di proteine una volta al mese per donare loro nuova forza ripristinando le sostanze perse”.
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