Vi è mai capitato di prendere velocemente una decisione che in seguito si è rivelata completamente errata? Se la risposta è sì, probabilmente Continua a leggere
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Allenamento in palestra: gli errori che fanno spesso gli uomini
La palestra è il luogo sicuramente più frequentato da coloro che si vogliono migliorare il proprio fisico con l’attività fisica, e forse proprio per questo in nessun altro ambiente sportivo c’è una così alta concentrazione di persone che si allenano male. Dedicherò questo articolo agli errori più frequenti commessi dagli uomini, mentre alle donne sarà dedicato un’articolo a parte. I maschi che frequentano la palestra praticano soprattutto il bodybuilding, cioè l’allenamento con i pesi finalizzato all’aumento della massa muscolare e della forza, non a caso con la massa muscolare messa per prima… Anzi, potrei tranquillamente dire il volume muscolare. La maggior parte dei maschi che frequenta la palestra non è interessata tanto all’aumento della prestazione atletica, quanto all’aspetto estetico. Niente di male, se non fosse che troppo spesso l’ideale estetico diventa l’unica motivazione, e per di più è antisalutistico (perché punta tutto sui muscoli).
Ma andiamo per gradi, e vediamo quali sono questi errori uno ad uno.
Il controllo del peso
L’attività aerobica e il controllo della massa grassa vengono troppo spesso trascurati da chi pratica solo il bodybuilding. I due fattori sono strettamente correlati ed entrambi sono necessari per ottenere i benefici sulla salute dello sport. Moltissimi frequentatori di palestra, superati i 30 anni, iniziano ad accumulare grasso superando abbondantemente la soglia salutistica del 12%. Talvolta questo aumento di massa grassa è addirittura gradito, perché li fa sembrare ancora più grossi, quando il grasso si distribuisce uniformemente invece di accumularsi solo sull’addome. In realtà a mio parere più si è muscolosi più si dovrebbe avere una massa grassa inferiore, altrimenti il fisico diventa antiestetico, troppo appesantito. La propria muscolatura, anche se possente, non dovrebbe trasparire quando si è vestiti, un soggetto che appare “grosso” anche quando è vestito o è un culturista professionista, oppure è un soggetto troppo grasso.
Scusa… Ma le gambe dove sono?
Entrate in palestra nell’ora di punta, rimanete un paio d’ore e contate quanta gente fa squat (l’esercizio nella foto): saranno più che sufficienti le dita di una mano. In molte palestre non c’è nemmeno il power rack, la gabbia necessaria per fare squat in modo sicuro… Il che la dice lunga. Quanti istruttori inseriscono nelle schede di allenamento lo squat? Io non ne ho mai incontrati… Tanti, troppi maschi frequentatori di palestra trascurano l’allenamento delle gambe, puntando tutto sulla parte superiore del corpo. Il risultato? Scarsi risultati in generale, poiché gli esercizi per le gambe e il tronco sono fondamentali per costruire una base di forza generalizzata sulla quale si può poi lavorare per sviluppare TUTTI i muscoli; o peggio, una fisico ridicolmente sproporzionato, con petto e braccia ben sviluppate, dorso poco “profondo” e gambe sottili sottili. Chi pratica anche la corsa o meglio il ciclismo in genere si salva, anche perché oltre ad avere gambe allenate di per sé è più portato ad allenarle anche in palestra (spesso ci va proprio per quello). Allenare le gambe costa tanta fatica e rende poco, questo è il pensiero del frequentatore medio della palestra. Meglio costruire un bel petto e delle belle braccia, da sfoggiare con magliette attillate… Come dire, apparire è meglio di essere… Peccato che al posto di un fisico slanciato, ben piazzato e muscoloso, si ottiene spesso un fisico goffo e sproporzionato.
La tecnica di esecuzione degli esercizi
Una delle soddisfazioni di praticare il bodybuilding è quella di vedere come settimana dopo settimana i kg sollevati aumentano. Purtroppo quando si arriva allo stallo molti iniziano a trascurare la tecnica pur di aumentare i kg sollevati. Ho visto gente fare alzate laterali con manubri da 20 kg, aiutandosi con slanci delle gambe, e ciò nonostante non riuscendo ad sollevarli che per la metà dell’escursione richiesta dall’esercizio. Questi soggetti dovrebbero al massimo utilizzare manubri da 8 kg… Otterrebbero un risultato senza rischio di infortuni. Così, non ottengono nulla e rischiano solo di farsi male, salvo la soddisfazione di dire che fanno alzate laterali con 20 kg. E nessun istruttore che gli dicesse qualcosa… Tutto normale! Altri si fanno aiutare dal compagno di allenamento fin dalla prima ripetizione, di fatto facendo l’esercizio con un peso reale inferiore a quello “nominale”, quando il compagno dovrebbe al massimo aiutare nelle ultime 2 ripetizioni, e solo per consentire una perfetta esecuzione. La corretta esecuzione degli esercizi è fondamentale per non farsi male e per ottenere risultati dall’allenamento. Pochissimi curano questo aspetto, dando per scontato che i movimenti siano “naturali”. In realtà per imparare la corretta esecuzione di un esercizio possono volerci settimane.
Esercizi multiarticolari? No grazie!
Ovviamente ognuno di noi ha degli obiettivi specifici, che richiedono esercizi soggettivi, tuttavia possiamo dire che mediamente gli esercizi che rendono di più sono quelli multiarticolari, cioè quelli che coinvolgono le grandi masse muscolari e che coinvolgono più gruppi muscolari contemporaneamente. Esercizi come squat, stacchi da terra, trazioni alla sbarra, trazioni al pulley, lento avanti, distensioni su panca, crunch e sollevamento delle gambe alla panca inclinata, dovrebbero rappresentare il nucleo centrale dell’allenamento. Gli esercizi di isolamento dovrebbero essere praticati solo per alcuni muscoli e sempre a scopo di stabilizzare le articolazioni, non con funzioni di potenziamento (per esempio, intrarotatori ed extrarotatori, pullover respiratorio, abduttori). E invece alcuni dedicano intere sessioni di allenamento SOLO agli esercizi di isolamento per i tricipiti, i bicipiti, i polpacci, i piccoli muscoli che non cresceranno mai se non supportati da un tronco forte e ben sviluppato e che, anche se crescono, saranno antiestetici! Per non parlare dei sovraccarichi alle articolazioni che gli esercizi di isolamento comportano, portando a sempre più frequenti infiammazioni dei tendini dei polsi, del gomito, delle spalle e delle ginocchia, senza considerare che se l’esecuzione non è curata, come spesso accade, il sovraccarico aumenta e con esso la probabilità di infortunio, come dimostrato dai molti atleti che abbiamo in cura per questi motivi.
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Perché non riesco a coprire i capelli bianchi con l’henné? Ecco cosa stai sbagliando
L’henné non copre i capelli bianchi forse perché:
1. Usi una qualità scadente di henné e/o di erbe tintorie
Una delle principali cause che incide sulla resa del colore e la copertura dei capelli bianchi è che la qualità di henné e erbe tintorie che usi non è delle migliori. Come fai a capirlo? Sia dalla resa povera del colore sui tuoi capelli che dalla consistenza della pastella: se cade a pezzetti molto probabilmente il tuo henné è stato tagliato con della sabbia. Il più delle volte è l’henné venduto sfuso che presenta questi problemi di qualità ma non solo. Se le erbe tintorie che usi sono di ottima qualità, la consistenza della tua pastella dev’essere simile a quella dello yogurt e di facile stesura e risciacquo.
2. Usi un mix pronto di erbe tintorie
Un altro errore tipico è che le persone provano a coprire i capelli bianchi con mix pronti di henné e erbe tintorie. Niente di più sbagliato.
3. Applichi la pastella di henné sui capelli sporchi oppure sui capello puliti?
Potrebbe fare la differenza se vuoi coprire i capelli bianchi con l’henné. E’ molto soggettivo ma visto che ci dedichi tutto questo tempo (tra l’applicazione e il tempo di posa) tanto vale togliere qualsiasi dubbio che ci possa esser qualche cosa che può interferire nella resa del colore.
4. Usi nel tuo mix di henné e erbe tintorie ingredienti sconsigliati
Un’altra cosa che potrebbe interferire nel rilascio del colore sui capelli è cosa aggiungi alla tua miscela di henné e erbe tintorie: attenzione agli ingredienti!
5. Usi un tempo di posa non adeguato
Ci sono donne deluse della inefficace copertura dei capelli bianchi con l’henné che avevano usato un tempo di posa di solo 1 ora. Per ottenere una copertura perfetta dei capelli bianchi ci vogliono invece almeno 2 – 3 ore di posa. 2 ore nel caso in cui si sceglie di fare il doppio passaggio, 3 ore nel caso in cui si sceglie di fare un unico passaggio.
6. Le percentuali di henné e erbe tintorie che hai usato nel tuo mix non sono tarate per riuscire a coprire in modo ottimale i capelli bianchi
Il motivo per il quale il più delle volte l’henné non copre i capelli bianchi sono le percentuali di henné e erbe tintorie che vengono usate nel mix. Non puoi ottenere un’ottima copertura dei capelli bianchi aggiungendo le erbe tintorie a occhio o a cucchiai.
7. Usi prodotti per capelli a base siliconica
Ultima causa ma non meno importante che potrebbe interferire con la resa del colore dell’henné nella copertura dei capelli bianchi sono i prodotti per la cura dei capelli che utilizzi. Se i prodotti che utilizzi nella cura quotidiana dei tuoi capelli sono a base siliconica molto probabilmente anche la resa del colore dell’henné e delle erbe tintorie e la copertura dei capelli bianchi saranno meno soddisfacenti.
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I 5 errori da non commettere se il tuo lui si allontana
Avere una relazione stabile ai giorni d’oggi non è facile, le tentazioni sono tante e i modi per “guardare oltre” ancora di più, può capitare quindi di affrontare dei periodi delicati in cui il rapporto rallenta o addirittura ingrana la retromarcia.
Cosa fare quindi? Ecco 5 errori da non commettere se il tuo lui si allontana.
1) Evitare pressioni inutili
Se ci accorgiamo che il nostro partner si sta allontanando, nella nostra mente inizia a risuonare un pensiero sempre più prepotente ” mi starà tradendo? “.
Non iniziate inutilmente a chiedergli se vi sta tradendo, sarebbe inutile, non lo ammetterà mai, anche perché se così non fosse peggiorereste solo le cose, non è facile vivere accanto a chi dimostra palesemente di avere dubbi sulla fedeltà.
2) Evitare di “dare solo una sbirciatina”
Prese dai dubbi sul motivo per cui il vostro partner è un po’ distante potrebbe venirci in mente di ” dare una sbirciatina” al suo telefono.
Ormai i cellulari sono agente e registri di conversazioni fatte nei vari sociale, quale posto migliore dove scoprire qualcosa? Non fatelo, primo perché è vietato dalla legge (violazione della privacy), secondo perché potreste trovare cose che non vi piacerebbero, è sempre meglio un bel confronto-scontro diretto che confessare di aver guardato nel cellulare e passare dalla parte del torto.
3) Evitare di chiedere agli amici
Tra uomini ci si dice di tutto, anche le cose più intime, allora perché non chiedere ad un amico se sa il motivo di questo inspiegabile allontanamento?
La cosa sarebbe sensata se non ci fosse tra gli uomini un radicato e forte senso di cameratismo, quello che si rivelano non esce mai dal loro circolo, sembra come la frase del celebre film ” fight club”, dove le prime regole fondamentali sono quelle di non parlare assolutamente del club e di tutto quello che riguarda il club, credo di essermi spiegata abbastanza.
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4) Evitare i pedinamenti
Care ragazze, lo so che vedere i film polizieschi americani vi può indurre a pensare di sapere tutto sugli inseguimenti, ma non è così, rischiate di sembrare più il protagonista della ” pantera rosa” che goffo ed impacciato tenta di risolvere i casi. Se vi dovesse venire la malsana idea di seguirlo pensate sempre alla grandissima figuraccia che ci fareste se si accorgesse di essere seguito, lasciate stare.
5) Evitare la troppa accondiscendenza
Lo so vedere la propria storia, tutti i nostri sogni e progetti dissolversi come una bolla di sapone non è piacevole, siamo portate quindi a diventare estremamente accondiscendenti con il nostro lui pur di salvare il nostro amore.
La frase che dovete evitare assolutamente è ” certo amore facciamo come vuoi tu” o frasi simili, forse il vero motivo per cui il nostro lui si sta allontanando è proprio questo.
Diventando estremamente accondiscendenti facciamo diventare la nostra storia come un lungo rettilineo da percorrere in macchina con sempre lo stesso paesaggio, dopo un poco può stancare. Care ragazze se il vostro lui si sta allontanando prendete il volante della vostra storia e iniziate a percorrere strade con curve e paesaggi interessanti, mi raccomando lasciate a casa telefoni e amici e se poi la storia proprio non va ricordate che i vecchi detti non sbagliano mai ” si chiude una porta e si apre un portone”.
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I 9 errori banali sotto la doccia che fanno male alla tua salute
La doccia è una cosa che fai diverse volte ogni settimana, se non ogni giorno; ma tutto quell’insaponarsi, coprirsi di schiuma, sciacquarsi e crogiolarsi sotto il getto di acqua calda potrebbe essere molto dannoso per la tua pelle. Il problema più grave che riscontriamo nei pazienti più anziani è relativo alla pelle secca e al prurito, che spesso porta all’eczema. Invecchiando le ghiandole che lubrificano la pelle fanno brutti scherzi e quindi si diventa più inclini a soffrire di secchezza della pelle. Per questo motivo bisogna regolare le nostre abitudini sotto la doccia in base a questi dati. Di seguito potete leggere 9 degli errori più comuni commessi facendo la doccia di cui potresti non essere a conoscenza:
1. Esporsi a getti d’acqua molto calda.
Potresti pensare che un forte getto d’acqua calda abbia effetti terapeutici rilassando i tuoi muscoli, ma un dermatologo ti direbbe di fare uso dei regolatori del calore dell’acqua e di relegare l’acqua bollente alla tisana pomeridiana. “L’acqua calda fa male per due ragioni” spiega Cynthia Bailey, medico e dermatologo nella California del nord e fondatrice di DrBaileySkinCare.com. “Innanzitutto rimuove gli oli naturali (proprio come funziona meglio nel rimuovere i grassi dalle padelle rispetto all’acqua fredda). Inoltre l’acqua calda porta il sangue più vicino alle pelle, ed è per questo motivo che assumiamo il classico color aragosta. Col sangue arrivano infiammazioni che possono condurre al prurito ed anche ad un rash cutaneo”. Il Dr. Bailey consiglia di tenere la temperatura dell’acqua tiepida, ossia alla stessa temperatura della pelle o leggermente più calda, specialmente se avete una cute delicata naturalmente predisposta alla secchezza.
2. Restare sotto la doccia troppo a lungo.
Tra il vapore, l’acqua ed il tepore spesso siamo tentati dal restare sotto la doccia 15, 20 o anche 30 minuti, ma secondo diversi esperti superare i 10 minuti è sempre un male. “Non si dovrebbe restare sotto la doccia più di 5 o 10 minuti al massimo” spiega il Dr. Farris. “Meno tempo ci restate, meglio è”. Anche le docce molto lunghe tendono a disidratare la pelle.
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3. Fare uso di sapone aromatizzato.
Può essere difficile separarsi dai prodotti ai quali siamo abituati, ma nel caso tu faccia utilizzo di sapone aromatizzato o antibatterico dovresti sapere che le forti fragranze e gli ingredienti aggressivi strappano via l’idratazione dall’epidermide. “I tradizionali saponi aromatizzati o antibatterici possono causare estrema secchezza, prurito e desquamazione” spiega Rhonda Klein, medico e detrmatologo a Milford, assistente professore di Analisi clinica in Dermatologia presso la Yale University. “I detergenti privi di sapone sono molto meglio soprattutto per le pelli che stanno invecchiando. Con l’età la pelle diventa più sottile, perde grassi, sudore e ghiandole lubrificanti. tra i prodotti più consigliati per le pelli in fase di invecchiamento ci sono quelli della Cetaphil, di CeraVé, di Vanicream/free&clear e della Dove.
4. Insaponare tutto il corpo.
Il sapone è creato per dissolvere sporco e grasso, permettendo all’acqua di lavarlo via. La pelle degli arti di solito non ha molti oli da offrire, quindi lavarle col sapone è come cercare di ottenere acqua da una roccia – resteranno secchi e asciutti. “Riducete l’insaponamento alle parti più grasse e odorose del corpo, come faccia, ascelle, pube e piedi” consiglia il Dr. Bailey.
5. Aspettare troppo a lungo prima di applicare l’idratante
I dermatologi sono d’accordo: tre è il numero magico. Aspettare più di tre minuti dopo aver lasciato la doccia per idratarla causa la perdita di liquidi molto preziosi per l’epidermide. Ecco come idratarti correttamente: Dopo essere uscito dalla doccia rimuovi l’acqua in eccesso dalla pelle, lasciandola leggermente bagnata. Subito dopo applica un idratante contenente ceramide (un olio naturale già presente nella cute) e spalmalo su tutto il corpo massaggiandoti delicatamente. “L’aspetto cruciale è l’intrappolare l’acqua attraverso l’applicazione di una crema idratante entro tre minuti dall’aver asciugato i liquidi in eccesso” commenta il Dr. Bailey. Il Dr. Farris è d’accordo: “Nell’attimo in cui lasci la doccia, applica l’idratante prima che il liquido evapori e tu perda anche l’idratazione propria della tua pelle. Quando la pelle è secca e ci sono spaccature, per i batteri è più facile infiltrarsi nell’organismo”.
6. Non cambiare spazzole, luffe o guanti esoflianti.
Anche se gli attrezzi esfolianti non sono intrinsecamente dannosi per la pelle, usarli troppo a lungo è una cosa da evitare. “Su spazzole esfolianti e guanti crescono e si riproducono batteri e muffe: dovrebbero essere buttati in ogni caso dopo 4 settimane dal primo utilizzo” spiega Debra Jaliman, medico, dermatologo e autrice del libro “Skin Rules: Trade Secrets from a Top New York Dermatologist”. “Dopo averli usati portali fuori dalla doccia e lasciali asciugare. I liquidi incoraggiano i batteri e i funghi a riprodursi”. Utilizzare attrezzi esfolianti troppo vecchi può causare un fastidioso disturbo detto follicolite, un’infezione dei bulbi follicolari, spiega il Dr. Farris. “Non è pericolosa e andrà via da sé, ma può essere molto pruriginosa e fastidiosa”.
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7. Sprecare denaro per acquistare prodotti “naturali”.
Nomi altisonanti che sembrano naturali possono significare grandi somme spese per prendersi cura della pelle. Ma questi prodotti “naturali” valgono la spesa? Se quello che t’importa è l’efficacia e l’effetto che la tua doccia avrà sul pianeta terra, dovresti comprare in ogni caso prodotti organici. Ma se ciò che ti interessa è la bellezza della tua cute, allora potresti doverci pensare due volte. “Anche i prodotti organici o “naturali” possono privare la pelle del suo stato naturale di oli e grassi, distruggendone la naturale barriera protettiva” spiega il Dr. Farris. “La parola “naturale” di per sé non significa molto, e fin quando utilizzi prodotti privi di coloranti artificiali, fragranze e altri ingredienti aggressivi starai trattando la tua cute in maniera responsabile”.
8. Lavare i capelli quotidianamente.
Quante volte al giorno pensi di doverti lavare i capelli? Ogni giorno? A giorni alterni? Secondo i tricologi (nome tecnico con cui sono indicati gli specialisti del cuoio capelluto) è davvero troppo. “Le persone che hanno capelli sottili o delicati dovrebbero evitare di lavarli troppo spesso – non più di due volte a settimana dovrebbe essere sufficiente a tenerli puliti e preservarne gli oli naturali mantenendoli abbastanza idratati” spiega Andrea L. Hayden, direttore della International Association of Trichologists statunitense. “I capelli mossi o ricci hanno bisogno di tempi più lunghi per ristabilire i grassi e gli oli naturali, quindi in questi casi si può ricorrere allo shampoo anche solo una volta ogni sette giorni. Nel caso ci si voglia rinfrescare lo scalpo si può passare il balsamo sui capelli e risciacquarli dolcemente durante la settimana, basterà”.
9. Usare il solito vecchio shampoo.
Come spiega Hayden, proprio come la tua pelle invecchia e diventa più delicata anche i tuoi capelli hanno lo stesso destino. “Le persone oltre i 50 anni – commenta – hanno capigliature con meno proteine, che sono meno dense ed elastiche. Salvaguardate i vostri capelli usando shampoo che siano privi di solfati, molto più gentili sulla pelle delle loro controparti. Se poi vi sembra che i vostri capelli si spezzino troppo spesso dovreste sottoporvi ad un trattamento a base di proteine una volta al mese per donare loro nuova forza ripristinando le sostanze perse”.
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Allenamento: in palestra non fare MAI questi 7 errori
Quante ne sai sul modo giusto di fare allenamento? In apparenza tutto sembra semplice: bastano una tuta, un paio di scarpe da ginnastica, qualche attrezzo e tanta voglia di sudare. Eppure non è così. Il fitness ha le sue regole e una seduta di lavoro non si deve improvvisare. Se sbagli, nella migliore delle ipotesi farai più fatica e il tuo allenamento sarà meno efficace; se se sfortunata, potresti incorrere in un affaticamento eccessivo o addirittura in un infortunio. Ecco allora i sette errori più comuni che si commettono in palestra: se li conosci, li eviti e non cadi nella loro trappola!
1) Trascurare il riscaldamento
Pedalare sulla cyclette o correre sul tapis roulant è noioso? Vedi di fartene una ragione: un riscaldamento di almeno 10 minuti è indispensabile per evitare traumi e per arrivare a una performance ottimale. Aiutati ascoltando la tua musica preferita: dimezza la noia e ti dà il ritmo giusto.
2) Trascurare lo stretching
Per una buona tonicità del fisico non serve solo sviluppare i muscoli: bisogna anche allungarli. Questo è proprio lo scopo dello stretching, specie di quello statico (ovvero quello con le posizioni tenute per una trentina di secondi), più efficace di quello balistico (quello che si effettua molleggiando o con slanci). E’ sbagliato però sostituirlo al riscaldamento: in questo caso è a rischio traumi come ogni altra attività. Il momento ideale è a fine seduta, magari dopo gli esercizi di defaticamento. Lo stretching conclusivo previene l’insorgere dei crampi, aiuta il recupero muscolare e attenua la tensione, lasciando i muscoli più rilassati. Fare da soli – La consulenza e l’assistenza di un istruttore sono indispensabili. Non solo deve compilare il corretto programma di allenamento, ma ti insegnerà anche come svolgere i diversi esercizi, correggerà le posizioni e ti indicherà quante ripetizioni e quante serie eseguire.
3) Essere troppo abitudinari
La monotonia finisce per annoiare e per rendere la sessione di allenamento meno divertente e anche meno produttiva. Se ti limiti sempre alle stesse serie di esercizi finirai per perdere la motivazione e per andare in palestra meno volentieri. I muscoli, inoltre, si abituano con facilità al lavoro a cui vengono sottoposti e la forma fisica non migliora più: occorre cimentarsi in esercizi nuovi e aumentare magari la difficoltà.
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4) “Dimenticarsi” di alcune parti del corpo
Il fatto di alternare i movimenti e le discipline di allenamento favorisce lo sviluppo armonioso di tutta la muscolatura, senza privilegiare un gruppo muscolare a dispetto dell’altro. Ad esempio, se ci limitiamo ad addominali e squat, miglioreremo il nostro lato B e avremo la pancia piatta, ma per un corpo armonioso e in forma non possiamo non tonificare anche spalle e braccia. Stessa cosa se alleniamo solo torace e braccia e ci “dimentichiamo” delle gambe.
5) Non essere costante
La regolarità è indispensabile per ottenere un buon risultato: saltare gli allenamenti per pigrizia, o perché si è troppo impegnati, o per la stanchezza equivale a vanificare il lavoro a cui ci si sottopone quando si va in palestra. Meglio fare un bell’esame di coscienza, individuare i propri obiettivi e compilare un programma ragionevole a cui attenersi scrupolosamente.
6) Abbandonarsi ai peccati di gola
Il fatto di aver fatto palestra per un’ora non ci autorizza all’abbuffata libera. Abbiamo bruciato calorie, è vero, ma questo non ci dà facoltà di ingurgitarne impunemente una quota senza controllo. Per calare di peso occorre consumare più calorie di quante se ne assumano a tavola: per questo l’attività fisica senza un regime alimentare equilibrato non è sufficiente a perdere peso.
7) Guardare troppo la bilancia
E’ l’altra faccia della medaglia del punto precedente. Quando si fa attività fisica, si bruciano grassi e si aumenta la massa muscolare: i muscoli sono massa magra, ma sono più pesanti del grasso. Nessuna meraviglia quindi se la bilancia impiega qualche tempo a registrare i tuoi progressi. Te ne accorgerai prima dagli abiti: i muscoli occupano meno spazio del grasso e, facendo le cose per bene, noterai che i jeans stringono di meno, o che hai “conquistato” un buco nella cintura.
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