Come e quando iniziare a lavare i denti ai bambini?

MEDICINA ONLINE COME QUANDO INIZIARE LAVARE DENTI BOCCA BAMBINI NEONATI ETA ANNO LINGUA CONSIGLI AIUTO.jpgLa comparsa dei primi dentini porta tanti genitori a chiedersi come fare per garantire una corretta igiene orale per limitare il rischio che in futuro il bimbo soffra di problemi ai denti. Ma quando iniziare a lavare i denti ai bambini? Si deve prestare attenzione all’igiene dei denti a partire dalla comparsa già del primo dentino. Inizialmente basterà utilizzare una garza in cotone imbevuta d’ acqua e passarla sui denti (o sul dente!), sulle gengive e anche sulla lingua. Non solo, è molto importante curare l’igiene orale del bebè fin dalla nascita: in seguito alla poppata, infatti, è possibile che rimangano nella bocca del bambino residui di latte che si depositano sui denti rimanendovi anche per un lungo periodo (pensiamo al riposo notturno) e questo può provocare la cosiddetta “carie da biberon” che attacca i dentini frontali superiori ed inferiori. Per scongiurare il rischio di carie in età così precoce è necessario tenere pulita la bocca del bimbo aiutandosi con una garza umida.

Con la comparsa dei primi dentini la pulizia deve essere ancora più accurata. Molte mamme sono portate erroneamente a credere che la cura dei denti da latte, che sono destinati a cadere, non sia poi così importante. In realtà un’adeguata cura di questi denti contribuisce allo sviluppo corretto delle arcate dentarie e dei denti permanenti che possono trovare così il necessario spazio per la loro collocazione naturale. La parola d’ordine è, dunque, “igiene”. L’uso della garza umida per pulire la bocca e i dentini è in genere sufficiente fino ai 12 mesi; da quest’età si può cominciare ad usare uno spazzolino bagnato con le setole morbide. Ad ogni modo con la comparsa dei primi dentini è importante curare le abitudini alimentari. Ecco alcuni necessari accorgimenti:

  • evitare che il bambino si addormenti con biberon contenenti liquidi zuccherati (soprattutto succhi di frutta ma anche latte) che possono fermentare;
  • eliminare l’uso del biberon dopo i 14 mesi;
  • non utilizzare succhiotti intrisi nello zucchero o nel miele;
  • tenere sotto controllo l’introduzione di zuccheri: è preferibile che il bambino mangi dolci durante i pranzi principali, quando il flusso salivare è maggiore, evitandoli negli intervalli, quando più facilmente si formano gli acidi che favoriscono l’insorgenza della carie

Dopo ogni pasto o poppata, in particolare quella serale, è bene spazzolare i denti con uno spazzolino adatto che oltre alla giusta dimensione, sia anche colorato e divertente in modo da avvicinare con più facilità il bambino verso il suo uso. In commercio, vi sono spazzolini adatti ai bambini a seconda dell’età, con un’impugnatura comoda. Si passerà ad usare anche il dentifricio solo quando il bambino avrà imparato a non ingoiarlo. Infatti, sebbene alcune marche note di dentifrici pubblicizzino i propri prodotti affermando che non contengono sostanze tossiche, l’eventualità che il bimbo ingoi delle piccole quantità di dentifricio potrebbe costituire un potenziale rischio per la salute del piccolo. Non dimentichiamo infatti che alcuni autorevoli studi mettono in guardia sui tanto decantati effetti benefici di alcune delle sostanze presenti nei dentifrici, prima fra tutte il fluoro che può risultare tossico per l’organismo.

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Come abituare il bambino a lavarsi i denti

È importante non forzare il bambino ad usare lo spazzolino, piuttosto bisognerebbe fare in modo che il momento del lavarsi i denti, approfittando anche del contatto con l’acqua che è generalmente molto gradito ai bambini, si trasformi in un gioco e in seguito in una consolidata e piacevole abitudine. A questo scopo è utile avvicinare gradualmente il bimbo all’evento, facendogli vedere come si fa a lavarsi i denti e spiegandogli che presto potrà farlo anche lui  “da solo” come fanno mamma e papà!

Il bimbo inizierà ad incuriosirsi, e così comincerà a prendere confidenza con lo spazzolino.

Come prevenire la carie nei bambini piccoli

È molto importante che anche i bimbi più pigri vengano gradualmente educati alla sana abitudine di lavarsi i denti ogni volta che assumono cibi o bevande zuccherate. Infatti, il contatto prolungato dei dentini o delle gengive con liquidi contenenti zucchero, come il latte, gli alimenti in polvere e i succhi di frutta, può causare l’insorgere della carie. È soprattutto prima del riposo notturno, quindi, che è bene evitare che il bambino assuma questi alimenti perché lo zucchero si deposita sui denti anche grazie alla minore quantità del flusso salivare e vi rimane per molte ore; tutto ciò aumenta le probabilità che si formi la carie che in genere attacca prima i denti frontali superiori e poi quelli inferiori.

Per questo motivo è assolutamente da evitare che il bimbo si addormenti con il biberon di latte o succo di frutta; se il piccolo non riesce ad addormentarsi senza ciucciare qualcosa si può proporgli un biberon di acqua o il succhiotto. Se il bimbo è ancora allattato al seno è importante pulirgli i denti e le gengive dopo ogni poppata con un panno pulito o una garza umida. È molto importante comunque che i genitori controllino periodicamente i dentini del piccolo, verificando l’assenza di macchioline nere o puntini che potrebbero indicare la presenza di carie

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Ecco perché non si dovrebbe mai stendere il bucato in casa

MEDICINA ONLINE STENDERE BUCATO IN CASA FUORI STIRARE VESTITI.jpgA chi non è mai capitato di stendere i panni in casa durante una giornata umida o di pioggia? Lasciarli all’aria aperta è praticamente inutile e, nella speranza che si asciughino il prima possibile, vengono poggiati ovunque, dalla cucina al corridoio, fino ad arrivare al bagno, alle sedie o ai caloriferi. Anche se potrebbe sembrare un gesto assolutamente normale e poco pericoloso, in verità si tratta di una cattivissima abitudine che potrebbe avere degli effetti dannosi sia sulla salute che sulla casa.

A rivelarlo è stata la dottoressa Christine Cowie, ricercatrice dell’Università New South Wales in Galles, che in uno studio pubblicato su KidSpot ha spiegato quali sono i pericoli in cui si incorre stendendo gli abiti appena usciti dalla lavatrice all’interno della casa. “Da un punto di vista salutare sono molti gli agenti biologici che si trovano al chiuso e prosperano nell’umidità e dove c’è ricircolo d’aria insufficiente”, ha spiegato la dottoressa.

L’umidità non farebbe altro che aumentare il rischio di asma e di problemi respiratori poiché respirare spore fungine peggiora la sensibilità allergica. Per fortuna esistono dei rimedi per evitare di andare incontro a problemi simili. Innanzitutto bisogna stendere tutto all’esterno quando c’è il sole, è necessario poi accendere la cappa quando si cucina, asciugare il cane quando si rientra in casa, appendere i cappotti umidi lontano dagli abiti e lasciarli fuori dall’armadio fin quando non sono totalmente asciutti. Eliminare l’umidità è dunque il metodo ideale per prendersi cura della propria casa e della propria salute

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I 9 errori banali sotto la doccia che fanno male alla tua salute

MEDICINA ONLINE ERRORI BANALI DOCCIA ACQUA HAIR SOAP SHAMPOO.jpgLa doccia è una cosa che fai diverse volte ogni settimana, se non ogni giorno; ma tutto quell’insaponarsi, coprirsi di schiuma, sciacquarsi e crogiolarsi sotto il getto di acqua calda potrebbe essere molto dannoso per la tua pelle. Il problema più grave che riscontriamo nei pazienti più anziani è relativo alla pelle secca e al prurito, che spesso porta all’eczema. Invecchiando le ghiandole che lubrificano la pelle fanno brutti scherzi e quindi si diventa più inclini a soffrire di secchezza della pelle. Per questo motivo bisogna regolare le nostre abitudini sotto la doccia in base a questi dati. Di seguito potete leggere 9 degli errori più comuni commessi facendo la doccia di cui potresti non essere a conoscenza:

1. Esporsi a getti d’acqua molto calda.
Potresti pensare che un forte getto d’acqua calda abbia effetti terapeutici rilassando i tuoi muscoli, ma un dermatologo ti direbbe di fare uso dei regolatori del calore dell’acqua e di relegare l’acqua bollente alla tisana pomeridiana. “L’acqua calda fa male per due ragioni” spiega Cynthia Bailey, medico e dermatologo nella California del nord e fondatrice di DrBaileySkinCare.com. “Innanzitutto rimuove gli oli naturali (proprio come funziona meglio nel rimuovere i grassi dalle padelle rispetto all’acqua fredda). Inoltre l’acqua calda porta il sangue più vicino alle pelle, ed è per questo motivo che assumiamo il classico color aragosta. Col sangue arrivano infiammazioni che possono condurre al prurito ed anche ad un rash cutaneo”. Il Dr. Bailey consiglia di tenere la temperatura dell’acqua tiepida, ossia alla stessa temperatura della pelle o leggermente più calda, specialmente se avete una cute delicata naturalmente predisposta alla secchezza.

2. Restare sotto la doccia troppo a lungo.
Tra il vapore, l’acqua ed il tepore spesso siamo tentati dal restare sotto la doccia 15, 20 o anche 30 minuti, ma secondo diversi esperti superare i 10 minuti è sempre un male. “Non si dovrebbe restare sotto la doccia più di 5 o 10 minuti al massimo” spiega il Dr. Farris. “Meno tempo ci restate, meglio è”. Anche le docce molto lunghe tendono a disidratare la pelle.

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3. Fare uso di sapone aromatizzato.
Può essere difficile separarsi dai prodotti ai quali siamo abituati, ma nel caso tu faccia utilizzo di sapone aromatizzato o antibatterico dovresti sapere che le forti fragranze e gli ingredienti aggressivi strappano via l’idratazione dall’epidermide. “I tradizionali saponi aromatizzati o antibatterici possono causare estrema secchezza, prurito e desquamazione” spiega Rhonda Klein, medico e detrmatologo a Milford, assistente professore di Analisi clinica in Dermatologia presso la Yale University. “I detergenti privi di sapone sono molto meglio soprattutto per le pelli che stanno invecchiando. Con l’età la pelle diventa più sottile, perde grassi, sudore e ghiandole lubrificanti. tra i prodotti più consigliati per le pelli in fase di invecchiamento ci sono quelli della Cetaphil, di CeraVé, di Vanicream/free&clear e della Dove.

4. Insaponare tutto il corpo.
Il sapone è creato per dissolvere sporco e grasso, permettendo all’acqua di lavarlo via. La pelle degli arti di solito non ha molti oli da offrire, quindi lavarle col sapone è come cercare di ottenere acqua da una roccia – resteranno secchi e asciutti. “Riducete l’insaponamento alle parti più grasse e odorose del corpo, come faccia, ascelle, pube e piedi” consiglia il Dr. Bailey.

5. Aspettare troppo a lungo prima di applicare l’idratante
I dermatologi sono d’accordo: tre è il numero magico. Aspettare più di tre minuti dopo aver lasciato la doccia per idratarla causa la perdita di liquidi molto preziosi per l’epidermide. Ecco come idratarti correttamente: Dopo essere uscito dalla doccia rimuovi l’acqua in eccesso dalla pelle, lasciandola leggermente bagnata. Subito dopo applica un idratante contenente ceramide (un olio naturale già presente nella cute) e spalmalo su tutto il corpo massaggiandoti delicatamente. “L’aspetto cruciale è l’intrappolare l’acqua attraverso l’applicazione di una crema idratante entro tre minuti dall’aver asciugato i liquidi in eccesso” commenta il Dr. Bailey. Il Dr. Farris è d’accordo: “Nell’attimo in cui lasci la doccia, applica l’idratante prima che il liquido evapori e tu perda anche l’idratazione propria della tua pelle. Quando la pelle è secca e ci sono spaccature, per i batteri è più facile infiltrarsi nell’organismo”.

6. Non cambiare spazzole, luffe o guanti esoflianti.
Anche se gli attrezzi esfolianti non sono intrinsecamente dannosi per la pelle, usarli troppo a lungo è una cosa da evitare. “Su spazzole esfolianti e guanti crescono e si riproducono batteri e muffe: dovrebbero essere buttati in ogni caso dopo 4 settimane dal primo utilizzo” spiega Debra Jaliman, medico, dermatologo e autrice del libro “Skin Rules: Trade Secrets from a Top New York Dermatologist”. “Dopo averli usati portali fuori dalla doccia e lasciali asciugare. I liquidi incoraggiano i batteri e i funghi a riprodursi”. Utilizzare attrezzi esfolianti troppo vecchi può causare un fastidioso disturbo detto follicolite, un’infezione dei bulbi follicolari, spiega il Dr. Farris. “Non è pericolosa e andrà via da sé, ma può essere molto pruriginosa e fastidiosa”.

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7. Sprecare denaro per acquistare prodotti “naturali”.
Nomi altisonanti che sembrano naturali possono significare grandi somme spese per prendersi cura della pelle. Ma questi prodotti “naturali” valgono la spesa? Se quello che t’importa è l’efficacia e l’effetto che la tua doccia avrà sul pianeta terra, dovresti comprare in ogni caso prodotti organici. Ma se ciò che ti interessa è la bellezza della tua cute, allora potresti doverci pensare due volte. “Anche i prodotti organici o “naturali” possono privare la pelle del suo stato naturale di oli e grassi, distruggendone la naturale barriera protettiva” spiega il Dr. Farris. “La parola “naturale” di per sé non significa molto, e fin quando utilizzi prodotti privi di coloranti artificiali, fragranze e altri ingredienti aggressivi starai trattando la tua cute in maniera responsabile”.

8. Lavare i capelli quotidianamente.
Quante volte al giorno pensi di doverti lavare i capelli? Ogni giorno? A giorni alterni? Secondo i tricologi (nome tecnico con cui sono indicati gli specialisti del cuoio capelluto) è davvero troppo. “Le persone che hanno capelli sottili o delicati dovrebbero evitare di lavarli troppo spesso – non più di due volte a settimana dovrebbe essere sufficiente a tenerli puliti e preservarne gli oli naturali mantenendoli abbastanza idratati” spiega Andrea L. Hayden, direttore della International Association of Trichologists statunitense. “I capelli mossi o ricci hanno bisogno di tempi più lunghi per ristabilire i grassi e gli oli naturali, quindi in questi casi si può ricorrere allo shampoo anche solo una volta ogni sette giorni. Nel caso ci si voglia rinfrescare lo scalpo si può passare il balsamo sui capelli e risciacquarli dolcemente durante la settimana, basterà”.

9. Usare il solito vecchio shampoo.
Come spiega Hayden, proprio come la tua pelle invecchia e diventa più delicata anche i tuoi capelli hanno lo stesso destino. “Le persone oltre i 50 anni – commenta – hanno capigliature con meno proteine, che sono meno dense ed elastiche. Salvaguardate i vostri capelli usando shampoo che siano privi di solfati, molto più gentili sulla pelle delle loro controparti. Se poi vi sembra che i vostri capelli si spezzino troppo spesso dovreste sottoporvi ad un trattamento a base di proteine una volta al mese per donare loro nuova forza ripristinando le sostanze perse”.

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