Star male quando si è lasciati da una persona che si ama è normale e comprensibile, tuttavia, in alcuni casi, la tristezza per la perdita non svanisce ma anzi peggiora trasformandosi in depressione.
La persona lasciata si ripete “non potrò mai stare solo, la mia vita non ha più senso ora” e il pensiero torna sempre all’amore perduto.
Come mai per alcune persone superare il distacco è più duro che per altre? Per prima cosa possiamo notare che nella nostra cultura la sofferenza per amore è, non solo socialmente accettata, ma in qualche modo richiesta. Se sentiamo qualcuno che, dopo esser stato lasciato è riuscito a superare in breve tempo la tristezza lo colpevolizziamo dicendogli “ci sei riuscito perchè non eri veramente innamorato”.
Lavorare su un disagio dovuto a problemi di coppia è particolarmente complesso in quanto entrano in gioco influenze socioculturali, modi di intendere gli affetti, aspetti caratteriali.
In alcuni casi, chi è lasciato ha difficoltà a superare la separazione perchè ha una personalità dipendente.
Le persone dipendenti tendono a creare con gli altri rapporti asimmetrici in cui il partner diventa una vera e propria droga da cui non è possibile separarsi per nessun motivo.
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Un individuo che ha caratteristiche dipendenti di personalità spesso ha avuto genitori che durante i primi anni di vita non gli hanno dato la sicurezza di cui aveva bisogno. In alcuni casi c’è stato un abbandono o un lutto importante nell’infanzia. Altre volte l’insicurezza deriva da un ridotto livello di autonomia che la persona ha maturato nel corso della sua infanzia, ad es. a causa della ricezione di un’educazione iperprotettiva.
Affrontare insieme ad un paziente il dolore conseguente ad una delusione d’amore è un percorso tortuoso e pieno di ostacoli che rende necessario prendere in considerazione i significati personali alla base del disagio.
Capire i meccanismi nei quali si è entrati e i bisogni che la relazione soddisfava permette una presa di distanza dalle emozioni spiacevoli.
Prima però è necessario affrontare insieme il viaggio nella sofferenza per la perdita.
Per iniziare questo viaggio puoi per prima cosa leggere alcuni suggerimenti per superare la fine di una relazione:
- Esprimi le tue emozioni: esprimere le emozioni ci aiuta a modularle e a renderle più tollerabili. Puoi esprimerle con un amico/a o anche con te stesso scrivendo su un diario. Potresti anche decidere di scrivere immaginando di formulare una lettera per il tuo ex in cui scriverai le emozioni che provi rispetto alla fine della vostra storia (es. rabbia, tristezza, ecc..).
- Non negare la sofferenza: per superare un trauma come quello legato alla perdita di una relazione importante è necessario guadare le acque della sofferenza. Se sfuggi del tutto la sofferenza difficilmente potrai superarla, rimarrà bloccata in qualche parte della tua mente e del tuo corpo.
- Evita le lamentele: a volte confondiamo l’espressione delle nostre emozioni con l’espressione di sterili lamentele, quando esprimiamo un’emozione che proviamo in quel momento ci sentiamo effettivamente più leggeri e alle persone accanto viene spontaneo di diventare accudenti e comprensive nei nostri confronti. Quando ci lamentiamo invece continuiamo a dire che le cose esterne non vanno, non ascoltiamo le nostre emozioni, risultiamo fastidiosi e pesanti per noi stessi e per gli altri. La lamentela, al contrario dell’espressione sana delle emozioni allontana gli altri!
- Coltiva il tuo benessere psicologico: se sappiamo che la sofferenza è normale dopo la fine di un amore, talvolta accade che la nostra mente entri in loop pensando e ripensando al passato e confrontandolo col presente oppure tornando al passato quasi per volerlo cambiare o ancora andando al futuro per immagine ciò che sarebbe potuto essere e non sarà. Un primo step è accorgersi di questi viaggi della mente, un secondo passo è decidere dove porre la nostra attenzione, ovvero se continuare a viaggiare o se uscire dalla macchina del tempo. Praticare la meditazione ti potrebbe aiutare ad essere più consapevole di ciò che accade dentro di te e a poter scegliere come far lavorare la tua mente.
- Prenditi cura del tuo corpo: l’attività fisica, specie quella all’aria aperta in mezzo al verde è il migliore antidepressivo, ti potrà aiutare a non andare troppo giù nell’umore e a sentirti più sicuro/a e attraente fisicamente.
- Evita di cercare il sostegno dalla persona che ti ha lasciato: è una cosa banale, ma spesso accade che chiediamo sostegno emotivo alla persona che ci ha lasciato. Solo lasciando perdere i contatti con lei ed interrompendo le indagini sulla sua vita ti permetterai di lasciar andare la relazione passata e poter superare il dolore legato alla perdita.
- Stabilisci nuovi obiettivi: la fine di un rapporto può cambiare in maniera importante le nostre abitudini e stravolgere i nostri piani. Può essere il momento di ripensare a come reindirizzare la propria vita.
- Avvicinati alle persone che ti vogliono bene: in questi momenti passare il tempo con amici può aiutare a sentirti meno solo, ad esprimere le tue emozioni o semplicemente a distrarti condividendo il tuo tempo libero.
- Scegli con attenzione le letture, la musica, i film: perchè alimentare la sofferenza con letture, musiche e film depressivi? Eppure sappiamo che la nostra mente ci spinge a cercare contenuti attinenti al nostro stato d’animo finendo a volte per peggiorarlo.
- Se tendi ad idealizzarlo/a sforzati di ricordarne anche i difetti: quando una persona ci manca spesso tendiamo ad idealizzare i ricordi belli con quella persona ed i suoi pregi. Ricordare i difetti ti aiuterà ad avere una visione più equilibrata. Di sicuro ne ha avuto almeno uno: non ha scelto di rimanere con te.
- Chiedi l’aiuto di uno specialista: se da parecchi mesi o da anni sei bloccato nell’elaborazione di un distacco hai probabilmente bisogno di un aiuto professionale. Qualcosa nel processo di elaborazione non è andato per il verso giusto e non ti stai permettendo di “lasciar andare” la persona dalla tua mente.
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Lo staff di Medicina OnLine
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