Con “stenosi” in medicina si indica una condizione patologica consistente nel restringimento di una struttura corporea di vario tipo, come un orifizio, un vaso sanguigno, un dotto o un organo cavo. In generale la stenosi diventa un evento potenzialmente pericoloso perché capace di ostacolare, in parte o totalmente, il normale transito delle sostanze che passano attraverso tali strutture: la stenosi è generalmente tanto più grave quanto il passaggio della sostanza attraverso la struttura sia necessario alla sopravvivenza dell’organismo, ad esempio il sangue arterioso nel caso di una stenosi della valvola aortica o delle arterie carotidi o delle coronarie. Una stenosi può determinare un danno anche di tipo compressivo, dal momento che può andare appunto a comprimere le strutture contenute nella struttura corporea stenotica, ad esempio come avviene nella stenosi vertebrale che comprime il midollo spinale. Le cause di restringimento di una struttura corporea possono essere diverse, ad esempio: aterosclerosi, trombi, emboli, vasculiti, malformazioni congenite, fratture, traumi, raccolte di sangue e tumori che dall’esterno comprimono la struttura.
Pronuncia corretta
Il termine “stenosi” si pronuncia sia “stènosi” che “stenòsi”: entrambe le pronunce sono ammesse.
Etimologia
Il termine “stenosi” deriva dal greco στένωσις che significa “restringimento”.
Esempi di stenosi
Come già anticipato, sono numerose e di varie tipologie le strutture corporee che possono essere interessate da stenosi.
Un esempio tipico di stenosi è la “stenosi spinale” (anche chiamata “stenosi vertebrale”) in cui si verifica un restringimento anormale del canale spinale che può verificarsi in uno o più punti della colonna vertebrale: cervicale, toracica e lombosacrale. Il canale spinale (anche chiamato canale vertebrale o cavità spinale) è lo spazio formato dalle varie vertebre della colonna vertebrale, attraverso il quale decorre il midollo spinale. La stenosi spinale è un tipo di mielopatia (malattia del midollo spinale) dal momento che va a comprimere appunto il midollo spinale. Per approfondire, leggi anche: Stenosi spinale (stenosi vertebrale) lombare e cervicale: cure, esercizi
Un altro esempio di stenosi diffusa è la “stenosi aortica“, cioè quella relativa alla valvola aortica. In un cuore sano la valvola aortica (quella che collega il ventricolo sinistro e l’arteria aorta), si apre in sistole (contrazione ventricolare) per far passare il sangue dal ventricolo all’aorta. Nei soggetti con stenosi aortica la valvola aortica non riesce ad aprirsi in modo normale e ciò rappresenta quindi un’ostruzione alla fisiologica fuoriuscita del sangue dal ventricolo sinistro in direzione dell’aorta nel corso della contrazione del cuore (sistole). Per approfondire, leggi anche: Stenosi aortica: lieve, severa, sintomi, intervento, nell’anziano
Quando ad essere ristrette sono le arterie carotidi, cioè quelle che irrorano il sistema nervoso centrale e le strutture facciali, il cervello potrebbe non ricevere più la giusta quantità di sangue: una stenosi carotidea è quindi estremamente pericolosa per la salute. Per approfondire, leggi anche: Stenosi carotidea, placche, ictus cerebrale ed attacco ischemico transitorio (TIA)
Quando ad essere ristrette sono le arterie coronarie, cioè quelle che forniscono sangue al miocardio (cioè il muscolo cardiaco), il cuore potrebbe non essere più in grado di contrarsi in modo fisiologico per pompare il sangue in tutto l’organismo, con comparsa di angina pectoris e, nei casi più gravi, infarto del miocardio. Per approfondire: Infarto cardiaco: sintomi premonitori, cause, cosa fare, enzimi, cure
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