La bilirubina è una sostanza derivante dall’emoglobina, in particolare dalla distruzione dei globuli rossi al termine del loro ciclo vitale. Si distinguono due tipi di bilirubina,:
- bilirubina libera (anche chiamata indiretta, sono sinonimi);
- bilirubina coniugata (anche chiamata diretta).
Il termine “bilirubinemia” indica la bilirubina ematica, cioè quella contenuta nel nostro sangue.
Che differenza c’è tra la bilirubina diretta (o “coniugata”) e quella indiretta (o “non coniugata” o “libera”)?
La bilirubina che viene riversata nel sangue quando un globulo rosso viene distrutto, è in forma libera (o indiretta o non coniugata). Si lega all’albumina, una proteina prodotta dal fegato, e viene captata dalle cellule del fegato che la legano all’acido glucuronico, una sostanza che la rende solubile nella bile. In questa forma legata all’acido glucuronico la bilirubina prende il nome di bilirubina coniugata (o diretta) e viene escreta con la bile nell’intestino. Qui, ad opera della flora batterica intestinale, viene in parte eliminata con le feci ed in parte riassorbita dal fegato e di nuovo escreta con la bile. Un’altra parte, invece, sfugge alla captazione del fegato e viene eliminata attraverso i reni.
Perché è importante controllare la bilirubina totale e frazionata?
L’analisi della bilirubina totale e della bilirubina frazionata (che corrisponde alla somma della bilirubina diretta ed indiretta), viene prescritta perché è utile per orientare il medico verso la diagnosi di varie malattie come, per esempio, l’eccessiva distruzione dei globuli rossi che provoca anemia o talassemia e, soprattutto, per offrire indicazioni sul funzionamento del fegato e della bile ed indagare su eventuale ittero.
Leggi anche: Cistifellea: cos’è, a cosa serve e dove si trova
Come si analizza la bilirubina?
La biliribunemia si calcola in laboratorio, su un campione ottenuto con semplice prelievo di sangue venoso periferico (dal braccio).
Come ci si prepara all’esame?
Per eseguire l’esame non è necessario essere a digiuno, anzi un digiuno protratto oltre le ventiquattro-quarantotto ore può indurre aumenti della bilirubina.
Farmaci che interferiscono col risultato dell’esame
I farmaci non influiscono sul risultato, fatta eccezione per quelli a base di paracetamolo, clora-diezepossido, novobiocina ed acetoeximide. E’, quindi, sempre consigliabile informare il medico su quale tipo di medicinali si sta assumendo.
Quali sono i valori normali di bilirubina?
I valori normali di bilirubina, sono:
- bilirubina totale 0,1-1,3 mg/dl
- bilirubina libera (indiretta) 0,0-1,2 mg/dl
- bilirubina coniugata (diretta) 0,0-0,3 mg/dl.
I valori di riferimento del test della bilirubina totale e frazionata possono cambiare in funzione dell’età, del sesso e anche della strumentazione in uso nel singolo laboratorio. È pertanto preferibile consultare i range forniti dal laboratorio direttamente sul referto. Si ricorda inoltre che lievi alterazioni non indicano necessariamente malattia: è sempre importante che i risultati delle analisi vengano valutati NON in assoluto, bensì nell’insieme e mai da soli, ma sempre dal proprio medico di fiducia che conosce la propria situazione clinica specifica.
Leggi anche: Insufficienza epatica lieve, acuta e cronica: dieta e rischio di morte
Quali patologie indica un livello di bilirubina totale alto o basso?
Se il valore della bilirubina totale aumenta oltre quello normale, si parla di “iperbilirubinemia” e siamo quasi certamente in presenza di un “ittero” causato dall’eccesso di bilirubina.
Si definisce ittero la colorazione giallastra della pelle, delle sclere e delle mucose causata dall’eccessivo innalzamento dei livelli di bilirubina nel sangue. L’iddeto non deve essere confuso con la carotenodermia. . Affinché l’ittero sia visibile il livello di bilirubina deve superare 2,5 mg/dL. Un ittero lieve (denominato “sub-ittero”), osservabile esaminando le sclere alla luce naturale, è di solito evidenziabile quando i valori della bilirubina sierica sono compresi tra 1,5 – 2,5 mg/dl. L’ittero è una condizione parafisiologica nel neonato, mentre è frequentemente segno di patologia nell’adulto.
Se invece il valore della bilirubina è basso, si parla di “ipobilirubinemia” e nella maggioranza dei casi siamo in presenza di una anomalia spesso non rilevante.
Leggi anche: Funzionalità epatica; cos’è, cosa indica e come si misura
Quali patologie indica un livello di bilirubina libera (indiretta) alto o basso?
Il valore della bilirubina libera (o indiretta) aumenta oltre il valore normale, da sola, nel sangue degli itteri emolitici (come nella talassemia o da emolisi, cioè distruzione dei globuli rossi, causata da farmaci o sostanze tossiche) e nella malattia di Gilbert (che provoca un sovraccarico di bilirubina nel sangue perché il fegato non la capta), mentre aumenta insieme alla bilirubina coniugata (o diretta) negli itteri epatocellulari (epatite, cirrosi epatica) e negli itteri meccanici cronici (calcolidella colecisti).
Quali patologie indica un livello di bilirubina coniugata (o diretta) alto o basso?
Il valore della bilirubina coniugata (o diretta) aumenta oltre il valore normale, da sola, nella malattia di Dubin Jhonson (malattia ereditaria causata da una eccessiva presenza in circolo di bilirubina coniugata per un difetto di escrezione del fegato), mentre aumenta insieme con la bilirubina libera (o indiretta) negli itteri epatocellulari (malattia causata da
sostanze tossiche o infettive che compromettono la capacità del fegato di secernere la bilirubina) e negli itteri meccanici cronici (malattia causata da un ostacolo che ostruisce il deflusso della bile dal fegato all’intestino). In particolare, inoltre, aumenta rispetto alla bilirubina libera (o indiretta) negli itteri meccanici recenti (coliche epatiche causate da calcoli alla bile) e aumenta di meno negli itteri epatocellulari.
Leggi anche:
- Ittero emolitico, colestatico, ostruttivo, neonatale: significato, occhi, cura
- Pelle gialla: differenza tra ittero e carotenodermia
- Transaminasi alte, basse, cosa sono, cosa indicano e come si curano
- Dialisi e MARS nella terapia dell’insufficienza renale
- Anemia emolitica: farmaci, bilirubina, ittero, diagnosi di laboratorio
- Cistifellea: cos’è, a cosa serve e dove si trova
- Si può vivere senza cistifellea?
- Dotto epatico comune, cistico e coledoco: anatomia del sistema biliare
- Duodeno: anatomia e funzioni in sintesi
- Pancreas: anatomia e funzioni in sintesi
- Differenza tra intestino tenue e crasso
- Sindrome post-colecistectomia: conseguenze dell’asportazione della cistifellea
- Capacità massima dello stomaco: si può “mangiare fino a scoppiare”?
- Stomaco: anatomia e funzioni in sintesi
- Trachea: anatomia e funzioni in sintesi
- Esofago: anatomia e funzioni in sintesi
- Differenza tra ulcera gastrica, duodenale, peptica ed esofagea
- Ulcera peptica: complicanze, cura, dieta, quando è pericolosa
- L’esofagogastroduodenoscopia: cos’è, preparazione, è dolorosa o pericolosa?
- Colangiopancreatografia retrograda (ERCP): cos’è, preparazione, è dolorosa o pericolosa?
- Legatura/sclerosi delle varici esofagee: perché si esegue, quali sono i rischi?
- Cirrosi epatica e fegato: sintomi, dieta, diagnosi, terapia e prevenzione
- Fegato ed epatociti: anatomia, funzioni e patologie in sintesi
- Epatiti croniche: cosa sono, sintomi, diagnosi e cura
- Polipi intestinali e polipectomia: come si esegue, biopsia e pericoli
- Differenza tra polipi e diverticoli: sintomi comuni e diversi
- Differenza tra diverticolite e diverticolosi
- Diverticolite e diverticolosi: sintomi, diagnosi e trattamento
- Sangue occulto nelle feci: come interpretare il risultato dell’esame
- Sangue occulto nelle feci: da cosa dipende e come si cura
- Vomitare sangue ed ematemesi: cos’è, cosa fare, cause e terapie
- Da cosa viene causata l’ulcera allo stomaco?
- Acido cloridrico e succo gastrico dello stomaco: di cosa è fatto ed a che serve
- Meccanismi e controllo della secrezione acida dello stomaco
- Dispepsia: cos’è, sintomi, come si fa la diagnosi e terapia
- Gastrite cronica, quando il bruciore di stomaco non dà tregua
- Incontinenza fecale primitiva e secondaria: cos’è e come si cura
- Infezione da Helicobacter Pylori: cosa causa, come si riconosce e cura
- Le 5 cose da fare a stomaco vuoto, secondo la scienza
- Stomaco: come fa a digerire il cibo che mangi ed a dirti che sei “pieno”
- Come vincere l’ansia per evitare di mangiare fuori pasto
- Eliminare la tensione nervosa allo stomaco con i rimedi naturali
- Esofago e trachea: zona, anatomia, rapporti e differenze
- Apparato respiratorio: anatomia in sintesi, struttura e funzioni
- Apparato digerente: cos’è, com’è fatto, a che serve e come funziona?
- Cosa succede al cibo nello stomaco dopo averlo ingerito?
- Differenza tra laringe, faringe e trachea
- Feci dalla bocca: il vomito fecaloide
- Riconoscere i differenti tipi di vomito a seconda del colore
- Vomito: le cause più frequenti
- Vomito: rimedi naturali e cure farmacologiche (farmaci anti-emetici)
- Differenza tra vomito e rigurgito nel neonato
Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn e su Pinterest, grazie!