Diamante e brillante sono sinonimi?
I termini “diamante” e “brillante” sono spesso usati come sinonimi, ma indicano davvero la stessa cosa? No, diamante e brillante NON sono affatto sinonimi. Il diamante è la pietra preziosa usata come materia prima, mentre con “brillante” si indica uno dei possibili “tagli” del diamante, in particolare è un taglio caratterizzato da in 57 faccette (58 se anche l’apice è sfaccettato). Esistono, riguardo al taglio a brillante in particolare, rigidi rapporti geometrici che vanno rispettati dal tagliatore, per ottenere una pietra che offra il massimo in termini di brillantezza. Anche se molto meno diffusi, esistono altri tipi di taglio come il taglio Huit-Huit, taglio Navette o Marquise, taglio Goccia, taglio Smeraldo, taglio Ovale, taglio Carrè, taglio Baguette, taglio a Cuore, taglio Tepper, taglio Princess… (vedi foto in alto). E’ anche vero però che quando però si parla di brillante senza ulteriori specificazioni, si intende nell’uso comune proprio un diamante tagliato a brillante.
Quindi “diamante” e “brillante” in un certo senso coincidono solo se il taglio denominato brillante è eseguito proprio su di un diamante. Non coincidono ad esempio quando il taglio brillante viene fatto su una pietra preziosa diversa, ad esempio uno smeraldo: se il taglio brillante viene effettuato su uno smeraldo, questo prende infatti il nome di “smeraldo con taglio brillante”. Parimenti si parla di “rubino con taglio brillante”, se il taglio a brillante è effettuato su un rubino.
Differenze tra diamante e zircone
In oreficeria viene comunemente chiamato “zircone” quello che in realtà è una “zirconia cubica” il quale, pur essendo anch’esso un minerale dello zirconio come lo zirconio “naturale”, viene invece creato in laboratorio dall’uomo: di conseguenza il suo valore è quindi molto minore del vero zircone naturale ed anche il suo aspetto è diverso, come le sue caratteristiche. Lo zircone possiede un grado di durezza inferiore a quella del diamante, pur con una composizione chimica ed una apparenza estetica abbastanza simili a quelle del prezioso minerale. Usandolo come materia prima ed effettuando un taglio a brillante (vedi paragrafo precedente) otteniamo uno “zircone taglio brillante”. Lo zircone si può trovare in diverse tonalità, che spaziano dal trasparente, al giallo, al rosso, al blu, al verde, fino al marrone.
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Differenze tra diamante e grafite
Sia diamante che grafite (la mina contenuta nelle matite) sono una delle forme allotropiche (elementi chimici che esistono in diverse forme) del carbonio: un elemento, difatti, può esistere in due o più forme fisiche, le quali essenzialmente differiscono per il modo in cui sono legati e quindi disposti gli atomi all’interno del reticolo cristallino. Pur essendo diamante e grafite entrambi costituiti da solo carbonio, sono molto così differenti non solo nell’aspetto, ma soprattutto in termini di proprietà meccaniche. Entrambi i solidi (diamante e grafite) si differenziano principalmente nel tipo di legame covalente e nella disposizione di atomi all’interno della struttura cristallina: nel cristallo di diamante, il carbonio è disposto lungo i quattro vertici di un tetraedro e TUTTI gli elettroni sono impiegati nel formare dei legami, mentre nella grafite gli atomi di carbonio sono disposti in strati di anelli esagonali e NON tutti gli elettroni formano lo stesso tipo di legame, ma vi è una coppia di elettroni in grado di formare un debole legame in direzione perpendicolare agli strati reticolari. Questo debole legame tra gli strati di atomi, in quella conformazione particolarmente facile da individuare grazie alla caratteristica forma esagonale, giustifica l’estrema facilità con cui la grafite si sfalda (si pensi alla mina della matita, dove scrivendo non fa altro che lasciare strati di grafite sfaldati sul foglio), mentre il diamante è utilizzato per la sua proprietà abrasive, in ogni misura derivanti dall’eccessiva durezza: per sfaccettare un diamante, infatti, è necessario usare un altro diamante. Infine ricordiamo che la grafite può trasformarsi in diamante in determinate condizioni di temperatura e pressione: tale trasformazione avviene naturalmente all’interno del mantello terrestre.
Differenze tra diamante e cristallo
In mineralogia con “cristallo” si intende genericamente una struttura solida costituita da atomi, molecole o ioni aventi una disposizione geometricamente regolare, che si ripete nelle tre dimensioni spaziali in modo indefinito. Tale disposizione forma una struttura detta reticolo cristallino o reticolo di Bravais. Il tipo di struttura assunta dal cristallo gioca un ruolo determinante in molte delle sue proprietà come quelle elettriche, ottiche e meccaniche. Compreso questo, c’è da dire che il diamante è un tipo di cristallo, trasparente e composto da atomi di carbonio a struttura tetraedrica. Viene chiamato cristallo anche un pezzo di vetro forgiato con un taglio così particolare da farlo luccicare in modo similare ad diamante, è ad esempio il caso dei famosi cristalli Swarovski. Tutti i diamanti sono quindi cristalli, mentre non tutti i cristalli sono necessariamente diamanti.
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