La recente e repentina crescita delle capacità di modelli di intelligenza artificiale (IA) ha permesso un sempre crescente aumento della creazione della pornografia sintetica (o “pornografia artificiale” o “pornografia digitale“) cioè di contenuti erotici e pornografici generati tramite modelli di intelligenza artificiale, capaci di creare immagini e video estremamente realistici a partire da volti o corpi reali. Un utente può facilmente, a casa propria e con strumenti anche gratuiti, reperire foto di persone famose o anche di persone conosciute (ad esempio amiche, parenti, conoscenti, ex partner, minori…) e, grazie all’IA, generare da esse una sorta di corpo fantoccio con le sembianze della persona desiderata. Tale corpo fantoccio può essere successivamente usato come “base” per generare foto e video dal contenuto pornografico, utili all’utente per la masturbazione. La pornografia sintetica produce stimoli sessuali illimitati, personalizzati e iperrealistici, capaci di alterare profondamente i circuiti della ricompensa e favorire comportamenti compulsivi nei giovani, in misura maggiore rispetto alla pornografia “tradizionale”. La sessualità reale viene sostituita da un’intimità virtuale che favorisce isolamento, distorsioni affettive e disfunzioni sessuali oltre a determinare, nei casi più gravi, ad alterato funzionamento in campo sociale, professionale e relazionale. La dipendenza da pornografia sintetica è, di fatto una super-forma di dipendenza sessuale.
Cosa favorisce la dipendenza dalla pornografia sintetica?
La dipendenza da pornografia sintetica risponde alle stesse “leggi” di qualsiasi altra dipendenza comportamentale, ma – come molte altre dipendenze comportamentali sessuali – è favorita dal fatto che può essere portata avanti in forma privata, tanto che spesso le persone accanto al dipendente (ad esempio una moglie o un famigliare) non si accorgano che possa aver un problema. Alla base del comportamento compulsivo si trovano tre livelli di vulnerabilità: neurobiologico, psicologico e tecnologico-ambientale. Di seguito riporto un elenco di fattori che favoriscono una dipendenza da pornografia sintetica.
1. Il meccanismo neurobiologico della ricompensa
Ogni stimolo sessuale visivo attiva circuiti dopaminergici mesolimbici, principalmente nell’area tegmentale ventrale e nel nucleus accumbens. Queste strutture costituiscono il “centro della gratificazione”, deputato al rinforzo dei comportamenti piacevoli.
Nel consumo di pornografia sintetica, la stimolazione è potenziata da due fattori: la novità illimitata e la personalizzazione estrema. L’utente può generare infiniti scenari nuovi, ciascuno disegnato sui propri gusti, senza soglie di saturazione. Questo innesca un ciclo di “ricerca di novità” (novelty seeking) che, con il tempo, altera la sensibilità dopaminergica e riduce la risposta a stimoli sessuali reali. A livello neurochimico, ciò comporta una desensibilizzazione del sistema dopaminico della ricompensa: servono stimoli sempre più intensi o personalizzati per ottenere lo stesso livello di piacere. Tale adattamento, analogo a quello osservato nelle dipendenze da sostanze, genera craving, perdita di controllo e progressiva riduzione della motivazione verso attività non erotiche.
2. La componente psicologica: isolamento, fantasia e dissociazione
La pornografia sintetica offre un contesto privo di rischio, giudizio o rifiuto. Questo favorisce un progressivo spostamento della sessualità dal piano relazionale a quello solipsistico. L’utente costruisce un mondo erotico chiuso, dove la realtà affettiva viene sostituita da simulazioni di intimità, che lui può controllare in ogni particolare.
Con il tempo, si instaurano meccanismi di dissociazione funzionale: il piacere viene sganciato dal contatto umano e confinato in un’esperienza virtuale privata. Le emozioni associate – desiderio, eccitazione, appagamento – vengono progressivamente scollegate dal contesto interpersonale, alimentando la solitudine e la disaffezione relazionale. Nei soggetti con tratti ossessivo-compulsivi o con bassa autostima, la pornografia sintetica agisce come un potente meccanismo di compensazione e controllo. L’assenza di reciprocità, anziché percepirsi come limite, diventa garanzia di sicurezza. Da qui la difficoltà a interrompere l’uso: non si tratta solo di ricerca di piacere, ma di difesa dall’imprevedibilità emotiva della realtà, imprevedibilità che può portare a comportamenti violenti da parte del paziente, quando inevitabilmente si scontra con essi nella vita reale.
3. Il ruolo dell’algoritmo come amplificatore
L’intelligenza artificiale introduce una variabile nuova: la capacità di adattarsi all’utente. Ogni scelta, ogni immagine visualizzata, ogni reazione viene memorizzata e utilizzata per generare contenuti successivi più adatti al profilo di desiderio individuale. Si crea così un circuito chiuso di auto-alimentazione, dove la tecnologia funge da specchio dei desideri e al tempo stesso da catalizzatore della loro intensificazione.
In termini comportamentali, questo produce un condizionamento algoritmico: l’utente non sceglie più liberamente, ma risponde a stimoli che la macchina ottimizza per massimizzare l’interazione. L’effetto finale è simile a quello osservato nei social network, nei siti di pornografia tradizionale (pensiamo a quando in basso ad un video si mostrano video correlati) o nel gioco d’azzardo online, ma con un potere gratificante superiore per la componente sessuale.
4. La progressiva perdita di controllo
Col passare del tempo, l’uso della pornografia sintetica tende a trasformarsi in rituale compulsivo, con orari e schemi fissi di consumo. Come in tutte le dipendenze esistenti, il piacere iniziale lascia spazio alla necessità di alleviare tensione, ansia o noia. Questo passaggio da “ricerca del piacere” a “riduzione del disagio” segna la transizione da comportamento edonico a vera e propria dipendenza.
Il soggetto perde la capacità di autoregolazione, trascura attività sociali e lavorative e sviluppa sintomi di disforia o irritabilità se impossibilitato a connettersi.
5. La vulnerabilità evolutiva nei giovani
Gli adolescenti e i giovani adulti rappresentano la fascia più esposta, sia per la plasticità cerebrale che per l’instabilità affettiva. In età evolutiva, il sistema dopaminergico è particolarmente sensibile agli stimoli di ricompensa, mentre le aree prefrontali deputate al controllo degli impulsi non sono ancora pienamente maturate. L’uso precoce di pornografia sintetica può quindi determinare un imprinting sessuale distorto, con difficoltà successive nell’instaurare relazioni reali basate su empatia, desiderio autentico e reciprocità. Tale difficoltà rischiano di permanere per il resto della vita dell’individuo, con effetti devastanti.
6. L’impossibilità di molti giovani maschi di ambire a rapporti sessuali reali
Negli ultimi anni, soprattutto a partire dalla diffusione dei social network (circa dal 2008 in poi), il potere sessuale, cioè la capacità di poter accedere ad un rapporto sessuale, già ancestralmente legato al sesso femminile in virtù della capacità gestazionale, è andato gradatamente ad aumentare nelle donne. Ciò, legato all’emancipazione femminile e alla maggior possibilità che in passato di poter scegliere un partner adeguato alle proprie aspettative, ha determinato un enorme squilibrio nel potere di accedere ad un rapporto sessuale reale a sfavore maschile. Le difficoltà dell’uomo medio (in particolare adolescenti e giovani adulti non dotati di un bell’aspetto o di un potere socio/economico tale da attrarre una partner) ad accedere ad una relazione amorosa e/o sessuale, che sono andate ad aumentare negli ultimi anni creando il fenomeno degli incel (celebi involontari), ha portato a ripiegare in surrogati del sesso reale ed all’aumento di fenomeni di masturbazione compulsiva negli uomini. Ciò diviene ancor più vero quando la masturbazione viene effettuata usando materiale sintetico, generato dall’IA, dove la “rabbia” che l’incel sviluppa trova sfogo nella creazione di corpi fantoccio di donne conosciute a cui poter far svolgere qualsiasi attività sessuale. L’inasprimento delle leggi contro la violenza sessuale ed il rischio di falsa denuncia, potrebbe spingere – ancor di più – un uomo a “rifugiarsi” nella pornografia, ed in particolare quella sintetica.
7. Diminuzione dei costi
Le capacità dell’intelligenza artificiale sono fruibili a costi sempre più bassi (anche gratuitamente in alcuni casi): ciò favorisce il loro uso per generare foto e video dal contenuto erotico o pornografico in modo compulsivo.
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Dimensione sociale, culturale e giuridica
Sul piano sociologico, il fenomeno della pornografia generata con intelligenza artificiale riflette la trasformazione del desiderio nell’epoca digitale. La possibilità di ricreare digitalmente una persona reale in contesti sessuali modifica in modo radicale il concetto stesso di privacy, consenso e identità. La distinzione tra immagine reale e immagine costruita tende a dissolversi, alimentando un’area grigia in cui la percezione collettiva non distingue più la verità dall’artificio.
Per molti giovani, l’uso di questi strumenti è percepito come un gioco, un esperimento di curiosità tecnologica o un atto privo di conseguenze. In realtà, la manipolazione digitale di un volto reale in un contesto sessuale rappresenta di fatto una violazione della dignità personale e può – se il prodotto viene diffuso – configurare reati legati al trattamento illecito di dati sensibili e alla diffusione non consensuale di materiale sessualmente esplicito. La facilità di accesso a queste tecnologie, unite all’anonimato digitale, contribuisce alla normalizzazione del comportamento e alla riduzione del senso di responsabilità individuale.
Culturalmente, la pornografia sintetica amplifica il processo di oggettivazione del corpo e di disconnessione tra sessualità e relazione. L’altro diventa superficie da modellare e sfruttare ad libitum, avatar di un desiderio senza reciprocità. Il giovane utente cresce in un contesto in cui il desiderio non è più esperienza condivisa, ma costruzione personalizzata e autoreferenziale. Questo favorisce la comparsa di modelli relazionali disfunzionali, nei quali la vulnerabilità, il consenso e la reciprocità vengono sostituiti da controllo, appropriazione e simulazione: ciò va a complicare eventuali rapporti con partner reali che – sfuggendo al controllo che il dipendente sessuale ha sui propri prodotti sessuali sintetici – può determinare rabbia, violenza e perfino omicidio del partner.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
