I 5 comportamenti che rendono il fumatore simile ad un eroinomane. Il fumo NON è un vizio né un’abitudine: è una tossicodipendenza

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Medicina Estetica Roma FUMO NON E VIZIO ABITUDINE TOSSICODIPENDENTE Sigaretta H Radiofrequenza Rughe Cavitazione Cellulite Luce Pulsata Peeling Pressoterapia Linfodrenante Mappatura Dietologo DermatologiaMolti miei pazienti e molti miei amici, quando fanno riferimento alla sigaretta, continuano a parlare di “vizio del fumo” oppure di “abitudine del fumo”. Questo li rassicura sul fatto che, come avviene per ogni abitudine o vizio per brutti che siano, loro possono smettere quando vogliono esattamente come qualsiasi abitudine. E’ “un vizio che in qualsiasi momento possono abbandonare”.

Niente di più falso.

Fumare NON è un vizio, né un’abitudine

Lavarsi i denti prima di andare a dormire è una abitudine, usare sempre la stessa spazzola per i capelli è una abitudine, leggere il giornale dopo colazione è una abitudine. Fumare non è un’abitudine: è una tossicodipendenza.
Mettersi le dita nel naso è un vizio, suonare il clacson appena scatta il verde è un vizio, gettare un mozzicone di sigaretta per strada è un vizio. Fumare NON è un vizio: è una tossicodipendenza.

A questo punto un fumatore potrebbe chiedersi: “Dottore, mi sta forse dicendo che io sia un drogato?”. La mia risposta è che si, dal punto di vista farmacologico il fumatore è un tossicodipendente al pari di un cocainomane o di un eroinomane. Prima di allarmarsi, il lettore fumatore più accorto, dovrebbe farsi a questo punto una semplice domanda:

Cosa significa “tossicodipendenza”?

Con “tossicodipendenza” (parola che deriva dal greco: toxikon, “veleno”) in medicina si indica un insieme di comportamenti che si instaurano in un soggetto in seguito all’uso cronico e compulsivo di determinate sostanze (droghe, alcol, farmaci…). La dipendenza da sostanze è un vero e proprio disturbo cronico recidivante caratterizzato principalmente da questi cinque comportamenti:

  1. compulsione alla ricerca e all’assunzione della sostanza, che viene immesso nel proprio sangue con vari metodi (ad esempio con iniezione, inalando la sostanza o ingoiandola);
  2. perdita di controllo nel limitare l’assunzione della sostanza stessa;
  3. aumento dell’assunzione della quantità di sostanza a causa dell’assuefazione e della tolleranza, col risultato di aumentare sempre di più le dosi (dosi minori “fanno poco effetto”);
  4. comparsa di uno stato emozionale negativo (caratterizzato da disforia, irritabilità, ansia…) quando l’accesso alla sostanza è precluso: craving ed altri sintomi dell’astinenza, che non si placa se non si assume la sostanza da cui si dipende;
  5. messa in atto di comportamenti bizzarri (o, nel peggiore dei casi, illegali) per ottenere la sostanza.

Non vi sembrano dei comportamenti familiari nei fumatori?

  1. il fumatore cerca compulsivamente di assumere la nicotina, immettendola nel proprio sangue tramite il fumo di sigaretta inspirato;
  2. nel tempo il fumatore tende a fumare sempre di più: non gli bastano le due o tre sigarette che fumava i primi tempi;
  3. il tabagista tende a fumare sigarette con concentrazioni di nicotina sempre maggiori (dosi “light” di nicotina “le sente poco”);
  4. è nervoso quando non può fumare, ad esempio perché è in un posto dove è vietato o perché ha finito le sigarette: i sintomi dell’astinenza sono estremamente fastidiosi e non si placano se non fumando;
  5. quando rimane senza sostanza (cioè la nicotina) si ritrova a vagare di notte alla ricerca di un distributore oppure, caso vissuto in prima persona da chi vi scrive (che ha fumato per 15 anni), si riduce a fumare vecchi mozziconi spenti che trova nei posaceneri di casa.

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Cambia la sostanza

Mutatis mutandis, il fumatore è – dal punto di vista fisiologico e farmacologico – simile ad un eroinomane e più che chiamarsi “fumatore” dovrebbe essere chiamato “nicotinomane“. Al netto della modalità di assunzione (via aerea/endovenosa), dei sintomi legati all’astinenza (più lievi riguardo al tabagismo) e della legge (legale/illegale), quello che cambia è solamente la sostanza (nicotina al posto di eroina) ed il fatto che fumare è moralmente e socialmente accettato mentre farsi di eroina no. Perfino i danni fisici, nonostante siano apparentemente più evidenti e marcati nell’eroinomane, non sono poi così distanti causando – la nicotina – cancro, ictus, infarti, malattie polmonari e la perdita di undici anni di vita rispetto ad un non fumatore (oltre a 100 mila euro spesi in una vita di sigarette). Anzi, addirittura, dal punto di vista fisiologico, è stato provato che  la nicotina crei dipendenza più velocemente rispetto all’eroina! Quello che il fumatore pensa sia “voglia di fumare” è nient’altro che il sintomo dell’astinenza causato dalla diminuzione della nicotina nel sangue assunta con la precedente sigaretta. Il “piacere” del fumo non è altro che la cessazione dei sintomi di astinenza procurati dalla sigaretta fumata mezz’ora prima. Fumare è un circolo vizioso dove ogni sigaretta è la causa della successiva. Fumare è come indossare delle scarpe troppo strette per poi avere piacere nel toglierle! Altro che abitudine o vizio! Il livello top si raggiunge nel sito AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) dove ho trovato un articolo intitolato così: “L’abitudine al fumo? È scritta nel DNA”.

Il tabagismo è una malattia

Lo ripeto ancora visto che chi fuma ha la “testa dura”: il fumo di sigaretta non è un vizio, non è un’abitudine, ma una vera e propria tossicodipendenza. Il tabagismo è una malattia (lo afferma anche l’OMS nella decima revisione della classificazione internazionale delle malattie: l’ICD 10 (International Classification Disease): include la dipendenza da tabacco nella lista dei disturbi legati all’uso di sostanze farmacologiche) e come tale deve essere trattata. Nella classifica LANCET della pericolosità delle droghe, la nicotina è inserita al nono posto su venti, superando in pericolosità sostanze come ecstasy, cannabis, steroidi ed LSD. Per approfondire, leggi: Classifica LANCET della pericolosità delle droghe

I migliori prodotti per smettere di fumare

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, pensati per il fumatore che vuole smettere di fumare o che ha smesso da poco:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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12 pensieri su “I 5 comportamenti che rendono il fumatore simile ad un eroinomane. Il fumo NON è un vizio né un’abitudine: è una tossicodipendenza

  1. Io ho avuto 2 intossicazioni da nicotina.La prima grave,mi hanno salvato tirandomi fuori per i capelli,la seconda un poco più leggera.Ho smesso di fumare dopo che ero arrivato ad 80 sigarette al giorno.’E stata durissima,ma ho vinto con la forza di volontà.Ci sono voluti 3 anni.Ma ce l’ho fatta.Dal 1978 non tocco più una sigaretta.Adesso anche solo l’odore della cenere mi fa venire il vomito.

  2. belli. ma leggendoti mi hai fatto venire voglia di fare pausa sigaretta qui a lavoro, e mis a che la faccio.
    ciao

  3. Quando sarà il tuo terzo anniversario? comunque se decidi di anticipare non faresti male 😉 il tuo metodo potrebbe essere di aiuto ad altri che stanno cercando di smettere o come me a persone che hanno smesso da poco e ancora hanno bisogno di conferme! Il libro di carr, che anche tu nomini in qualche articolo, è un grande aiuto psicologico a mio modo di vedere. A risentirci!

  4. Molto carini tutti questi articoli sul fumo, io ho smesso da circa 3 mesi e sono molto contento della mia scelta. Però se posso darti un consiglio dovresti fare un articolo su come tu hai smesso di fumare, cosa che non ho trovato! Fammi sapere se lo pubblichi sono curioso! a presto

    • Non è esagerato per nulla, esagerato è invece sottovalutare il problema. Come dico nell’articolo: al netto della modalità di assunzione, della legge e dell’approvazione sociale, farmacologicamente le due sostanze sono perfettamente accostabili.

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