Vivete con lui da mesi o – più probabilmente – da anni. Inizialmente era tutto perfetto, poi è iniziato a sorgervi qualche dubbio, ora ne siete quasi certe: il vostro uomo è completamente anaffettivo. Non siete le sole: moltissime donne vivono una situazione simile alla vostra che sembra non portare a nulla di buono nell’immediato futuro. Cosa fare quindi? Se avete l’assoluta certezza che il vostro sia un uomo anaffettivo e che lo sia da tanti anni senza accennare a cambiamenti, il mio drastico consiglio è quello di “abbandonare la nave”.
Nota: per motivi pratici, questo articolo è rivolto alle donne, tuttavia gli stessi consigli sono validi anche nei confronti di un uomo che viva la relazione con una donna anaffettiva.
Consigli per gestire la relazione con un uomo anaffettivo
Anche se ogni situazione ha soluzioni diverse, ecco alcuni consigli pratici che valgono praticamente sempre:
- Rendersi subito conto che si stano investendo tutte le energie in un rapporto che – molto probabilmente – non ha i requisiti per funzionare.
- Capire che cambiare per davvero un uomo annaffettivo è quasi sempre una battaglia persa in partenza.
- Capire che lui non vi ama perché voi non siete amabili, ma perché probabilmente lui non è capace di amare o perché semplicemente non siete la donna giusta per lui.
- Cercare delle fonti di realizzazione personale alternative alla coppia, imparando ad investire su di sé e dare valore a ciò che si ha (amicizie, lavoro, hobby, ecc) ed a ciò che si fa.
- Parlarne con una persona veramente fidata. Raccontagli i comportamenti del partner: dall’esterno saprà più facilmente dirvi se sono comportamenti “normali” o patologici.
- Chiedere l’aiuto di uno psicoterapeuta o di un medico, qualora questa situazione determini un’ansia insopportabile.
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Consigli per salvare la relazione con un uomo anaffettivo
Se invece avete la sensazione che ancora “non tutto è perduto”, ecco alcuni consigli per rimanere insieme al vostro uomo anaffettivo cercando di migliorare le cose:
- Essere indipendenti: con un uomo anaffettivo la prima regola è dargli la netta impressione di vivere a prescindere da lui e di essere forti al punto da sopravvivere ad una ipotetica rottura. Non deve essere solo una “facciata”: dovete realmente lavorare su voi stesse, rendervi davvero indipendenti e fargli capire che “la musica è cambiata”.
- Aumentate la vostra autostima: iscrivetevi in palestra, fate una dieta, comprate vestiti che vi fanno sentire belle, andate a teatro, comprate libri nuovi, viaggiate… Fate quello che vi fa stare bene e che può migliorarvi, in maniera autonoma.
- Iniziate un nuovo hobby: avreste voluto fin da bambine fare un corso di disegno, saper ballare la salsa o imparare lo spagnolo? Perché non iniziate a farlo ora? Starete meglio con voi stesse e mostrereste all’uomo che la vostra felicità non dipende (solo) da lui.
- Provate a proporgli un periodo di distanza.
- Non sentitevi obbligate ad apparire sempre come lui vi vuole piuttosto che come siete in realtà: se a lui non sta bene, fategli capire che ci sono altri uomini disposti ad apprezzarvi per le vostre reali caratteristiche e non per una maschera che dovete indossare per piacergli.
- Non contate su di lui: se avete un problema fate affidamento solo sulle vostre capacità.
- Se minaccia violenza fisica, minacciatelo a vostra volta di chiamare subito le forze dell’ordine.
- Per nessun motivo al mondo lui può essere legittimato a calpestare la vostra dignità, se continuerà a farlo fategli capire che ciò non rimarrà senza conseguenze: voi lo lascerete per un uomo che vi rispetta.
- Se dipendete economicamente da lui, sforzatevi di trovare un lavoro in modo di essere indipendenti.
- Cercate di capire se la sua anaffettività è in realtà una forma di difesa legata ad una sua bassa autostima, in tal caso provate ad aiutarlo.
- Fate autocritica in maniera oggettiva: a volte è la donna a portare l’uomo ad una certa forma di anaffettività. La maniera migliore per fare autocritica è farsi aiutare da una amica che vi conosce bene. Parlo di una VERA amica, non una di quelle false amiche che sotto sotto non vede l’ora che il vostro rapporto vada a rotoli!
- Ingelositelo: dagli l’impressione di poterlo sostituire in qualsivoglia momento perché ci sono tanti altri uomini in fila per voi molto più affettuosi di lui.
- Uscite con le vostre amiche con un bel vestito nuovo ed un bel trucco, senza di lui.
- Andate insieme da un medico o uno psicoterapeuta per una terapia di coppia.
- Cercate di parlare con lui apertamente di quello che non vi piace dei suoi comportamenti, anche a costo di farlo arrabbiare e di rompere la relazione.
- Amàtevi. Imparate ad amare e rispettare voi stesse, prima di amare lui o chiunque altro al mondo.
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Considerazioni finali
Il mio consiglio, come accennato all’inizio dell’articolo, è comunque quello di lasciare questo tipo di uomo e di cercarne un altro più adatto a voi: l’uomo anaffettivo nella maggioranza dei casi non cambierà mai, anzi probabilmente peggiorerà. E non pensate che il vostro marito o compagno faccia eccezione o che voi – rispetto ad altre donne nella vostra condizione – sarete più brave e riuscirete a cambiarlo. Mi dispiace disilludervi ma questa è la realtà e prima ne prendiamo atto e meglio è. Tra le mie pazienti ce ne sono decine che si sono ritrovate a sprecare anni di vita, circondate da una assuefazione che pian piano le ha spente, anno dopo anno, nella convinzione di riuscire a cambiare il proprio uomo. Può essere apparentemente più facile lasciare le cose come stanno e molto più faticoso e difficile rivoluzionare la vostra vita – specie se avete dei figli – ma meglio cambiare al più presto piuttosto che sprecare la vostra vita in un rapporto apatico ed a senso unico, per paura di cambiare le cose. Trovate la forza nel rispetto per voi stesse e per la vostra dignità di donna e di persona. Trovate la forza nel buon esempio che volete dare ai vostri figli, specie se femmine. Sforzatevi: la vostra vita vi ringrazierà!
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Testi consigliati
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Il tipo di articoli che portano persone già predisposte alla nevrosi a giustificare la propria malattia mentale.
Sono anni che piango in silenzio, do senza ricevere affetto, solo sul piano fisico ma carezze baci e altro niente, do e non ricevo, ho due bambini di cui uno disabile e sono dipendente economicamente da lui, lo amo ancora so che non è un amore contraccambiato nello stesso modo anche se lui mi dice che mi ama quello che poi fa per il mio bene me lo rinfaccia. Vi prego aiutatemi a capire, arriva a casa e ha voglia di isolarsi, non ha voglia di passare del tempo con i bambini.
Ci spiace enormemente per la sua condizione e l’intero staff le è vicino, tuttavia è una situazione complicata che non può essere affrontata in modo serio ed efficace con un semplice messaggio. Ne parli al più presto con il suo medico di famiglia che potrà indicarle eventualmente anche uno psicoterapeuta o altra struttura a cui rivolgersi, per parlare dal vivo del suo problema.
Lo Staff di MO
Leggendo questo articolo ho capito tanti perché del comportamento del mio quasi ex marito. Lo giustificano e mi facevo bastare il poco che mi dava, fino a quando non ho retto e chiesto qualcosa di più. La risposta è stata: sono fatto così, non intendo cambiare. Sono fatti tuoi Se a te non va bene”. Poi mi dice “non ti amo, voglio conoscere altre persone”… e ha conosciuto una donna in chat che ha pure incontrato e vuole continuare a frequentare.
23 anni di attesa che si accorgesse di me. 23 anni di attesa che maturasse . Abbiamo 2 figli di cui uno disabile. Non si fa sentire se non quando lo decide lui….
Devastante per tutti.
Lui è felice. A noi il compito di ricostruire dalle ceneri…
Mi spiace per la sua situazione, tenga duro e cerchi una persona che la ami davvero
https://polldaddy.com/js/rating/rating.jsSalve purtroppo la capisco benissimo.
Scusate ma perché dipingete un uomo anaffattivo come uno psicopatico contro il quale mettere in atto una sorta di battaglia? Io vivo con una persona che potremmo decinire anaffettiva, ma il nostro rapporto funziona. Non siamo tutti uguali e non abbiamo bisogno tutti di avere accanto persone che fanno le stesse cose. Anaffettivo non vuol dire egoista e violento, anche se forse stiamo parlando di due livelli di anafettività diversi!
Ogni situazione è diversa dall’altra, quando si scrive un articolo di questo tipo è ovvio che si deve generalizzare. In ogni caso le posso assicurare che per un rapporto con un uomo anaffettivo che funziona, ce ne sono almeno dieci che non funzionano affatto
Buongiorno,
credo di aver sposato un uomo anafettivo. stiamo insieme da 11 anni (ne ho 40) e solo dopo 4 anni siamo convolati a nozze e lui è uscito dal nido della sua famiglia a cui peraltro è molto legato. dopo un anno è nato nostro figlio e da allora il suo comportamento è cambiato: ha semptre viaggiato molto per lavoro e la qualità della vita quando era a casa con noi è diventata sempre peggio. Critiche, uscite alla sera, finché abbiamo fatto un anno di terapia che è servito un pochino. Lui molto dedito al suo lavoro, pieno di problemi, viaggia costantemente all’estero. A casa vita sessuale inesistente si estranea da tutto e rimbrotta continuamente nostro figlio di 5 anni che “non fa il bravo”. Io sono un fantasma: non mi cerca non mi ama i miei problemi sono nulla in confronto ai suoi. se non mi conformo minaccia “rappresaglie”. Soffro di crisi di ansia e mi curo per questo ma i miei occhi sono tristi e vivo lo stare a casa come un timore nell’esplosiano di qualche bomba.
che posso fare?
Da qui è difficile dirle un sistema sicuro per risolvere tutto, anche perché non esiste alcun sistema sicuro. Purtroppo un uomo di questo tipo difficilmente cambia in positivo, anzi tende a peggiorare con gli anni. Da quello che mi dice le consiglierei di lasciarlo.
Ho capito da poco di essere anaffettivo.
Grazie mille per il suo articolo, adesso sì che mi sento una meraviglia…
secondo lei posso solo peggiorare…
grandioso…
Se mi dicevano che avevo un cancro in fase terminale mi sarei sentito più ottimista
Ho dato un mio parere professionale, l’uomo anaffettivo tende più facilmente a peggiorare che a migliorare. Questo non significa che lei necessariamente peggiorerà: consulti un medico o uno psicoterapeuta