Con midriasi in medicina si indica l’aumento del diametro della pupilla, oltre i 5 mm. La dilatazione della pupilla si può verificare per cause fisiologiche (in ambienti con poca luce, per permettere alla retina di “catturare” più stimoli luminosi possibili) ma anche per cause patologiche e farmacologiche. La midriasi fisiologica è sempre bilaterale, cioè entrambe le pupille sono dilatate nello stesso momento: la midriasi monolaterale (cioè solo la pupilla di un occhio è dilatata) è invece sempre patologica. La midriasi bilaterale che si manifesta in ambienti molto luminosi è segno di patologia o di assunzione di farmaci o droghe.
La diseguaglianza (asimmetria) del diametro delle due pupille a riposo oppure in seguito ad una stimolazione, prende genericamente il nome di anisocoria e può indicare una lesione traumatica o vascolare a livello del mesencefalo.
Etimologia
Il termine midriasi deriva dal greco μυδρίασις (pronuncia “mudriasis”) che significa “metallo rovente”, a ricordare la dilatazione tipica di un metallo esposto a temperature elevate.
Midriasi e miosi
Il fenomeno opposto alla midriasi prende il nome di miosi, cioè la riduzione del diametro pupillare. Miosi e midriasi insieme formano il “riflesso pupillare alla luce“.
Midriasi reagente o non reagente
La miosi si può distinguere nel tipo reagente ed in quello non reagente:
- midriasi reagente: la pupilla dilatata reagisce contraendosi se stimolata da stimolo luminoso;
- midriasi non reagente o “fissa”: la pupilla dilatata NON reagisce, rimanendo dilatata, anche se stimolata da luce intensa.
Pur non essendo una regola fissa, la presenza di una midriasi reagente è generalmente il segnale di una malattia meno grave e/o danno reversibile, mentre la midriasi non reagente è sovente il segno di una patologia grave a monte ed il segnale di un problema irreversibile.
Midriasi fisiologica
La midriasi viene mediata dall’azione di fibre nervose del sistema nervoso simpatico. Queste fibre provengono dal midollo spinale da C7 a T2, escono con radici anteriori, attraversano il ganglio stellato ed il ganglio vertebrale salendo sino al ganglio cervicale superiore del simpatico, ove contraggono sinapsi con il secondo neurone. Il secondo neurone segue la carotide interna, quindi entra nella cavità orbitaria, attraversa il ganglio ciliare senza contrarre sinapsi e raggiunge il muscolo dilatatore della pupilla. La funzione fisiologica di questo meccanismo consiste nell’aumento del diaframma di apertura del sistema ottico dell’occhio, permettendo – pur quando il soggetto si trova in ambienti con poca luce – l’ingresso di stimoli luminosi sufficienti ad attivare la reazione dei bastoncelli nella visione mesopica o notturna: in questa maniera la midriasi permette al soggetto di vedere anche in presenza di ambienti bui.
Midriasi farmacologica
L’instillazione di alcune sostanze farmacologiche nell’occhio può provocare dilatazione del diametro pupillare. Queste sostanze, dette appunto sostanze midriatiche, trovano impiego in oftalmologia ad esempio per la preparazione all’esame del fondo oculare mediante l’oftalmoscopio. Le sostanze maggiormente utilizzate per procurare midriasi farmacologica sono:
- tropicamide: breve durata d’azione;
- ciclopentolato: lunga durata d’azione;
- atropina: in disuso per la eccessiva durata d’azione e per le problematiche legate al dosaggio.
Midriasi patologica
La midriasi, sia bilaterale che monolaterale, quando si verifica in presenza di stimoli luminosi, è segno di patologia o di assunzione di sostanze come farmaci o droghe. Alcune cause di midriasi patologica sono:
- assunzione di elevate quantità di alcol;
- assunzione di alcuni tipi di droga;
- iridoplegia;
- sindrome della pupilla tonica (o di Adie);
- traumi cranici;
- forti emozioni;
- asfissia;
- ictus cerebrali su base ischemica o emorragica;
- glaucoma;
- botulismo;
- paralisi del nervo oculomotore;
- spasmo delle fibre longitudinali iridee;
- irritazione del sistema nervoso simpatico;
- abolizione del riflesso irideo;
- amaurosi;
- ambliopia.
La midriasi patologica grave è spesso caratterizzata da persistente dilatazione pupillare (miosi fissa o “non reagente” allo stimolo luminoso), il che porta ad un eccesso di stimolazione luminosa della retina e conseguente fenomeno di abbagliamento ed a una vista sfocata, tuttavia tale sintomo è spesso un problema secondario, dal momento che una miosi fissa è sovente associata a patologie gravi e mortali.
Midriasi da droghe
Mentre l’assunzione di oppiacei, eroina e morfina determinano miosi (costrizione pupillare), l’assunzione di alcuni tipi di sostanze stupefacenti, come cocaina, anfetamina o MDMA determina invece midriasi (dilatazione pupillare).
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Terapia
La midriasi patologica è il segno di una malattia o una condizione a monte che l’ha provocata: la diagnosi di quest’ultima, che si serve di vari strumenti diagnostici (anamnesi, TAC…), permette quindi al medico di intraprendere il corretto iter terapeutico per la cura della patologia che ha determinato la midriasi.
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