DEPRESSIONE
La maggior parte dei pazienti terminali presenta alcuni sintomi depressivi. Un paziente può avere molti rimpianti sulla propria vita, mentre un altro può essere preoccupato per problemi legali, sociali o finanziari. L’approccio migliore e più semplice è garantire un supporto psicologico e permettere al paziente di esprimere le preoccupazioni e i sentimenti. Aiutare il paziente e la famiglia a sistemare ogni problema non risolto può ridurre l’ansia. Un assistente sociale esperto, un medico, un infermiere o un cappellano possono aiutare a far superare i conflitti che allontanano il paziente dai membri della famiglia.
Gli antidepressivi devono essere provati nei pazienti che hanno una depressione persistente, clinicamente significativa. Gli inibitori della ricaptazione della serotonina sono utili nei pazienti che presumibilmente vivranno oltre le 4 sett. necessarie per l’insorgenza dell’effetto antidepressivo. I pazienti depressi con ansia e insonnia possono beneficiare di un antidepressivo triciclico sedativo somministrato al momento di coricarsi. Per i pazienti che interrompono o che presentano segni vegetativi, il metilfenidato può essere iniziato a 2,5 mg e aumentato a 5-10 mg al giorno in due dosi (somministrato a colazione e a pranzo) quando necessario; esso ha un effetto rapido, ma può scatenare l’agitazione.
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STRESS
L’avvicinarsi della morte è molto angosciante quando essa è inaspettata o quando i conflitti interpersonali impediscono al paziente e alla famiglia di condividere insieme i loro ultimi momenti. Tali conflitti possono portare a un eccessivo incolparsi o a un’incapacità di rattristarsi tra i sopravvissuti e possono angosciare il paziente. Costui può avere un’immagine alterata del corpo e una perdita di autostima, timori di abbandono e di separazione, ansie e sentimenti di disperazione. Un membro della famiglia che sta assistendo un paziente terminale a casa può anche presentare stress fisico e psichico. Solitamente, lo stress nei pazienti e nelle famiglie è meglio trattato con la compassione, le informazioni, i consigli e anche con una breve psicoterapia. I sedativi devono essere utilizzati limitatamente e brevemente.
Quando un coniuge muore, il sopravvissuto può essere oppresso dal prendere decisioni sui problemi legali o finanziari o dal gestire la famiglia. In una coppia di anziani, la morte di un coniuge può svelare una compromissione cognitiva nel sopravvissuto che il coniuge deceduto aveva compensato. Lo stress è maggiore se gli amici o gli altri membri della famiglia non forniscono alcun supporto. I medici devono identificare tali situazioni ad alto rischio in modo tale che essi possano mobilitare le risorse necessarie per prevenire sofferenze e disfunzioni eccessive.
L’assistenza efficace per il morente solitamente coinvolge una equipe, poiché nessun assistente può garantire una disponibilità per 24 h e diverse discipline possono garantire le abilità e le prospettive necessarie. Le equipe di assistenza palliativa o di lungodegenza anticipano i potenziali problemi e allestiscono preparativi appropriati, come procurarsi sussidi od oppiacei per un’emergenza. Con la morte incombente, una persona esperta può dare conforto alla famiglia e può prevenire una chiamata impropria al sistema medico di emergenza. I pazienti terminali spesso hanno bisogni spirituali che devono essere identificati, riconosciuti e indirizzati.
Non tutti sono a proprio agio nel trovarsi a contatto con un paziente terminale, ma alcuni trovano ciò molto gratificante. Gli infermieri che lavorano in un reparto di lungodegenza non sembrano avvertire lo stesso grado di esasperazione di quelli che lavorano in reparti come l’oncologia o l’ICU. Tuttavia, i membri dello staff possono diventare così coinvolti con il paziente o la famiglia da rattristarsi con loro. Questo coinvolgimento stressante può essere mitigato da un ambiente di lavoro addestrato o da un gruppo di supporto allo staff che si incontra regolarmente per condividere le risposte da dare ai pazienti terminali e alle loro famiglie. I medici e il personale che lavorano in ambienti meno di supporto possono aver bisogno di costituire gruppi di supporto simili e di trovare fonti di informazione.
AFFLIZIONE
L’afflizione è un normale processo che solitamente inizia prima di una morte anticipata. Per il paziente, essa spesso inizia con il rifiuto provocato dai timori della perdita di controllo, della separazione, della sofferenza, del futuro incerto e della perdita di sé. Lo staff può aiutare i pazienti ad accettare la loro prognosi ascoltando le loro preoccupazioni, aiutandoli a capire che essi possono mantenere il controllo, spiegando come peggiorerà la malattia e come sopraggiungerà la morte e assicurandoli sul fatto che i loro sintomi fisici saranno controllati.
La famiglia può anche aver bisogno di supporto nell’esprimere il cordoglio. Ciascun membro dell’equipe di assistenza sanitaria che sia venuto a conoscenza del paziente e della famiglia può aiutare loro attraverso questo processo e indirizzarli ai servizi professionali se necessario. I medici e le altre figure professionali devono sviluppare procedure regolari che assicurino il prosieguo ai familiari sofferenti.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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