Lo starnuto è una improvvisa, violenta e rapidissima emissione d’aria dai polmoni, in genere correlata ad affezioni respiratorie ed allergiche, come Continua a leggere
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Cos’è uno starnuto, come si verifica ed a che serve?
Lo starnuto è una improvvisa, violenta e rapida emissione d’aria dai polmoni, in genere correlata ad Continua a leggere
Perché sei costretto a chiudere gli occhi quando starnutisci?
Vi siete mai accorti che quando starnutite siete costretti a chiudere gli occhi per un istante? E’ letteralmente impossibile rimanere ad Continua a leggere
Non solo starnuti: basta l’aria per diffondere l’influenza
Una notizia che spaventerà i più ipocondriaci, ma non solo, visto che in questo momento quasi 1 italiano su 10 è a casa con l’influenza: non servono colpi di tosse o starnuti a diffondere l’influenza: basta la semplice… aria. Sviluppare la malattia è molto più facile di quello che pensiamo, almeno secondo una ricerca realizzata dall’Università del Maryland e pubblicato sulla rivista scientifica PNAS Magazine.
Le goccioline che rimangono nell’aria
Donald Milton, capo della ricerca, ha così spiegato la “novità”: “Abbiamo scoperto che i casi di influenza hanno contaminato l’aria che li circonda con un virus infettivo grazie al respiro, senza tossire o starnutire. Le persone con l’influenza generano aerosol contagiosi (minuscole goccioline che rimangono sospese nell’aria per lungo tempo) anche quando non tossiscono e specialmente durante i primi giorni di malattia. Quindi quando qualcuno sente che sta prendendo l’influenza dovrebbe stare a casa e non rimanere sul posto di lavoro ad infettare gli altri”.
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Differenza tra tosse e starnuto
Uno “starnuto” corrisponde ad una emissione violenta d’aria dai polmoni, che può essere solitaria o, più spesso, ripetuta due, tre o anche quattro volte di seguito, a distanza di circa un secondo da una emissione e l’altra. Tale emissione serve per liberare le vie aeree superiori (specie naso) da ostruzioni (muco), patogeni o sostanze irritanti. Lo starnuto è una reazione automatica (involontaria) del corpo, legata alla chiusura involontaria degli occhi.
La “tosse” è una emissione di aria singola o ripetuta, generalmente molto meno violenta dello starnuto, che serve per liberare le vie aeree (naso, bocca, laringe, faringe, trachea, bronchi) da catarro, polvere, muco agenti irritanti e patogeni. La tosse, al contrario dello starnuto, può essere sia una reazione spontanea dell’organismo, ma anche procurata volontariamente dal soggetto, inoltre non è legata alla chiusura automatica degli occhi.
Da cosa vengono causati tosse e starnuti?
Sia gli starnuti che la tosse vengono solitamente correlati a stati infiammatori delle vie aeree superiori, che possono essere determinati da varie condizioni e patologie, come:
- infezione virale o batterica (tipica di raffreddore ed influenza);
- reazione allergica verso una o più sostanze;
- ostruzione delle vie aeree da parte di oggetti più o meno grandi;
- presenza di muco o catarro nelle vie aeree superiori;
- poliposi nasale;
- passaggio di liquidi o materiali alimentari in trachea (“acqua o cibo di traverso”);
- sindromi parainfluenzali;
- sinusite;
- croup (infiammazione virale acuta delle vie aeree superiori e inferiori, che colpisce prevalentemente bambini di età compresa tra 6 mesi e 3 anni);
- irritazione delle mucose nasali (rinite) causata da polvere, pepe, ammoniaca ed altre sostanze irritanti.
Solitamente uno o più starnuti di seguito sono causati da stimoli ostruttivi/infiammatori/irritativi a livello della mucosa nasale, mentre la tosse è determinata da stimoli simili ma localizzati a livello di laringe/faringe/trachea/bronchi.
Quali sono le funzioni di tosse e starnuti?
La funzione di starnuto e tosse può essere sovrapposta: è principalmente quella di mantenere la pervietà delle vie aeree (naso, bocca, faringe, laringe, trachea…) eliminando da esse oggetti, sostanze chimiche, muco, catarro ed agenti patogeni.
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Starnutire e tossire “fa bene”?
Starnutire e tossire sono dei riflessi senza dubbio utili all’organismo perché consentono di mantenere liberi i condotti che permettono all’aria di transitare verso/da i polmoni, tuttavia episodi ripetuti di starnuti potrebbero essere campanello di allarme di varie patologie sia polmonari che neurologiche e portare ad una irritazione cronica delle prime vie aeree ed a dolori costali e dei muscoli intercostali.
Velocità diverse di starnuto e tosse
In un singolo starnuto possono essere emesse, a distanza di oltre due metri, migliaia di particelle di liquido e fino a ben 40 mila goccioline di saliva e 5000 microrganismi patogeni, alla velocità – secondo alcuni ricercatori – che può addirittura superare i 300 km all’ora. Anche la tosse è capace di emettere migliaia di particelle solide/liquide e di patogeni a distanza di metri, tuttavia la potenza dell’aria emessa è molto più bassa dello starnuto, arrivando alla comunque ragguardevole velocità di circa 70 km orari. Tale differenza tra starnuto e tosse si riflette anche nel fatto che gli occhi si chiudono in automatico durante uno starnuto, ma non durante la tosse. Per quale motivo? Continuate la lettura!
Perché si chiudono gli occhi quando si starnutisce?
Avete mai provato a starnutire tenendo gli occhi aperti? Inutile provarci: è impossibile, motivo per cui gli starnuti sono pericolosi mentre si svolgono attività lavorative pericolose, o anche solo mentre si guida una automobile. Per quale motivo di verifica la chiusura degli occhi? Come abbiamo visto lo starnuto può emettere aria e particelle liquide/solide a ben oltre 100 km all’ora, e ciò è possibile perché in concomitanza con lo starnuto i muscoli respiratori comprimono il torace e le vie respiratorie si chiudono, facendo alzare la pressione nei polmoni a tal punto che, nel momento dello starnuto, l’aria viene emessa in modo violentissimo. Quando accade ciò tanti muscoli sono coinvolti, anche quelli facciali che immediatamente provocano la chiusura degli occhi in modo da proteggerli da una spinta esagerata: sappiate che un semplice starnuto, se non si chiudessero le palpebre, potrebbe far uscire i vostri occhi dalle orbite! Durante la tosse, i livelli pressori non sono così alti come nello starnuto, motivo per cui il nostro corpo non chiude in automatico le palpebre mentre tossiamo.
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Perché si starnutisce? Cosa fare se si continua a starnutire?
Uno “starnuto” corrisponde ad una emissione violenta d’aria dai polmoni, sperimentata molte volte nella vita da un essere umano, ma anche da alcuni animali, tra cui anche cani e gatti.
Da cosa viene causato uno starnuto?
Gli starnuti, specie se ripetuti varie volte di seguito, vengono solitamente correlati a stati infiammatori delle vie aeree superiori, che possono essere determinati da varie condizioni e patologie, come:
- infezione virale o batterica (tipica di raffreddore ed influenza);
- reazione allergica verso una o più sostanze;
- ostruzione delle vie aeree da parte di oggetti più o meno grandi;
- presenza di muco o catarro nelle vie aeree superiori;
- poliposi nasale;
- sindromi parainfluenzali;
- sinusite;
- croup (infiammazione virale acuta delle vie aeree superiori e inferiori, che colpisce prevalentemente bambini di età compresa tra 6 mesi e 3 anni);
- irritazione delle mucose nasali (rinite) causata da polvere, pepe, ammoniaca ed altre sostanze irritanti.
Perché viene lo starnuto? Starnutire fa bene?
La funzione dello starnuto è principalmente quella di mantenere la pervietà delle vie aeree, eliminando da esse oggetti, sostanze chimiche, muco, catarro ed agenti patogeni. In un singolo starnuto possono essere emesse, a distanza di oltre due metri, migliaia di particelle di liquido e fino a ben 40 mila goccioline di saliva e 5000 microrganismi patogeni! In tal senso starnutire fa senza dubbio “bene” perché consente di mantenere liberi i condotti che permettono all’aria di transitare verso/da i polmoni, tuttavia episodi ripetuti di starnuti potrebbero essere campanello di allarme di varie patologie sia polmonari che neurologiche e portare ad una irritazione cronica delle prime vie aeree ed a dolori costali e dei muscoli intercostali.
Perché si starnutisce col raffreddore?
Come appena visto, lo starnuto è determinato da stimoli infiammatori relativi alle prime vie aeree, cioè proprio quelle zone dove i virus del raffreddore determinano infezione e quindi infiammazione.
A che velocità “viaggia” uno starnuto?
L’emissione d’aria determinata da uno starnuto, può raggiungere velocità insospettabili: quando una persona starnutisce, la velocità con la quale aria, particelle liquide e muco lasciano il naso e la bocca può aggirarsi intorno ai 160 km/h; secondo uno studio dei ricercatori della Exel University di Filadelfia, lo starnuto viaggerebbe invece fino ai 320 km/h.
Meccanismo fisiologico dello starnuto umano
Lo starnuto è un atto indotto dall’attivazione di un riflesso trigeminale. Fibre sensitive del nervo trigemino infatti si distribuiscono anche alla mucosa delle cavità nasali ed alla mucosa di parte delle alte vie respiratorie; la stimolazione (ad esempio da parte di piccoli corpi estranei, quali polvere o pollini) di tali fibre induce la loro attivazione. Esse scaricano i loro impulsi sui neuroni del nucleo sensitivo principale del trigemino, che recluta selettivamente il centro respiratorio bulbare localizzato nell’area reticolare parvicellulare della colonna parasagittale laterale della formazione reticolare e motoneuroni del nucleo ambiguo vagale. Nel primo caso, le proiezioni sono dirette a motoneuroni midollari deputati all’innervazione del muscolo diaframma e dei muscoli intercostali; nel secondo caso, si tratta di motoneuroni deputati all’innervazione della muscolatura (striata) laringea e faringea. Il risultato è quindi la violenta espulsione dell’aria contenuta nei polmoni e la contrazione coordinata della muscolatura laringea e faringea.
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Perché si starnutisce guardando il sole?
Circa il 30% della popolazione, inizia a starnutire ripetutamente (starnuto parossistico) quando passa dall’oscurità a una luce sufficientemente forte oppure a quella del sole: si parla in questo caso anche di “riflesso eliociliosternuteogenico“, anche chiamato “starnuto riflesso fotico“, o “fotoptarmosi” o “sindrome ACHOO” (acronimo da Autosomal dominant Compelling Helio-Ophthalmic Outburst). Tale riflesso, noto fin dai tempi degli antichi greci, è il risultato di una condizione genetica a trasmissione autosomica dominante che porta ad una alterazione delle vie nervose che collegano il collicolo superiore alla porzione contenuta nel mesencefalo del nucleo del nervo trigemino. Altri ricercatori sostengono che le cause siano da imputarsi a una maggiore attivazione della corteccia visiva, correlata con l’attivazione del lobo dell’insula e dell’area somestesica secondaria.
Perché si chiudono gli occhi quando si starnutisce?
Avete mai provato a starnutire tenendo gli occhi aperti? Inutile provarci: è impossibile, motivo per cui gli starnuti sono pericolosi mentre si svolgono attività lavorative pericolose, o anche solo mentre si guida una automobile. Per quale motivo di verifica la chiusura degli occhi? Come abbiamo visto lo starnuto può emettere aria e particelle liquide/solide ad oltre 100 km all’ora, e ciò è possibile perché in concomitanza con lo starnuto i muscoli respiratori comprimono il torace e le vie respiratorie si chiudono, facendo alzare la pressione nei polmoni a tal punto che, nel momento dello starnuto, l’aria viene emessa in modo violentissimo. Quando accade ciò tanti muscoli sono coinvolti, anche quelli facciali che immediatamente provocano la chiusura degli occhi in modo da proteggerli da una spinta esagerata: sappiate che un semplice starnuto, se non si chiudessero le palpebre, potrebbe far uscire i vostri occhi dalle orbite!
Perché si starnutisce due o tre volte di seguito?
Tutti noi lo sappiamo: uno starnuto non viene quasi mai da solo. Spesso il fenomeno si ripete due, tre anche quattro volte di seguito. Per quale motivo? Perché tale ripetizione aumenta le possibilità di rimuovere efficacemente l’ostacolo, l’oggetto irritante o i patogeni. Ad esempio, per espellere adeguatamente un agente irritante, per prima cosa bisogna smuoverlo dal naso (primo starnuto), successivamente è necessario portalo verso la punta del naso (secondo starnuto), per poi buttarlo fuori (terzo ed eventuale quarto starnuto).
Starnutire fa male al cuore? La sincope da starnuto
Poco prima di starnutire si tende a respirare a fondo facendo aumentare la pressione nel torace e ciò inibisce brevemente il flusso sanguigno verso il cuore, fatto che può abbassare la pressione del sangue ed accelerare il battito cardiaco. Nell’espirare, però, la pressione sanguigna aumenta e il battito cardiaco rallenta. Al tempo stesso, starnutire stimola il nervo vago che dal cervello si estende fino all’addome: in genere quando il nervo vago viene stimolato il corpo reagisce riducendo il battito cardiaco. Si tratta comunque di un effetto minimo (che si verifica anche con tosse e conati di vomito) che rallenta il cuore per una frazione di secondo, fatto che, in soggetti sani, non determina alcun problema. In casi estremamente rari, tuttavia, starnutire può rallentare il battito o abbassare la pressione fino a far perdere i sensi al soggetto predisposto: un fenomeno noto come sincope da starnuto. Inoltre chi ha un’anomalia cardiaca congenita o assume farmaci che influiscono sul battito cardiaco, come i betabloccanti, può avere una reazione esagerata a starnuti e tosse.
Perché si dice “salute” quando una persona starnutisce?
L’abitudine di dire “salute” a chi starnutisce, sembrerebbe derivare da una usanza tipica degli antichi romani, i quali auguravano “salus” o “salve” a chi compiva l’atto.
Cosa fare se si continua a starnutire?
Alcuni rimedi naturali per smettere di starnutire sono i seguenti:
- La tua dieta quotidiana dovrebbe includere alimenti ricchi di vitamina C, come agrumi e ortaggi. La vitamina C può contribuire a ridurre la produzione di istamina nel corpo, e quindi controllare gli starnuti. Quando si soffre di un raffreddore comune, bere un bicchiere di limonata o di succo d’arancia può dare una buona dose di vitamina C.
- Molte persone bevono il the d’ortica per ridurre l’infiammazione nelle vie nasali, ma gli integratori a base di ortica sono molto più efficaci per smettere di starnutire.
- La tua dieta dovrebbe includere anche verdure che contengono bioflavonoidi, che hanno lo stesso potenziale della vitamina C. Le sue proprietà antiossidanti controllano l’istamina prodotta dal corpo e quindi riducono gli starnuti.
- Passare l’aspirapolvere con una certa regolarità a casa può aiutare a sbarazzarsi di allergeni come gli acari della polvere e i peli di animali, che possono causare gli starnuti.
- Molte persone sono allergiche ai peli di animali quali gatti e cani, che possono causare gravi reazioni allergiche. E’ quindi importante lavare con frequenza gli animali di casa per tenerli puliti.
- Le persone allergiche a polline e fumo dovrebbero coprire sempre il loro naso mentre si trovano all’aperto, per evitare che questi fastidiosi allergeni passino dalle vie nasali.
- I filtri dei sistemi di aria condizionata dovrebbero essere lavati con acqua almeno una volta al mese.
- Gli alimenti ricchi di aglio aiutano a migliorare il sistema immunitario e contribuire a ridurre allergie varie e quindi smettere di starnutire.
I metodi descritti sopra su come smettere di starnutire, in molti casi sono solo dei palliativi che possono non risolvere il problema: se gli starnuti continuano in modo anormale, si dovrà contattare il medico che individuerà la causa a monte che li provoca e la curerà in modo adeguato.
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Quanto è veloce e potente uno starnuto?
Etciù! E sono 40 mila goccioline di saliva, crudeli e sfrontate, che si lanciano a 160 km orari nell’aria, per andare chissà dove. Parola degli scienziati statunitensi della Virginia Tech nel Maryland, che hanno condotto uno studio mettendo a confronto lo starnuto e il colpo di tosse nella loro pericolosità di viaggiatori infetti intorno a noi. Il risultato è che starnuto batte tosse 1 a 0, perché il colpo di tosse contiene “solo” 3 mila particelle infette, che viaggiano a “soltanto” 80 km all’ora.
Aveva o non aveva ragione la nonna quando a febbraio vi diceva di evitare la sala d’aspetto del dottore se non volevate uscirne ammalati? Dal Maryland dicono di sì, perché la sala d’attesa di una clinica è proprio ciò che hanno studiato, oltre a tre aule di asilo nido e tre abitacoli di aerei di linea, scoprendo che ben la metà dei campioni di aria rilevati conteneva, in media, 16 mila particelle di virus, per nulla intenzionate a dissolversi.
Contrariamente a quanto si pensa, infatti, la resistenza del virus di uno starnuto o di un colpo di tosse nell’aria può durare non solo diverse ore, ma anche diversi giorni. Le maledette goccioline, anche quelle microscopiche e invisibili, sono capaci di restare sospese in aria finché non avranno infettato di nuovo qualcuno. E quel qualcuno non volete essere voi, giusto? Pensateci, quando sarete in autobus, schiacciati come sardine sul vostro vicino che non fa che soffiarsi il naso e starnutire: il suo “etciù” può costare caro a voi, ma anche agli ignari passeggeri seduti in fondo, perché un solo starnuto è in grado di contaminare un’intera stanza o la carrozza di un treno per diverse ore. E siccome non possiamo andare perennemente in giro con la mascherina, meglio coltivare i nostri anticorpi: e le speedy-goccioline, con noi, non avranno grandi speranze.
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