Placche in gola e sulle tonsille: posso contagiarmi con un bacio?

MEDICINA ONLINE La storia fantastica The Princess Bride LOVE SCENE KISS BACIO AMORE film fantasy 1987 Rob Reine La principessa William Goldman 1973 Cary Elwes Westley Robin Wright Bottondoro
Una nostra giovane lettrice, ci chiede per mail: “Il mio ragazzo ha le placche alla gola, posso baciarlo o rischio di essere contagiata?”.

Le placche della gola sono un rivestimento bianco-giallastro spesso ben visibile sulla mucosa di tonsille (in particolare le tonsille palatine), o di zone limitrofe alle tonsille, a cui sono Continua a leggere

Disfagia notturna salivare: cause, sintomi, diagnosi e terapie

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Soffocamento da cibo, liquidi, saliva in bimbi e adulti: cosa fare?

In caso di soffocamento da ostruzione delle vie aeree, per prima cosa è opportuno saper riconoscere i sintomi di ostruzione parziale o totale di laringe o Continua a leggere

Emottisi: cause, cosa fare, massiva, significato e terapia

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Muco con sangue (emoftoe): cause, mattutino, fumo, senza tosse

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Quando la bocca è secca per mancanza di saliva: la xerostomia

MEDICINA ONLINE LINGUA BOCCA FRENULO ANATOMIA FISIOLOGIA ORAL TONGUE LABBRA LEPORINO GENGIVE DENTI MANDIBOLA MASCELLA PAPILLE GUSTATIVE GUSTO CIBO FONAZIONE GLOSSODINIA PALATO SCHISIIl termine xerostomia (anche nota come secchezza delle fauci) indica bocca secca a causa della mancanza di saliva. La xerostomia può causare difficoltà nel parlare e mangiare. In molti casi può comportare anche alitosi e un importante aumento di carie dentali dal momento che uno degli effetti protettivi della saliva, cioè la rimineralizzazione dello smalto, non è più presente. In molti casi la xerostomia può rendere la mucosa del tessuto parodontale e della bocca più vulnerabile alle infezioni.

Diffusa particolarmente nelle persone anziane, prevalentemente donne, con un’incidenza di circa un quarto della popolazione.

Cause

In linea di massima la xerostomia è causata da una insufficiente produzione di saliva oppure da una eliminazione eccessiva (come avviene ad esempio dalla eccessiva respirazione attraverso la bocca). Fra le cause ricordiamo:

  • Iposalivazione
    • Sindrome di Sjögren;
    • Sindrome di Lambert-Eaton;
    • Diabete mellito in cattivo controllo metabolico;
    • Stati d’ansia;
    • Abuso di alcolici;
    • Traumi coinvolgenti le ghiandole salivari, i dotti o la loro innervazione;
    • Radio o chemioterapia per tumori localizzati nella regione del cranio/collo;
    • Abuso di Metanfetamina, cannabis, eroina
    • Disidratazione (varie cause in particolare febbre o diarrea profusa;
  • Farmaci
    • Antidepressivi ed ansiolitici;
    • Antistaminici;
    • Decongestionanti;
    • Antiipertensivi;
    • Miorilassanti;
    • Farmaci per l’incontinenza urinaria;
    • Farmaci per la malattia di Parkinson.

Molti soggetti anziani riferiscono di provare una sensazione più o meno grave di xerostomia, tuttavia alcuni studi sembrano indicare che la produzione di saliva da parte delle ghiandole salivari maggiori non si riduce in modo clinicamente significativo con il progredire dell’età. Secondo un altro studio la produzione di saliva delle ghiandole salivari maggiori è indipendente da età, sesso e razza. Pertanto i segni e sintomi di secchezza della bocca negli anziani non possono essere considerati una normale conseguenza dell’invecchiamento. È opportuno ricordare che gli anziani hanno maggiori probabilità di soffrire di problemi di salute che potenzialmente possono causare xerostomia e che essi assumono spesso molti farmaci in grado di determinare bocca secca.

Sintomi e segni

I sintomi e segni di xerostomia, sono:

  • Bocca appiccicosa e secca;
  • Saliva spessa e viscosa;
  • Sensazione di dolore urente (bruciore) alla bocca;
  • Sensazione di labbra e gola secca;
  • Alitosi;
  • Difficoltà di deglutizione;
  • Difficoltà a parlare;
  • Infezioni del cavo orale (batteriche e micotiche);
  • Piaghe ed afte del cavo orale.

Trattamento

Il trattamento consiste nel trovare le cause correggibili e, se possibile, rimuoverle.
In molti casi non è possibile correggere la xerostomia, pertanto il trattamento si deve concentrare sulla possibilità di alleviarne i sintomi e prevenirne le sequele, ad esempio il formarsi di carie dentali. I pazienti con xerostomia devono evitare l’uso di decongestionanti ed antistaminici, e prestare grande attenzione all’igiene orale. Il sorseggiare frequentemente liquidi non gassati né zuccherati, il masticare gomma contenente xilitolo, e utilizzare sostitutivi della saliva a base di carbossimetilcellulosa o di idrossietilcellulosa può aiutare.
La pilocarpina (un agonista colinergico) può essere prescritta per il trattamento della xerostomia.
La cevimelina (Evoxac) è stata autorizzata in alcuni paesi per il trattamento della secchezza delle fauci associata alla sindrome di Sjögren. Come la pilocarpina, anche la cevimelina è un agonista colinergico.

Sostituti della saliva

I sostituti della saliva sono spesso il trattamento di scelta per i pazienti con xerostomia. Si ricorda che la xerostomia è il sintomo (bocca secca) la cui causa è la ridotta secrezione salivare (iposalivazione). Alcuni prodotti commerciali di vecchia concezione sono soluzioni elettrolitiche che tamponano l’acidità che viene a generarsi nella cavità orale in condizioni di iposalivazione. Altri di più recente concezione hanno una formulazione basato sulla presenza di speciali sostanze inerti ad attività umidificante e lubrificante imitando la saliva naturale ed hanno dimostrato una buona efficacia sintomatica nel ridurre i disturbi della xerostomia in pazienti con sindrome di Sjögren ed anche in pazienti con secchezza della bocca causata da farmaci. Di ultimissima generazione esistono sul mercato dei sostituti salivari che contengono anche degli enzimi antibatterici simili a quelli contenuti nella saliva naturale: Lisozima, Lattoferrina, Lattoperossidasi.

Altri prodotti

L’utilizzo da parte dei pazienti di prodotto enzimatici per l’igiene del cavo orale sembra non avere “alcun effetto sulla colonizzazione orale da parte di germi appartenenti alla specie Candida ed alla microflora orale in grado di provocare” e non determinerebbe “conte significativamente più basse di batteri quali Streptococcus mutans e Lactobacilli”.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Bocca secca ed asciutta da ansia, diabete, malattie del fegato: diagnosi e cure

MEDICINA ONLINE LINGUA BOCCA FRENULO ANATOMIA FISIOLOGIA ORAL TONGUE LABBRA LEPORINO GENGIVE DENTI MANDIBOLA MASCELLA PAPILLE GUSTATIVE GUSTO CIBO FONAZIONE GLOSSODINIA PALATO SCHISIIn medicina la “secchezza delle fauci“, anche detta xerostomia o più comunemente bocca secca, indica appunto una anormale secchezza della bocca causata dalla mancanza di saliva. La xerostomia può causare difficoltà nel parlare e mangiare. In molti casi può comportare anche alitosi e un importante aumento di carie dentali dal momento che uno degli effetti protettivi della saliva, cioè la mineralizzazione dello smalto, non è più presente. In molti casi la xerostomia può rendere la mucosa del tessuto parodontale e della bocca più vulnerabile alle infezioni. Diffusa particolarmente nelle persone anziane, prevalentemente donne, con un’incidenza di circa un quarto della popolazione.

Cause di bocca secca

In linea di massima la xerostomia è causata da una insufficiente produzione di saliva oppure da una eliminazione eccessiva (come avviene ad esempio dalla eccessiva respirazione attraverso la bocca). Fra le cause ricordiamo:

  • Iposalivazione, determinata da:
    • Sindrome di Sjögren;
    • Sindrome di Lambert-Eaton;
    • Diabete mellito in cattivo controllo metabolico;
    • Stati d’ansia o paura;
    • Abuso di alcolici;
    • Traumi coinvolgenti le ghiandole salivari, i dotti o la loro innervazione;
    • Radio o chemioterapia per tumori localizzati nella regione del cranio/collo;
    • Abuso di sostanze come metanfetamine, cannabis, eroina
    • Disidratazione (varie cause in particolare febbre o diarrea profusa;
  • Farmaci, tra cui:
    • Antidepressivi ed ansiolitici;
    • Antistaminici;
    • Decongestionanti;
    • Antiipertensivi;
    • Miorilassanti;
    • Farmaci per l’incontinenza urinaria;
    • Farmaci per la malattia di Parkinson.

Molti soggetti anziani riferiscono di provare una sensazione più o meno grave di xerostomia, tuttavia alcuni studi sembrano indicare che la produzione di saliva da parte delle ghiandole salivari maggiori non si riduce in modo clinicamente significativo con il progredire dell’età. Secondo un altro studio la produzione di saliva delle ghiandole salivari maggiori è indipendente da età, sesso e razza. Pertanto i segni e sintomi di secchezza della bocca negli anziani non possono essere considerati una normale conseguenza dell’invecchiamento. È opportuno ricordare che gli anziani hanno maggiori probabilità di soffrire di problemi di salute che potenzialmente possono causare xerostomia e che essi assumono spesso molti farmaci in grado di determinare bocca secca.

Sintomi associati a secchezza delle fauci

Sintomi e segni che possono essere associati alla secchezza delle fauci, sono:

  • Sensazione di bocca appiccicosa
  • Saliva spessa e viscosa
  • Sensazione di dolore urente (bruciore) alla bocca
  • Sensazione di labbra e gola secca
  • Alitosi
  • Difficoltà di deglutizione
  • Difficoltà a parlare
  • Infezioni del cavo orale (batteriche e micotiche)
  • Piaghe ed afte del cavo orale.

Cura della bocca secca

Il trattamento consiste nel trovare le cause correggibili a monte e, se possibile, rimuoverle o curarle. In molti casi non è possibile correggere la xerostomia, pertanto il trattamento si deve concentrare sulla possibilità di alleviarne i sintomi e prevenirne le sequele, ad esempio il formarsi di carie dentali. I pazienti con xerostomia devono evitare l’uso di decongestionanti ed antistaminici, e prestare grande attenzione all’igiene orale. Il sorseggiare frequentemente liquidi non gassati né zuccherati, il masticare gomma contenente xilitolo, e utilizzare sostitutivi della saliva a base di carbossimetilcellulosa o di idrossietilcellulosa può aiutare. La pilocarpina (un agonista colinergico) può essere prescritta per il trattamento della xerostomia.
La cevimelina (Evoxac) è stata autorizzata in alcuni paesi per il trattamento della secchezza delle fauci associata alla sindrome di Sjögren. Come la pilocarpina, anche la cevimelina è un agonista colinergico.

Leggi anche: Lingua bianca, impastata, spaccata: cause e quando è pericolosa

Sostituti della saliva

I sostituti della saliva sono spesso il trattamento di scelta per i pazienti con xerostomia. Si ricorda che la xerostomia è il sintomo (bocca secca) la cui causa è la ridotta secrezione salivare (iposalivazione). Alcuni prodotti commerciali di vecchia concezione sono soluzioni elettrolitiche che tamponano l’acidità che viene a generarsi nella cavità orale in condizioni di iposalivazione. Altri di più recente concezione hanno una formulazione basato sulla presenza di speciali sostanze inerti ad attività umidificante e lubrificante imitando la saliva naturale ed hanno dimostrato una buona efficacia sintomatica nel ridurre i disturbi della xerostomia in pazienti con sindrome di Sjögren ed anche in pazienti con secchezza della bocca causata da farmaci. Di ultimissima generazione esistono sul mercato dei sostituti salivari che contengono anche degli enzimi antibatterici simili a quelli contenuti nella saliva naturale: Lisozima, Lattoferrina, Lattoperossidasi.

Altri prodotti

L’utilizzo da parte dei pazienti di prodotto enzimatici per l’igiene del cavo orale sembra non avere “alcun effetto sulla colonizzazione orale da parte di germi appartenenti alla specie Candida ed alla microflora orale in grado di provocare” e non determinerebbe “conte significativamente più basse di batteri quali Streptococcus mutans e Lactobacilli”.

I migliori prodotti per l’igiene orale scelti per voi

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere della bocca e del viso, in grado di migliorare l’igiene orale, combattere l’alito cattivo, pulire la lingua dalla patina ed idratare le labbra:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Quanto è veloce e potente uno starnuto?

MEDICINA ONLINE TOSSE STARNUTO MAL DI GOLA INFLUENZA RAFFREDDORE VELOCE POTENTE VIRUS.jpgEtciù! E sono 40 mila goccioline di saliva, crudeli e sfrontate, che si lanciano a 160 km orari nell’aria, per andare chissà dove. Parola degli scienziati statunitensi della Virginia Tech nel Maryland, che hanno condotto uno studio mettendo a confronto lo starnuto e il colpo di tosse nella loro pericolosità di viaggiatori infetti intorno a noi. Il risultato è che starnuto batte tosse 1 a 0, perché il colpo di tosse contiene “solo” 3 mila particelle infette, che viaggiano a “soltanto” 80 km all’ora.

Aveva o non aveva ragione la nonna quando a febbraio vi diceva di evitare la sala d’aspetto del dottore se non volevate uscirne ammalati? Dal Maryland dicono di sì, perché la sala d’attesa di una clinica è proprio ciò che hanno studiato, oltre a tre aule di asilo nido e tre abitacoli di aerei di linea, scoprendo che ben la metà dei campioni di aria rilevati conteneva, in media, 16 mila particelle di virus, per nulla intenzionate a dissolversi.

Contrariamente a quanto si pensa, infatti, la resistenza del virus di uno starnuto o di un colpo di tosse nell’aria può durare non solo diverse ore, ma anche diversi giorni. Le maledette goccioline, anche quelle microscopiche e invisibili, sono capaci di restare sospese in aria finché non avranno infettato di nuovo qualcuno. E quel qualcuno non volete essere voi, giusto? Pensateci, quando sarete in autobus, schiacciati come sardine sul vostro vicino che non fa che soffiarsi il naso e starnutire: il suo “etciù” può costare caro a voi, ma anche agli ignari passeggeri seduti in fondo, perché un solo starnuto è in grado di contaminare un’intera stanza o la carrozza di un treno per diverse ore. E siccome non possiamo andare perennemente in giro con la mascherina, meglio coltivare i nostri anticorpi: e le speedy-goccioline, con noi, non avranno grandi speranze.

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