Prima di iniziare la lettura, per meglio comprendere l’argomento trattato, vi consigliamo di leggere questo articolo: Sistema immunitario, immunità innata e specifica: riassunto, schema e spiegazione
Memoria immunologica
Quando i linfociti B e T vengono attivati e cominciano a replicarsi, alcuni dei loro discendenti diventano cellule di memoria a lunga durata. Durante tutto il corso della vita di un animale, esse sono in grado ricordare ogni agente patogeno specifico incontrato e, se l’agente viene rilevato nuovamente, può stimolare una forte, risposta. Questo è un sistema “adattativo” in quanto consiste in un adattamento alle infezioni causate da quel dato patogeno e prepara il sistema immunitario ad incontrarlo in futuro. La memoria immunologica può essere sotto forma di una memoria passiva a breve termine o di una memoria attiva a lungo termine.
Memoria passiva
I neonati non hanno alcuna precedente esposizione ai microbi e sono pertanto particolarmente vulnerabili alle infezioni. Diversi livelli di protezione passiva sono fornite dalla madre. Durante la gravidanza, un particolare tipo di anticorpi, chiamati IgG, si trasferisce dalla madre al bambino direttamente attraverso la placenta, in modo che i neonati umani abbiano alti livelli di anticorpi, anche alla nascita, con la stessa gamma di specificità dell’antigene della propria madre. Anche il latte maternocontiene anticorpi che vengono trasferiti all’intestino del neonato e fonendogli protezione contro le infezioni batteriche fino a quando il neonato non sia in grado di sintetizzare i propri anticorpi. Questo è l’immunità passiva poiché il feto in realtà non produce alcuna cellula di memoria o anticorpi, prendendoli solamente in prestito. Questa immunità passiva è di solito a breve termine, della durata che va da pochi giorni fino a diversi mesi. In medicina, la protezione da immunità passiva può anche essere trasferita artificialmente da un individuo ad un altro, tramite siero ricco di anticorpi.
Memoria attiva ed immunizzazione
La memoria attiva a lungo termine viene acquisita a seguito di un’infezione e da una attivazione dei linofciti B e T. L’immunità attiva può anche essere generata artificialmente, attraverso la vaccinazione. Il principio alla base della vaccinazione (chiamato anche immunizzazione) è quello di introdurre un antigene di un agente patogeno al fine di stimolare il sistema immunitario e sviluppare l’immunità specifica contro quel particolare patogeno, senza però causare la malattia correlata a tale organismo. Questa induzione deliberata di una risposta immunitaria ha successo poiché sfrutta la specificità naturale del sistema immunitario, così come la sua inducibilità. Essendo che la malattia infettiva rimane una delle principali cause di morte nella popolazione umana, la vaccinazione rappresenta la manipolazione più efficace del sistema immunitario che l’uomo ha sviluppato. La maggior parte dei vaccini virali sono basate su virus vivi attenuati, mentre molti vaccini batterici sono basati su componenti acellulari di microrganismi, comprese tossine rese innocue. Poiché molti antigeni derivati da vaccini acellulari non inducono una forte risposta adattativa, i vaccini batterici sono forniti con coadiuvanti aggiuntivi che attivano le cellule che presentano l’antigene del sistema immunitario innato e massimizzano l’immunogenicità.
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