Fin dalla nascita i neonati sono raggiunti da un notevole numero di stimoli che, una volta convogliati al cervello, vengono smistati, organizzati e classificati in categorie prima di essere immagazzinati nella memoria.
Le prime percezioni visive
Che cosa vede un neonato? Ombre e immagini sfocate se guarda lontano; se invece guarda vicino, vede più nitidi che si trovano a 13-15 centimetri dai suoi occhi. Questa capacità ha un ruolo importante nel riconoscimento del viso umano nelle prime fasi della vita. Da un esperimento condotto nel 1970 dallo psicologo Robert L. Fantz sui neonati è emerso che, posti di fronte a figure diverse, i neonati preferiscono guardare quelle che riproducono il volto umano. A quattro mesi un lattante è capace di distinguere i colori blu, verde, giallo e rosso, mostrando una marcata preferenza per il blu e il rosso. In più, si è visto che quando incominciano a gattonare, intorno ai 6-7 mesi i bambini raramente si avventurano nei luoghi scoscesi. Con l’aiuto di uno “strapiombo visivo” simile a quello dell’immagine in alto, due ricercatori (Eleanor J. Gibson e Richard D. Walk) hanno mostrato che la percezione della profondità è precoce e fa esitare un bimbo di otto mesi ad avventurarsi nella parte del tavolo da cui è visibile il vuoto. Non sembra che questa reazione sia appresa, perché nei neonati di meno di 2 mesi, incapaci ancora di gattonare, si verifica un’accelerazione del battito cardiaco se vengono collocati a pancia in giù sul lato del tavolo da cui possono percepire l’altezza.
Suoni significativi
Per quanto riguarda l’udito il neonato umano è capace di decodificare, fin dalle prime ore di vita, dei suoni distinti di intensità variabile. I piccoli tendono anche a tranquillizzarsi maggiormente quando avvertono il suono del battito cardiaco della propria madre, piuttosto che quello di un’altra persona o quello ritmico di un metronomo, il che fa pensare che esistano delle forme iniziali di apprendimento uditivo prima della nascita, in particolare a partire dal 7° mese di vita fetale, età in cui l’orecchio umano comincia a funzionare. I neonati sono anche sensibili ai suoni acuti e ai toni elevati. Questo spiega perché gli adulti spesso parlano ai bambini piccoli usando toni di voce che raggiungono picchi elevati: si accorgono che in questo modo riescono a catturare la loro attenzione.
L’olfatto ed il gusto
Alla nascita il più sviluppato di tutti i sensi è l’olfatto. Fin dai primi giorni i neonati possono differenziare un certo numero di odori tra cui l’aceto, la liquirizia e l’alcol. In risposta ad alcuni odori sgradevoli e molto intensi essi reagiscono in genere con una smorfia e allontanando il capo, mentre si avvicinano a quelli gradevoli come quello di un tampone impregnato del latte materno o una camicetta indossata per alcuni giorni dalla propria madre. Gli odori noti creano un contesto familiare nei primi mesi di vita, è bene tenerne conto quando si sposta un bambino da una casa all’altra, oppure dalla sua culla ad un letto «sconosciuto».Sebbene il gusto sia in gran parte plasmato dall’apprendimento nel corso della crescita, i neonati possono differenziare alcuni sapori. Succhiano più rapidamente e più a lungo una soluzione dolce rispetto a dell’acqua semplice e possono rifiutare l’acqua salata oppure cibi molto aromatici.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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