Cent’anni fa, in un paesino tutti gli abitanti si divertivano a prendere in giro un anziano noto come lo “scemo del villaggio”, un pover’uomo che da bambino non aveva avuto la possibilità di studiare e che viveva svolgendo piccoli lavori molto umili. Aveva una lunga barba bianca ed in effetti non sembrava avere uno sguardo così intelligente.
Ogni giorno gli abitanti del paesino, incontrando lo “scemo del villaggio” al bar, si divertivano dandogli la possibilità di scegliere tra due monete da una e due lire ed una banconota da cinque lire e lui puntualmente sceglieva sempre le due monete anziché la banconota, perché convinto che “due soldi erano meglio di un soldo solo”. Ciò era motivo di derisione da parte di tutti, quindi la storia continuava da molto tempo: a turno ogni giorno gli abitanti regalavano le due monete al vecchio, solo per poterlo deridere per la sua stupidità e ignoranza.
Un giorno, due bambini che guardavano un gruppo di paesani divertirsi alle spalle del pover’uomo, lo chiamarono in disparte e gli fecero notare che è vero che prendeva due monete ma che le stesse insieme valevano meno della singola banconota. A questo punto successe una cosa incredibile. Lo “scemo del villaggio” disse ai bambini: “Piccoli miei, lo so bene, faccio lo scemo ma non sono scemo. La banconota vale due lire in più, ma il giorno in cui la sceglierò, il gioco finirà e non guadagnerò più le due monete ogni giorno. Ricordatevi questa mia frase: meglio tre lire sempre, che cinque una volta sola”.
Questa breve storia finisce così ma non prima di aver tratto alcune conclusioni:
- chi ti sembra “scemo”, non sempre è davvero scemo;
- se sei convinto di essere più intelligente di uno “scemo”, potresti essere tu lo scemo;
- se sei convinto di star fregando uno “scemo”, potrebbe essere che in realtà è lo scemo che sta fregando te;
- un’ambizione smisurata può finire per farti perdere una fonte di reddito più piccola, ma sicura.
Ma la conclusione più importante che possiamo trarre da questa storia è che ciò che conta non è quello che gli altri pensano di te, ma quello che tu pensi di te stesso. Perché, guardate, il vero intelligente non è colui che sembra esserlo, ma colui che lo è davvero.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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