
Gli ossiuri sono diffusissimi parassiti intestinali (vermi)
Con farmaci antiparassitari ci si riferisce ad un grande gruppo di farmaci impiegati nel trattamento delle malattie parassitarie, dovute a infestazioni da:
- protozoi (rizopodi, flagellati, sporozoi);
- eumetazoi (elminti);
- artropodi (come aracnidi ed insetti).
Vengono utilizzati ad esempio:
- per il trattamento di infezioni protozoarie come amebiasi, giardiasi, leishmaniosi, tricomoniasi, tripanosomiasi e malaria;
- per il trattamento delle infezioni da elminti (vermi intestinali) come ossiuri, ascaridi e tenie (verme solitario);
- per il trattamento delle infezioni veicolate da morsi e punture degli artropodi.
I farmaci antiparassitaria possono avere azione:
- terapeutica: curano una malattia già presente;
- preventiva: previene una malattia.
I farmaci antiprotozoari agiscono selettivamente sul parassita secondo diversi meccanismi, tra cui la sintesi degli acidi nucleici, dei cofattori o delle proteine in bae al farmaco. Alcuni antiprotozoari destabilizzano invece la membrana cellulare o interferiscono con il metabolismo energetico cellulare del parassita: in ogni caso l’obiettivo è uccidere o favorire la morte dell’organismo patogeno. I farmaci antiprotozoari risultano molto tossici per il parassita e relativamente poco tossici per l’organismo umano, tuttavia possono determinare vari effetti collaterali, specie a dosaggio elevato. Alcuni esempi di farmaci antiprotozoari, sono: eflornitina, furazolidone, melarsoprol, metronidazolo, ornidazolo, paromomicina, pirimetamina e tinidazolo.

Il Vermox è un farmaco estremamente efficace verso gli ossiuri
I farmaci antielmintici (anche chiamati vermicidi o vermifughi) agiscono sul parassita con diversi meccanismi ad esempio interferendo con la funzione dei microtubuli, con le funzioni neuromuscolari o con il metabolismo energetico del parassita, con l’obiettivo di ucciderlo o favorirne la morte e quindi l’eliminazione tramite le feci. I farmaci antielmintici risultano molto tossici per il parassita e relativamente poco tossici per l’organismo umano, tuttavia possono determinare vari effetti collaterali, specie a dosaggio elevato. Esempi di farmaci antielmintici sono Vermox (mebendazolo) o Combantrin (pirantel pamoato) o Yomesan (niclosamide) o Zentel (albendazolo).
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- Vermox (mebendazolo) compresse 500 mg foglio illustrativo
- Yomesan (niclosamide) 500 mg compresse masticabili, foglio illustrativo
- Vermox compresse 100 mg e sospensione orale 20 mg/ml, foglio illustrativo
- Mebendazolo: indicazioni, posologia, effetti collaterali, controindicazioni
- Combantrin compresse 250 mg e sospensione orale 250 mg/5 ml, foglio illustrativo
- Pirantel: indicazioni, posologia, effetti collaterali, controindicazioni
- Zentel (albendazolo) compresse 400 mg foglio illustrativo
- Albendazolo: indicazioni, posologia, effetti collaterali, controindicazioni
Come si assumono?
Gli antiparassitari vengono assunti sia per os, cioè per bocca (sotto forma di compresse, di polvere per sospensione orale) oppure per via parenterale, tramite soluzioni da iniettare. Esistono anche creme che permettono l’uso topico di questi medicinali che garantiscono una remissione delle manifestazioni cutanee di alcuni tipi di patologie parassitarie. Gli antiparassitari devono essere utilizzati dopo parere positivo del medico, seguendo le indicazioni riguardo alla posologia ed alle modalità di assunzione.
La durata dei trattamenti varia da caso a caso in base a molti fattori come farmaco usato, tipo di parassita e gravità della situazioni.
Alcuni esempi: infezioni come la giardiasi e tricomoniasi (dovute a protozoi flagellati) possono richiedere anche una settimana di terapia, mentre la profilassi della malaria (infezione da sporozoi) prevede una modalità di assunzione dei farmaci da 24 a 48 ore prima dell’arrivo nella zona a rischio e fino ad una settimana dopo averla lasciata.
IMPORTANTE l’abuso di alcuni farmaci antiparassitari ha selezionato, negli anni, ceppi di parassiti poli-resistenti, parimenti a quello che avviene nel caso degli antibiotici: è quindi preferibile evitare l’uso indiscriminato di questo tipo di farmaci.
Effetti collaterali
I farmaci antiparassitari sono moltissimi e possono essere usati in dosaggio diverso, quindi è difficile stilare una lista unica che indichi gli effetti indesiderati di tutti i farmaci. In generale, gli effetti collaterali più frequentemente associati all’uso di antiparassitari, sono:
- allergie;
- disfunzioni epatiche;
- disfunzioni renali;
- febbre;
- emicrania;
- tremori;
- convulsioni;
- coma;
- sopore;
- parestesie;
- prurito;
- orticaria;
- nausea;
- vomito;
- diarrea;
- dolori addominali;
- dolori muscolari;
- dolori articolari;
- astenia (debolezza);
- rigidità articolare.
Vi rimandiamo alla lettura del foglietto illustrativo del farmaco che state assumendo per conoscere la lista completa dei suoi effetti collaterali.
Controindicazioni
Anche per le controindicazioni, vale lo stesso discorso fatto precedentemente sugli effetti collaterali. In linea generale i farmaci antiparassitari sono controindicati in caso di allergia nota al principio attivo, in caso di epatopatie e/o cardiopatie e/o nefropatie gravi ed in gravidanza e allattamento.
Vi rimandiamo alla lettura del foglietto illustrativo del farmaco che state assumendo per conoscere la lista completa delle sue controindicazioni.
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