La comunicazione tra persone nel 2019 è ormai diventata instantanea: avviene in tempo reale e prevede risposte instantanee che annullano completamente il concetto di attesa che vi era un tempo con le lettere spedite per posta. Applicazioni come WhatsApp, Telegram e Facebook messenger ormai fanno parte della nostra vita e veicolano qualsiasi forma di comunicazione, sotto forma di parole e/o immagini e/o documenti, spediti e subito visualizzabili dall’interlocutore. Lo scambio di informazioni è diventato quindi costante, giorno e notte: interrompere questa continuità rischia di farci tagliare fuori dal gruppo di lavoro, di famigliari e/o amici (veri o “virtuali”). Per rimanere costantemente “nel gruppo”, si rimane online praticamente sempre e ciò può generare comportamenti ossessivo compulsivi, nella costante attesa di notifiche in arrivo (like, commenti, e messaggi).
Dipendenza da notifiche
Come fare però a distinguere un normale uso degli strumenti social e delle notifiche ad essi associati, dall’abuso e della dipendenza da essi? Il confine tra normalità e patologia – come spesso avviene in psichiatria – è molto labile, tuttavia cerchiamo di tracciare due diversi profili:
- si parla di normale uso quando il soggetto riesce a fare un utilizzo circoscritto a determinate situazioni e quando il comportamento è controllato e limitato. Quando il soggetto rimane senza la possibilità temporanea di poter leggere le proprie notifiche, non subisce ansia o frenesia. L’uso di social e delle notifiche non interferisce con la propria vita sociale e con il proprio lavoro;
- si inizia a parlare di abuso e dipendenza quando il tempo dedicato all’attività social aumenta nel tempo e diventa “condizionante”: senza la connessione non ci sentiamo sereni e tranquilli, ci sentiamo “tagliati fuori” dal mondo. Il controllo dello smartphone diventa continuativo ed avviene in automatico. Il controllare social e notifiche crea una interferenza nelle attività quotidiane, sociali, lavorative o sportive, isolando il soggetto ed impedendogli di dedicarsi alla proprie attività “normali”. L’uso continuato dei social e protratto fino alla notte fonda, arriva a danneggiare persino la qualità del sonno determinando di conseguenza una cronica sonnolenza diurna che può influire sulla qualità globale della vita del soggetto.
Come affrontare la dipendenza da notifiche?
Come interrompere il circolo vizioso della dipendenza da notifiche? Ecco alcuni consigli che potrebbero tornarvi utili.
- Disattivare le notifiche superflue, lasciare attive solo le notifiche veramente importanti (ad esempio quelle relative a messaggi importanti di lavoro) e “spegnendo” quelle meno rilevanti.
- Togliere la suoneria alle notifiche, suoni, luci e vibrazioni ad ogni segnalazione creano solo un’inutile distrazione: meglio disattivarle a meno che non si aspetti un messaggio davvero importante.
- Evitare l’uso del telefonino prima di addormentarsi, la luce dello schermo del nostro smartphone “inganna” il nostro cervello ed impedisce la secrezione di melatonina: il risultato è difficoltà ad addormentarsi; a ciò si aggiunge la “frenesia” di avere tante notifiche, che “costringe” il cervello a lavorare più di quanto il momento dell’addormentamento richiederebbe.
- Togliere la suoneria durante la notte, a meno che non siate costretti ad essere sempre reperibili anche di notte, togliere la suoneria è il modo migliore per disintossicarsi dal proprio smartphone.
- Non controllare lo smartphone appena ci si sveglia, farlo è uno dei primi segni di dipendenza da notifiche. Appena svegli, prima di correre a verificare ogni singola notifica sul proprio cellulare, è meglio lasciare risvegliare il corpo e i sensi.
- Mettere il telefono in tasca o in borsa, non in mano o sul tavolo, in modo tale che lo sguardo non ci cada ogni minuto secondi e che la mano non vada automaticamente sullo schermo per controllare se è arrivato qualcosa: soprattutto se siamo con un gruppo di amici, mettete via il vostro smartphone e concentratevi sugli interlocutori che avete davanti.
- Concentratevi su quello che state facendo, evitando di pensare a controllare il vostro smartphone: se ad esempio siete a cena con la vostra famiglia o state vedendo un film al cinema, dimenticatevi del vostro cellulare.
- Togliere la “scorciatoia” ad alcune app dallo schermo del cellulare, soprattutto quelle relative ai social in modo tale che l’accesso non sia così diretto. Rendete la possibilità di controllare i social il più difficile possibile.
- Stabilire un determinato tempo che deve trascorrere tra una verifica e la successiva, più tempo passa tra le due verifiche e più è facile controllare la propria dipendenza.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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