Con “occlusione intestinale” (anche chiamato “blocco intestinale” o “ileo meccanico“; in inglese “intestinal obstruction” o “intestinal blockage” o “intestinal occlusion” o “bowel obstruction” o “mechanical ileus“) si intende una condizione patologica grave e potenzialmente mortale caratterizzata dall’arresto parziale o totale della progressione del contenuto intestinale, sia esso liquido, solido o gassoso, causato da una ostruzione fisica che si oppone al passaggio del materiale in transito, ad esempio un fecaloma, una massa di parassiti od un tumore. Possono essere colpiti sia l’intestino tenue che quello crasso. Un’occlusione intestinale è definita “totale” quando l’ostruzione impedisce totalmente il passaggio del materiale che transita nell’intestino in direzione dell’ano. L’ostruzione intestinale, tuttavia, può anche essere “subtotale“: ciò si verifica quando l’ostruzione è parziale e permette un certo livello di transito. In questo caso si parla di “subocclusione intestinale” e si manifesta con episodi subacuti e/o ricorrenti. Nell’ostruzione intestinale possono essere colpiti sia l’intestino tenue che quello crasso: nell’80% dei casi è interessato l’intestino tenue, nel 20% il colon.
Cause più frequenti in base all’età
Negli adulti la causa più frequente sono le aderenze (tessuto cicatriziale) dovute a precedenti interventi chirurgici, mentre nel 60% dei casi la causa è da ricercarsi in un tumore. Altra causa frequente di occlusione intestinale negli adulti, sono le ernie (parti dell’intestino che sporgono attraverso un’apertura anatomica anomala).
Nei neonati e nei lattanti l’occlusione intestinale è in genere causata da anomalie anatomiche congenite (cioè già presenti alla nascita), dalla formazione di una massa indurita di contenuto intestinale (sindrome da tappo di meconio), dalla torsione di un’ansa intestinale (volvolo), dall’atresia intestinale (restringimento o assenza di una parte dell’intestino) o dall’intussuscezione (lo scivolamento di un segmento intestinale in un altro segmento).
Cause più frequenti in base alla zona
L’occlusione del duodeno (il primo segmento dell’intestino tenue) può essere causata da un cancro della testa del pancreas, dal tessuto cicatriziale di un’ulcera, dalla malattia di Crohn, da un calcolo biliare, una massa di cibo non digerito o una raccolta di parassiti possono sporadicamente ostruire altre parti dell’intestino tenue.
L’occlusione del crasso è più comunemente causata da cancro del colon, da diverticolite o da fecaloma, mentre cause meno comuni sono le aderenze ed i volvoli.
Cause di occlusione intestinale
Le principali cause di occlusione intestinale, sono:
- Ostruzioni intraluminali di varia natura, come:
- corpi estranei ingeriti;
- boli alimentari particolarmente voluminosi;
- ammassi di peli o sostanze vegetali quali i trico- o fito-bezoari;
- calcoli biliari (ileo biliare);
- ammasso di parassiti (vermi intestinali);
- aderenze.
- Stenosi del viscere. Quando patologie tumorali o infiammatorie o malformative riducono il lume del viscere. Un restringimento del lume può essere anche la conseguenza di un’anastomosi intestinale, di un ematoma nella parete intestinale o l’esito cicatriziale di una o più ulcere duodenali. In genere queste forme sono ingravescenti e quindi la occlusione vera e propria viene preceduta da episodi sub-occlusivi spesso misconosciuti.
- Compressione. È la situazione in cui una massa estrinseca preme sull’intestino occludendolo. Il più delle volte è dovuta a patologia neoplastica.
- Angolatura. È un meccanismo dovuto in genere a pregressi interventi (specie a cielo aperto) o patologie endoaddominali che hanno portato alla formazione di briglie aderenziali uniche o multiple. Tali aderenze fissano le anse intestinali tra loro o ad altri organi o alla parete, angolandole e di conseguenza occludendole.
- Strangolamento. Il termine indica situazioni diverse contraddistinte da un elemento comune: una grave sofferenza dell’ansa dovuta a compressione del suo peduncolo vascolare. Lo strangolamento interviene in caso di:
- Volvolo intestinale: quando l’intera ansa intestinale e quindi il peduncolo vascolare contenuto nel suo mesentere ruota attorno al proprio asse, attorcigliandosi.
- Invaginazione: quando un’ansa intestinale entra in una ansa contigua (come un segmento di cannocchiale) trascinandosi appresso il peduncolo vascolare e comprimendolo.
- Strozzamento da cingolo: quando un’ansa intestinale penetra in un anello o in un forame anatomico rimanendovi incarcerata insieme al proprio peduncolo (ad esempio in caso di ernia).
Ostruzione intestinale determinata da danno al colon
Una possibile causa di ileo meccanico è una ostruzione che ostacola direttamente o indirettamente la progressione delle feci nel colon che determina a sua volta una stasi a monte nell’intestino tenue. Una ostruzione del colon può essere causata e/o favorita da uno o più fattori, tra cui:
- tumori (specie se ad anello, di ampie dimensioni e posizionati nella porzione discendente del colon, al cui livello transita materiale fecale più disidratato e quindi più duro);
- polipi intestinali, soprattutto se ampi e numerosi;
- stenosi infiammatoria (aderenza);
- ammasso di parassiti (vermi intestinali);
- corpi estranei introdotti per via anale;
- fecalomi;
- diverticolite e diverticolosi;
- ernie;
- malattia infiammatoria intestinale;
- volvolo del colon (sigmoideo, cieco, colon trasverso);
- stipsi severa;
- atresia del colon;
- pseudo-ostruzione intestinale;
- endometriosi;
- blocco del colon narcotico indotto (soprattutto con grandi dosi di farmaco somministrate a pazienti affetti da cancro o cure palliative).
Ostruzione intestinale determinata da “outlet obstruction”
L’ostruzione allo sbocco verso l’esterno del tratto digerente (“outlet obstruction”) è un sottotipo di ostruzione dell’intestino crasso e si riferisce a condizioni che interessano la regione anorettale che ostacolano la defecazione, in particolare le condizioni del pavimento pelvico e degli sfinteri anali. L’ostruzione dell’uscita può essere classificata in quattro gruppi.
- Ostruzione funzionale dell’uscita
- Inefficiente inibizione dello sfintere anale interno
- Malattia di Hirschsprung a segmento corto
- Malattia di Chagas
- Miopatia ereditaria dello sfintere interno
- Rilassamento inefficiente dei muscoli striati del pavimento pelvico
- Anismo (dissinergia del pavimento pelvico)
- Sclerosi multipla
- Lesioni del midollo spinale
- Inefficiente inibizione dello sfintere anale interno
- Ostruzione meccanica dell’uscita
- Intussuscezione interna
- Enterocele
- Vettore di dissipazione della forza
- Rettocele
- Perineo discendente
- Prolasso rettale
- Sensibilità rettale alterata
- Megaretto
- Iposensibilità rettale
Fattori di rischio
Possibili fattori di rischio diretti ed indiretti per lo sviluppo di una occlusione intestinale, sono:
- pregresso intervento di chirurgia gastrointestinale o altre procedure gastrointestinali;
- ipotiroidismo;
- l’ingestione di cibo indigeribile od oggetti voluminosi;
- diabete;
- l’uso di sex toys infilati nell’ano che rimangono incastrati nel colon;
- infiammazione dell’intestino;
- peritonite;
- presenza di parassiti intestinali;
- stipsi severa con formazione di fecaloma;
- disidratazione;
- patologie emorroidaria ed altre condizioni che rendono difficoltosa l’evacuazione;
- qualsiasi fattore di rischio che possa aumentare le possibilità di soffrire di un tumore dell’intestino o in organo vicino che, ingrandendosi, possa bloccare il lume intestinale (ad esempio scarsa assunzione di fibre, fumo di sigaretta, grande consumo di carni rosse e cibi fritti).
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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