Occlusione intestinale: rischi, complicanze, prognosi e mortalità

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Il volvolo è una causa di ileo meccanico

Con “occlusione intestinale” (anche chiamato “blocco intestinale” o “ileo meccanico“; in inglese “intestinal obstruction” o “intestinal blockage” o “intestinal occlusion” o “bowel obstruction” o “mechanical ileus“) si intende una condizione patologica grave e potenzialmente mortale caratterizzata dall’arresto parziale o totale della progressione del contenuto intestinale, sia esso liquido, solido o gassoso, causato da una ostruzione fisica che si oppone al passaggio del materiale in transito, ad esempio un fecaloma, una massa di parassiti od un tumore. Possono essere colpiti sia l’intestino tenue che quello crasso. Un’occlusione intestinale è definita “totale” quando l’ostruzione impedisce totalmente il passaggio del materiale che transita nell’intestino in direzione dell’ano. L’ostruzione intestinale, tuttavia, può anche essere “subtotale“: ciò si verifica quando l’ostruzione è parziale e permette un certo livello di transito. In questo caso si parla di “subocclusione intestinale” e si manifesta con episodi subacuti e/o ricorrenti.

Rischi e complicanze

Le complicazioni principali di una occlusione intestinale possono includere sepsi, ischemia intestinale e perforazione intestinale con possibile emorragia, shock ipovolemico, sepsi e morte. La gravità delle complicanze è fortemente legata a molti fattori, tra cui la causa a monte che ha determinato l’ostruzione, lo stato di salute generale del soggetto ed alla rapidità e bravura di intervento dei medici. Lo strangolamento è una pericolosa situazione legata all’occlusione intestinale, si verifica nel 20% circa delle ostruzioni dell’intestino tenue ed è potenzialmente fatale. Lo strangolamento si verifica quando un’occlusione interrompe l’apporto di sangue in una zona dell’intestino (ischemia intestinale), condizione che si verifica in particolare quando una parte dell’intestino rimane intrappolata in un’apertura anomala (strangolata) o a causa di volvolo o intussuscezione. L’ischemia porta a necrosi della parte di intestino dove il sangue non arriva ed è possibile la rottura della parete intestinale necrotica con conseguenti possibili emorragie, peritoniti, shock settico, emorragico e ipovolemico. Tale evenienza è rapidamente mortale se non trattata con tempestività.
L’aggravamento del quadro clinico costituisce in genere l’indicazione alla terapia chirurgica ma occorre tener presente che se il ricorso ad un intervento troppo precoce può costituire un errore (un intervento praticato in urgenza comporta molti rischi ed inoltre alcune occlusioni si risolvono spontaneamente) intervenire tardivamente può rappresentare un dramma (paziente in condizioni generali molto compromesse). I casi clinici operati precocemente hanno una prognosi più favorevole, ma i casi operati in urgenza hanno una più alta percentuale di mortalità. Appare quindi razionale, nei casi in cui non vi siano urgenze indifferibili (stato peritonitico) intervenire precocemente dopo aver stabilizzato il paziente. E’ importante infine ricordare che l’ileo paralitico può spesso rappresentare la fase avanzata di un ileo inizialmente meccanico, mentre un ileo meccanico può più raramente rappresentare la fase avanzata di un ileo inizialmente paralitico.

Prognosi e mortalità

La prognosi per i casi non ischemici di occlusione intestinale è buona con tassi di mortalità del 3-5%, mentre la prognosi per occlusione intestinale con ischemia è discreta con tassi di mortalità fino al 30%. I casi di occlusione intestinale correlati al cancro sono più complicati e richiedono un intervento aggiuntivo per affrontare la malignità, la recidiva e le metastasi e quindi sono associati a una prognosi peggiore. Nell’occlusione intestinale da masse tumorali, la prognosi è peggiore all’aumentare dello stadio del tumore (in particolare negli stadi III e IV).

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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