Differenza tra bronchite e polmonite

MEDICINA ONLINE TOSSE SECCA GRASSA PRODUTTIVA PERSISTENTE CONTINUA CRONICA DOLORE INFLUENZA FEBBRE RAFFREDDORE NASO CHIUSO PETTO RIMEDI CURE TEMPERATURA TOSSIRE FARMACI MUCOLITICO RESPIRO DISPNEALa bronchite è una patologia caratterizzata dall’infiammazione della mucosa che riveste i bronchi, le strutture ad albero che conducono l’aria ai polmoni. Il suo sintomo più rilevante è la difficoltà respiratoria, che si manifesta con un respiro sibilante, tosse, fiato corto, disturbi del sonno e senso di oppressione al torace. A volte può coesistere un grado variabile di enfisema polmonare, lento processo di degenerazione del tessuto polmonare. La malattia acuta, nel giro di alcuni giorni guarisce, a meno che non sopravvengano complicazioni. In un paziente su due la bronchite cronica conduce a un’insufficienza respiratoria. La bronchite può essere acuta, solitamente causata da un’infezione virale, o cronica, come risultato di un danno alle vie aeree dovuto a fumo di sigaretta, inquinamento e altre condizioni. Mentre la bronchite acuta ha una durata limitata ad alcuni giorni, invece la bronchite cronica è invece caratterizzata e definita tale in presenza di una tosse produttiva che dura più di tre mesi all’anno per almeno due anni in assenza di altre patologie.

La polmonite è una malattia infiammatoria che colpisce uno o ambedue i polmoni a livello del parenchima polmonare. Se sono interessati anche i bronchi, si parla di “broncopolmonite“.

Quali sono le cause ed i fattori di rischio della bronchite acuta e cronica?

A causare la bronchite possono essere agenti diversi. Nel caso della bronchite acuta, la causa prevalente è un’infezione di origine virale. I virus più frequenti sono quelli comuni del raffreddore e dell’influenza. Solitamente l’infezione riguarda le prime vie aeree, laringe e trachea, per poi estendersi ai bronchi. In alcuni casi può instaurarsi una sovrainfezione batterica. La bronchite cronica è invece il risultato di una degenerazione graduale delle strutture bronchiali causata dal fumo, dallo smog o dall’inalazione di sostanze tossiche. La bronchite cronica è più pericolosa dell’episodio acuto, perché rappresenta un danno spesso definitivo e difficilmente reversibile.

Quali sono le cause ed i fattori di rischio della polmonite?

Molti microrganismi, come batteri, virus e funghi, possono causare la polmonite. Può anche dipendere dall’inalazione di un liquido o di un agente chimico. I soggetti più a rischio sono gli adulti oltre i 65 anni, i bambini sotto i 2 anni di età, le persone con AIDS.
La polmonite può essere favorita da tutte quelle condizioni in cui il corpo non riesce a filtrare i batteri dall’aria che viene respirata, ciò può succedere per esempio in soggetti impossibilitati a tossire, a seguito di un ictus o perché sedati; in mancanza di una tosse efficace, i batteri rimangono più facilmente nelle vie aeree. Il rischio di polmonite può infine aumentare in caso di esposizione ad alcuni agenti chimici e inquinanti, o a fumi tossici oppure in luoghi dove vari malati sono raggruppati e ravvicinati (polmonite nosocomiale).

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Quali sono i sintomi della bronchite e della polmonite?

I sintomi della bronchite, acuta o cronica, sono sovrapponibili a quelli di polmonite. Tra i sintomi più diffusi, comuni ad entrambe le patologie, ci sono:

  • malessere generale;
  • respiro sibilante;
  • fiato corto;
  • febbre;
  • brividi di freddo;
  • difficoltà a respirare (dispnea);
  • tosse persistente, secca o produttiva;
  • dolore durante la deglutizione
  • produzione eccessiva di muco, con catarro bianco o giallastro, con piccole perdite di sangue;
  • dolori articolari;
  • faringite;
  • raucedine;
  • oppressione al torace;
  • debolezza;
  • disturbi del sonno.

In caso di polmonite, sono frequenti:

  • febbre alta,
  • brividi squassanti.

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Bronchite e polmonite sono contagiose?

Sia la polmonite che la bronchite acuta è contagiosa, mentre la bronchite cronica è contagiosa solo se correlata a microrganismi. Generalmente, la trasmissione del virus avviene per via aerea, cioè principalmente con:

  • tosse;
  • starnuti.

Queste malattie infettive si possono trasmettere da un individuo ad un altro anche attraverso il contatto diretto, ad esempio si può verificare quando una persona infetta stringe la propria mano, contaminata con le secrezioni infette, a quella di una persona sana.

Per quanto tempo sono contagiose?

La trasmissione si può verificare da alcuni giorni ad una settimana dopo la comparsa dei sintomi e perdurano per tutta la durata di essi. Il contagio è comunque possibile anche quando i sintomi sono diminuiti o cessati da poco.

Diagnosi di bronchite e polmonite

La diagnosi e la diagnosi differenziale tra bronchite e polmonite, include diversi tipi di esami:

  • Esami del sangue, per la conta leucocitaria e per la ricerca di stati infettivi;
  • Esami di coltura sull’espettorato, per determinare la presenza di batteri nel muco ed escludere altre infezioni;
  • Radiografia del torace (Rx Torace), per valutare la presenza di segni di infezioni più estese (polmonite);
  • TAC, nei casi in cui sia necessario individuare eventuali anomalie dei polmoni e delle vie aeree in generale;
  • Spirometria, per misurare la quantità di aria che si immette nei polmoni;
  • Test di provocazione bronchiale, per la misura dell’ossido nitrico presente nell’aria emessa (espirata) che indica il livello di infiammazione.

Cura della bronchite acuta e cronica

Il trattamento della bronchite è diverso a seconda che si tratti di un episodio acuto o sia cronica e ancora che ci sia una sovrapposizione di un’infezione batterica. In tutti i casi la sospensione dal fumo deve essere totale. Generalmente, nel caso di un’infezione virale acuta basta un periodo di riposo a letto, una sufficiente idratazione, l’uso di antinfiammatori, antipiretici e mucolitici per il controllo dei sintomi. Se c’è una sovrainfezione batterica il medico indicherà la terapia con antibiotici più adatta.
La terapia della bronchite cronica, nel quadro complesso della BPCO, prevede un trattamento più articolato e di lunga durata che include farmaci per la broncodilatazione, a base di corticosteroidi, ossigenoterapia e una specifica terapia di riabilitazione polmonare.

Cura della polmonite

Il trattamento dipende dal tipo di polmonite, dal germe che ne è la causa e dalla gravità. La maggior parte dei soggetti affetti da polmonite acquisita in comunità (la forma più frequente) viene curata a casa. La terapia ha lo scopo di curare l’infezione e prevenire complicanze. La polmonite batterica viene trattata con antibiotici assunti come da prescrizione medica. Il paziente deve continuare la cura anche se può sentirsi meglio prima di aver completato il ciclo di antibiotico. Se il trattamento viene interrotto troppo presto, la polmonite può recidivare. La maggior parte dei soggetti migliora dopo 1 – 3 giorni di antibiotici. In pratica, il paziente si sente meglio e diminuiscono i sintomi come tosse e febbre. La polmonite virale NON viene curata con antibiotici (inefficaci in questo caso). Il trattamento può richiedere farmaci antivirali. La polmonite virale in genere migliora in 1 – 3 settimane.

Trattamento di sintomi gravi di bronchite e polmonite

Il ricovero ospedaliero può essere necessario se:

  • I sintomi sono gravi.
  • Il soggetto è a rischio di complicanze a causa di altri problemi di salute.
  • Se l’ossigenazione del sangue è bassa può essere praticata una terapia con ossigeno.
  • In caso di polmonite batterica, gli antibiotici possono essere somministrati per via endovenosa.

Stile di vita che favoriscono la cura di bronchite e polmonite

Una volta contratta la polmonite o la bronchite, esistono alcuni consigli che è preferibile seguire per guarire più rapidamente possibile dall’infezione ed evitare complicanze, tra cui:

  • Smettere ASSOLUTAMENTE di fumare e di frequentare luoghi inquinati.
  • Riposarsi molto.
  • Rispettare il piano di trattamento stabilito dal medico.
  • Assumere tutti i medicinali secondo quanto prescritto. Se sotto antibiotici, continuare la cura fino a guarigione completa. Si deve continuare la cura anche se ci si sente meglio prima di aver completato il ciclo di antibiotico. Se il trattamento viene interrotto troppo presto, l’infezione batterica e la polmonite possono recidivare.
  • Chiedere al medico quando sottoporsi a una visita di controllo. Il medico può raccomandare una radiografia toracica per controllare la guarigione dell’infezione.

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Differenze tra Mucosolvan e Bisolvon

MEDICINA ONLINE TOSSE STARNUTO MAL DI GOLA INFLUENZA RAFFREDDORE VELOCE POTENTE VIRUSSia Bisolvon® che Mucosolvan® sono farmaci espettoranti – mucolitici, indicati quindi per il trattamento delle malattie dell’apparato respiratorio caratterizzate da un aumento della produzione di muco denso e viscoso (ipersecrezione densa e vischiosa) e da tosse grassa (produttiva): fluidificando il catarro – riducendo la viscosità del muco –  questi medicinali ne favoriscono l’eliminazione da trachea e bronchi all’esterno (espettorazione). Entrambi i farmaci sono venduti in vari formati tra cui sciroppo e bustine (granulato per soluzione orale).

IMPORTANTE: quelle contenute in questo articolo costituiscono solo indicazioni generali. Consultare sempre il foglietto illustrativo contenuto nella confezione del farmaco o chiedere consiglio al proprio medico curante, prima di assumere qualsiasi farmaco.

Quali sono i principi attivi di Mucosolvan e di Bisolvon?

Il Bisolvon contiene Bromexina Cloridrato, invece il Mucosolvan contiene Ambroxolo. Entrambi i principi attivi fluidificano il catarro e ne facilitano l’eliminazione.

Leggi anche: Perché ci viene la febbre e perché non dobbiamo aver paura di lei

Controindicazioni che valgono sia per Mucosolvan che per Bisolvon

Non assumere Mucosolvan né Bisolvon:

  • in caso di allergia al principio attivo, a sostanze simili o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale;
  • in caso di gravidanza o allattamento al seno, salvo indicazione del medico.

Riguardo il Bisolvon, in pazienti con ulcera gastroduodenale, se ne consiglia l’uso dopo aver consultato il medico.

Come assumere Bisolvon e dosaggio

Relativamente al Bisolvon 8 mg/5 ml sciroppo, fare riferimento alla seguente posologia: adulti e ragazzi oltre i 12 anni: 5 ml 3 volte al giorno. Bambini (6-12 anni): 2,5 ml 3 volte al giorno. Negli adulti, all’inizio del trattamento, può essere necessario aumentare la dose massima giornaliera fino a 48 mg (pari a 10 ml 3 volte al giorno). Lo sciroppo è somministrabile a diabetici e bambini sopra i 6 anni, non contiene zucchero. Si consiglia l’assunzione del farmaco dopo i pasti. Usare solo per brevi periodi di trattamento. Somministrare per via orale. Per misurare la dose appropriata utilizzare l’apposito misurino inserito nella confezione (con tacche a 2,5 e 5 ml) o il cucchiaino da tè (pari a 5 ml se riempito per intero o a 2,5 ml se riempito per metà).

Relativamente al Bisolvon 2 mg/ml soluzione orale, fare riferimento alla seguente posologia: adulti e ragazzi oltre i 12 anni: 8 ml 3 volte al giorno. Bambini (2 – 6 anni): 20-40 gocce 3 volte al giorno. Bambini (6 -12 anni): 2-4 ml 3 volte al giorno. Nei bambini fra i 2 e i 6 anni occorre seguire esattamente la prescrizione del medico. Si consiglia l’assunzione del farmaco dopo i pasti. Usare solo per brevi periodi di trattamento; somministrare per via orale.

Come assumere Mucosolvan e dosaggio

Relativamente al Mucosolvan 15 mg/5 ml sciroppo, fare riferimento alla seguente posologia: adulti: 10 ml 3 volte al giorno. Bambini oltre i 5 anni: 3 ml 4 volte al giorno. Bambini da 2 a 5 anni: 3 ml 3 volte al giorno. Nei bambini fra i 2 e i 6 anni occorre seguire esattamente la prescrizione del medico. Non superare le dosi indicate. Mucosolvan sciroppo può essere assunto indipendentemente dai pasti. Usare solo per brevi periodi di trattamento (non più di due settimane). Ogni ml di sciroppo equivale a 3 mg di ambroxolo cloridrato. Alla confezione è annesso un misurino dosatore con tacche corrispondenti a 3 – 5 – 10 ml: versare lo sciroppo nel misurino fino alla quantità corrispondente alla posologia ed assumerlo per via orale.

Relativamente al Mucosolvan 30 mg/5 ml sciroppo, fare riferimento alla seguente posologia: adulti: 5 ml 3 volte al giorno. Bambini oltre i 5 anni: 1,5 ml 4 volte al giorno. Bambini da 2 a 5 anni: 1,5 ml 3 volte al giorno. Può essere assunto indipendentemente dai pasti. Usare solo per brevi periodi di trattamento (non più di due settimane). Ogni ml di sciroppo equivale a 6 mg di ambroxolo cloridrato. Alla confezione è annesso un bicchierino dosatore doppio con tacche corrispondenti a 1,5 ml, 2,5 ml, 5 ml (parte conica) e 3 ml, 7,5 ml, 10 ml, 15 ml (parte cilindrica): versare lo sciroppo nel misurino fino alla quantità corrispondente alla posologia ed assumerlo per via orale.

Relativamente al Mucosolvan 30 mg compresse, fare riferimento alla seguente posologia: adulti: 1 compressa 3 volte al giorno. Tale posologia può essere ridotta dopo 8 – 10 giorni ad 1 compressa 2 volte al giorno. Non superare le dosi indicate. Mucosolvan in compresse può essere assunto indipendentemente dai pasti. Usare solo per brevi periodi di trattamento (non più di due settimane). Le compresse devono essere assunte con acqua o altri liquidi.

Leggi anche: Differenza tra Fluimucil e Fluibron: sono uguali?

Effetti collaterali di Bisolvon

Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati, tra cui:

  • diarrea;
  • nausea;
  • vomito;
  • disturbi gastrointestinali;
  • reazioni allergiche;
  • rash cutaneo;
  • orticaria;
  • broncospasmo;
  • angioedema;
  • anafilassi.

Effetti collaterali del Mucosolvan

Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati, tra cui:

  • nausea;
  • alterazione del gusto (disgeusia)
  • intorpidimento della bocca e della lingua (ipoestesia orale);
  • intorpidimento della gola (ipoestesia faringea);
  • vomito;
  • diarrea;
  • dolore all’addome;
  • difficoltà a digerire (dispepsia);
  • secchezza della bocca;
  • eruzione cutanea (rash);
  • comparsa di macchie rosse sulla pelle accompagnata da prurito (orticaria)
  • secchezza della gola.

Leggi anche: Differenza tra tosse secca, grassa, cronica e con catarro

Posso assumere Mucosolvan e Bisolvon insieme?

No, non assumere i due farmaci insieme contemporaneamente. In caso di dubbio chiedere al medico.

Quale dei due è più efficace?

Sia la Bromexina Cloridrato che l’Ambroxolo sono principi attivi estremamente efficaci come espettoranti-mucolitici, quindi – salvo diverso parere medico che può dipendere ad esempio da eventuali allergie – sia Bisolvon che Mucosolvan possono essere usati in caso di tosse grassa.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Differenze tra Mucosolvan e Fluimucil

MEDICINA ONLINE TOSSE SECCA GRASSA PRODUTTIVA PERSISTENTE CONTINUA CRONICA DOLORE INFLUENZA FEBBRE RAFFREDDORE NASO CHIUSO PETTO RIMEDI CURE TEMPERATURA TOSSIRE FARMACI MUCOLITICO RESPIRSia Fluimucil Mucolitico® che Mucosolvan® sono farmaci espettoranti – mucolitici, indicati quindi per il trattamento delle malattie dell’apparato respiratorio caratterizzate da un aumento della produzione di muco denso e viscoso (ipersecrezione densa e vischiosa) e da tosse grassa (produttiva): fluidificando il catarro – riducendo la viscosità del muco –  questi medicinali ne favoriscono l’eliminazione da trachea e bronchi all’esterno (espettorazione). Entrambi i farmaci sono venduti in vari formati tra cui sciroppo e granulato per soluzione orale (una bustina che deve sciolta in un bicchiere d’acqua per essere assunta).

IMPORTANTE: quelle contenute in questo articolo costituiscono solo indicazioni generali. Consultare sempre il foglietto illustrativo contenuto nella confezione del farmaco o chiedere consiglio al proprio medico curante, prima di assumere qualsiasi farmaco.

Quali sono i principi attivi di Mucosolvan e di Fluimucil Mucolitico?

Il Fluimucil Mucolitico contiene il principio attivo N-acetilcisteina, invece il Mucosolvan contiene Ambroxolo. Entrambi i principi attivi fluidificano il catarro e ne facilitano l’eliminazione.

Leggi anche: Lo sciroppo per la tosse e/o per il catarro vanno presi prima o dopo i pasti?

Controindicazioni che valgono sia per Mucosolvan che per Fluimucil Mucolitico

Non assumere Mucosolvan né Fluimucil Mucolitico:

  • in caso di allergia al principio attivo, a sostanze simili o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale;
  • in caso di gravidanza o allattamento al seno.

Farmaci antitussivi e Fluimucil Mucolitico non devono essere assunti contemporaneamente poiché la riduzione del riflesso della tosse potrebbe portare ad un accumulo delle secrezioni bronchiali.

IMPORTANTE: Fluimucil Mucolitico non deve essere somministrato nei bambini di età inferiore ai 2 anni.

Come assumere Fluimucil Mucolitico e dosaggio

Posologia negli adulti:

  • Fluimucil Mucolitico 200 mg granulato per soluzione orale (con o senza zucchero): 1 bustina di Fluimucil Mucolitico 200 mg granulato per soluzione orale o 2 bustine di Fluimucil Mucolitico 100 mg 2–3 volte al giorno.
  • Fluimucil Mucolitico 200 mg, compresse orosolubili e compresse effervescenti: 1 compressa 2–3 volte al giorno.
  • Fluimucil Mucolitico 100 mg/5 ml, sciroppo: 10 ml di sciroppo (1 misurino), pari a 200 mg di N–acetilcisteina, 2–3 volte al giorno.
  • Fluimucil Mucolitico 600 mg/15 ml sciroppo, Fluimucil Mucolitico 600 mg compresse effervescenti e Fluimucil Mucolitico 600 mg granulato per soluzione orale senza zucchero: un misurino da 15 ml o una compressa effervescente o una bustina (preferibilmente la sera).

Eventuali aggiustamenti della posologia per gli adulti possono riguardare la frequenza delle somministrazioni o il frazionamento della dose ma devono comunque essere compresi entro il dosaggio massimo giornaliero di 600 mg.

Posologia nei bambini di età superiore ai 2 anni (non somministrare PRIMA dei due anni di età):

  • Fluimucil Mucolitico 100 mg granulato per soluzione orale (con o senza zucchero): 1 bustina da 2 a 4 volte al giorno, secondo l’età.
  • Fluimucil Mucolitico 100 mg/5 ml, sciroppo: ½ misurino di sciroppo (5 ml), pari a 100 mg di N–acetilcisteina, da 2 a 4 volte al giorno secondo l’età.

La durata della terapia nei bambini è da 5 a 10 giorni nelle forme acute e nelle forme croniche andrà proseguita, a giudizio del medico, per periodi di alcuni mesi.

Modo di somministrazione:

  • Granulato per soluzione orale: sciogliere il contenuto di una bustina in un bicchiere contenente un po’ d’acqua mescolando al bisogno con un cucchiaino. Si ottiene così una soluzione gradevole che può essere bevuta direttamente dal bicchiere oppure, nel caso di bambini piccoli, essere data a cucchiaini o nel biberon. La soluzione va assunta appena pronta.
  • Compresse orosolubili: mantenere la compressa nella cavità orale fino al completo scioglimento della stessa.
  • Sciroppo: agitare prima dell’uso ed usare il dosatore per assumere la dose indicata dalla posologia. Una volta aperto, lo sciroppo ha una validità di 15 giorni.
  • Compresse effervescenti: sciogliere una compressa in un bicchiere contenente un pò d’acqua mescolando al bisogno con un cucchiaino. Per facilitare la fuoriuscita della compressa si raccomanda l’apertura a strappo del blister, utilizzando le tacche laterali.

Come assumere Mucosolvan e dosaggio

Relativamente al Mucosolvan 15 mg/5 ml sciroppo, fare riferimento alla seguente posologia: adulti: 10 ml 3 volte al giorno. Bambini oltre i 5 anni: 3 ml 4 volte al giorno. Bambini da 2 a 5 anni: 3 ml 3 volte al giorno. Nei bambini fra i 2 e i 6 anni occorre seguire esattamente la prescrizione del medico. Non superare le dosi indicate. Mucosolvan sciroppo può essere assunto indipendentemente dai pasti. Usare solo per brevi periodi di trattamento (non più di due settimane). Ogni ml di sciroppo equivale a 3 mg di ambroxolo cloridrato. Alla confezione è annesso un misurino dosatore con tacche corrispondenti a 3 – 5 – 10 ml: versare lo sciroppo nel misurino fino alla quantità corrispondente alla posologia ed assumerlo per via orale.

Relativamente al Mucosolvan 30 mg/5 ml sciroppo, fare riferimento alla seguente posologia: adulti: 5 ml 3 volte al giorno. Bambini oltre i 5 anni: 1,5 ml 4 volte al giorno. Bambini da 2 a 5 anni: 1,5 ml 3 volte al giorno. Può essere assunto indipendentemente dai pasti. Usare solo per brevi periodi di trattamento (non più di due settimane). Ogni ml di sciroppo equivale a 6 mg di ambroxolo cloridrato. Alla confezione è annesso un bicchierino dosatore doppio con tacche corrispondenti a 1,5 ml, 2,5 ml, 5 ml (parte conica) e 3 ml, 7,5 ml, 10 ml, 15 ml (parte cilindrica): versare lo sciroppo nel misurino fino alla quantità corrispondente alla posologia ed assumerlo per via orale.

Relativamente al Mucosolvan 30 mg compresse, fare riferimento alla seguente posologia: adulti: 1 compressa 3 volte al giorno. Tale posologia può essere ridotta dopo 8 – 10 giorni ad 1 compressa 2 volte al giorno. Non superare le dosi indicate. Mucosolvan in compresse può essere assunto indipendentemente dai pasti. Usare solo per brevi periodi di trattamento (non più di due settimane). Le compresse devono essere assunte con acqua o altri liquidi.

Leggi anche: Polmonite interstiziale, atipica, senza febbre: sintomi e cure in bimbi ed adulti

Effetti collaterali di Fluimucil Mucolitico

Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati, tra cui:

  • reazioni allergiche (ipersensibilità);
  • mal di testa (cefalea);
  • ronzio all’orecchio (tinnito);
  • aumento della frequenza dei battiti del cuore (tachicardia);
  • vomito;
  • diarrea;
  • infiammazione della bocca (stomatite);
  • dolore addominale;
  • nausea;
  • irritazioni della pelle (orticaria, eruzione cutanea);
  • gonfiore dovuto ad accumulo di liquidi intorno alla bocca e agli occhi (angioedema);
  • prurito;
  • febbre (piressia);
  • pressione arteriosa ridotta.

Effetti collaterali di Mucosolvan

Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati, tra cui:

  • nausea;
  • alterazione del gusto (disgeusia);
  • intorpidimento della bocca e della lingua (ipoestesia orale);
  • intorpidimento della gola (ipoestesia faringea);
  • vomito;
  • diarrea;
  • dolore all’addome;
  • difficoltà a digerire (dispepsia);
  • secchezza della bocca;
  • eruzione cutanea (rash);
  • comparsa di macchie rosse sulla pelle accompagnata da prurito (orticaria);
  • secchezza della gola.

Leggi anche: Differenza tra tosse secca, grassa, cronica e con catarro

Posso assumere Mucosolvan e Fluimucil Mucolitico insieme?

No, non assumere i due farmaci insieme contemporaneamente. In caso di dubbio chiedere al medico.

Quale dei due è più efficace?

Sia l’N-acetilcisteina che l’Ambroxolo sono principi attivi estremamente efficaci come espettoranti-mucolitici, quindi – salvo diverso parere medico che può dipendere ad esempio da eventuali allergie – sia Fluimucil Mucolitico che Mucosolvan possono essere usati in caso di tosse grassa.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Differenza tra tosse secca, grassa, cronica e con catarro

MEDICINA ONLINE TOSSE SECCA GRASSA PRODUTTIVA PERSISTENTE CONTINUA CRONICA DOLORE INFLUENZA FEBBRE RAFFREDDORE NASO CHIUSO PETTO RIMEDI CURE TEMPERATURA TOSSIRE FARMACI MUCOLITICO RESPIRO DISPNEA.jpgIl termine “tosse” indica genericamente una emissione di aria singola o ripetuta, generalmente molto meno violenta dello starnuto, che ha lo scopo principale di liberare le vie aeree (naso, bocca, laringe, faringe, trachea, bronchi) da catarro, polvere, muco agenti irritanti e patogeni (virus e batteri). La tosse, al contrario dello starnuto, può essere sia una reazione spontanea dell’organismo, ma anche procurata volontariamente dal soggetto, inoltre non è legata alla chiusura automatica degli occhi. Un singolo colpo di tosse permette l’espulsione, ad oltre due metri di distanza, di migliaia di goccioline di saliva e di microrganismi, grazie alla violenta emissione di aria, che può raggiungere anche i 70 km all’ora.

Da cosa viene causata la tosse?

La tosse viene solitamente correlata a stati infiammatori/infettivi delle vie aeree superiori ed inferiori, che possono essere determinati da varie condizioni e patologie, come:

  • infezione virale o batterica (tipica di raffreddore ed influenza);
  • reazione allergica verso una o più sostanze;
  • ostruzione delle vie aeree da parte di oggetti più o meno grandi;
  • presenza di muco o catarro nelle vie aeree superiori ed inferiori;
  • passaggio di liquidi o materiali alimentari in trachea (“acqua o cibo di traverso”);
  • sindromi parainfluenzali;
  • croup (infiammazione virale acuta delle vie aeree superiori e inferiori, che colpisce prevalentemente bambini di età compresa tra 6 mesi e 3 anni);
  • irritazione delle mucose delle vie aeree causata da polveri ed altre sostanze irritanti.

Tossire è quindi il segno che l’organismo sta fisiologicamente cercando di liberare l’albero respiratorio da corpi estranei o dal muco in eccesso ed è quindi un atto normale. La tosse, tuttavia, può anche essere segnale di patologie più serie e pertanto non va sottovalutata, specie se persistente: quando dura oltre 10 giorni, o si accompagna a caratteristiche anomale dell’espettorato (presenza di sangue o variazioni nel colore), va indagata con attenzione. Generalmente la tosse si distingue in:

  • tosse secca o non produttiva;
  • tosse grassa o produttiva;
  • tosse cronica.

Tosse secca (non produttiva)

Caratteristiche della tosse secca
La tosse secca è definita “non produttiva” perché non si accompagna a espettorato. Si presenta generalmente stizzosa e solleticante ed è uno dei sintomi di esordio delle patologie da raffreddamento.

Cause della tosse secca
Fenomeni di tosse secca sono sintomo di irritazioni delle mucose di trachea, faringe e bronchi, causate dal contatto con agenti irritanti quali fumo di sigaretta, polveri, allergeni, inquinamento atmosferico, o anche causate da temperature troppo basse o ambienti poco umidificati (in presenza di aria condizionata).

Rimedi della tosse secca
Per ridurre i fastidi causati dalla tosse secca (affaticamento dei muscoli del torace e irritazione delle vie aeree), vengono usati i sedativi della tosse, o antitussivi, presidi che riducono la tosse, sedando i ricettori che trasmetto al cervello l’impulso nervoso a tossire. In commercio esistono pastiglie e sciroppi a base di destrometorfano e levomentolo, due tra i principi attivi più diffusi, capaci di calmare i recettori della tosse, senza però causare effetti analgesico-narcotici.

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Tosse grassa (produttiva)

Caratteristiche della tosse grassa
Viene anche definita “tosse di petto”, si presenta con un suono cavernoso ed è solitamente sintomo di un’infezione virale che causa un’ostruzione delle vie respiratorie e un’iperproduzione di muco.

Cause della tosse grassa
Il muco, la secrezione di rivestimento di tutte le membrane mucose del nostro organismo, è un fluido molto importante perché garantisce l’idratazione dei tessuti e la protezione degli stessi dalle particelle esterne. Quando però è prodotto in quantità eccessive, rischia di inficiare il processo respiratorio e va espulso. L’organismo ricorre, quindi, alla tosse produttiva, così chiamata perché, a differenza della tosse secca, è caratterizzata dalla presenza di espettorato (o catarro). Con il termine catarro si fa tradizionalmente riferimento al solo muco prodotto nei bronchi che è possibile espellere grazie ai colpi di tosse.

Rimedi della tosse grassa
E’ un errore bloccare il fenomeno della tosse produttiva, perché tale meccanismo consente di ripulire le vie respiratorie dagli accumuli di catarro. Piuttosto è consigliabile utilizzare espettoranti e mucolitici, prodotti che rendono più fluido l’espettorato e ne facilitano la rimozione. In commercio sono diffusi prodotti a base di guaifenesina, un principio attivo che fluidifica il catarro accumulato nell’alto torace e ne accelera l’eliminazione attraverso la tosse. E’ molto importante ricordare che espettoranti e mucolitici non vanno mai utilizzati in associazione con sedativi della tosse.

Tosse cronica

Tipicamente chiamata “tosse del fumatore”, dura per oltre 3 settimane e/o si presenta ciclicamente durante tutto l’anno. E’ sintomo di una costante infiammazione delle mucose respiratorie, causata dall’irritazione da fumo di sigaretta, allergeni e agenti inquinanti presenti nell’aria.

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Differenza tra tosse e starnuto

MEDICINA ONLINE TOSSE STARNUTO MAL DI GOLA INFLUENZA RAFFREDDORE VELOCE POTENTE VIRUSUno “starnuto” corrisponde ad una emissione violenta d’aria dai polmoni, che può essere solitaria o, più spesso, ripetuta due, tre o anche quattro volte di seguito, a distanza di circa un secondo da una emissione e l’altra. Tale emissione serve per liberare le vie aeree superiori (specie naso) da ostruzioni (muco), patogeni o sostanze irritanti. Lo starnuto è una reazione automatica (involontaria) del corpo, legata alla chiusura involontaria degli occhi.

La “tosse” è una emissione di aria singola o ripetuta, generalmente molto meno violenta dello starnuto, che serve per liberare le vie aeree (naso, bocca, laringe, faringe, trachea, bronchi) da catarro, polvere, muco agenti irritanti e patogeni. La tosse, al contrario dello starnuto, può essere sia una reazione spontanea dell’organismo, ma anche procurata volontariamente dal soggetto, inoltre non è legata alla chiusura automatica degli occhi.

Da cosa vengono causati tosse e starnuti?

Sia gli starnuti che la tosse vengono solitamente correlati a stati infiammatori delle vie aeree superiori, che possono essere determinati da varie condizioni e patologie, come:

  • infezione virale o batterica (tipica di raffreddore ed influenza);
  • reazione allergica verso una o più sostanze;
  • ostruzione delle vie aeree da parte di oggetti più o meno grandi;
  • presenza di muco o catarro nelle vie aeree superiori;
  • poliposi nasale;
  • passaggio di liquidi o materiali alimentari in trachea (“acqua o cibo di traverso”);
  • sindromi parainfluenzali;
  • sinusite;
  • croup (infiammazione virale acuta delle vie aeree superiori e inferiori, che colpisce prevalentemente bambini di età compresa tra 6 mesi e 3 anni);
  • irritazione delle mucose nasali (rinite) causata da polvere, pepe, ammoniaca ed altre sostanze irritanti.

Solitamente uno o più starnuti di seguito sono causati da stimoli ostruttivi/infiammatori/irritativi a livello della mucosa nasale, mentre la tosse è determinata da stimoli simili ma localizzati a livello di laringe/faringe/trachea/bronchi.

Quali sono le funzioni di tosse e starnuti?

La funzione di starnuto e tosse può essere sovrapposta: è principalmente quella di mantenere la pervietà delle vie aeree (naso, bocca, faringe, laringe, trachea…) eliminando da esse oggetti, sostanze chimiche, muco, catarro ed agenti patogeni.

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Starnutire e tossire “fa bene”?

Starnutire e tossire sono dei riflessi senza dubbio utili all’organismo perché consentono di mantenere liberi i condotti che permettono all’aria di transitare verso/da i polmoni, tuttavia episodi ripetuti di starnuti potrebbero essere campanello di allarme di varie patologie sia polmonari che neurologiche e portare ad una irritazione cronica delle prime vie aeree ed a dolori costali e dei muscoli intercostali.

Velocità diverse di starnuto e tosse

In un singolo starnuto possono essere emesse, a distanza di oltre due metri, migliaia di particelle di liquido e fino a ben 40 mila goccioline di saliva e 5000 microrganismi patogeni, alla velocità – secondo alcuni ricercatori – che può addirittura superare i 300 km all’ora. Anche la tosse è capace di emettere migliaia di particelle solide/liquide e di patogeni a distanza di metri, tuttavia la potenza dell’aria emessa è molto più bassa dello starnuto, arrivando alla comunque ragguardevole velocità di circa 70 km orari. Tale differenza tra starnuto e tosse si riflette anche nel fatto che gli occhi si chiudono in automatico durante uno starnuto, ma non durante la tosse. Per quale motivo? Continuate la lettura!

Perché si chiudono gli occhi quando si starnutisce?

Avete mai provato a starnutire tenendo gli occhi aperti? Inutile provarci: è impossibile, motivo per cui gli starnuti sono pericolosi mentre si svolgono attività lavorative pericolose, o anche solo mentre si guida una automobile. Per quale motivo di verifica la chiusura degli occhi? Come abbiamo visto lo starnuto può emettere aria e particelle liquide/solide a ben oltre 100 km all’ora, e ciò è possibile perché in concomitanza con lo starnuto i muscoli respiratori comprimono il torace e le vie respiratorie si chiudono, facendo alzare la pressione nei polmoni a tal punto che, nel momento dello starnuto, l’aria viene emessa in modo violentissimo. Quando accade ciò tanti muscoli sono coinvolti, anche quelli facciali che immediatamente provocano la chiusura degli occhi in modo da proteggerli da una spinta esagerata: sappiate che un semplice starnuto, se non si chiudessero le palpebre, potrebbe far uscire i vostri occhi dalle orbite! Durante la tosse, i livelli pressori non sono così alti come nello starnuto, motivo per cui il nostro corpo non chiude in automatico le palpebre mentre tossiamo.

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Differenze tra Fluimucil e Fluibron

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO RAFFREDDORE RINITE INFLUENZA FEBBRE TOSSE MAL DI GOLA SINUSITE FREDDO NASO CHE COLA BAMBINI BIMBI (4)Sia Fluimucil Mucolitico® che Fluibron® sono farmaci espettoranti – mucolitici, indicati quindi per il trattamento delle malattie dell’apparato respiratorio caratterizzate da un aumento della produzione di muco denso e viscoso (ipersecrezione densa e vischiosa) e da tosse grassa (produttiva): fluidificando il catarro – riducendo la viscosità del muco –  questi medicinali ne favoriscono l’eliminazione da trachea e bronchi all’esterno (espettorazione).

IMPORTANTE: quelle contenute in questo articolo costituiscono solo indicazioni generali. Consultare sempre il foglietto illustrativo contenuto nella confezione del farmaco o chiedere consiglio al proprio medico curante, prima di assumere qualsiasi farmaco.

Quali sono i principi attivi di Fluimucil Mucolitico e Fluibron?

Il Fluimucil Mucolitico contiene il principio attivo N-acetilcisteina, mentre il Fluibron contiene Ambroxolo (lo stesso presente anche nel Mucosolvan). Quindi pur essendo entrambi mucolitici, Fluimucil Mucolitico e Fluibron sono farmacologicamente diversi, con effetti collaterali e controindicazioni diverse.

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Controindicazioni generali che valgono sia per Fluimucil Mucolitico che per Fluibron

Non assumereassumere Fluimucil Mucolitico o Fluibron:

  • in caso di allergia al principio attivo, a sostanze simili o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale;
  • in caso di gravidanza o allattamento al seno, salvo indicazione del medico.

Farmaci antitussivi e Fluimucil Mucolitico non devono essere assunti contemporaneamente poiché la riduzione del riflesso della tosse potrebbe portare ad un accumulo delle secrezioni bronchiali.

IMPORTANTE: Fluimucil Mucolitico non deve essere somministrato nei bambini di età inferiore ai 2 anni per il trattamento di problemi respiratori perchè può ostruire i bronchi e impedire la normale respirazione.

Come prendere Fluimucil Mucolitico e dosaggio

Posologia negli adulti:

  • Fluimucil Mucolitico 200 mg granulato per soluzione orale (con o senza zucchero): 1 bustina di Fluimucil Mucolitico 200 mg granulato per soluzione orale o 2 bustine di Fluimucil Mucolitico 100 mg 2–3 volte al giorno.
  • Fluimucil Mucolitico 200 mg, compresse orosolubili e compresse effervescenti: 1 compressa 2–3 volte al giorno.
  • Fluimucil Mucolitico 100 mg/5 ml, sciroppo: 10 ml di sciroppo (1 misurino), pari a 200 mg di N–acetilcisteina, 2–3 volte al giorno.
  • Fluimucil Mucolitico 600 mg/15 ml sciroppo, Fluimucil Mucolitico 600 mg compresse effervescenti e Fluimucil Mucolitico 600 mg granulato per soluzione orale senza zucchero: un misurino da 15 ml o una compressa effervescente o una bustina (preferibilmente la sera).

Eventuali aggiustamenti della posologia per gli adulti possono riguardare la frequenza delle somministrazioni o il frazionamento della dose ma devono comunque essere compresi entro il dosaggio massimo giornaliero di 600 mg.

Posologia nei bambini di età superiore ai 2 anni (non somministrare PRIMA dei due anni di età):

  • Fluimucil Mucolitico 100 mg granulato per soluzione orale (con o senza zucchero): 1 bustina da 2 a 4 volte al giorno, secondo l’età.
  • Fluimucil Mucolitico 100 mg/5 ml, sciroppo: ½ misurino di sciroppo (5 ml), pari a 100 mg di N–acetilcisteina, da 2 a 4 volte al giorno secondo l’età.

La durata della terapia nei bambini è da 5 a 10 giorni nelle forme acute e nelle forme croniche andrà proseguita, a giudizio del medico, per periodi di alcuni mesi.

Modo di somministrazione:

  • Granulato per soluzione orale: sciogliere il contenuto di una bustina in un bicchiere contenente un po’ d’acqua mescolando al bisogno con un cucchiaino. Si ottiene così una soluzione gradevole che può essere bevuta direttamente dal bicchiere oppure, nel caso di bambini piccoli, essere data a cucchiaini o nel biberon. La soluzione va assunta appena pronta.
  • Compresse orosolubili: mantenere la compressa nella cavità orale fino al completo scioglimento della stessa.
  • Sciroppo: agitare prima dell’uso ed usare il dosatore per assumere la dose indicata dalla posologia. Una volta aperto, lo sciroppo ha una validità di 15 giorni.
  • Compresse effervescenti: sciogliere una compressa in un bicchiere contenente un pò d’acqua mescolando al bisogno con un cucchiaino. Per facilitare la fuoriuscita della compressa si raccomanda l’apertura a strappo del blister, utilizzando le tacche laterali.

Come assumere Fluibron e dosaggio

La dose iniziale di Fluibron 15 mg/5 ml sciroppo è di 10 ml di sciroppo 3 volte al giorno, salvo diversa indicazione del medico; successivamente 5 ml 3 volte al giorno. Per i bambini fare riferimento a questi dosaggi:

  • Bambini da 2 a 5 anni: la dose è di 2,5 ml di sciroppo, 3 volte al giorno, salvo diversa indicazione del medico.
  • Bambini oltre i 5 anni: la dose è di 5 ml di FLUIBRON sciroppo, 3 volte al giorno, salvo diversa indicazione del medico. Non superi le dosi consigliate.

Relativamente al modo di somministrazione di Fluibron sciroppo, usare il misurino con tacche graduate a 10 ml, 5 ml e 2,5 ml, che si trova nella confezione per assumere la dose corretta. Consultare il medico se dopo l’assunzione si verificano sintomi particolari.

La dose iniziale di Fluibron 30 mg compresse è di 1 compressa 3 volte al giorno; la dose di mantenimento è di 1 compressa 2 volte al giorno.

Leggi anche: Differenze tra Mucosolvan e Bisolvon

Effetti collaterali di Fluimucil Mucolitico

Come tutti i medicinali, anche il Fluimucil Mucolitico può causare effetti indesiderati, tra cui:

  • reazioni allergiche (ipersensibilità);
  • mal di testa (cefalea);
  • ronzio all’orecchio (tinnito);
  • aumento della frequenza dei battiti del cuore (tachicardia);
  • vomito;
  • diarrea;
  • infiammazione della bocca (stomatite);
  • dolore addominale;
  • nausea;
  • irritazioni della pelle (orticaria, eruzione cutanea);
  • gonfiore dovuto ad accumulo di liquidi intorno alla bocca e agli occhi (angioedema);
  • prurito;
  • febbre (piressia);
  • pressione arteriosa ridotta.

Effetti collaterali di Fluibron

Come tutti i medicinali, anche il Fluibron può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino, tra cui:

  • prurito;
  • macchie sulla cute (orticaria, rash cutaneo);
  • gonfiore (angioedema) del viso, degli occhi, delle labbra e/o della gola con difficoltà di respirazione, dovuti ad allergia (ipersensibilità);
  • alterazione o diminuzione del senso del gusto (disgeusia);
  • diminuzione della sensibilità (ipoestesia) della bocca e della faringe (cavo orale);
  • nausea;
  • vomito;
  • diarrea;
  • difficoltà di digestione (dispepsia);
  • dolori dell’addome;
  • secchezza della bocca;
  • mal di testa;
  • ostruzione delle vie respiratorie (bronchi);
  • gola secca.

Leggi anche: Differenza tra tosse secca, grassa, cronica e con catarro

Posso assumere Fluimucil Mucolitico e Fluibron insieme?

No, non assumere i due farmaci insieme contemporaneamente. In caso di dubbio chiedere al medico.

Quale dei due è più efficace?

Sia l’N-acetilcisteina che l’Ambroxolo sono principi attivi estremamente efficaci come espettoranti-mucolitici, quindi – salvo diverso parere medico che può dipendere ad esempio da eventuali allergie – sia Fluimucil Mucolitico che Fluibron possono essere usati in caso di tosse grassa.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Lo sciroppo per la tosse e/o per il catarro vanno presi prima o dopo i pasti?

MEDICINA ONLINE VIRUS BATTERI INFLUENZA RAFFREDDORE TEMPERATURA STARNUTO EBOLA TRASMISSIONE MORTE SINTOMI STARNUTO CONTATTOGli sciroppi per la tosse e per il catarro (sedativi, fluidificanti e mucolitici come Mucosolvan® e Bronchenolo®) vanno assunti prima o dopo i pasti? 

Salvo indicazione specifica del medico, il momento di assunzione è indifferente: tali farmaci possono essere infatti assunti prima o dopo i pasti, preferibilmente mezz’ora prima del pasto o mezz’ora dopo il termine del pasto.

Se necessario è possibile assumere lo sciroppo anche poco prima di andare a dormire. In caso di dubbio, fate riferimento alle modalità di assunzione descritte sul foglietto illustrativo allegato al farmaco o chiedere informazioni al proprio medico curante.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Naso chiuso: perenne, senza raffreddore, di notte, farmaci e rimedi

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma NASO CHIUSO CONGESTIONE NASALE CAUSE FARMACI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari.jpgIl “naso chiuso”, chiamato scientificamente “ostruzione delle vie respiratorie nasali” o più semplicemente “congestione nasale” è uno dei problemi più diffusi e fastidiosi dell’apparato respiratorio. Nella maggioranza dei casi è un problema che tende a risolversi in pochi giorni e che non indica nulla di grave.

Cause di congestione nasale

Il naso chiuso può essere causato da varie condizioni come raffreddore, influenza ed allergie, ma dal punto di vista medico la più importante distinzione eziologica è tra rinite allergica e rinite non allergica.

Sintomi e segni

Sintomi e segni spesso associati a congestione nasale:

  • tosse;
  • naso che cola (attraverso le narici o verso a parte posteriore del naso sotto forma di catarro);
  • starnuti (più frequenti in caso di reazione allergica);
  • leggera irritazione o disagio dentro e intorno al naso;
  • ridotto senso dell’olfatto;
  • formazione di croste sulla mucosa nasale, in grado di causare un odore sgradevole e sanguinamento in caso di rimozione accidentale o volontaria.

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Consigli

Consigli generali per migliorare la situazione, sono:

  • Drenare il muco mediante l’ausilio di soluzione a base salina (irrigazione nasale), da instillare direttamente nel naso. Il rimedio è particolarmente indicato per i bambini piccoli affetti da naso chiuso, che non riescono a soffiarsi il naso da soli.
  • Dormire con la testiera del letto lievemente sollevata (posizionare un cuscino sotto il materasso, in linea con il punto in cui si appoggia la testa): così facendo, il paziente affetto da naso chiuso può riposare meglio, e la respirazione viene favorita.
  • Soffiare spesso il naso, utilizzando preferibilmente fazzoletti di carta usa-getta.
  • Soffiare il naso delicatamente, eccedere con la pressione può peggiorare la situazione.
  • Usare un fazzoletto di carta nuovo ogni volta che ci si soffia il naso.
  • Curare la causa che si pone alle origini del naso chiuso.
  • Bere molti liquidi, in particolare caldi.
  • Avvalersi dell’ausilio di vaporizzatori nasali od umidificatori, utili per favorire la fluidificazione del muco, dunque la liberazione dal naso chiuso.
  • Evitare sbalzi termici.
  • Coprire il naso e la gola con una sciarpa, prima di uscire.
  • Gli alimenti liquidi caldi sono particolarmente indicati per facilitare lo scioglimento del muco, liberando quindi il naso: brodo, latte caldo, tè, tisane, infusi ecc.
  • Assumere tanta frutta e verdura ricca di vitamina C, utile per rafforzare le difese immunitarie e garantire l’ottimale efficienza dell’organismo.
  • Utilizzo di un umidificare per l’ambiente domestico o lavorativo.
  • Fare una doccia calda (umidità e calore libereranno il naso).
  • Bere abbondantemente per mantenersi idratati (le bevande calde libereranno il naso, ancora di più se balsamiche).
  • Impacchi con un panno caldo-umido sul naso.
  • Evitare sbalzi termici.

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Rimedi naturali per la congestione nasale

A seconda della causa può cambiare la cura, ma da un punto di vista generale i rimedi più comuni ed efficaci per liberare il naso chiuso sono i suffumigi: la tecnica della suffumigazione consiste nella riduzione di una sostanza in vapore, a finalità prettamente terapeutiche. I suffumigi favoriscono l’inspirazione del vapore, assicurando una percezione immediata di conforto. Le droghe naturali più indicate per accelerare la guarigione dal naso chiuso sono:

  • basilico (Ocimum basilicum L.): utilizzato, in tal caso, per le proprietà antinfiammatorie;
  • eucalipto (Eucalyptus globulus Labill): proprietà antinfiammatorie, espettoranti, balsamiche;
  • lavanda (Lavandula officinalis): proprietà antisettiche;
  • limone (Citrus limon): proprietà antisettiche ed antiossidanti;
  • rosmarino (Rosmarinus officinalis): proprietà balsamiche, espettoranti, antiossidanti;
  • arancio amaro (Citrus aurantium L. var. amara): proprietà disinfettanti, antinfiammatorie, decongestionanti;
  • sodio benzoato: azione espettorante, che facilita l’eliminazione di muco;
  • efedrina (estratto da Ephedra sinica): proprietà decongestionanti, impiegata come decotto (specie nella medicina popolare cinese).

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Cosa non fare?

In caso di naso chiuso non si dovrebbe:

  • dormire in posizione prona (a pancia in giù);
  • fumare;
  • deglutire il muco;
  • frequentare posti inquinati;
  • soffiare continuamente il naso nello stesso fazzoletto.

Rimedi farmacologici per la congestione nasale

I farmaci più usati in caso di naso chiuso sono (in caso di naso chiuso dipendente da raffreddore/ influenza): paracetamolo (es. Tachipirina, Efferalgan), claritromicina (es. Biaxin, Macladin, per il naso chiuso dipendente da Haemophilus influenzae), Amantadina (es. Zitrobiotic, farmaco antivirale), ibuprofene (es. brufen, moment) ecc. In caso di naso chiuso dipendente da allergie/rinite si usano invece: corticosteroidi come fluticasone spray (es. avamys, Fluspiral), antistaminici come desloratadina (es. neoclarityn, azomyr, aerius) e decongestionanti come Oximetazolina cloridrato (es. Vicks sinex).

Farmaci: raccomandazioni

Importanti raccomandazioni riguardo alle terapie farmacologiche per il naso chiuso, sono:

  • Non guidare od eseguire lavori pericolosi dopo la somministrazione di antistaminici: la sonnolenza è uno degli effetti collaterali di questi farmaci;
  • Non assumere antistaminici/corticosteroidi senza prescrizione medica;
  • Non assumere antistaminici per la cura del naso chiuso in caso di ipertensione od aritmie cardiache: la somministrazione di questi farmaci aumenta il battito cardiaco ed innalza la pressione arteriosa;
  • Non utilizzare i farmaci corticosteroidi per lunghi periodi;
  • Non assumere antistaminici per lunghi periodi.

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Prevenzione del naso chiuso

Non ci sono ricette fisse per prevenire la congestione nasale, sicuramente è utile evitare sbalzi di temperatura improvvisi e mangiare molta frutta e verdura. Non è possibile prevenire il naso chiuso dipendente da allergie, se non assumendo antistaminici o vaccini specifici a finalità profilattiche. La plastica del setto nasale (settoplastica) consiste nella correzione della deviazione del setto nasale, possibile causa scatenante del naso chiuso recidivante. Quando il naso chiuso dipende dall’ingrossamento delle adenoidi, il trattamento ottimale consiste nella rimozione chirurgica delle stesse. Per approfondire, leggi anche: Adenoidi ingrossate, operazione, convalescenza, ricrescono

Quando chiamare il medico?

Consultare immediatamente il medico se il soggetto riferisce una seria difficoltà respiratoria o se il paziente affetto da naso chiuso è un bambino di età inferiore ai 2 mesi e presenta febbre. A tale proposito leggi questo articolo: Febbre alta nei bambini e neonati: quali farmaci e cosa fare

I migliori prodotti contro febbre, influenza e raffreddore

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, utilissimi in caso di febbre, influenza e raffreddore. Ogni prodotto è stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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