Leggendo articoli e ricerche in campo psicologico, ho trovato un post che risale addirittura al 2007 ma di cui ho deciso di riportare una traduzione perché racchiude alcuni spunti interessanti e controversi che, sono sicuro, sono destinati a far discutere! Per molti fautori della redpill, quanto scritto in questo articolo non apparirà per nulla nuovo, ma per molti altri saranno argomenti difficili “da digerire”, soprattutto per le donne, specie per quelle non più giovani.
Quanto scritto non rappresenta necessariamente la mia opinione, bensì è la traduzione dell’articolo apparso su Psychology Today: “Ten Politically Incorrect Truths About Human Nature” che parla del lavoro di due importanti ricercatori, Alan S. Miller (Ph.D) e Satoshi Kanazawa (Ph.D). Solo in alcuni punti mi sono permesso di intervenire per chiarire meglio alcuni concetti.
Il comportamento umano è prodotto sia dell’innata natura umana che delle esperienze individuali e dall’ambiente. Gli psicologi evoluzionisti, infatti, vedono la natura umana come una serie di adattamenti che spesso operano al di là del pensiero cosciente, e che migliorano le chance di sopravvivenza e di riproduzione predisponendoci a pensare o sentirci in una certa maniera. Le implicazioni di alcune idee in questo articolo possono sembrare immorali, contrarie ai nostri ideali, od offensive. Noi le affermiamo perché sono vere, supportate da prove scientifiche documentate. Che piaccia o no, la natura umana semplicemente non è politically-correct, bensì è crudele e “non guarda in faccia” niente e nessuno per permettere la continuazione e la selezione della specie.
1) Agli uomini piacciono le donne giovani, bionde, con occhi azzurri e seni grandi
Gli uomini preferiscono le donne giovani: uno dei motivi di ciò è che le giovani tendono ad essere più sane e fertili. Inoltre, gli uomini hanno una universale preferenza per le donne che hanno un dato rapporto tra le misure fianchi-vita (vita stretta e fianchi più larghi). Per questo tipo di donne è più semplice avere figli e prima delle altre, perché possiedono una maggiore quantità di ormoni essenziali alla riproduzione. I maschi sono inconsciamente alla ricerca di donne sane e fertili quando cercano donne con un basso girovita.
Un indicatore della giovinezza sono i seni. Fino a tempi molto recenti, per la psicologia evolutiva era un mistero il motivo per cui gli uomini preferissero le donne con il seno grande, dal momento che le dimensioni del seno di una donna non hanno alcuna relazione con la sua capacità di allattare. Ma l’antropologo di Harvard Frank Marlowe sostiene che i seni più grandi, e quindi più pesanti, tendono a cedere più visibilmente con l’età e questo consente all’uomo di valutare l’età e lo stato di salute di una donna a prima vista e con più facilità rispetto ai seni più piccoli. In pratica: più il seno è grande, più l’uomo riesce a capire se la donna è anziana e quindi evitarla come partner; più il seno è piccolo, meno l’uomo riesce a capire la sua età e ad evitare di selezionarla come partner nonostante sia anziana. Un’altra spiegazione (che deriva da uno studio su donne polacche) è che queste tendono ad essere più fertili per il livello più alto di ormoni della riproduzione (estradiolo e progesterone).
Per approfondire, leggi anche: Perché agli uomini piace così tanto il seno delle donne?
Un altro indicatore accurato della salute e della giovinezza di una donna sono i capelli. I capelli di una persona sana sono più brillanti e pigmentati e una donna che porta i capelli lunghi fino alle spalle può rivelare il suo stato di salute per diversi anni. I capelli biondi, in particolare, hanno la proprietà unica di cambiare radicalmente con l’età. Tipicamente, una ragazza giovane con i capelli biondo-chiaro diventerà una donna con i capelli più scuri (tendente al castano chiaro). Quindi i capelli biondi sono i preferiti per i maschi perché, similarmente a quanto accade per il seno, sono chiari indicatori dell’età di una donna e quindi della sua salute e fertilità. Non è un caso che i capelli biondi si siano diffusi soprattutto in Scandinavia e nel nord Europa, probabilmente come mezzo alternativo per le donne per pubblicizzare la propria giovinezza, poiché i loro corpi erano nascosti sotto abiti pesanti utili per difendersi dal freddo.
Infine la preferenza per gli occhi blu sembra universale, e probabilmente deriva dal fatto che sugli occhi con le iridi blu è più semplice individuare il grado di dilatazione delle pupille, rispetto ad altri colori più scuri. Dal momento che la dilatazione della pupilla è un onesto indicatore di interesse e di attrazione, con gli occhi blu sarebbe più facile per l’uomo capire se la donna che hanno di fronte è interessata a lui o meno.
Tutto questo discorso, però, non è attualmente più valido: chirurgia estetica, tinture, lifting, parrucche, lenti a contatto colorate, make up, sono artifici ormai molto diffusi. Ma anche se sappiamo consciamente che una donna bionda con dei grossi seni non è necessariamente giovanissima, i meccanismi psicologici insiti nel nostro cervello continuano a farcela trovare sessualmente attraente.
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2) Gli esseri umani sono per natura poligami
Storia delle civiltà occidentali a parte, la poligamia è sempre stata molto diffusa nelle società umane. Dal punto di vista antropologico sappiamo che il grado di poligamia di una specie è fortemente correlato al grado in cui i maschi sono più alti delle femmine. Più la poligamia è diffusa in una specie, maggiore è la disparità di dimensione tra i sessi. Tipicamente gli uomini sono il 10% più alti delle donne e il 20% più pesanti, questo suggerisce che ci siamo evoluti come specie moderatamente poligama. In contrasto con la monogamia, la poligamia comporta una maggiore varianza di adattamento (fitness variance) tra i maschi, perché consente a pochi maschi più alti e forti di monopolizzare tutte le femmine del gruppo, lasciando i molti maschi meno dotati a “bocca asciutta”. Questo crea anche una maggiore pressione e competizione sui maschi, lasciando molti uomini senza donna perché dotati di “poco potere” ed incapaci di attrarre partner. Inoltre, dato che la specie umana contempla il legame tra uomo e donna per l’allevamento dei piccoli, le donne tendono a preferire compagni alti e forti per assicurarsi protezione. Nella società moderna spesso questi fattori sono stati sostituiti dal benessere economico: un uomo poco alto (e fisicamente poco prestante ed attraente) ma molto ricco e/o potente, è comunque capace di attrarre partner che vedono in lui la sicurezza e la protezione.
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3) La maggior parte delle donne beneficia dalla poligamia, mentre gli uomini dalla monogamia
In condizioni di scarsità, molte donne (ad eccezione di quelle estremamente desiderabili) possono condividere un uomo dall’elevato valore socio-economico-estetico e ciò per loro è un vantaggio. Come disse George Bernard Shaw, “L’istinto materno porta una donna a preferire la decima parte di un uomo di prim’ordine, al possesso esclusivo di uno di terz’ordine”. In pratica le donne, se proprio non hanno un valore così alto da avere l’esclusiva su un partner molto desiderabile, preferiscono dividersi tra loro un uomo molto desiderabile, piuttosto che essere legate a uomini poco desiderabili: per tale motivo le donne dal valore medio/basso beneficiano della poligamia. Le uniche eccezioni sono le donne estremamente desiderabili e dal valore alto/molto alto: esse sotto la monogamia possono monopolizzare gli uomini più ricchi, ma sotto la poliginia, devono condividere gli uomini con altre donne meno desiderabili.
La situazione è esattamente opposta per gli uomini. Per gli uomini la monogamia assicura una compagna, mentre con la poligamia si rischia che tutte le donne vengano “monopolizzate” dai maschi più attraenti, mentre tutti gli altri (la maggioranza) rimane senza una compagna (incel, per capirci, cioè “celebi involontari”). In regime di monogamia un uomo poco desiderabile troverà una donna poco desiderabile, ma sempre meglio che non trovarne nessuna; in regime di poligamia, invece, non ne troverà nessuna perché saranno in maggioranza attratte o legate ai pochi uomini di livello più elevato della gerarchia. In un mondo totalmente slegato da qualsiasi regola, tuttavia, qualsiasi uomo se potesse sarebbe altamente poligamo, nel senso che la natura ha programmato il maschio per desiderare di accoppiarsi con il maggior numero di donne possibili, comportamento che aumenta le possibilità di continuare la specie.
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4) La maggior parte dei kamikaze sono musulmani
Le missioni suicide non sono sempre motivate dalla religione. Secondo il sociologo Diego Gambetta dell’università di Oxford, autore di Making Sense of Suicide Missions, il motivo ha a che fare con la sfera sessuale. La prima domanda da farsi è: perché l’Islam è in pratica l’unica religione che motiva i suoi seguaci a commettere missioni suicide? La risposta sorprendente dal punto di vista evolutivo è che gli attentati suicidi musulmani potrebbero non avere nulla a che fare con l’Islam, il Corano, la religione, la politica, la cultura, l’etnia, l’educazione o la lingua, mentre invece potrebbe avere molto a che fare con il sesso o, in questo caso, con l’assenza di sesso. Quello che distingue l’Islam dalle altre religioni maggiori è che tollera la poligamia. Come abbiamo visto nel precedente paragrafo, consentire a pochi uomini di elevato status di monopolizzare tutte le donne, finisce per escluderne molti altri dall’opportunità di riprodursi: questo crea scarsità di donne e frustazione nella maggioranza della popolazione maschile. E’ piuttosto facile da capire: se il 50% degli uomini ha due mogli ciascuno, l’altro 50% non ne ha affatto e quest’ultima metà non è affatto contenta di questo stato di “incellitudine”.
La poligamia aumenta molto la pressione per la competizione tra gli uomini, specialmente tra uomini giovani non bellissimi e di basso livello socio-economico. Aumenta anche la probabilità del ricorso alla violenza per la conquista di una compagna: questi uomini hanno poco da perdere e molto da guadagnare rispetto ai pochissimi maschi all’apice della gerarchia estetico-socio-economica, che hanno un numero anche elevato di mogli. Nonostante questo, la poligamia non è un motivo sufficiente per spiegare l’esistenza dei kamikaze. Per esempio nell’Africa sub-sahariana e ai Caraibi ci sono società molto più poligame di quella musulmana, e hanno anche alte percentuali di crimini violenti, ma non kamikaze. Cosa spinge quindi alcuni uomini, a suicidarsi? L’ingrediente fondamentale per spiegare l’esistenza dei kamikaze è la promessa di 72 vergini che attendono in cielo ogni martire dell’Islam. Per un occidentale non musulmano ciò può non essere una prospettiva così attraente da giustificare un’immolazione, anche visto e considerato che con la monogamia è virtualmente assicurata una compagna per ogni uomo (anche se questo era valido soprattutto fino al seconlo scorso: negli ultimi anni ciò è sempre meno vero, grazie all’indipendenza raggiunta dalle donne ed allo strapotere loro concesso dai social). Ma per un musulmano, che si accorge di essere un completo fallimento dal punto di vista della riproduzione, destinato a non poter avere (per tutta la vita) delle donne per sé a causa di scarso valore estetico-socio-economico, è un motivo decisamente sufficiente per immolarsi. Tutti gli studi sui kamikaze indicano che questi siano i più giovani non solo della popolazione musulmana in genere, ma anche degli altri membri (non-suicidi) della loro stessa fazione. Inoltre, quasi tutti i suicidi sono single. Giovani e single significa avere la maggiore tensione sessuale possibile, senza alcuna compagna, quindi sono proprio loro a propendere per cercare la via del paradiso, avendo ben poco da perdere in Terra. In parole semplici: chi ha già una compagna in terra, perché dovrebbe uccidersi per avere una o più compagne in un ipotetico paradiso? Si suicida chi non ha speranza di avere una compagna e spera di trovarne ben 72 dopo la morte. Senza la promessa di vergini in paradiso, forse i suicidi diminuirebbero.
5) Avere figli maschi riduce la probabilità di divorzio
Sociologi e demografi hanno scoperto che le coppie che hanno almeno un figlio hanno un rischio di divorzio significativamente inferiore rispetto alle coppie che hanno solo figlie. Perchè avviene questo?
Dato che il valore riproduttivo di un uomo adulto è dato soprattutto dal suo benessere, status socio-economico e potere, mentre per una donna è determinato principalmente dall’attrattività e dalla giovinezza, il padre può assicurasi che il figlio erediti il più elevato valore socio-economico possibile, mentre invece può fare ben poco per mantenere una figlia giovane per sempre o renderla più attraente fisicamente se proprio non lo è. La continua presenza del padre diviene quindi cruciale per il figlio, ma non così necessaria per la figlia: da qui un aumento statistico delle possibilità di divorzio tra i genitori che hanno figlie femmine. La presenza dei figli maschi scoraggia il divorzio e l’allontanamento del padre dalla famiglia più della presenza delle figlie, e questo effetto tende ad essere tanto più marcato quanto più la famiglia è benestante e potente.
CONTINUA LA LETTURA CON LA SECONDA PARTE DI QUESTO ARTICOLO, CON ALTRE CINQUE VERITA’ SCOMODE: Ipotesi di Trivers-Willard, dark triad, crisi di mezza età maschile e altre verità scomode
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Bomba io sono d’accordo, con tutto quelli prima di me invece non capiscono nulla e vivono nelle favole
Adesso siamo in due…la parte dei kamikaze (cosa ha a che vedere con l articolo non lo so) e di un qualunquismo e luoghi comuni sconcertanti, oltre ad altre parti dell articolo. Qurst ultimo può essere anche scritto dal migliore medico esistente ma se contiene stronzate abbiamo il diritto di criticarlo
Che cosa ne penso? Penso che l’articolo: “gli uomini sono per natura poligami” è una stronzata pazzesca. Tutto, dall’inizio alla fine, pieno di luoghi comuni, dalla bionda con gli occhi blu all’uomo con i soldi. Mi sembrano discorsi da bar o da cortile.
D’altronde è solo l’opinione di due psicologi e professori universitari di fama mondiale, con grandissima esperienza nel campo, pubblicata su Psychology Today. Per fortuna c’è lei a considerarlo “stronzata”.
Lo Staff di MO