Ipotesi di Trivers-Willard, dark triad, crisi di mezza età maschile e altre verità scomode

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AMORE COPPIA SESSO FIDANZATI (2)Questo post è la seconda parte dell’articolo: Gli uomini sono per natura poligami e sono attratti da donne giovani e con seno grande: le verità scomode

Quanto scritto non rappresenta necessariamente la mia opinione, bensì è la traduzione di un articolo apparso su Psychology Today: “Ten Politically Incorrect Truths About Human Nature” che parla del lavoro di Alan S. Miller (Ph.D) e Satoshi Kanazawa (Ph.D). Solo in alcuni punti mi sono permesso di intervenire per chiarire meglio alcuni concetti.

6) Persone esteticamente belle hanno più figlie femmine

Si crede comunemente che se i genitori concepiscono un maschio o una femmina dipenda dal caso. Si, è quasi del tutto vero. Quasi. Il rapporto tra i sessi varia leggermente in circostanze diverse e per famiglie diverse. Sembrerebbero esistere fattori che influenzano – pur se sottilmente – il sesso di una prole. Uno dei principi più celebri della biologia evoluzionistica, l’ipotesi di Trivers-Willard, afferma che i genitori più ricchi hanno più figli maschi, mentre i genitori poveri hanno più femmine. Questa ipotesi è stata documentata in tutto il mondo e sembra trovare riscontri nell’intera storia dell’umanità. Presidenti, vicepresidenti e segretari di gabinetto americani hanno più figli che figlie. I poveri pastori di Mukogodo nell’Africa orientale hanno più figlie che figli. I registri parrocchiali della chiesa del XVII e XVIII secolo mostrano che i ricchi proprietari terrieri di Leezen, in Germania, avevano più figli che figlie, mentre i braccianti agricoli e i commercianti senza proprietà avevano più figlie che figli. In un sondaggio tra gli intervistati di 46 nazioni, è apparso chiaro come sia più probabile che gli individui ricchi indichino una preferenza per i figli maschi, mentre è più probabile che gli individui meno ricchi indichino una preferenza per le figlie.

L’ipotesi di Trivers-Willard – generalizzando – dice che se i genitori hanno dei tratti trasmissibili che sono migliori per i maschi che per le femmine (status socio-economico), allora avranno più frequentemente maschi. Al contrario, se i genitori hanno dei tratti trasmissibili che sono migliori per le figlie che per i maschi (bellezza), avranno più femmine. L’attrattiva fisica, pur essendo una qualità universalmente positiva, contribuisce infatti di più al successo riproduttivo delle donne che a quello degli uomini (visto che gli uomini cercano bellezza nella propria partner), mentre la ricchezza contribuisce più al successo riproduttivo degli uomini (visto che le donne cercano ricchezza nel proprio partner).

In parole estremamamente semplici: i genitori ricchi hanno più figli maschi perché un maschio ricco attrae più donne; i genitori belli hanno più femmine perché una figlia bella attrae più uomini. In questo modo la natura aumenta le possibilità di riproduzione per ambo i sessi.

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7) Cosa hanno in comune Bill Gates e Paul McCartney con i criminali?

Le espressioni dei desideri competitivi, la cui funzione ultima è quella di incrementare il successo riproduttivo, hanno un picco tra la tarda adolescenza e l’età adulta, per poi scendere tra i 20 e 30 anni fino ad assestarsi nella mezza età. Criminalità e creatività possono essere questo genere di espressioni. La ragione del decadimento di questi desideri, è che l’evoluzione ci ha programmati ad essere competitivi subito dopo la pubertà per poi diventare più cauti dopo la nascita del primo figlio, il che avviene in genere prima dei 30 anni. Prima dei figli, il nostro compito è essere competitivi; con l’arrivo dei figli il compito diventa quello di accudirli e proteggerli.

Ciò che hanno in comune Bill Gates, Paul McCartney ed i criminali riguarda un concetto chiave della biologia evoluzionistica: la scelta delle femmine. Partiamo da un concetto generale: di base le donne dicono sempre no agli uomini, visto che la gravidanza è faticosa e, in passato, spesso mortale, quindi la natura ha programmato la donna per essere ultra-selettiva e scegliere con molta cura i partner che dovranno diventare padri dei propri figli. Di fronte a questo “no”, gli uomini hanno dovuto conquistare terre straniere, vincere battaglie e guerre, comporre sinfonie, scrivere libri e sonetti, dipingere i soffitti delle cattedrali, fare scoperte scientifiche, diventare campioni sportivi, suonare in rock band e scrivere nuovi software per computer con lo scopo di impressionare donne in modo che acconsentano ad avere rapporti sessuali con loro. Uomini hanno costruito (e distrutto) civiltà per impressionare le donne, in modo che potessero dire di si e, quando esse non erano disponibili, sono andate in altre nazioni per rapirle.

Bill Gates, Paul McCartney ed un criminale di un certo successo (ad esempio il noto trafficante Pablo Escobar, finché era in vita) hanno in comune la capacità di attrarre un grandissimo numero di donne in quanto tutti e tre hanno un elevato livello sociale, cioè sono belli e/o famosi e/o ricchi (i criminali hanno anche la famosa attraentissima dark triad, cioè la triade oscura, composta da narcisismo, machiavellismo, psicopatia). In una parola sola: sono vincenti. Per le donne questo è motivo valido per affrontare una gravidanza, visto che l’uomo vincente può assicurare protezione e sicurezza economica per sé e per la prole.

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8) La crisi di mezza età dell’uomo è causata da sua moglie

Molti uomini passano per la crisi di mezza età, ma questa non riguarda il fatto che abbiano raggiunto i 50 anni, bensì riguarda l’età della loro moglie. Dal punto di vista della psicologia evoluzionista, la crisi è provocata dalla menopausa della moglie che cessa di essere fertile, nell’uomo quindi questo determina un calo della libido e la voglia, inappagata per quasi tutti, di attrarre compagne più giovani. In parole semplici, la crisi di mezza età degli uomini non esiste in senso assoluto, ma relativo: un 50enne sposato con una 50enne avrà una crisi di mezza età, mentre un 50enne sposato con una 20enne non l’avrà. Scherzando, tra uomini si dice spesso che il miglior rimedio alla disfunzione erettile (quella che una volta veniva chiamata impotenza) sia avere una partner più giovane e bella. Farmaci come il Viagra vengono spesso usati perché la propria partner, con gli anni, diventa meno attraente e l’uomo non riesce più a raggiungere una erezione soddisfacente grazie a lei.

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9) E’ naturale per un politico rischiare tutto per una relazione (ma solo se è maschio)

La mattina del 21 gennaio 1998, quando gli americani si sono svegliati con la sorprendente accusa che il presidente Bill Clinton avesse avuto una relazione con uno stagista di 24 anni della Casa Bianca, la storica darwiniana Laura L. Betzig ha pensato: “Te l’avevo detto“. Betzig sottolinea che mentre gli uomini potenti nel corso della storia occidentale si sono ufficialmente sposati in modo monogamo (solo una moglie legale alla volta), segretamente si sono sempre accoppiati in modo poligamo (hanno avuto amanti, concubine e schiave). Di conseguenza, uomini potenti di alto rango nel corso della storia umana ottennero un successo riproduttivo molto elevato, lasciando un gran numero di discendenti (legittimi e non), mentre innumerevoli uomini poveri morirono senza un compagno e senza figli. Mi viene in mente il condottiero mongolo Gengis Khan, vissuto tra il 1162 e il 1227, che ebbe centinaia di figli grazie alle numerosissime donne a cui poteva sessualmente accedere (anche con la forza, visto l’enorme potere che possedeva). Il condottiero ebbe talmente tanti figli e nipoti che una ricerca dell’University of South California  ha calcolato che l’otto per cento della popolazione maschile della maggior parte dei Paesi asiatici possiede un “marchio genetico” che risale a mille anni fa e che sarebbe riconducibile al Dna del leader mongolo. L’uomo cerca, nella sua vita, di aver più donne possibili a prescindere dalla loro condizione per mettere al mondo più figli possibile (“più è meglio”, al contrario delle donne, per cui “meno è meglio”), e gli uomini potenti nella storia, come Bill Clinton, hanno sempre avuto più possibilità di farlo.

La domanda che molti hanno posto nel 1998 – “Perché mai l’uomo più potente del mondo dovrebbe mettere a repentaglio il suo lavoro, la sua reputazione e la sua intera vita per una banale relazione con una giovane donna?” – è, dal punto di vista darwiniano, sciocca. La risposta di Betzig sarebbe: “Perché no?” Gli uomini si sforzano di ottenere il potere politico, consciamente o inconsciamente, al fine di avere un accesso riproduttivo a un numero maggiore di donne. L’accesso alla riproduzione delle donne è l’obiettivo, mentre la carriera politica (o la carriera sportiva, o qualsiasi altra carriera che porti status socio-economico elevato) è uno dei possibili mezzi. Chiedere perché il Presidente degli Stati Uniti avrebbe avuto un incontro sessuale con una giovane donna rischiando tutto è come chiedere perché qualcuno che ha lavorato molto duramente per guadagnare una grossa somma di denaro, l’avrebbe poi spesa in qualcosa che gli piaceva. In parole povere: la natura spinge gli uomini a poter riprodursi il più possibile ed i soldi ed il potere permettono di farlo, perché le donne sono da essi attratti. Ciò che distingue Bill Clinton non è il fatto che abbia avuto relazioni extraconiugali mentre era in carica: ciò che lo distingue è il fatto che la vicenda sia stata resa nota. La maggioranza degli uomini potenti lo fa, ma non tutti vengono “beccati”.

In definitiva gli uomini inseguono il potere politico (o qualsiasi altro tipo di potere), consciamente o inconsciamente, per spendere tale potere per attrarre la platea femminile ed avere più successo riproduttivo con il più grande numero di donne possibile.

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10) Gli uomini molestano sessualmente le donne perché non sono sessisti

Una sfortunata conseguenza del numero sempre crescente di donne che entrano nel mondo del lavoro e lavorano fianco a fianco con gli uomini è il numero crescente di casi di molestie sessuali. Perché le molestie sessuali devono essere una conseguenza necessaria dell’integrazione sessuale nel mondo del lavoro? Lo psicologo Kingsley R. Browne identifica due tipi di casi di molestie sessuali: il quid pro quo (“Devi dormire con me se vuoi mantenere il tuo lavoro o essere promosso”) e “ambiente ostile” (il posto di lavoro è considerato troppo sessualizzato per lavoratori per sentirsi al sicuro e a proprio agio). Mentre le femministe e gli scienziati sociali tendono a spiegare le molestie sessuali in termini di “patriarcato” e altre ideologie, Browne individua la causa ultima di entrambi i tipi di molestie sessuali nelle differenze di sesso nelle strategie di accoppiamento.

Gli studi dimostrano inequivocabilmente che gli uomini sono molto più interessati al sesso occasionale a breve termine rispetto alle donne. In uno studio ormai classico, il 75% degli studenti universitari avvicinati da un’attraente sconosciuta ha accettato di fare sesso con lei; nessuna delle donne avvicinate da un attraente estraneo maschio lo fece. Molti uomini che non avrebbero frequentato la sconosciuta hanno comunque accettato di fare sesso con lei e probabilmente, molti di loro, avrebbero accettato le avances sessuali anche se la sconosciuta non fosse stata poi così bella.

Vista in quest’ottica, le molestie quid pro quo sarebbero manifestazioni del maggiore desiderio degli uomini per il sesso occasionale a breve termine e della loro volontà di utilizzare qualsiasi mezzo disponibile per raggiungere tale obiettivo. Le femministe spesso affermano che le molestie sessuali “non riguardano il sesso ma il potere”; Browne sostiene che sono entrambi: uomini che usano il potere come mezzo per fare sesso. “Dire che si tratta solo di potere non ha più senso che dire che la rapina in banca riguarda solo le armi, non i soldi”. La donna femminista media non coglie questo aspetto, semplicemente perché… è donna.

I casi di molestie sessuali della varietà dell’ambiente ostile derivano da differenze di sesso in ciò che uomini e donne percepiscono come comportamento “eccessivamente sessuale” o “ostile”. Molte donne si lamentano legittimamente di essere state sottoposte a trattamenti abusivi, intimidatori e degradanti da parte dei loro colleghi maschi. Browne sottolinea che molto prima che le donne entrassero nel mondo del lavoro, gli uomini stessi si sottoponevano a vicenda a un trattamento così violento, intimidatorio e degradante. L’abuso, l’intimidazione e il degrado fanno tutti parte del repertorio maschile di tattiche impiegate in situazioni competitive, a prescindere dal sesso del collega di lavoro. In altre parole, gli uomini non trattano le donne in modo diverso dagli uomini – la definizione di discriminazione, sotto la quale ricade legalmente la molestia sessuale – ma il contrario: paradossalmente gli uomini molestano le donne proprio perché non sono sessisti, cioè non fanno discriminazione tra uomini e donne.

E voi cosa ne pensate?

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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