L’epilessia è una delle affezioni neurologiche più frequenti e vissuta spesso in modo drammatica. Spesso è l’unica manifestazione di uno stato morboso che, altrimenti inapparente, persiste lungo l’intero arco della vita del soggetto e richiede un regolare trattamento medico. In molti altri casi gli attacchi epilettici sono conseguenza di patologie intercorrenti, neurologiche e non, o di traumi cerebrali.
Il termine epilessia definisce crisi ricorrenti ricondotte da Hughlings Jackson, oltre un secolo fa, a scariche intermittenti, improvvise ed eccessive di neuroni cerebrali corticali. Il termine convulsione si riferisce a una crisi epilettica in cui predominano le manifestazioni motorie. Crisi epilettica è il termine più appropriato, dal momento che molti attacchi sono puramente sensitivi o acinetici e che il termine può essere qualificato (per es. crisi epilettica psichica e crisi epilettica convulsiva).
Le crisi epilettiche possono manifestarsi in modi diversi a seconda della causa, della sede della lesione, dei correlati elettroencefalografici (EEG) e del livello di maturazione del sistema nervoso al momento della loro comparsa. Sono state elaborate molte classificazioni sulla base di queste e altre caratteristiche. Nella pratica, tuttavia, è sufficiente individuare due categorie principali:
- crisi epilettiche generalizzate (o “primarie”): sono bilaterali simmetriche, senza esordio focale. Si distinguono due tipi, una definita “grande male” dagli autori francesi, attualmente chiamata “crisi di tipo tonico-clonico” o “crisi tonico-clonica“, e l’altra, caratterizzata da brevi sospensioni dello stato di coscienza, chiamata in origine “piccolo male” e attualmente “assenza“.
- crisi epilettiche parziali (o “secondarie”): sono crisi con esordio focale. Tali crisi possono essere distinte in due forme diverse: 1) semplici, in cui non vi è compromissione della coscienza; 2) complesse, in cui la coscienza è compromessa o alterata. Le crisi parziali presentano manifestazioni cliniche variabili in rapporto alla sede del focolaio e spesso possono andare incontro a generalizzazione secondaria. Le crisi epilettiche parziali sono anche definite crisi focali o secondarie sottolineando il fatto che esse hanno un esordio focale e in genere una causa strutturale identificabile, il che rende necessario determinare la localizzazione e la natura della lesione epilettogena.
Per approfondire:
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- Crisi epilettiche generalizzate (primarie): crisi tonico-clonica (grande male)
- Crisi epilettiche generalizzate (primarie): assenza (piccolo male)
- Epilessia tipo assenza infantile o picnolessia: cause, sintomi, diagnosi, cure
- Crisi epilettiche parziali o focali semplici e complesse
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