Con il termine “emorroidi” si identifica un gruppo di strutture vascolari appartenenti al canale anale che proteggono i muscoli dello sfintere anale durante il passaggio delle feci e giocano un ruolo molto importante nella continenza fecale; quando le emorroidi sono gonfie ed infiammate, diventano “patologiche” e causano una sindrome nota come malattia emorroidaria. La presenza di sintomi e segni relativi alla malattia emorroidaria, prende il nome di “crisi emorroidaria”. Il sanguinamento ed il prolasso sono i sintomi principali delle emorroidi interne ed è per uno di questi che generalmente il paziente si rivolge al medico. Altri sintomi sono le perdite di muco, che causano il cosiddetto ano umido, il dolore anale, l’incontinenza fecale, il bruciore ed il prurito perianale. Non di rado i pazienti si presentano anemici a causa di un sanguinamento prolungato ed abbondante.
Dolore
Il dolore vero e proprio, costrittivo, puntorio o urente, è caratteristico delle complicanze o delle lesioni eventualmente associate alle emorroidi. Le emorroidi anche prolassate provocano piuttosto un senso di pesantezza, eventualmente un senso di bruciore o di pizzicore che può essere localizzato all’interno del canale anale con irradiazioni verso il coccige o verso il pube, specie se coesiste prolasso mucoso anteriore occulto, o nel canale anale stesso o infine perianale con irritazione cutanea dovuta al prolasso. Specie con il prolasso, il paziente si sente depresso e può sentirsi ossessionato dalla lesione, assumendo un carattere introspettivo anche per i condizionamenti culturali e sociali di questa patologia. Questo dato è ovviamente esasperato in presenza di un dolore intenso legato alle complicanze e alle lesioni associate. Un senso di tumefazione o di massa, mobile o fissa, avvertita profonda o nel canale anale, o fissa al margine anale, può insorgere gradatamente o improvviso come nel caso della trombosi esterna. Tutti questi elementi diagnostici sono evocati dal proctologo nell’anamnesi, ma richiedono sempre una valutazione obiettiva. Al contrario un dolore violento, parossistico, successivo alla defecazione o continuo che impedisce di camminare o di dormire, non è generalmente di origine emorroidaria a meno che non insorga una complicanza.
Il rapporto dolore-emorragia è altrettanto ambiguo del rapporto emorroide-emorragia: il dolore vero e proprio è tipico delle complicanze della malattia emorroidaria, quali papillite, criptite, trombosi o di un ascesso insorto spontaneamente o dopo un trattamento sclerosante, ma le emorroidi interne di per sé non sono mai dolorose.
Irritazione cutanea perianale e prurito
La presenza di emorroidi patologiche determina fastidio, bruciore e prurito nel paziente, specie dopo l’evacuazione. Il continuo grattarsi, da parte del paziente, può determinare infiammazione perianale. Nei casi di emorroidi prolassate un certo grado di dermatite perianale è quasi sempre presente in particolare per l’irritazione dovuta all’umidità creata dalla continua secrezione di muco. Ciò induce prurito più o meno intenso e facilmente provoca sovrainfezioni micotiche. L’ano umido ed il prurito possono verificarsi anche senza emorroidi di quarto o terzo grado ma con un prolasso minimo.
Sintomi di emorroidi esterne marginali
Si può parlare propriamente di emorroidi esterne solo nel caso di lesioni ad impianto basso. Le emorroidi marginali appaiono come protuberanze bluastre ricoperte da cute a partenza dal plesso emorroidario esterno; diventano chiaramente visibili quando il paziente viene invitato a ponzare come per la defecazione. Si osservano talvolta anche nei bambini. Sono asintomatiche e danno segno di sé solo se associate a lesioni dermatologiche o a secrezione mucosa rettale o ad altra patologia (ragade, papillite, criptite, emorroidi interne) ma soprattutto se insorge un ematoma, una trombosi o un
edema perianale. Essendo rivestite da cute sono dotate di estrema sensibilità. Non vanno quindi trattate né con iniezioni sclerosanti né con legature elastiche.
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