Il prurito anale è un sintomo molto fastidioso che interessa la zona anale e perianale, internamente e/o esternamente. In genere peggiora in genere durante la notte, nei periodi caldi dell’anno o dopo esercizio fisico. A volte è associato a bruciore, rossore e/o dolore della zona. Nei bambini è spesso associato alla presenza di parassitosi intestinale. Negli adulti si osserva più tipicamente in presenza di sudorazione eccessiva, ad esempio nella stagione estiva. Il disturbo può essere isolato o può far parte di un quadro di prurito cutaneo diffuso anche ad altre sedi.
Cause e fattori di rischio
Le cause specifiche di prurito in zona anale interno o esterno, spesso rimangono sconosciute. Tra le possibili cause e fattori di rischio, che direttamente o indirettamente possono provocare prurito anale, ricordiamo:
- scarsa o inefficace igiene della zona anale e perianale;
- eccessiva o scorretta igiene della zona anale e perianale;
- biancheria intima di tessuto e/o forma irritante;
- obesità;
- dermatite;
- intervento chirurgico recente;
- frequente attività fisica con elevata sudorazione e scarsa pulizia;
- alimentazione scorretta, povera di fibre e ricca di grassi;
- mangiare cibi piccanti o speziati;
- mangiare cibi crudi;
- scarsa idratazione;
- fumo di sigaretta;
- conformazione anatomica;
- diabete;
- farmaci come antibiotici;
- radioterapia;
- infezioni;
- parassiti intestinali;
- candida;
- scabbia;
- gonorrea;
- sifilide;
- polipi all’ano;
- condilomi;
- ragadi anali;
- sindrome dell’intestino irritabile;
- stitichezza;
- proctite;
- emorroidi;
- eczema;
- psoriasi;
- ascesso anale;
- cisti pilonidale;
- fistole anale;
- malattie autoimmunitarie;
- problemi psicologici/psichiatrici (ansia, depressione, disturbo ossessivo compulsivo, schizofrenia…);
- tumori (cancro al colon, retto, ano).
La presenza di una causa o fattore di rischio, non esclude la presenza di altre cause o fattori di rischio. Le forme parassitarie, presenti soprattutto nei bambini ed associate ad un circuito di trasmissione oro-fecale, sono sostenute da Enterobius vermicularis; le uova che si trovano nell’intestino, si schiudono nel colon, rilasciando le forme larvali che migrano nel retto e nella mucosa perianale. Il prurito è dovuto all’attività dei parassiti e alla reazione infiammatoria cutanea. In questi casi, un terzo dei bimbi risulta assolutamente asintomatico, mentre i restanti due terzi possono andare incontro ad una sovrainfezione batterica delle lesioni provocate dal grattamento e dai vermi.
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Sintomi e segni
Segni e sintomi potenzialmente associati a prurito anale, sono:
- dolore che si accentua durante la defecazione;
- rossore;
- ascesso anale;
- fistole anale;
- ragade anale;
- emorroidi;
- cisti pilonidale;
- lesioni e traumi anali e perianali;
- (rettorragia e proctoragia) sanguinamento rettale o anale;
- stipsi;
- fecaloma;
- blocco intestinale;
- cattiva digestione;
- meteorismo;
- flatulenza;
- malessere generale;
- vomito;
- diarrea;
- dolore addominale;
- insonnia;
- agitazione;
- cefalea.
Diagnosi
L’esame obiettivo proctologico è molto importante per articolare i diversi procedimenti diagnostici; le alterazioni della pelle possono essere completamente assenti o presentarsi in forma di dermatite, macerazione cutanea, lichenificazione, ulcerazione. In caso di prurito anale in una bambina o in un bambino, occorre allestire uno scotch test, che consiste nell’applicare del nastro adesivo nell’ano del bambino, avendo cura di lasciarlo in sede per un’intera notte. Evitando possibili contaminazioni, il nastro adesivo deve essere rimosso ed adeso ad un vetrino. A questo punto, il vetrino deve essere consegnato al laboratorio di microbiologia per la ricerca microscopica del verme. Inoltre può essere fatta una ricerca delle uova del verme nelle feci. Nel caso di un adulto, può concomitare con malattie sistemiche o cutanee quali diabete mellito, eczema, candidosi, o con lesioni locali quali emorroidi, ragadi, condilomi. In caso di prurito anale grave, con lesioni od ulcerazioni della cute perianale con evidente infezione, occorre procedere con un tampone che verifichi l’eventuale presenza di batteri, per l’allestimento di un antibiogramma. In alcuni casi, sono utili alla diagnosi:
- ispezione digitorettale;
- ecografia;
- anoscopia;
- rettoscopia;
- TAC;
- risonanza magnetica.
Cura
La cura è subordinata alla causa a monte che determina il prurito: curata quella, il prurito dovrebbe cessare o almeno diminuire in intensità. Utile spesso è la somministrazione di farmaci come i glucocorticoidi e antimicotici. Per le forme sostenute da Enterobius vermicularis, oltre all’igiene accurata, occorre il trattamento con mebendazolo, albendazolo, Pyrantel Pamoato in associazione con steroidi. Normalmente va trattata tutta la famiglia del paziente.
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Complicazioni
Complicazioni a volte legate al prurito anale sono:
- lesioni da grattamento;
- enuresi;
- vaginite;
- salpingite;
- peritonite;
- psoriasi.
Consigli
E’ importante evitare improbabili cure “fai da te” o i “rimedi della nonna”: il rischio è quello di acuire il problema, anziché risolverlo, creando i presupposti di complicanze anche relativamente gravi. Si consiglia di smettere di fumare e soprattutto una accurata pulizia della zona anale, per prevenire eventuali recidive, anche usando saponi antibatterici ed antimicotici di alta qualità, come questo: https://amzn.to/2HJeao4
Dieta
Una modificazione del regime alimentare qualora il paziente seguisse una dieta squilibrata, può essere di enorme sollievo; è importante:
- evitare cibi piccanti o troppo speziati;
- evitare cibi astringenti;
- moderare il caffè;
- evitare alcolici;
- bere molta acqua;
- aumentare l’introito di fibre.
Quando andare dal medico?
Un prurito anale transitorio e non associato ad altri sintomi o segni, non è generalmente grave ed in genere non abbisogna di alcuna cura. Un prurito anale intenso, cronico ed associato ad altri sintomi come dolore e sanguinamento, deve essere controllato da un proctologo, dal momento che il prurito anale può essere la spia di una malattia anche grave.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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