Con il termine “emorroidi” si identifica un gruppo di strutture vascolari appartenenti al canale anale che proteggono i muscoli dello sfintere anale durante il passaggio delle feci e giocano un ruolo molto importante nella continenza fecale; quando le emorroidi sono gonfie ed infiammate, diventano “patologiche” e causano una sindrome nota come malattia emorroidaria, spesso semplicemente chiamata “emorroidi“. Esistono diverse terapie per la malattia emorroidaria e le sue complicazioni:
- terapie mediche:
- trattamento igienico-sanitario,
- farmaci per via orale,
- farmaci per via parenterale,
- antiemorroidari per uso topico,
- trattamenti ambulatoriali strumentali:
- terapia sclerosante,
- legatura elastica,
- crioterapia,
- dilatazione anale, divulsione anale e sfinterotomia,
- evacuazione di ematoma anale,
- escissione dei cavoccioli emorroidari ambulatoriale,
- terapia sclerosante con coagulazione all’infrarosso,
- diatermoterapia bipolare,
- terapie chirurgiche.
In questo articolo ci occuperemo in particolare di terapia sclerosante con coagulazione all’infrarosso e faremo un rapido accenno alla diatermoterapia bipolare.
Terapia sclerosante con coagulazione all’infrarosso
Proposta dal proctologo svizzero Neiger nel 1977 questa metodica si avvale dell’ azione emostatica e coagulatrice dei raggi infrarossi per indurre una sclerosi dei vasi del tessuto
emorroidario con formazione di tessuto cicatriziale.
I raggi infrarossi sono emessi da una lampada di 12-14 volts al tungsteno- iodio posta in un riflettore ellittico e sono centrati in una guida conduttrice di raggi. L’esposizione dei
tessuti a raggi con temperatura di 80-100°C è regolata da un sistema ad orologeria a 1,2 secondi. In tal modo si ottiene una zona di necrosi di 3 mm di diametro e altrettanto di spessore.
Lo strumento ha una impugnatura provvista di un pulsante. La punta viene applicata attraverso l’anoscopio sulla mucosa al di sopra dei noduli emorroidari. Subito dopo l’irradiazione si vede un’ulcerazione superficiale di colorito grigi astro ed una coagulazione dei tessuti con edema.
Tre giorni dopo si forma del tessuto di granulazione sotto la mucosa, di aspetto rossastro con una leggera retrazione superficiale. Questo tessuto del diametro di circa 3 mm presenta tutti i vasi coagulati. Dopo 2 settimane la superficie irradiata è ricoperta da uno strato epiteliale e tutti i vasi trombizzati sono diventati tessuto di granulazione. Dopo 3 settimane non si nota più nulla.
Come nella tecnica della legatura o delle iniezioni sclerosanti si trattano nella stessa seduta 2 o 4 punti sui lati opposti. I trattamenti si effettuano ad una settimana di distanza l’uno dall’altro. Dopo 4 applicazioni nella prima seduta, nelle sedute successive saranno sufficienti altre quattro applicazioni nei punti intermedi.
I vantaggi del metodo sono rappresentati dalla possibilità di dosare esattamente l’estensione e la profondità della coagulazione e della sclerosi, cosa meno facile con le iniezioni sclerosanti e soprattutto con la crioterapia. Rispetto a quest’ultimo metodo l’apparecchio per la coagulazione è meno voluminoso e più facile da utilizzare; altri vantaggi sono la rapidità del trattamento (pochi secondi) e l’assenza di adesione della sonda ai tessuti. Inoltre è un metodo abbastanza sicuro e indolore perché l’applicazione provoca solo un leggero fastidio; la coagulazione è molto limitata e non provoca che
una reazione infiammatoria circoscritta. Il metodo non è indicato nei prolassi permanenti ma solo in quelli riducibili, né in presenza di patologia associata come trombosi, criptite, papillite, ragade o ascesso.
In una verifica del metodo da parte dei proctologi del St. Mark’s Hospital è risultato che la coagulazione all’infrarosso è superiore al trattamento con iniezioni sclerosanti nelle
emorroidi di primo grado, ma dà risultati simili alla legatura nelle emorroidi di secondo e di terzo grado; sembra inoltre migliore per quanto riguarda il dolore, che è stato avvertito in modo significativo nel 70% dei casi con i metodi convenzionali (iniezioni sclerosanti e legatura elastica) e solo nell’8,5% dopo coagulazione con infrarosso.
Diatermoterapia bipolare
Pochi studi sono stati pubblicati con questa metodica che viene indicata nelle emorroidi di tutti i gradi, compreso il quarto. Secondo Dennison e Varma i risultati sono simili
a quelli ottenuti con la fotocoagulazione. Si tratta di una metodica costosa, che richiede notevole tempo per la sua applicazione, con risultati non superiori agli altri metodi
ambulatoriali.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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