Con gozzo (anche chiamato struma, in inglese “goiter“) in medicina ci si riferisce all’aumento di volume della ghiandola tiroide, spesso così ingrandita da risultare ben visibile anche ad occhio nudo andando ad occupare ampie porzioni del collo. Il gozzo ha consistenza dura, quasi lignea, sclerotizzata, poiché l’epitelio ghiandolare è stato completamente sostituito da tessuto fibroso cicatriziale. È uno stato tipico degli stadi tardivi di molte patologie che interessano la tiroide e – essendo queste ultime molto più diffuse nelle donne oltre i 30 anni – è più diffuso in questa categoria di persone.
Tipi di gozzo
Si parla di “gozzo semplice” quando la tiroide è uniformemente aumentata di volume, senza alterazioni nodulari. Frequentemente nel gozzo con l’andar del tempo si sviluppano dei noduli, diventa cioè un “gozzo nodulare“, che può esere “uninodulare” se è presente un solo nodulo o “multinodulare” se sono presenti più noduli. Si distinguono due tipi principali di gozzo: tossico e non tossico.
- nel gozzo tossico si verificano alte concentrazioni di ormoni tiroidei (è per questo che il gozzo tossico viene anche chiamato ipertiroideo);
- nel gozzo non tossico l’attività tiroidea può essere normale (gozzo eutiroideo o eumetabolico o semplice) oppure ridotta (gozzo ipotiroideo).
Il gozzo tossico può essere:
- diffuso a tutta la tiroide (gozzo uninodulare);
- circoscritto ad una o più zone della ghiandola (gozzo multinodulare).
Cause
Il gozzo può essere determinato da varie condizioni e patologie. Molto frequentemente la causa è da ricercare in fattori nutrizionali, più precisamente nella mancanza di iodio. Ricordiamo che lo iodio è necessario alla tiroide per sintetizzare i suoi ormoni tiroxina e triiodotironina. In mancanza di iodio, la tiroide produce meno ormoni e ciò induce l’ipofisi a rilasciare più TSH (tireotropina o ormone stimolante la tiroide) nel tentativo di compensare tale mancanza, stimolando la tiroide a funzionare maggiormente, col risultato che la tiroide cronicamente inizia a crescere in dimensione. Molte patologie che interessano la tiroide possono, cronicamente e se non trattate, determinare la comparsa di un gozzo, tra queste vi sono diverse forme di tiroidite, di ipotiroidismo, di ipertiroidismo e di tumore:
- tiroidite di Hashimoto malattia autoimmunitaria frequente;
- nodulo autonomo singolo iperfunzionante;
- noduli autonomi multipli iperfunzionanti;
- morbo di Basedow (in cui il TSH è basso, ma la sua funzione viene “sostituita” da un autoanticorpo);
- tiroidite acuta;
- tiroidite subcuta;
- struma di Riedel.
L’ipertiroidismo, causato dall’eccessiva produzione di tiroxina, è correlato alla tipologia di gozzo nota come gozzo multinodulare.
Gozzo endemico
La definizione “gozzo endemico” è riferita a quelle popolazioni in cui, per motivi economici o sociali, viene seguita una dieta povera del minerale iodio, il che – come abbiamo precedentemente spiegato – determina la comparsa di gozzo. Il gozzo si dice quindi “endemico” quando è largamente diffuso in una data popolazione in cui lo iodio assunto per via alimentare è insufficiente. Attualmente il gozzo endemico è diffuso soprattutto in Africa ed in India, tuttavia, l’introduzione di alimenti ricchi di iodio e l’aggiunta di esso nell’acqua potabile, stanno permettendo di sradicare questo problema quasi dappertutto.
Diagnosi
La diagnosi di gozzo e della patologia a monte che l’ha determinato, si basa su:
- anamnesi ed esame obiettivo;
- dati di laboratorio (TSH, TRH ed ormoni tiroidei);
- altri esami: captazione tiroidea di iodio radioattivo, scintigrafia tiroidea, ecografia tiroidea, eventuale biopsia.
Per approfondire:
- Esame obiettivo del collo: palpazione della tiroide, video e spiegazione
- Scintigrafia tiroidea: risultati, captazione, noduli, costo
- Agoaspirato tiroideo: esito, complicanze, dolore, referto, prezzo
- Ecografia della tiroide: a cosa serve, come si svolge e come ci si prepara all’esame
Ormoni tiroidei: valori normali
Riportiamo una tabella con i valori normali degli ormoni tiroidei:
Tiroxina (T4) totale (TT4) | 60 – 150 nmoli/L |
Tiroxina (T4) libera (fT4) | 10 – 25 pmoli/L |
Triiodotironina (T3) totale (TT3) | 1,1 – 2,6 nmoli/L |
Triiodotironina (T3) libera (fT3) | 3,0 – 8,0 pmoli/L |
Ormone tireo-stimolante (o tireotropina o ormone tireotropo, o TSH) | 0.15 – 3,5 mU/L |
ATTENZIONE: i valori normali ed alterati possono variare in funzione del laboratorio che ha eseguito la misurazione, dell’età del paziente e di una eventuale gravidanza. Possono inoltre essere usate unità di misura differenti da nmoli/L, come ad esempio mcg/dl e ng/dl).
Alterazione degli ormoni tiroidei, indica:
- ormone T3 (triiodotironina) e T4 (tiroxina): valori alti indicano un probabile ipertiroidismo, probabilmente causato da morbo di Basedow o da noduli tiroidei; valori bassi indicano un probabile ipotiroidismo;
- FT3 e FT4: valori alti indicano un probabile ipertiroidismo; valori bassi indicano un probabile ipotiroidismo;
- TSH (ormone tireotropo, o tireotropina o tireo-stimolante): valori bassi potrebbero essere correlati ad ipotiroidismo secondario (da deficit dell’ipofisi) o ad ipotiroidismo primario (da deficit della tiroide, con tentativo di compensazione da parte dell’ipofisi).
Gozzo semplice non tossico
Il gozzo semplice non tossico, che può essere diffuso o nodulare, è un’ipertrofia non tumorale della tiroide, in assenza di ipertiroidismo, ipotiroidismo o tiroidite. Nella maggioranza dei casi (a meno che non ci sia una carenza iodica alimentare) la funzionalità tiroidea è generalmente nella norma ed i pazienti non hanno alcun sintomo tranne la presenza del gozzo stesso, visibile come un evidente ingrandimento non dolente al collo. Il gozzo semplice non tossico è la causa più frequente di aumento di volume della tiroide e si osserva più frequentemente nella donna, specie nella pubertà, durante la gravidanza e dopo i 50 anni (in menopausa). L’eziologia di questo tipo di gozzo non è ancora del tutto chiara, ma probabilmente risiede in alcune condizioni, come:
- alterata produzione degli ormoni tiroidei;
- ingestione di alimenti gozzigeni, cioè che contengono sostanze che inibiscono la sintesi degli ormoni tiroidei, come manioca, broccoli, cavolfiori e cavoli;
- farmaci che possono ridurre la sintesi degli ormoni tiroidei come amiodarone e altri composti contenenti iodio e litio.
La diagnosi è basata su:
- sintomi;
- dati di laboratorio (TSH, TRH ed ormoni tiroidei);
- altri esami: captazione tiroidea di iodio radioattivo, scintigrafia tiroidea, ecografia tiroidea.
Il trattamento è subordinato alla causa a monte che ha determinato la comparsa del gozzo. Per i gozzi molto voluminosi può essere necessaria una rimozione chirurgica parziale della tiroide.
Gozzo tossico
Il gozzo tossico può essere diffuso o nodulare:
- gozzo tossico diffuso (morbo di Basedow): si riscontra soprattutto nei giovani, ma anche in pazienti di età avanzata. E’ generalmente rilevabile un lieve aumento di volume dell’intera ghiandola tiroidea e la presenza di alterazioni a carico degli occhi, di varia entità: dalle irritazioni, al senso di secchezza, alla caratteristica sporgenza dei globi oculari (esoftalmo) che rende talvolta difficile la chiusura delle palpebre e, più raramente, può causare visione doppia. I disturbi oculari sono maggiormente diffusi nei fumatori;
- gozzo tossico nodulare: è più comune nelle persone anziane. Il gozzo è spesso asimmetrico. In taluni casi, l’ipertiroidismo è provocato da un tumore tiroideo, generalmente benigno. Non è di solito associato a disturbi oculari.
Complicanze
La presenza di un gozzo voluminoso ha importanti ripercussioni estetiche e psicologiche, sul paziente, ma non solo: un gozzo di grandi dimensioni può determinare dispnea (problemi respiratori), e disfagia (problemi nella deglutizione), oltre ad alterare la voce. Prima della sua comparsa, quando la malattia si trova ancora in uno stadio precoce, il paziente colpito può percepire una sensazione di tensione nella regione anteriore del collo, indice della trasformazione gozzigena in atto. Il gozzo può comunque essere efficacemente prevenuto tramite una adeguata e tempestiva terapia sostitutiva.
Cure
Nelle forme più lievi il gozzo può non necessitare di trattamenti specifici o di cure. Per quanto riguarda il gozzo endemico, inoltre, spesso la semplice somministrazione di iodio attraverso la dieta può essere sufficiente per ridurre questa malformazione. Tuttavia, nei casi in cui la presenza di un gozzo eccessivamente sviluppato induce problemi di respirazione o difficoltà nell’inghiottire, può rendersi necessaria la rimozione chirurgica. Tale intervento spesso comporta la rimozione dell’intera tiroide, permettendo di prevenire la successiva ricomparsa del gozzo. A seguito di tale intervento, tuttavia, si rende necessaria l’assunzione periodica di ormoni tiroidei. Altre terapie, alternative alla rimozione chirurgica, consistono nel trattamento con radioiodio e nell’assunzione di TSH per via artificiale; questo tipo di cura permette, in alcuni casi, una riduzione del gozzo di circa il 30-65%.
Intervento chirurgico
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Consigli utili
Il paziente è invitato a mantenere un corretto apporto calorico, anche grazie all’aiuto di un dietologo, e deve inoltre svolgere attività fisica adeguata, smettere di fumare e di assumere alcolici.
Dieta consigliata
In presenza di deficit alimentare di iodio, è utile inserire nella dieta un apposito sale iodato, inoltre il paziente dovrà fare attenzione agli alimenti “gozzigeni”, a tal proposito leggi: Alimenti gozzigeni (antitiroidei) vietati nelle alterazioni tiroidee
Gozzo: immagini
Vi presentiamo una galleria di immagini in cui il gozzo è talmente aumentato di volume, da risultare macroscopicamente evidente, oltre ad alcune foto intraoperatorie:
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Lo Staff di Medicina OnLine
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