Con il termine “emorroidi” si identifica un gruppo di strutture vascolari appartenenti al canale anale che proteggono i muscoli dello sfintere anale durante il passaggio delle feci e giocano un ruolo molto importante nella continenza fecale: al termine della defecazione le emorroidi si riempiono rapidamente di sangue e contribuiscono alla pressione che permette la chiusura anale, impedendo accidentali fuoriuscite di feci dall’ano. Quando, per vari motivi, le emorroidi sono gonfie ed infiammate, diventano “patologiche” e causano una sindrome nota come malattia emorroidaria. Nel linguaggio comune, con il termine “emorroidi“, ci si riferisce proprio alla malattia emorroidaria, quindi “emorroidi” è ormai un sinonimo di “malattia delle emorroidi“ quindi con “avere le emorroidi” nel linguaggio comune ormai si intende “avere una malattia emorroidaria”.
Cause di malattia emorroidaria
Si stima che il 25% di tutta la popolazione adulta e dal 50% all’80% dei soggetti di oltre 50 anni, presenti un certo grado di emorroidi sintomatiche, apparentemente più negli uomini rispetto alle donne e nell’età adulta, pur non essendone esenti i bambini. Si tratta di una patologia rara nelle popolazioni africane ed asiatiche ed è quindi probabile che almeno alcuni fattori eziopatogenetici risiedano nel tipo di vita delle società industrializzate ed occidentali e dall’analisi di questi è possibile trarre conclusioni utili anche dal punto di vista profilattico e terapeutico. Per spiegare l’insorgenza delle emorroidi sono stati chiamati in causa moltissimi fattori, senza che però ne sia stata
dimostrata statisticamente la reale responsabilità, per cui è possibile che molti abbiano un ruolo soltanto predisponente.
Età
Oltre il 50% delle emorroidi si manifesta tra i 40 e i 60 anni, pur potendo tuttavia manifestarsi a qualsiasi età, anche nell’infanzia.
Sesso
Alcune statistiche riferiscono una lieve predominanza di patologia emorroidaria tra gli uomini. Se è vero che remore sociali trattengono a volte le donne dal consultare il medico per questa affezione tuttavia le donne sono più frequentemente sottoposte a controlli ginecologici che permettono di evidenziare contemporaneamente anche le affezioni proctolgiche; nei paesi occidentali un’eventuale prevalenza maschile sarebbe correlabile alla diversa attività lavorativa.
Etnia
E’ riferita una maggiore incidenza tra gli ebrei, gli anglosassoni, i turchi e gli egiziani; ma è difficile prescindere dall’esposizione comune a fattori ambientali e sociali, perché soggetti di razze ritenute poco esposte presentano la stessa incidenza dopo aver acquisito sistemi di vita occidentale.
Ereditarietà
I soggetti con familiarità di emorroidi presentano un rischio 2-3 volte maggiore e proporzionale al numero degli ascendenti che ne sono affetti e alla gravità della loro condizione. Non si tratterebbe di una trasmissione cromosomica ma di una predisposizione per mutazione genetica polifattoriale.
Costituzione
Non è provato che vi sia una predisposizione funzionale legata alla debolezza vascolare o alla lassità connettivale in quanto l’associazione con affezioni che potrebbero avere una stessa genesi (varici degli arti inferiori, varicocele, ptosi viscerali) non sono significative.
Fattori endocrino-genitali
Non è dimostrato che l’attività sessuale con la congestione pelvica che l’accompagna comporti un aggravamento dei sintomi delle emorroidi. Piuttosto sembra che le donne siano particolarmente suscettibili alle emorroidi durante le mestruazioni (congestione vascolare del piccolo bacino) e durante la gravidanza, mentre l’influenza del climaterio non sarebbe significativa. Durante la gravidanza l’aumento volumetrico dell’utero gravidico è causa della congestione pelvica ma anche l’attività ormonale condiziona
un generale rilassamento connetti vale; un aggravamento delle emorroidi si ha sempre al termine della gravidanza soprattutto con gli sforzi del parto. Tuttavia si verifica anche nelle donne sottoposte a parto cesareo. La contraccezione ormonale si associa ad un aumento della sintomatologia della malattia emorroidaria e delle sue complicanze.
Posizione abituale (lavorativa e/o sportiva)
Non è dimostrato, sebbene sia opinione comune, che lavori o sport effettuati per lunghi periodi in posizione seduta, soprattutto in presenza di vibrazioni o scuotimenti (autisti, ciclisti, motociclisti, cavallerizzi) possono favorire l’insorgenza di emorroidi per aumento della pressione idrostatica venosa.
Alimentazione
Un insufficiente apporto dietetico di cellulosa, favorendo la stipsi, indurrebbe contemporaneamente l’insorgenza delle emorroidi, e ciò spiegherebbe anche la
diversa distribuzione geografica di questa patologia. La scarsità di fibre e di scorie vegetali nella dieta della popolazione dei paesi occidentali porterebbe all’aumento di consistenza ed alla diminuzione di volume del bolo fecale con conseguente
aumento di pressione per lo sforzo della defecazione, inversione del flusso venoso a livello dei plessi venosi emorroidari e formazione di emorroidi. A ciò si aggiungerebbe la fibrosi del canale anale, l’ipertono dello sfintere anale interno che, non essendo sollecitato sufficientemente dal passaggio di un bolo fecale adeguato, risponderebbe con una situazione di costrizione. Quest’ultimo aspetto sarebbe confermato dal fatto che
una dieta contenente molto residuo migliora la sintomatologia delle emorroidi di primo e secondo grado dolenti e sanguinanti. E’ importante sottolineare, tuttavia, che anche una dieta con un eccesso di fibre, rendendo il cilindro fecale molto voluminoso, potrebbe favorire la malattia emorroidaria. Contrariamente a quanto comunemente ritenuto, alcool e spezie, da sempre incriminati non è dimostrato che risultino
significativamente implicati nella genesi delle emorroidi, anche se è comunemente accettato il ruolo che possono avere nello scatenare la riacutizzazione dei sintomi delle
emorroidi.
Alvo
La stipsi agirebbe secondo più meccanismi:
- rende difficile lo scarico delle emorroidi per la compressione esercitata sui plessi venosi sottomucosi;
- determina un aumento pressorio durante gli sforzi della defecazione;
- causa lo strozzamento dei peduncoli emorroidari superiori nel punto di passaggio attraverso la parete rettale;
- trascina all’esterno la mucosa anale;
- l’azione negativa dei lassativi.
A questo riguardo va ricordato che l’abolizione della posizione naturale (posizione accovacciata alla turca) comporta un aumento del ponzamento e quindi della congestione pelvica. Anche una situazione di diarrea con episodi ripetuti può provocare disturbi emorroidari: in paesi con prevalenza dietetica vegetale, come l’India, è stato riscontrato che il 28% delle emorroidi sintomatiche
sono associate a dissenteria cronica.
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