Con il termine “emorroidi” si identifica un gruppo di strutture vascolari appartenenti al canale anale che proteggono i muscoli dello sfintere anale durante il passaggio delle feci e giocano un ruolo molto importante nella continenza fecale; quando le emorroidi sono gonfie ed infiammate, diventano “patologiche” e causano una sindrome nota come malattia emorroidaria. Nel linguaggio comune, con il termine “emorroidi“, ci si riferisce proprio alla malattia emorroidaria, quindi “emorroidi” è ormai un sinonimo di “malattia delle emorroidi“.
Fattori locali e disturbi della motilità viscerale che causano emorroidi
Secondo studi manometrici le pressioni del canale anale nei pazienti affetti da malattia emorroidaria sarebbero del 30% più elevate che nei normali, e inoltre comparirebbero
onde di contrazione anomale (fluttuazione delle pressioni basali). Inoltre i pazienti con dolore e prurito presenterebbero i valori pressori più alti. L’ipertono può essere eliminato con le autodilatazioni anali, oppure con la sfinteroclasia o la sfinterotomia anale interna, con cui spariscono anche le onde contrattili, ed è attribuito non tanto alle bande fibrose supposte da Miles o da Lord, quanto piuttosto ad una iperattività dello sfintere intern0o che potrebbe quindi essere un fattore causale delle emorroidi, pur essendone oscuro il meccanismo esatto.
Un’ elevata pressione del canale anale potrebbe compromettere il ritorno venoso dai vasi emorroidari durante la defecazione, ma questo appare come una spiegazione troppo semplice: il sistema vascolare ano-rettale è complesso ed i fattori che controllano la circolazione ematica nei corpi cavernosi del retto e l’afflusso delle arteriole sono sconosciuti.
Anche lo studio elettromigrafico dei pazienti affetti da emorroidi ha dimostrato aumenti di gotenziale nelle zone direttamente coinvolte dal processo. Sembra anche che
questi pazienti presentino un ipertono legato alla tensione emotiva prodotta dalla osservazione e dalla manovra del medico e che non siano in grado di inibire col ponzamento la muscolatura striata. Lo sfintere anale esterno presenta nei pazienti con emorroidi delle alterazioni istologiche caratterizzate da ipertrofia muscolare. In questi pazienti anche la muscolatura striata è in uno stato di contrazione ipertonica
che ne provoca l’ipertrofia e può contribuire all’aumento della pressione anale. Questo dato non è in relazione con precedenti di stipsi o di eccessivo ponzamento o di ptosi perineale, ma solo con una durata della malattia emorroidaria superiore ai 10 anni. In realtà potrebbe non esserci alcuna relazione tra ipertono ed i sintomi delle emorroidi tranne nel caso in cui coesista una ragade anale.
Patologie e condizioni che causano emorroidi
In alcuni casi le emorroidi sono il risultato di un’altra patologia o di un’altra condizione: in questo caso prendono il nome di “emorroidi secondarie”. Sono molte le malattie e condizioni che causano e/o favoriscono una patologia emorroidaria secondaria, tra cui spicca per frequenza la presenza di masse addominali, che possono essere fisiologiche (ad esempio in caso di gravidanza) o patologiche (ad esempio in caso di affezione epatica cronica). La cirrosi , contrariamente a quanto spesso sostenuto, non comporta un aumento dell’incidenza di emorroidi rispetto alla popolazione normale. I plessi emorroidari infatti si decomprimono attraverso il sistema delle vene ipogastriche. In ogni caso l’associazione cirrosi/emorroidi se non sul piano causale è importante sul piano clinico perché le eventuali emorragie possono essere gravi sia per l’aumentata
pressione che per la ipocoagulabilità ematica.
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