Le 127 ore di Aron Ralston: la storia vera dell’alpinista che si amputò un braccio per sopravvivere

Aron RalstonEra il 26 aprile 2003 ed un giovane ingegnere meccanico e alpinista statunitense di 27 anni chiamato Aron Lee Ralston, mentre faceva trekking nel Parco nazionale delle Canyonlands (Utah, USA), smosse accidentalmente un masso che, cadendo, gli bloccò il braccio destro. Il braccio non poteva essere mosso, rimanendo intrappolato tra il masso e la parete di roccia. Ralston cercò di liberarsi per cinque giorni, senza successo. Non aveva detto a nessuno dove sarebbe andato e non aveva un telefono. Era da solo, bloccato, senza cibo né acqua. Era destinato a morire di sete e fame.

Dopo avere visto che il braccio si stava ormai imputridendo (visto che – senza sangue – il tessuto stava andando in necrosi), decise che – se voleva sopravvivere – doveva amputarsi da solo l’arto bloccato. L’unica opzione per farlo era usare un coltellino multiuso da campeggio (tipo Leatherman) che aveva nello zaino. Una volta tagliati i più morbidi fasci muscolari e nervosi, giunto al robusto osso si rese però conto di non riuscire a completare l’operazione. Decise allora di spezzare di netto l’osso facendo leva sulla pietra che lo schiacciava. Incredibilmente ha affermato che, dopo l’amputazione, si ritrovò in preda all’euforia. Nel momento in cui si staccò l’arto, era rimasto bloccato a causa della roccia per 127 ore (cinque giorni).

Dopo essersi tagliato il braccio destro, Ralston percorse 12 km prima di incontrare, ormai agonizzante, due turisti olandesi che chiamarono un elicottero salvandolo: se ciò non fosse successo, sarebbe sicuramente morto dissanguato e per l’infezione. Successivamente a Ralston è stata impiantata una protesi, ed egli ha così potuto riprendere col suo hobby di alpinista. La sua storia fece il giro del mondo e nel settembre 2004 decise di raccontarla nel libro autobiografico “Between a Rock and a Hard Place“, edito da Atria Books; il volume è corredato dalle immagini che lui stesso aveva scattato durante quei momenti.

La sua storia è raccontata nel film diretto e sceneggiato dai premi Oscar Danny Boyle e Simon Beaufoye “127 Ore” (uscito nel 2010 negli USA e nel 2011 in Italia) con James Franco nel ruolo di Ralston. Il film, che vi consigliamo di vedere, ha ricevuto 6 nomination ai premi Oscar 2011, tra cui miglior film e miglior attore a James Franco; quest’ultimo, per meglio immedesimarsi nel personaggio, ha visionato il materiale audio e video originale girato da Ralston stesso durante i cinque giorni di prigionia, affermando di esserne rimasto profondamente turbato.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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