Moncone dopo amputazione: caratteristiche, complicanze, cura

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO OSPEDALE CHIRURGIA SALA OPERATORIA OPERAZIONE CHIRURGICAL’estremo di un arto amputato è detto “moncone d’amputazione” ed è organizzato dal chirurgo in modo tale da “chiudere” l’inevitabile grossa ferita provocata dalla perdita di arto o segmento d’arto che avviene con una amputazione.

FOTO DI UN MONCONE DOPO AMPUTAZIONE DI GAMBA

Caratteristiche del moncone

Il moncone “ideale” dovrebbe avere un buon trofismo muscolare ed una efficiente circolazione sanguigna, inoltre non dovrebbe dare dolore al paziente. Purtroppo non sempre queste caratteristiche ideali sono presenti nei monconi dei pazienti, che sono spesso dolenti. Un effetto collaterale della chirurgia è a volte l’ossificazione eterotopica: il cervello segnala all’osso di crescere invece che di formare tessuto cicatriziale, per cui noduli ed altre escrescenze possono formarsi sul moncone, determinare dolore ed interferire con le protesi ed aver bisogno, a volte, di ulteriori operazioni chirurgiche.

Possibili complicanze di una amputazione

Le possibili complicanze dell’amputazione di un arto, comprendono:

  • mancata guarigione del moncone;
  • infezioni;
  • progressione della patologia di base nonostante l’amputazione;
  • difficoltà nella mobilizzazione;
  • trauma psicologico.

Altra possibile complicanza dell’amputazione è l’ossificazione eterotopica già prima citata nel paragrafo precedente. Alcune di queste complicanze possono essere prevenute mediante sedute di fisioterapia in combinazione con terapia del dolore e con psicoterapia (in alcuni casi in combinazione con farmaci antidepressivi). Per ridurre il dolore da arto fantasma, altra frequente complicanza di una amputazione, possono essere usare particolari presidi con specchi (mirror box).

Protesi

La protesi di un arto inferiore o superiore consiste in un’invasatura posta all’interno di un telaio rigido (interfaccia), di componenti e di un rivestimento. L’interfaccia consente alla protesi di essere fissata al corpo; i componenti comprendono dispositivi terminali (come mani, piedi, dita di mani o piedi artificiali) ed articolazioni artificiali.

Cura del moncone

Il soggetto deve imparare a eseguire tutti gli interventi di cura necessari per il moncone. Poiché la protesi dell’arto inferiore è pensata solo per camminare, il soggetto dovrà toglierla prima di coricarsi. Al momento di andare a letto, il moncone dovrà essere osservato attentamente (con uno specchio se lo si fa da soli), lavato con detergente delicato e acqua calda, asciugato bene, quindi cosparso di talco. All’insorgere di certi disturbi, il soggetto dovrà trattare il problema:

  • pelle lacerata: non indossare la protesi finché la ferita non è guarita e consultare il medico;
  • pelle secca: applicare lanolina o petrolato al moncone;
  • sudorazione eccessiva: applicare un antitraspirante senza profumo;
  • pelle infiammata: togliere immediatamente la sostanza irritante e applicare talco in polvere o crema o pomata a base di corticosteroidi blandi.

La calza e il rivestimento dovranno essere lavati tutti i giorni, utilizzando detergente delicato per la cavità di inserzione. Le protesi non sono generalmente impermeabili. Se una parte della protesi si bagna, dovrà essere asciugata immediatamente e a fondo, senza uso di calore. Se il soggetto nuota o preferisce fare la doccia con la protesi, potrà scegliere una protesi resistente all’immersione. Il moncone in sé può essere doloroso. Il massaggio del moncone a volte aiuta ad attenuare questo dolore. Il dolore può essere dovuto a infezione o usura della pelle (cedimento cutaneo). In questi casi, il soggetto potrebbe dover consultare il medico.

Per approfondire:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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