Parti di feti a varie settimane di gestazione dopo aborto per raschiamento

MEDICINA ONLINE RASCHIAMENTO ABORTO SPONTANEO GRAVIDANZA ECTOPICA UTERO MORTE FETO EMBRIONE REVISIONE DI CAVITA UTERINA CURETTAGE DOLORE DOLOROSA PERDITE DOPO QUANDO RAPPORTI SESSUALI ANESTESIA LOCALE O TOTALE RISCHI DANNONelle foto che vi proponiamo in questo articolo, sono visibili parti di feti a varie settimane di gestazione, dopo raschiamento. Con il termine “raschiamento” in medicina ci si riferisce ad una procedura chirurgica che si avvale dell’ausilio di una curetta (una specie di cucchiaio tagliente) per rimuovere una porzione di endometrio (cioè la mucosa che ricopre la cavità interna dell’utero) o una massa contenuta nell’utero, ad esempio un feto in caso di aborto spontaneo.

Lo scopo di un raschiamento è duplice: terapeutico e/o diagnostico. Il raschiamento operativo, in particolare, costituisce una procedura chirurgica per l’aborto provocato (sia volontario che terapeutico): può essere eseguito per rimuovere volontariamente il prodotto vivo di una gravidanza indesiderata non oltre la 13° settimana di gestazione (90 giorni), oppure per rimuovere il feto vivo in qualsiasi momento della gravidanza per motivi medici (ad esempio qualora la gravidanza metta in pericolo la vita della madre).

Il raschiamento operativo può essere effettuato anche per rimuovere un feto senza vita che è rimasto ritenuto nell’utero (aborto spontaneo ritenuto o “interno”).

Attenzione, foto esplicite non adatte ad un pubblico impressionabile:

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Per approfondire: Raschiamento: è doloroso, quando avere rapporti, perdite e nuova gravidanza

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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