Il mondo dietro di te: spiegazione, interpretazioni e riflessioni sul film e sul finale

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO IL MONDO DIETRO DI TE SPIEGAZIONE COMPORTAMENTO CERVI NEL FILMIl mondo dietro di te (titolo originale “Leave the world behind“) è un film thriller psicologico apocalittico con venature horror del 2023  diretto da Sam Esmail e interpretato da Julia Roberts, Mahershala Ali, Ethan Hawke, Myha’la Herrold e Kevin Bacon. E’ l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 2020 di Rumaan Alam.

Trama senza spoiler

Amanda (Julia Roberts) e suo marito Clay Sandford (Ethan Hawke) decidono di portare la loro famiglia in una casa in affitto a Long Island. Una volta arrivati a destinazione, i coniugi ed i loro figli adolescenti Rose (Farrah Mackenzie) e Archie (Charlie Evans), si accorgono di non avere connessione internet, né segnale televisivo. Rose, che ha seguito la serie tv Friends, non riesce a guardare l’ultimo episodio della decima stagione. Mentre la famiglia si rilassa su una spiaggia vicina, una nave si arena improvvisamente ed inspiegabilmente sulla terraferma. Da lì in avanti succederanno una serie di eventi misteriosi ed inspiegabili, che porteranno i protagonisti a chiedersi se davvero stanno per lasciarsi alle spalle il mondo per come lo conoscevano.

Attenzione: da qui in poi SPOILER!

Da qui in poi cercherò di dare risposta ad alcune delle domande che si fa chi vede Il mondo dietro di te, anche grazie alle parole del regista stesso, Sam Esmail. Vi anticipo che per molte questioni, non potrò in alcun modo dare delle risposte precise proprio perché è il film stesso a lasciare molti temi nella libera interpretazione degli spettatori, quindi posso solo fare delle supposizioni. Attenzione, poi, perché le mie riflessioni si basano unicamente su quello che possiamo vedere nel film, dal momento che la storia narrata nel libro da cui è stato tratto, possiede alcune caratteristiche diverse rispetto alla pellicola. Dal racconto originale si può arrivare infatti ad altre teorie. Nel libro ad esempio c’è il sospetto che il problema dei denti che cadono sia legato a qualcosa che è stato messo nell’acqua e non per un morso di zecca o per un’arma ad onde sonore (nel libro infatti i denti cadono anche alla moglie e alla figlia del vicino) e se così fosse è solo questione di tempo: possono nascondersi nel bunker ma prima o poi tutti i personaggi inizieranno inevitabilmente a star male.
Nel film la radio funziona per pochi secondi e parla di catastrofe ecologica nel sud del Paese e, sempre nel libro, nel finale si dice che da quel momento nascerà una generazione di solo cervi albini e questo mi dà da pensare che la teoria sull’acqua sia corretta, con la differenza che gli animali sapranno adattarsi, quasi con un’evoluzione rapida, mentre l’uomo no e soccomberà.

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Cinque sezioni di film e tre fasi dell’attacco

Il mondo dietro di te è diviso in cinque sezioni:

  • Parte I: La Casa;
  • Parte II: La Curva;
  • Parte III: Il Rumore;
  • Parte IV: Il Diluvio;
  • Parte V: La Fine.

I titoli si riferiscono ad eventi che accadono in una data specifica sezione di film e la struttura in cinque parti ha un significato preciso per la trama del film. Le prime due parti sono una sorta di preludio, ma le parti III, IV e V coincidono ciascuna con una delle tre fasi dell’attacco e del colpo di stato che G. H. Scott (Mahershala Ali) descrive a Clay alla fine del film, mentre sono seduti nell’auto al di fuori dalla casa di Danny (Kevin Bacon), dopo aver preso le medicine per Archie. Lo schema del piano di attacco prevede la fase 1: isolamento, progettata per “rendere il bersaglio sordo e muto”, che coincide chiaramente con “il rumore” della Parte III. La fase 2 è l’anarchia, caratterizzata da attacchi sincronizzati edeccesso/assenza di informazione, che porta i cittadini ad attaccarsi l’un gli altri, perché smarriti e terrorizzati in mezzo al caos più totale. Ciò corrisponde al “il diluvio” della Parte IV poiché è allora che vengono “inondati” di disinformazione, come i cartellini rossi lanciati dai droni, scritti in diverse lingue, per confondere i cittadini su chi sia il vero fautore dell’attacco. Il “diluvio” non è quindi un diluvio di acqua (che pure è presente in questa parte, vista la fitta pioggia), ma di informazioni. Infine, la fase 3: colpo di stato, coincide con la Parte V: La fine, cioè la fine della democrazia.

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Considerazioni generali sul film

Quello che a prima vista può sembrare un film sconclusionato o – secondo alcuni – senza alcun senso – a mio avviso offre in realtà tanti spunti di riflessione e per certi versi descrive proprio quelle persone che lo criticano perché troppo superficiali per sforzarsi di capirlo. Molte delle situazioni presenti in Il mondo dietro di te potrebbero essere viste in modo simbolico, come critica a tratti sottile, a tratti feroce, alla società americana, sempre più egoista, dipendente e “privatizzata”. Il tema delle dipendenze – sia da sostanza che comportamentali – è molto presente nel film: si comincia dall’alcolismo di Amanda (Julia Roberts), che – nel breve arco temporale descritto nel film – appare fin troppo spesso con un bicchiere di vino in mano. Si continua con la figlia Rose, che va in astinenza per una serie televisiva a causa di una dipendenza comportamentale sempre più diffusa tra i giovani, anche “per colpa” della stessa Netflix che produce il film (insieme ai coniugi Obama, si mi riferisco proprio a quell’Obama lì che è stato presidente degli Stati Uniti). Sempre Rose, prima di entrare nel bunker nella scena finale, si rimpinza di cibo spazzatura sparso sul tavolo e con gran foga, possibile sintomo di una dipendenza dal cibo e/o di una bulimia nervosa. Si continua con il figlio “stalker” che fotografa la coinquilina in costume da bagno e si gode le foto nell’intimità, forse sintomo di una dipendenza dal sesso, similare a quella del padre, professore che probabilmente non si negherebbe un rapporto sessuale con una sua studentessa. Anche la figlia di G. H., Ruth (Myha’la) ha una tossicodipendenza: la vediamo “svapare” nel film insieme a Clay e lei stessa conferma che dentro la sigaretta elettronica ci sia effettivamente marijuana. A naso, un “amicone” come Clay sembra proprio che non sia la prima volta che si intrattenga con una donna giovane a fumare marijuana. Tutti i personaggi appaiono in qualche modo dipendenti dalla tecnologia: c’è chi dipende da un impianto stereo e relativa collezione di vinili, che insieme costano quanto un appartamento della periferia di Roma, e chi dal navigatore satellitare, senza il quale si perde in una semplice strada dritta.
Interessante notare poi il razzismo “inverso” che ha la – spesso decisamente irritante e sgarbata – figlia di G. H. verso i bianchi: immaginate se un bianco nel film avesse detto ad un altro bianco di “non fidarsi dei neri“, per capire che si tratti effettivamente di razzismo. Ancora più interessante questo particolare, ricordando che i soldi per questo film li hanno messi Barack e Michelle Obama, entrambi afroamericani (e vedrete che, tra qualche giorno, negli USA qualche reazionario col quadretto di George W. Bush in sala da pranzo, tirerà fuori questo particolare montandoci sopra una sterile polemica).
C’è anche un riferimento velato all’infedeltà: ad Amanda basta un po’ di alcolico per trovarsi abbracciata a G. H., mentre contemporaneamente Clay sta flirtando con Ruth.
Danny, interpretato da Kevin Bacon, appare poco in Il mondo dietro di te, ma a mio avviso è un personaggio chiave. Rappresenta gli Stati Uniti d’America ed il cittadino statunitense medio: patriottico, armato fino ai denti, conservatore, isolato, consumatore avido, che non si fida di nessuno, egoista, che decide di vivere nel suo mondo, che difende la propria proprietà, che ignora ogni problema puntando il dito verso chiunque, contrapposto al radical chic che sente dischi jazz sul suo costoso impianto stereo. Incolpa la Corea, o forse la Cina… tanto siamo lì. Pensa di essere informato, invece è il tipico qualunquista a cui basta il titolo di un articolo per diventare esperto di geopolitica (e quante ne abbiamo in Italia, di persone così, sui social come in tutti i partiti politici…).
Il tema del consumismo è onnipresente nel film. La stessa protagonista è un ingranaggio del meccanismo che manipola le persone per spingerle al consumismo. Amanda ad un certo punto dice una frase illuminante: “Lo scopo del mio lavoro è studiare a fondo le persone per vendergli cose di cui non hanno bisogno. E studiarle così a fondo mi ha fatto vedere come si comportano tra loro e capire che in fondo passiamo la vita a fregarci l’un l’altro. Ci sentiamo migliori perché compriamo cannucce di carta e pollo biologico… ma in realtà è solo un illusione che ci allontana dal vedere come siamo orribili”.
Palese è il riferimento alla sanità americana, privatizzata ed inaccessibile ai più anche – e soprattutto – in una situazione tragica, dove Kevin Bacon ancora una volta rappresenta l’America. Una sanità cinica, che ti nega ogni aiuto se stai male, ma che quando tiri fuori dalla tasca mille dollari, come nel film fa Ethan Hawke, ti presta soccorso. Mille dollari che diventano 100 mila o anche più per operazioni chirurgiche per cui negli USA se hai l’assicurazione, vivi, se non l’hai, il chirurgo va a gustarsi un caffè macchiato al posto di operarti.
Tutto Il mondo dietro di te è permeato dalla fobia (reale) dell’America, di essere nuovamente attaccati dopo l’11 settembre dai “tanti” nemici che si sono fatti in giro per il mondo, esportando democrazia a suon di bombe e di installazioni petrolifere. Danny stesso fa il riferimento al fatto che ora i nemici dell’America siano “tanti” e non uno solo come accadeva in passato. C’è anche da dire che Danny, pur con i suoi difetti, è praticamente l’unico personaggio a rimanere coi piedi per terra e razionale di fronte ad un attacco: essendo una persona che non si è mai fidata di nessuno e soprattutto delle frottole sulla fratellanza dei popoli, è quello più pronto (è già pronto…) ad affrontare questi “tanti nemici”, mentre il resto della ciurma, abituato ad una vita comoda e buonista, si è imborghesita e non sa come reagire agli eventi.
Vi sono anche riferimenti complottistici, dove persone famose, ricche e potenti sanno prima degli altri che sta per accadere “qualcosa” e che possono solo dire “buona fortuna” a chi non ha accesso alle stesse informazioni a causa del minore status sociale. Non a caso ad un certo punto Archie indossa una maglietta con su scritto “Obey” (“Obbedisci”), chiaro riferimento al film del 1988 “Essi vivono” (They Live) scritto e diretto da John Carpenter. Nel film di Carpenter il tema del consumismo è uno dei nuclei fondamentali, insieme a quello del complotto.
Lasciatemi anche fare un piccolo appunto alla traduzione del titolo del film, che non rende bene il concetto espresso dal titolo originale: “Leave the world behind” in italiano sarebbe più correttamente traducibile con un “Lascia il mondo alle spalle“, proprio a lasciar intendere che il mondo, per come lo abbiamo precedente conosciuto, è ormai mutato per sempre. La traduzione “Il mondo dietro di te” perde completamente il senso del titolo originale.
Piccola nota “audiofila”: nel film G. H. dà sfoggio di un impianto stereo di notevole fattura. E’ visibile una puntina da giradischi Ortofon Blue che costa circa circa 250 dollari e, soprattutto, un amplificatore McIntosh MA7200 da oltre 10 mila dollari. Immaginiamo quindi – se il resto dell’impianto è bilanciato rispetto all’amplificatore – un costo totale tra supporti, trasduttori, piatto e cavi elettrici/di segnale/di potenza, di oltre 25/30 mila dollari, a cui va aggiunto il valore dei numerosissimi vinili. Tutto ciò riposto in una casa di villeggiatura, quindi che impianto avrà mai G. H. nella sua residenza principale? Se non è consumismo questo…

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Riflessioni sul finale

Il finale è molto simbolico: rappresenta in modo crudo la gioventù americana attuale (e non solo…), che basta alimentare di cibo spazzatura iperdopaminico e piazzare davanti alla televisione a fare binge watching di serie tv comiche e spensierate, per essere anestetizzata e disinteressarsi di qualsiasi cosa accada fuori dalla propria comfort zone, anche fosse una nuova Guerra Mondiale che sta per distruggergli casa. Bombardate anche il mondo, ma lasciatemi la mia connessione per poter vedere la mia serie tv preferita mangiando patatine fritte… Il regista stesso parla della “speranza” di cui sarebbe permeato il finale. Ma più che una speranza, per me è una cura palliativa, un sollievo fittizio e distante. Rose si allontana da tutti, è indifferente a chi si lascia indietro e disinteressata della preoccupazione che può causare il suo allontanamento nei suoi famigliari. Si ingozza di comfort food, senza curarsi che – di fatto – lo sta letteralmente rubando ad altre persone e lo sta facendo dopo aver compiuto un altro reato: la violazione di domicilio. Peggio: tutto va in malora e scopre un bunker, ma non chiama nessuno, ad esempio i suoi famigliari, per permettergli di salvarsi… Si d’accordo, ha solo 13 anni, ma non vi sembra un comportamento troppo egoistico anche per una tredicenne? Si mette a vedere una serie (non a caso una comedy spensierata), lontana da tutti, con l’unica cosa che le interessa davvero ed estranea al mondo ed alle sue bombe. Rose non si sente amata e – come lei stessa dice nel film – sente che a nessuno interessa quello che dice e sfoga queste frustazioni con crisi bulimiche e grottesche risate preregistrate. In un dialogo breve ma significativo, suo fratello ad un certo punto le chiede: “Ma perché ci tieni tanto a quella serie tv” e lei risponde: “Mi fa sentire felice… Ne ho tanto bisogno ora…”. Sono un medico e mi occupo di medicina delle dipendenze: vi assicuro che questa sembra la descrizione che un mio paziente eroinomane in pieno craving farebbe dell’eroina.
Rose rappresenta l’umanità, una umanità dipendente dallo smartphone e che mette la testa sotto la sabbia di fronte alle atrocità del mondo. Forse perché egoista, forse perché convinta che – in fondo – non può far nulla per cambiare davvero le cose, forse entrambe.

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Elemosinare emozioni da una manciata di pixel

Rose è lo specchio del nostro egoismo, del nostro sentimento di solitudine e del nostro bisogno di conforto che affrontiamo in modo disfunzionale. Un conforto che non ha bisogno di trovare nessun riscontro nella realtà: è sufficiente che ci sia almeno nella nostra piccola bolla fatta di artificiali scenografie televisive… Fatta di rassicuranti divani di rassicuranti bar popolati da rassicuranti amici che dicono cose rassicuranti. Non ci interessa che appena fuori dalla porta di casa nostra il mondo stia crollando e bambini di 5 anni siano mutilati o vaporizzati dalle bombe, basta che non tocchi a noi e le nostre sicurezze chiuse a chiave nella nostra stanza/bunker. Nessuna speranza, nessuna redenzione per il genere umano: solo una costante ripetizione dei nostri errori, basta che colpiscano altri, in un angolo di mondo lontano dal nostro. E non sto parlando “degli altri”: sto parlando di me e sto parlando di te.
Non è un caso che uno dei più importanti temi del film sia legato al bisogno di relazione che ognuno di noi ha dentro (tradito da una password del Wi-Fi), all’egoismo ed alla (scarsa) fiducia nel prossimo. Basti pensare a quanta poca fiducia abbia inizialmente la misantropa Amanda verso G. H. e la sua figlia oppure a Clay che abbandona per strada da sola la donna che parla in spagnolo, o ancora ai Sandford che non condividono subito con G. H. l’informazione della nave arenata ed a G. H. che non condivide subito coi Sandford l’informazione del colpo di stato in tre fasi. Rose, riferendosi ai personaggi di Friends, dice “…io ci tengo a loro”. Personaggi fittizi che diventano i nostri veri unici amici e la nostra stampella nei momenti di difficoltà, di stress o di noia: siamo diventati davvero così patetici e disperati? E’ una apocalisse che è lontana da noi, ma che è anche dentro di noi e ci allontana da tutti, favorita dalle nuove pigre abitudini acquisite dopo la pandemia da Covid, dove ognuno di noi si è trasformato senza accorgersene in un’isola efficientemente disempatica che lavora in smart working, popolata da cani e gatti trattati come figli, mentre pensa “non si sta poi così male da soli”, barricati tra quattro pareti ad elemosinare risate, amore, storie, emozioni e sesso da una manciata di pixel che si illuminano su un black mirror, che sia di un pc o di uno smartphone, unico grande amico sintetico che non ci abbandona mai, almeno finché c’è segnale.

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Triste coincidenza

Prima di continuare con la mia interpretazione dei fatti che accadono in Il mondo dietro di te, vorrei far notare alcune coincidenze: il film è uscito poco dopo la morte dell’attore Mattew Perry, di cui l’autopsia ha recentemente rivelato le vere cause della morte e la cui vita è stata purtroppo segnata da molte dipendenze. L’indimenticabile “Chandler” ha avuto una relazione anni fa proprio con Julia Roberts, presente nel film. E al di là dell’ossessione della bambina proprio per la serie televisiva Friends, la sigla finale – vista oggi – sembra essere quasi un omaggio all’attore scomparso. Eppure, quando è stato girato il film, lui era ancora vivo e nessuno poteva presagire quello che gli sarebbe successo. Una coincidenza da brividi, come lo è anche il fatto che Mattew Perry sia morto il 28 ottobre, che è anche la data di nascita di Julia Roberts.

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Perché i cervi si comportano in modo così strano?

Dopo che internet è diventato un ricordo, la famiglia Sandford si ritrova nella casa in affitto finché ad un certo punto entrano in scena i proprietari della casa (Mahershala Ali e Myha’la). Continuano ad accadere cose strane: ad un certo punto la casa è circondata da cervi immobili che, lentamente, si avvicinano all’osservatore. La cosa viene notata soprattutto da Rose. È un gesto stranamente minaccioso da parte di animali tipicamente innocui, come sottolinea Clay (Ethan Hawke). Non sappiamo esattamente il motivo del comportamento così strano dei cervi e degli altri animali inclusi nel film. Può darsi che sia una forma di reazione alle armi di nuova generazione usate nel film (ad esempio quelle che usano onde sonore) a cui neanche gli animali sanno esattamente come reagire. Nel film i protagonisti vedono il comportamento degli animali come una sorta di “avvertimento” della tragedia che sta per accadere, un po’ come avviene con i cani che riescono a prevedere i terremoti.

“I cervi sono creature pacifiche”, dice Esmail, il regista del film. “Trasformare quella dolce immagine in una sorta di inquietante, minaccioso, avvertimento, ho pensato che fosse davvero interessante. Abbiamo sempre cercato di prendere le cose che non abbiamo mai veramente considerato una minaccia e di ribaltarle”. Animali innocui e belli, diventano fastidiosi e inquietanti agli occhi dello spettatore e dei protagonisti. Naturalmente sul set non c’erano cervi veri. “Sono tutti digitali”, afferma Esmail.

I cervi comunque non sono gli unici animali a reagire in modo anomalo agli avvenimenti. Le cicale smettono di cantare. In altre parti del film, i fenicotteri atterrano a Long Island, un altro animale dall’apparenza innocua che appare strano e fuori posto in un mondo “capovolto”.

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MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO IL MONDO DIETRO DI TE SPIEGAZIONE DEL RUMORE FASTIDIOSO CHE SI SENTE NEL FILM ARMA ULTRASUONI RADIAZIONI ONDE SONORE DENTI

Cos’è il “rumore”?

Nella seconda metà del film, il caos aumenta e compare improvviso un rumore stridente e stridulo che echeggia per tutta Long Island (e forse oltre, non sappiamo…). Non si sa esattamente cosa sia questo suono rumoroso (“noise” in originale), ma si suppone che sia una sorta di arma basata sulle onde sonore, capace di danneggiare i tessuti biologici o forse una specie di arma elettromagnetica di nuova generazione, capace di interferire col corretto funzionamento degli strumenti elettronici.

“Quando l’ho letto nel libro, mi sono subito emozionato e ho parlato con il mio sound designer con cui ho lavorato sin dalla prima stagione di Mr. Robot, Kevin Buchholz”, dice il regista Esmail. “Prima di iniziare a girare il film, stavamo già cercando di creare questo suono. Abbiamo preso elementi della sindrome dell’Avana, che è un suono misterioso di cui non sono ancora riusciti a capire la causa e che causa disturbi alle persone”. La sindrome dell’Avana è un insieme di sintomi e segni misteriosamente comparsi nel 2016 in alcuni membri dell’ambasciata USA presso L’Avana (la capitale di Cuba) e successivamente ricomparsi anche tra i membri dell’ambasciata canadese presso L’Avana e di varie sedi diplomatiche statunitensi sparse per il mondo, tra cui Guangzhou, Berlino e Vienna. La sindrome dell’Avana determina vari sintomi e segni, tra cui nausea, vertigini, mal di testa, stanchezza, ansia, deficit all’udito e perdite di memoria. Attualmente non si sa con esattezza quali siano le cause della sindrome: nel corso del tempo sono state avanzate più ipotesi sulle cause di questo misterioso fenomeno, compreso l’impiego di armi neurologiche, di armi a microonde e di armi basate su onde sonore, come quella che – probabilmente – viene usata nel film Il mondo dietro di te.

L’effetto sorpresa, quando si gira un film, è molto utile per ottenere dagli attori reazioni convincenti, che vanno ben oltre la recitazione. Avere preparato il sonoro prima dell’inizio della produzione del film ha permesso ad Esmail di sorprendere i suoi attori ed ottenere proprio quel tipo di reazione genuina che cercava. “Non ho nemmeno detto loro che avrei messo questo suono all’improvviso mentre stavamo girando una scena”, dice il regista. “Credo che Julia sia stata la prima ad averlo sentito, quindi quando abbiamo fatto il suo primo piano ed abbiamo alzato il suono… sappiate che quella è stata la sua reazione genuina di fastidio.”

Nel film, il rumore sembra portare ad alcuni sintomi terrificanti (come la perdita dei denti), ma nella vita reale Esmail è stata l’unica “vittima” del suono fastidioso che lui stesso ha voluto inserire nel film: “I miei ingegneri del suono, giustamente, mettevano sempre i tappi per le orecchie ogni volta che veniva fuori quella parte di film col rumore, nella sala di montaggio. Stupidamente io non l’ho fatto perché ho detto: ‘Bene, voglio sentire quello che ascolterà il pubblico’. Alla fine ho perso un po’ dell’udito nell’orecchio destro.” Esmail racconta anche di aver abbassato un po’ il suono nel mix finale del film, rispetto alle sue intenzioni iniziali.

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Perché navi, aerei e automobili si comportano in modo così strano?

Nel film vediamo una enorme nave andare alla deriva senza meta verso la terraferma (ed un personaggio del film ci fa anche sapere che non è l’unica nave a comportarsi così). Molte automobili Tesla nuovissime, dotate di guida autonoma, partono da sole dal concessionario e si scontrano l’una con l’altra per strada, creando una lunga fila di rottami che impedisce alla famiglia Sandford di tornare in città (evento che probabilmente gli salverà la vita). Gli aerei iniziano a cadere dal cielo, apparentemente perdendo la giusta rotta. Quando G. H. va dal suo vicino, dove scopre che perfino i telefoni satellitari non funzionano, sulla spiaggia vede i rottami di un aereo caduto precedentemente e numerosi cadaveri; successivamente G. H. vede un altro aereoplano perdere quota e cadere nello stesso punto del precedente apparecchio. Evidentemente quella era una rotta condivisa da numerosi velivoli. La moglie di G. H. è molto probabilmente morta in un incidente di questo tipo: viaggiava su un aeroplano mentre si è verificato il “blackout” ed il suo aereo è caduto per il malfunzionamento della strumentazione di bordo. Perché accadono tutti questi fatti? Probabilmente perché – a causa dell’attacco – i satelliti smettono di funzionare e di conseguenza non permettono ai macchinari di navigazione l’accesso al GPS. Oppure accade perché, a causa del “rumore”, forse un’arma basata sulle onde sonore, i meccanismi di controllo di questi apparecchi sono malfunzionanti.

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Cos’è il “diluvio”?

Come già detto precedentemente, la fase 2 del colpo di stato corrisponde alla Parte IV del film (denominata “The flood”, cioè “Il diluvio”) ed è l’anarchia, caratterizzata da una forma di manipolazione decisamente subdola: una iperbolica quantità di informazioni (i messaggi scritti male sul telefono, i brandelli di dati in tv e alla radio, i volantini in varie lingue sconosciute ai più…) che, di fatto, disorientano e – in ultima analisi – disinformano. E’ un po’ quello che viviamo ogni giorno navigando su internet o accendendo la tv: milioni di siti e di canali pieni di cose che succedono da qualche parte, talmente tante che ad un certo punto non sappiamo più quale sia l’informazione e quale la disinformazione. E diventiamo sospettosi.
Ci ritroviamo a chiederci perché una persona abbia scritto “X” e perché un’altra “Y”… In base a quali interessi personali, in base a quale forma di sciacallaggio, in base a quale tornaconto per sé o per il potente a cui il giornalista di turno “liscia il pelo”, in base a quale truffa che ci vende un pandoro rosa a 9 euro? Abbiamo la percezione razionale di essere super-informati, ma in realtà inconsciamente sappiamo benissimo che non lo siamo. Ci sentiamo bombardati, smarriti ed indeboliti da questa selva di dati iper-interpretabili e da questa discrepanza di percezione “sono informato/sono ignorante”, tale che alla fine non ci fidiamo più di nessuno.
Il bombardamento di informazione/non informazione che appare nel film è una forma di attacco che ha l’obiettivo di allontanare le persone l’una dalle altre, ancor più di quanto già non lo siano a causa dell’assenza di comunicazione dovuta al blackout di internet, e farle attaccare vicendevolmente, rendendole ignoranti, isolate, psicologicamente deboli e quindi ancor più manipolabili dalla propaganda, quella si diretta, ammantata di “Verità Assoluta” e senza interpretazioni, facilmente assimilabile anche dalle menti più deboli. In pratica l’eccesso di informazione genera il morbido e la propaganda colpisce proprio lì.
E non pensiate che tutto ciò sia una distopia, perché è il mondo che io e te viviamo oggi, non quello di domani. Per questo motivo credo che il “diluvio” non sia quindi un diluvio di reale acqua, ma dell’arma più potente che esista: il potere di elargire informazioni, un potere ultimamente troppo libero ed in mano a troppe persone grazie ad internet e perciò internet doveva essere spento per sempre. Il diluvio a cui si riferisce il titolo della parte di film è quindi di informazioni, ad uso e consumo solo del potente e non di tutti, nonostante il fatto che in effetti in questa parte del film ci siano tre forti riferimenti all’acqua: la piscina in cui nuotano i fenicotteri, la pioggia incessante che continua a cadere e l’aneddoto su Dio che manda aiuti inascoltati alla persona rimasta bloccata a causa dell’inondazione del fiume, che Rose racconta a sua madre mentre sono stese sul letto. Piccola nota a margine: il termine “flood” in italiano può essere tradotto sia con “diluvio”, che con “alluvione”.

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Perché i denti di Archie cadono?

Dopo aver sentito il rumore – o forse dopo aver subito un morso di zecca nel bosco fuori casa – Archie (Charlie Evans), il figlio di Clay e Amanda, si sveglia e si tira via da solo i denti dell’arcata superiore. Perché ciò avviene? Ciò potrebbe essere il risultato della malattia di Lyme, causata dal morso della zecca che ad un certo punto si vede nel film, o potrebbe essere il risultato del “rumore”, che – come abbiamo visto – potrebbe essere un nuovo tipo di arma ad onde sonore che distrugge i tessuti umani. Ma se fosse stata colpa dell’arma, perché i denti cadono solo a lui e non a tutti gli altri protagonisti? Forse perché, durante il rumore, non si è protetto bene come gli altri o forse perché i denti gli sono caduti a causa solo della puntura della zecca? E cos’è la “malattia di Lyme”, citata nel film? Per approfondire, leggi: Malattia di Lyme (borreliosi): cause, sintomi, diagnosi, cure, rischi

La scena di Archie che si stacca i denti è un’immagine terrificante per chiunque abbia paura del dentista e non solo: “Avevamo un fantastico team che ha costruito un apparecchio per Charlie”, afferma Esmail. “Cerco sempre di appoggiarmi ad effetti reali e non digitali, perché è così che ottieni reazioni autentiche da parte degli attori, incluso lo stesso Charlie, che nel tirarsi i denti era inorridito come tutti gli altri attori.” Nella scena, Amanda si trova a diversi metri di distanza da suo figlio mentre si stacca i denti. Nella sceneggiatura la Roberts si sarebbe dovuta avvicinare al ragazzo per consolarlo, ma non lo ha fatto: l’attrice era così realmente disgustata dall’effetto che non si avvicinò al giovane. La scena funzionava molto meglio così, quindi si decise per non rigirarla.

Da lettore di Edgar Allan Poe, un particolare mi è venuto in mente: il fatto che per il celebre scrittore di horror statunitense, i denti siano utilizzati in molti dei suoi racconti come simbolo della condizione di mortalità caratteristica dell’uomo.

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MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO IL MONDO DIETRO DI TE DONNA CHE PARLA IN SPAGNOLO TRADUZIONE PAROLE SPIEGAZIONE

Cosa dice la donna in spagnolo?

Nel film ad un certo punto Clay si perde, a causa del malfunzionamento del GPS. Incontra una donna, forse una messicana, che gli dice alcune frasi. Non c’è traduzione nel film: è un trucco di sceneggiatura per lasciare lo spettatore in uno stato di ancor più straniamento. La traduzione delle parole della signora, che sono in spagnolo, è:

Grazie a Dio ho trovato qualcuno! Sto tentando di tornare a casa mia! Mi sono persa. Sto camminando da un bel po’! Ho bisogno di usare il tuo telefono. Sei la prima persona che vedo in tutto il giorno. Dobbiamo andarcene da qui! Ho appena visto un aereo che spruzzava un gas rosso qui nei dintorni. Ho visto dei cervi, più di cinquanta. Stavano uscendo dal bosco. Per favore! Devo andare a casa, signore. Un aereo militare è apparso ed è poi volato via. Non c’è nessuno qui in giro! È un attacco chimico?

La donna è sola e disperata, ma Clay – dopo aver cercato di capire cosa dice – la abbandona in strada. Quasi me lo immagino, il magnanimo e medio-progressista prof. Clay Sandford, mentre a parole nella sua aula universitaria, fa lo splendido con le studentesse su quanto siano importanti inclusione, fiducia nel prossimo ed umanità a questo mondo, per poi ritrovarsi – nei fatti – a far tutto il contrario quando – uscito dall’Upper East Side di Manhattan – la realtà vera lo minaccia… Una ipocrisia vista talmente tante volte a questo mondo, che ormai non fa più notizia.

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MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO IL MONDO DIETRO DI TE SPIEGAZIONE FINALE TITOLI DI CODA FRIENDS FIGLIA SERIE TV TELEVISIONE BUNKER

Perché Friends è presente nel film e che significa il finale?

“Per me la serie ‘Friends’ rappresenta pura evasione”, afferma il regista. “Nei momenti di crisi, quando abbiamo perso di vista la nostra comune umanità, quando ci sentiamo isolati, vogliamo fuggire e trovare conforto. E riguardo a Rose, pensavo che il suo viaggio non sarebbe stato completo finché non avesse guardato l’episodio finale del suo programma preferito.”

La maratona di Rose della serie televisiva “Friends”, viene interrotta dall’apocalisse di internet. Negli ultimi momenti del film, la giovane figlia tredicenne prende una bici e trova la strada per il bunker apocalittico di un vicino di casa, mentre una bomba atomica cade su Manhattan. Mentre mangia cibo spazzatura, uno schermo del sistema di emergenza del bunker fornisce alcune informazioni sugli eventi attuali: la Casa Bianca e le principali città sono sotto attacco da parte di forze armate. Ma Rose ha occhi solo per una cosa: in un momento in cui le serie non sono accessibili via internet, trova uno scaffale dedicato ai “vecchi” supporti fisici, che include una raccolta completa di Friends. Ora può finalmente guardare “The Last One”, l’ultima puntata di Friends, quella che le mancava. Nel film, quando la ragazza fa partire la puntata in tv, partono anche i titoli di coda nel film. Non c’è una vera spiegazione – quindi – su quello che accadrà subito dopo e di quello che sta succedendo. C’è un attacco agli Stati Uniti, ma non si sa e non si saprà mai da parte di chi e come evolverà la guerra. Nulla si sa neanche sulla sorte dei protagonisti. Qualcuno, forse non proprio il più sveglio della cucciolata, si è arrabbiato per questo: “E quindi? Finisce così? Come finisce la storia? Non mi potete lasciare così, senza risposte chiare…”. Cara isola che mi legge su uno schermo, ma che risposte chiare vuoi avere? Usa l’immaginazione, se vuoi, oppure sei talmente abituato a ragionare con la testa di un altro che hai bisogno di uno sceneggiatore che ti scriva anche quella?

Tutto pronto per un sequel, forse? Io spero di no: per me il finale è già perfetto così com’è ed il film mi ha già regalato tanto materiale su cui ragionare. Non mi ha dato tutte le risposte? Beh, vero, ma è la vita stessa che stiamo vivendo ad avere tante domande e nessuna risposta.

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MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO Leave the World Behind Hope begins in the dark Il mondo dietro di te quadro La speranza comincia nell'oscurita bunker

Una speranza che comincia quando si è nell’oscurità

Non è una conclusione promettente, quella che si intuisce, anzi, si suggeriscono i prodromi di una nuova guerra globale, combattuta con cittadini isolati tra loro e minacciati da armi fin troppo innovative. Ma – secondo il regista – ci sono alcuni spiragli di luce nell’oscurità. “C’è un dipinto appeso in fondo al corridoio prima che Rose scenda nel seminterrato del bunker, che dice ‘La speranza comincia nell’oscurità‘” (in originale “Hope begins in the dark“), dice Esmail. “Penso che, per quanto questo film sia un ammonimento e voglia essere un avvertimento, non vuole darci una risposta su cosa fare dopo, ma vuole dire: ‘Per quanto oscuro possa diventare, per quanto la situazione possa diventare cupa, possiamo sempre sforzarci di trovare qualche speranza.'” E, forse, un cofanetto DVD della nostra serie comica preferita, che ci dia la nostra dose quotidiana di sostanza e ci renda “confortably numb”, piacevolmente insensibili, mentre ci lasciamo il mondo alle spalle.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Un pensiero su “Il mondo dietro di te: spiegazione, interpretazioni e riflessioni sul film e sul finale

  1. “Kevin Bacon appare poco nel film, ma a mio avviso è un personaggio chiave. Sembra rappresentare l’America ed il cittadino americano medio: patriottico, armato fino ai denti, conservatore, isolato, consumatore avido, che non si fida di nessuno, egoista, che decide di vivere nel suo mondo, ignorando ogni problema, puntando il dito verso chiunque. Incolpa la Corea, o forse la Cina… Pensa di essere informato, invece è il tipico qualunquista a cui basta il titolo di un articolo per diventare esperto di geopolitica ” (cit.)
    ….è forse sarà l’unico che riuscirà a salvare la famiglia lasciando nella melma quei quattro radical chic!
    Basterebbe finire l’articolo così!

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