Il ginkgo biloba (a volte chiamato “ginko biloba”) è una pianta antichissima le cui origini risalgono a 250 milioni di anni fa nel Permiano e per questo è considerato un fossile vivente. Alto fino a 30-40 metri, con un tronco che può raggiungere il metro di diametro, il ginkgo è uno degli esseri viventi tra i più longevi: può superare i 1000 anni di vita ed anche per questo in Giappone è considerato un albero sacro, spesso situato vicino ai templi, oltre ad essere il simbolo della sua capitale, la città di Tokyo. Sei esemplari di ginkgo, ancora esistenti ed in vita, sono sopravvissuti alle radiazioni prodotte dalla bomba atomica caduta sulla città di Hiroshima. Oggi, il ginkgo biloba è diffuso nelle aree temperate del Pianeta e dalle sue foglie si ottengono integratori che sono ormai diffusissimi.
NOTA: il ginkgo biloba è spesso associato ad altri integratori come maca peruviana, ginseng e guaranà.
Principi attivi del ginkgo biloba
I composti presenti negli estratti dalle foglie di ginko biloba e che si ritiene siano responsabili di alcune azioni terapeutiche, sono:
- terpene trilattone Bilobalide, che rappresenta il 2.6-3.4% del peso secco;
- gingkolidi A, B e C (che rappresentano in totale il 3-3.6% del peso secco);
- ginkgolidi J e K (0.3-0.6%)
- ginkgolidi M, Q, P (presenti in quantità minori)
- acidi carbossilici denominati acidi ginkolici, che però potrebbero avere degli effetti tossici e che sono perciò presenti in basse concentrazioni negli estratti (5-10 ppm);
- acidi carbossilici come ginkolo ed acido shikimico;
- procianidina (fino al 10% del peso secco);
- quercitina e isoramnetina (sotto forma di glicosidi), flavonoidi e kaempferolo.
I flavonoidi contenuti nel ginkgo biloba neutralizzano i radicali liberi, attualmente considerati una delle maggiori insidie allo stato di buona salute: prodotte in eccesso a causa di uno stile di vita scorretto (obesità, fumo di sigaretta, dieta povera di vitamine, alcol…) tali molecole accelerano i processi di invecchiamento, aumentano il rischio di varie patologie (tra cui alcuni tumori) e determinano maggiore velocità del normale deterioramento del corpo.
Per approfondire, leggi anche:
- Antiossidanti: alimenti ed integratori migliori contro i radicali liberi
- Flavonoidi: integratori, benefici, alimenti, controindicazioni
- Quercetina: integratore, alimenti, cibi, benefici, effetti collaterali
- Radicali liberi: cosa sono, significato, invecchiamento, combatterli
- Radicali liberi: come combatterli e rimanere giovani
Proprietà del ginkgo biloba
I composti presenti nel ginkgo biloba, esercitano diverse alcune azioni terapeutiche, sull’organismo, tra cui:
- azione positiva a livello della rete capillare, diminuendo la permeabilità ed aumentando il tono della parete vasale, utili quindi nei disturbi della circolazione periferica, come varici o vene varicose, cellulite, problemi di ritenzione idrica e claudicatio intermittens;
- azione utile per migliorare le capacità mentali e la memoria, grazie all’aumento della circolazione sanguigna a livello cerebrale, che assicura un maggior apporto di nutrienti ed una più rapida eliminazione delle scorie: viene consigliato negli anziani come preventivo del morbo di Alzhaimer e della demenza senile; inoltre è molto utile anche in situazioni di affaticamento mentale, ad esempio per gli studenti o i lavoratori che devono affrontare esami o prove lavorative stressanti;
- prevenzione di alcune patologie della vista grazie ai benefici sulla circolazione;
- il ginkgolide B è ritenuto un efficace antagonista del PAF (fattore delle piastrine), essenziale per la coagulazione del sangue, nei processi infiammatori e per la broncocostrizione;
- potente azione antiossidante che va ad eliminare i radicali liberi rallentando i fenomeni di ossidazione alla base dell’invecchiamento cutaneo;
- capacità di incrementare le concentrazione di glutatione e superossido dismutasi, degli antiossidanti naturali, nonché di diminuire i livelli di cortisolo (il cosiddetto ormone dello stress);
- capacità di migliorare i sintomi di alcune patologie neurologiche e psichiatriche. Ad esempio è stato visto migliorare i sintomi della schizofrenia e diminuire gli effetti collaterali extrapiramidali nei pazienti resistenti al trattamento col solo farmaco, migliorare i sintomi della sindrome premestruale, della discinesia tardiva, contrastare gli effetti collaterali sessuali degli antidepressivi SSRI;
- capacità di migliorare il profilo lipidico, ridurre la formazione di placche arterosclerotiche, i valori di interleuchina-6, di creatinina urinaria e proteina C-reattiva
- capacità di contrastare l’insulino resistenza (alla base del diabete mellito) in modelli animali;
- capacità di ripristinare il giusto equilibrio lipidico nelle pelli secche e screpolate.
Indicazioni
Grazie alle sue qualità, un integratore di ginkgo biloba può essere utile in varie condizioni e patologie, tra cui:
- insufficienze venose degli arti inferiori;
- disturbi della permeabilità capillare;
- deficit della circolazione arteriosa;
- disturbi della concentrazione;
- riduzione della memoria;
- stress psico fisico, specie nello studio e nel lavoro;
- invecchiamento della pelle;
- stati ansiosi e depressivi;
- aterosclerosi;
- asma bronchiale;
- necessità di migliorare le performance sportive;
- defaticamento rapido dopo l’attività sportiva;
- danno ischemico (pregresso infarto del miocardio o ictus cerebrale);
- infiammazioni;
- vertigini;
- ronzii auricolari;
- disfunzione erettile;
- potenziamento di libido e dell’erezione.
Dose giornaliera e modalità d’assunzione
Il ginkgo viene commercializzato sotto forma di gocce, capsule o compresse. La dose giornaliera consigliata oscilla tra i 120 mg ai 240 mg di estratto, per una durata non inferiore alle 8 settimane. L’integratore va assunto dopo i pasti, con un bicchiere di acqua.
Il migliore integratore di ginkgo biloba
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Effetti collaterali
Un integratore di ginkgo biloba, se usato al giusto dosaggio, determina raramente effetti collaterali che potrebbero includere:
- nausea;
- vomito;
- reazioni allergiche;
- tachicardia.
ATTENZIONE: L’integratore si ottiene solo dalle foglie ed è sicuro, mentre invece l’ingestione dei frutti e dei semi della pianta provoca frequentemente reazioni allergiche, disturbi dell’apparato digerente, respiratorio e circolatorio: soprattutto i semi possono provocare intossicazioni alimentari anche estremamente gravi con convulsioni, perdita di coscienza e perfino decesso nei casi più gravi. Ciò si verifica solo ingerendo semi e frutti del ginkgo biloba, mentre invece – ricordiamo – l’integratore si ottiene dalle foglie ed è innocuo.
Controindicazioni e avvertenze
Prima di assumere gingko biloba è bene informare il medico:
- di eventuali allergie, incluse quelle ai farmaci;
- dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, ricordando di menzionare efavirenz, talinololo, alprazolam, busipirone, fluoxetina e altri antidepressivi, ibuprofene, substrati del citocromo P450, antidiabetici, anticonvulsivanti, warfarin e anticoagulanti, trazodone, idroclorotiazide, nifedipina, omeprazolo, butanediolo, foglie di cedro, acido folico, gamma-idrossibutirrato, EDTA, gamma-butirrolattone, glutammina, uperzina A, idrazina solfato, L-carnitina, melatonina, rosmarino, salvia, assenzio, issopo, angelica, chiodo di garofano, aglio, zenzero, ginseng ed erba di San Giovanni;
- se si soffre (o si ha sofferto) di diabete, convulsioni, problemi di coagulazione;
- in caso di gravidanza o allattamento: in questi casi l’assunzione è controindicata.
È inoltre importante informare chirurghi e dentisti dell’assunzione di ginkgo biloba, che interferendo con la coagulazione può causare gravi emorragie. Per questo l’assunzione dovrebbe essere interrotta almeno due settimane prima di un intervento programmato.
IMPORTANTE: chiedi sempre consiglio al tuo medico prima di assumere un integratore di ginkgo biloba.
Ginkgo biloba e farmaci anticoagulanti
Poiché il ginkgo può interferire con i processi di coagulazione del sangue, è necessaria cautela nella contemporanea somministrazione di farmaci anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici, inibitori del MAO e FANS (tipo aspirina).
Ginkgo biloba in gravidanza
Le linee guida del ministero a scopo cautelativo sconsigliano esplicitamente l’utilizzo di integratori di ginkgo biloba in gravidanza ed in allattamento.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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