Clonidina per smettere di fumare: modalità di assunzione, effetti collaterali, controindicazioni

MEDICINA ONLINE Catapresan CLONIDINA compresse soluzione iniettabile cerotti foglio illustrativoLa clonidina è il principio attivo di vari farmaci, come il Catapresan. E’ un farmaco antipertensivo attivo sui recettori α2-adrenergici del sistema nervoso centrale. Agisce a livello del sistema nervoso centrale riducendo l’attivazione del sistema simpatico, del ritmo cardiaco e della pressione arteriosa grazie alla sua capacità di attivare selettivamente i recettori alfa-2 presinaptici del sistema nervoso centrale.

Indicazioni

Generalmente la clonidina viene prescritta in associazione a diuretici nel trattamento dell’ipertensione. In alcuni casi può risultare un valido aiuto per i tabagisti che vogliono smettere di fumare.

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Assunzione

L’assunzione della Clonidina generalmente avviene per via orale (viene facilmente assorbita dal tratto gastro-enterico), ma può avvenire anche con cerotti transdermici o con soluzione iniettata per via sottocutanea o intramuscolare.

Posologia per smettere di fumare

In genere si somministra il farmaco per via orale alla posologia di 0,1 mg, due volte al giorno; in alternativa applicare un cerotto a base di clonidina, una volta a settimana. Chiedere al proprio medico la posologia più adatta per il vostro caso specifico.

Meccanismo d’azione

La clonidina, una volta entrata in circolo, viene rapidamente distribuita nei vari tessuti, mantenendo la forma attiva per circa 13 ore ed essendo poi metabolizzata in p-idrossiclonidina (farmacologicamente inattiva) od eliminata intatta prevalentemente attraverso le urine. La clonidina attraversa la barriera ematoencefalica ed agisce a livello del sistema nervoso centrale riducendo l’attivazione del sistema simpatico, le resistenze periferiche renali, il ritmo cardiaco e la pressione arteriosa, anche grazie alla riduzione della sensibilità delle fibrocellule muscolari lisce delle arteriole a mediatori vaso costrittivi come la Noradrenalina. Questi effetti sono causati dalla capacità della clonidina di attivare selettivamente recettori Alfa 2 pre sinaptici del sistema nervoso centrale, riducendo conseguentemente la produzione di catecolammine (specie norepinefrina), spostando l’equilibrio verso gli effetti biologici indotti dal sistema parasimpatico.

Effetti collaterali

Gli effetti avversi più comuni dovuti all’assunzione di farmaci contenenti clonidina sono:

  • disturbi gastrointestinali: nausea, vomito, inappetenza, costipazione, secchezza della bocca;
  • disturbi del sistema nervoso: stanchezza, confusione, disturbi percettivi, allucinazioni, depressione;
  • malessere generale;
  • disturbi dermatologici: rush cutaneo, orticaria, prurito, alopecia.

Controindicazioni

Data l’assenza di dati relativi all’effetto della clonidina sul feto e sul neonato durante l’allattamento, sarebbe preferibile evitare l’assunzione in questi due periodi di vita della donna. Poiché l’azione ipotensiva della clonidina può essere potenziata dalla somministrazione contemporanea di altri farmaci antipertensivi, è bene prestare particolare attenzione alla somministrazione contestuale di diuretici, calcio antagonisti, ACE inibitori. Al contrario l’azione terapeutica della clonidina potrebbe essere inibita dall’assunzione contemporanea di FANS (antinfiammatori non steroidei), antidepressivi o altri farmaci che aumentano la ritenzione idro-salina.

Gravidanza

I dati relativi all’uso di clonidina in donne in gravidanza sono in numero limitato. Durante la gravidanza, come ogni farmaco, va somministrata solo nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico. Si raccomanda un attento monitoraggio della madre e del bambino. La clonidina attraversa la barriera placentare e può ridurre il ritmo cardiaco del feto. Non vi sono dati sufficienti riguardanti l’effetto a lungo termine dell’esposizione prenatale al farmaco. Durante la gravidanza le forme orali di clonidina sono da preferirsi. La somministrazione endovenosa di clonidina deve essere evitata. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva. Dopo il parto può verificarsi un transitorio aumento nella pressione arteriosa del neonato.

Allattamento

La clonidina viene escreta nel latte materno, tuttavia esistono informazioni insufficienti relative agli effetti di clonidina sui neonati: l’uso della clonidina non è quindi raccomandato durante l’allattamento.

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