Overdose: diagnosi, terapie, rischi, complicazioni, prognosi, mortalità

MEDICINA ONLINE DROGA EROINA COCAINA POLVERE SPACCIATORE CUCCHIAINO TOSSICODIPENDENZA ECSTASY MARIJUANA TOLLERANZA ASSUEFAZIONE DIPENDENZA FISICA PSICHICA PSICOLOGICACon il termine “overdose” in medicina si indica la dose di una sostanza (ad esempio farmaci come gli antidepressivi o droghe come cocaina o eroina) che risulta eccessiva in rapporto alle possibilità di tolleranza dell’organismo: tale dosaggio procura nel soggetto che l’ha assunta una intossicazione che si manifesta con una serie di sintomi e segni diversi in base al tipo di sostanza assunta in eccesso ed alla quantità di sostanza. Una overdose può essere letale.

Diagnosi

I criteri necessari per fare diagnosi di overdose, sono:

  1. assunzione recente di sostanze stupefacenti;
  2. alterazioni comportamentali come euforia ipervigilanza, ansia e collera;
  3. due o più dei seguenti sintomi o segni:
    • tachicardia;
    • bradicardia;
    • midriasi (dilatazione pupilla, tipica dell’overdose da cocaina);
    • miosi (costrizione pupilla, tipica dell’overdose da eroina);
    • ipertensione arteriosa;
    • ipotensione arteriosa;
    • sudorazione abbondante;
    • brividi;
    • tremori;
    • nausea;
    • vomito;
    • agitazione psicomotoria;
    • rallentamento psicomotorio;
    • debolezza muscolare;
    • depressione respiratoria;
    • dolore toracico;
    • aritmie cardiache;
    • confusione mentale;
    • crisi epilettiche;
    • discinesie;
    • distonia;
    • coma.

Per scoprire quale sostanza sia stata assunta dal paziente, qualora egli non possa/voglia parlare, si usa l’esame obiettivo e le indagini di laboratorio: l’uso di una determinata sostanza stupefacente può infatti essere determinato in laboratorio tramite analisi tossicologica effettuata su campioni biologici come sangue, urine e capelli del paziente. La presenza di una determinata droga può essere anche rilevata su altri materiali o sostanze, come vestiti, cibi e bevande. Il paziente in overdose può essere valutato e monitorato con vari esami, come RX torace, elettrocardiogramma e dosaggio degli enzimi cardiaci.

Terapia

Non esiste una unica terapia valida in tutti i tipi di overdose: le cure variano in base alla sostanza che ha causato l’intossicazione. In ogni caso, se si verifica una depressione respiratoria, è necessaria l’intubazione endotracheale.

Terapia dell’overdose da eroina

Nel trattamento dell’overdose da eroina è importantissimo mantenere per prima cosa la pervietà delle vie aeree e fornire supporto respiratorio. Il soggetto può essere poi trattato con un antagonista della droga che in genere è il naloxone per via endovenosa, capace di invertire rapidamente i sintomi e segni di overdose da eroina.

Terapia dell’overdose da cocaina

Nel trattamento dell’overdose da cocaina si usano le benzodiazepine come ad esempio il lorazepam, per inibire gli effetti tossici legati all’overdose. L’ipertensione può essere trattata con nitrati per via endovenosa, come il nitroprussiato, o con fentolamina. I pazienti molto agitati possono essere farmacologicamente paralizzati e ventilati meccanicamente.

Terapia dell’overdose da ecstasy

Nel trattamento dell’overdose da ecstasy si usano le benzodiazepine come ad esempio il lorazepam, per inibire gli effetti tossici legati all’overdose. In alcuni casi si usa il propofol con ventilazione meccanica per trattare l’agitazione grave. Il paziente può essere trattato con nitrati, come il nitroprussiato, o altri antipertensivi. Per aritmie gravi possono essere usati β-bloccanti come il metoprololo. L’ipertermia tipica dell’overdose da ecstasy, viene trattata con sedazione, raffreddamento per evaporazione, impacchi di ghiaccio e somministrazione di soluzione fisiologica per endovena.

Prognosi

La prognosi è molto variabile in funzione di svariati fattori, tra cui:

  • tipo di sostanze usate;
  • quantità di sostanza assunta;
  • età e condizioni di salute generali del soggetto;
  • rapidità di intervento;
  • bravura del personale sanitario.

Una overdose è in genere ancora più grave se:

  • il soggetto è anziano, debilitato e/o malato;
  • si assumono più sostanze contemporaneamente;
  • si assumono insieme sostanze aventi tutti la medesima caratteristica di essere dei depressori del sistema nervoso centrale (barbiturici, tranquillanti, oppiacei, alcol, ansiolitici);
  • il soggetto riprende l’uso di droga dopo un lungo periodo di astinenza;
  • se c’è ipersensibilità alla sostanza assunta.

In base a tutte le variabili prima elencate, non esiste una unica prognosi valida per tutti i casi di overdose. In alcuni casi l’overdose può essere superata con pieno recupero e senza danni permanenti, ma in altri casi possono determinarsi sequele irreversibili ad alcuni organi come fegato, reni, cervello e cuore. Nei casi più gravi e qualora l’intervento medico sia tardivo, può verificarsi la morte del paziente.

Mortalità

Le morti per overdose si verificano statisticamente maggiormente tra i consumatori esperti e con un più grave livello di dipendenza, anziché tra quelli giovani ed inesperti. Muore circa il 2% dei soggetti andati in overdose. La maggior parte delle vittime di overdose è costituita da giovani di età compresa tra i 20 e i 45 anni, mediamente circa 35 anni per gli uomini e 40 per le donne. L’80% dei casi le vittime sono uomini. Il 9% di tutti i casi di overdose interessano giovani al di sotto dei 25 anni (in aumento). Sono 350 i decessi classificati come overdose negli anni 2015-2017, in aumento (+ 9,7% solo nel 2017) rispetto al passato, dopo alcuni anni in cui invece il dato era in diminuzione. In Italia l’anno in cui si è registrato il dato peggiore è il 1996: 1.562 decessi per overdose (275 dei quali in Lombardia, 220 nel Lazio). Gli oppiacei sono statisticamente i maggiori responsabili di morte per overdose. L’eroina è la prima causa di morte per overdose in assoluto e la prima causa di accesso al Pronto Soccorso per overdose. La morte per overdose non è l’unica causa di decesso tra i tossicodipendenti: i tassi di suicidio sono elevati in particolare tra i consumatori di stupefacenti per via endovenosa, spesso soggetti a depressione.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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